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La DAD inclusiva: riflessioni a margine di un cambiamento

Grado, genitori e insegnanti) e il metodo utilizzato nella raccolta dei dati (unquestionario composto da 10 domande nel primo caso; un'intervista nel secondo), altrettanto evidenti sono i punti di convergenza.

In particolare, risultati simili si sono ottenuti in merito a considerazioni riguardanti la componente emotiva e socio-relazionale, tecnologica e il carico lavorativo e didattico rispetto al periodo pre-Covid.

Cercando di sintetizzare schematicamente i risultati ottenuti, è emerso quanto segue:

  • Componente emotiva e socio-relazionale: è mancato per tutti, soprattutto per gli alunni, il contatto diretto tra pari
con l'insegnante;
  • Aspetto tecnologico: la maggiore criticità rilevata riguarda il possesso o meno di adeguati mezzi tecnologici. Molte famiglie, infatti, non dispongono di risorse e strumenti idonei, tali da permettere ai ragazzi di seguire le videolezioni e svolgere i lavori richiesti;
  • Carico lavorativo e didattico: nella maggioranza dei casi analizzati si è riscontrato un aumento generalizzato, tanto del carico lavorativo quanto del carico didattico: gli insegnanti rimangono "connessi" spesso oltre il normale orario di lavoro per cercare di colmare i vuoti generati dalla distanza fisica; gli alunni, dal canto loro, lamentano di dover svolgere compiti più lunghi e impegnativi.
I dati dimostrano che le affinità tra i due strumenti di indagine riguardano principalmente aspetti su cui la Didattica a Distanza è risultata carente e sui quali, quindi, occorre investire in misura maggiore. È altrettanto vero, però, che l'analisi,nonostante le criticità appena esposte, ha permesso di cogliere anche una buona apertura da parte degli studenti. Contesti educanti nell'emergenza Covid-19. 13 Cfr. PINNELLI S., Da cosa ricominciare, in CRISTANTE S., ELLERANI P., Le Scienze Umane alla prova della distanza sociale. Ciclo di seminari online su socializzazione, comunità, relazioni, economia, comunicazione ed educazione, Università del Salento, 2020; Cfr. BELFIORE P., DI PALMA D, 2020 1314 La DAD inclusiva: riflessioni a margine di un cambiamento all'adozione degli strumenti tecnologici sia in termini di frequenza alle lezioni, che di attenzione e di motivazione. Allo stesso modo molti genitori e insegnanti riconoscono, con soddisfazione, un buon lavoro di rete capace di stabilire efficaci scambi comunicativi scuola-famiglia. 1.4 Conclusioni A questo punto della trattazione appare chiaro come la pandemia in atto abbia, come diretta conseguenza, inaugurato una nuova stagione della didattica, la quale si

è interamente trasferita dai banchi di scuola allecosiddette “aule virtuali”, chiamate così poiché più persone15contemporaneamente possono accedervi e scambiarsi informazioni.

Scambio che, tuttavia, non può paragonarsi a quello che si avrebbe, e che siè avuto in secoli di didattica tradizionale, in un’aula fisica; ma checomunque permette di mantenere un, seppur minimo, legame relazionale. Seda un lato, infatti, l’ “online” limita in modo significativo quei processi chequali l’empatia,si attivano automaticamente in aula la costruzionedell’identità sociale, la relazione e ha creato non pochi disagi soprattutto“equipaggiate”; dall’altro bisogna dare atto all’nelle famiglie non ben14 BELFIORE P., DI PALMA D., 2020, p.178La ricerca condotta dall’Università del Salento e illustrata poc’anzi rileva che, nonostante15nel periodo in cui sono state condotte

le interviste le videolezioni non fossero ancora state attivate, in fase di organizzazione di queste ultime la preferenza, soprattutto da parte delle scuole secondarie, è ricaduta su piattaforme come Zoom, Google Meet, Hangouts, e Skype. Per le consegne, invece, gli insegnanti si sono avvalsi di strumenti come il Registro di classe e la Posta Elettronica. Infine, il mezzo più utilizzato, in particolare nelle scuole dell'Infanzia e nelle Primarie, per facilitare la comunicazione tra genitori e insegnanti e per la condivisione di materiale multimediale (audio, video, foto) è stato senza dubbio Whatsapp. Capitolo Secondo Lo(o)ckdown: quando dall'altra parte delcomputerc’è un bambino “speciale”. Come accennato nel precedente capitolo, la chiusura delle scuole ha dato il via a una serie di proposte di Didattica a Distanza che hanno cercato, in qualche modo, di sopperire a quel “distanziamento dei corpi”, imposto dall’emergenza sanitaria, per far sì che non diventasse anche un “distanziamento delle menti e delle relazioni”. Nella sezione dedicata agli effetti della DAD sulla psiche, si è approfondito proprio il ruolo della scuola come luogo sociale e di relazione, relazione che si costruisce nel rapporto con l’alterità, nel dialogo con la diversità. L’etimologia delle parole aiuta: l’altro, infatti, è sì diverso che dal latino dis-versus, dis-vertere, rinvia a qualcuno che si volge altrove rispetto alla mia direzione (volto contro, dal dis-prefisso nominale), alludendo pertanto a un individuo che non

è o non ha come me ma è anchedifferente, che invece, da dis-ferre (portare) evoca la positività di ciò chel’altro è in grado di portare (a me), arricchendomi. Un’azione dall’enorme significato educativo.

Sarà proprio la diversità il filo conduttore di questo secondo capitolo, concetto che verrà approfondito non (o meglio, non solo!) come discriminante di sesso, età e/o ruolo (docente, alunno, genitore); piuttosto saranno presi in considerazione quegli aspetti fisici, psicologici e comportamentali che limitano un alunno nello svolgimento delle attività quotidiane e, in particolare, verrà indagato se e in che misura

Queste limitazioni costituiscono un ostacolo nella fruizione della didattica online.

2.1 Un diritto costituzionale all'assioma "scuola tutti", è importante notare In riferimento di e per come l'ordinamento giuridico italiano dia grande valore alla tutela e alla salvaguardia degli alunni con disabilità, ai quali viene riconosciuto il diritto inalienabile allo studio, nonché alla partecipazione attiva al processo educativo, alla stregua degli insegnanti e degli altri compagni.

In particolare, tali principi trovano il loro fondamento negli articoli 1 e 2 della Costituzione, che sanciscono il riconoscimento dei diritti inviolabili dell'uomo e la tutela della sua dignità sociale. Non sono, inoltre, contemplate distinzioni di trattamento per ragioni di sesso, razza, lingua, condizioni personali e sociali.

L'articolo 34 più nel dettaglio, stabilisce il principio solenne per cui la scuola è gratuita e aperta a tutti, con

E’ difficile fare una stima della popolazione disabile in Italia. Rispetto al numero degli alunni disabili, comunque, ci viene in aiuto il Ministero dell’Istruzione, il quale, nel suo focus a cadenza annuale, cerca di fornire una panoramica scolastica degli alunni con disabilità sull’intero territorio nazionale. Il documento più recente, che prende in considerazione l’anno scolastico 2018/2019, rileva un aumento del 6% rispetto all’anno precedente, per un totale di quasi 248 mila alunni disabili, pari al 3,3% dell’intera popolazione scolastica. Più nel dettaglio, la scuola dell’infanzia presenta una percentuale del 2,4% rispetto al totale; negli ordini successivi sale rispettivamente al 3,8% nella scuola primaria e al 4,2% nella secondaria di I grado; nella secondaria di II grado, infine, gli alunni con disabilità risultano essere il 2,7% del totale. (MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, I

Principali dati relativi agli alunni con disabilità - anno scolastico 2018/2019, novembre 2020

19 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA art. 1 e 2, Principi Fondamentali, 1 gennaio 1948

La DAD inclusiva: riflessioni a margine di un cambiamento

"La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso."

Questo avviene oggi. Ma è sempre stato così?

dell'inclusione scolastica in Italia

2.2 Storia

Nel contesto educativo italiano, quello di "inclusione" è un termine relativamente recente.

Per tutto il Medioevo, e fino a gran parte del XVII secolo, l'atteggiamento nei confronti di tutti coloro che si

Il testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:

Discostavano da ciò che, erroneamente, veniva definito "normale" 21, era caratterizzato da rifiuto ed emarginazione. Una qualche forma di riconoscimento della dignità umana si inizia ad intravedere nel Settecento, con l'attivazione dei primi interventi assistenziali, e nell'Ottocento, con il riconoscimento, in ambito religioso, del diritto all'educazione per qualsiasi educando, disabili compresi. Tuttavia, almeno 20 COST., art. 34, Parte I. Diritti e doveri dei cittadini, 1 gennaio 1948.

Viviamo in un mondo fatto di norme e i concetti di normalità e anormalità sono ormai entrati a far parte del nostro linguaggio comune. Sembra quasi che l'uomo abbia una sorta di spinta intrinseca che lo porta a paragonarsi ai suoi simili. "Ma l'idea di una norma, più

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A.A. 2020-2021
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nadia_97_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Pinnelli Stefania.