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L'inventario della cultura organizzativa HSI e il correlato inventario dell'efficacia organizzativa
offrono analisi comprensive e statisticamente valide con database globali storici e normativi per
fornire alle aziende che si servono di queste survey una grande quantità di dati comparati.
Il profilo della cultura organizzativa OCP offre un'altra alternativa. La OCP distingue gli attributi
associati agli ambienti di lavoro preferiti. Il modo in cui la cultura è espressa negli ambienti di
lavoro preferiti può essere utile per anticipare l'adattabilità dei nuovi assunti e per costruire il brand
generale dell'azienda. La OCP si concentra su 7 dimensioni chiave: Innovazione + stabilità +
orientamento alle persone + orientamento al risultato + duttilità + orientamento ai dettagli +
orientamento al team
Analisi culturale automatizzata con il Software-as-a-service
Un gran numero di imprese di software-as-a-service è stato formato e riccamente finanziato per
fornire survey e analisi ai clienti che desiderano avere migliori elementi per comprendere il loro
clima, la loro cultura e l'impegno dei loro dipendenti.
Il processo di valutazione dialogico qualitativo della cultura
L'approccio dialogico qualitativo della valutazione si basa su tre premesse cruciali
- Lo scopo della valutazione è aiutare il leader del cambiamento a fare una valutazione che aiuterà a
portare avanti il processo di cambiamento
- E’ cruciale che il leader del cambiamento si impegni in un processo di valutazione che rivelerà gli
elementi della cultura rilevanti per il problema del cambiamento
- Non è importante per il consulente esterno comprendere la cultura del cliente ma il consulente
deve essere molto chiaro sulle implicazioni circa il cambiamento che comporta lo stesso processo
di valutazione
La definizione dei target del cambiamento non dice al leader del cambiamento cosa potrebbe essere
coinvolto nell'implementazione dello stesso processo di cambiamento. Il processo di cambiamento
non parte da un punto zero sul piano culturale, l'organizzazione ha costruito una cultura in cui
assunti di base, il suo dna, sono la fonte del suo successo. Probabilmente l'organizzazione ha
costruito anche elementi culturali che ora sono percepiti come la fonte dei problemi che il processo
di cambiamento dovrebbe aggiustare. A causa dell' inevitabile differenziazione delle varie
sottoculture È probabile che vi siano conflitti e tensioni all'interno delle differenti unità
dell'organizzazione i quali devono essere diagnosticati e compresi perché il processo di
cambiamento operi in maniera efficace.
- Nel modello diagnostico quantitativo si presuppone che l'esterno possa misurare le dimensioni
della Cultura e spiegare quest'ultima agli interni e al leader del cambiamento.
- Nel modello dialogico qualitativo il ruolo dell'esterno è aiutare gli interni, in particolare il leader
del cambiamento, a scoprire quali elementi della cultura esistente saranno d'aiuto o di ostacolo al
processo di cambiamento.
Procedura di valutazione in 10 passi
1. Ottenere l'impegno da parte della top leadership
2. Selezionare i gruppi per l'autovalutazione
3. Selezionare un setting appropriato per l'autovalutazione di gruppo
4. Spiegare lo scopo dell'incontro di gruppo
5. Capire come pensare la cultura
6. Stimolare la descrizione degli artefatti
7. Identificare i valori dichiarati
8. Identificare Gli assunti condivisi sottostanti
9. Identificare Aiuti e ostacoli culturali
10. Prendere decisioni sui passi successivi
Un modello di Management del cambiamento e il leader del cambiamento
Teoria generale del cambiamento
Tutti i cambiamenti pianificati cominciano con il riconoscimento di un problema, riconoscimento
che qualcosa non sta andando Come ci si aspettava. Come ha osservato Lewine, i sistemi umani si
trovano sempre in equilibrio quasi stazionario nel senso che vi sono sempre molte forze che
agiscono per il cambiamento e molte altre che agiscono per conservare lo stato attuale e il sistema è
sempre alla ricerca di una qualche sorta di equilibrio. I sistemi umani sono aperti Nel senso che
sono di continuo coinvolti dal loro ambiente fisico e sociale e pertanto di continuo influenzati
cercando a loro volta di influenzare tale ambiente. Dobbiamo capire Quindi cosa inneschi un
cambiamento “gestito”, il desiderio che qualcuno ha di cambiare deliberatamente qualcosa che si
trova in equilibrio quasi stazionario.
Perché cambiare? Dove nasce il malessere?
Il desiderio di cambiare, di fare qualcosa in modo diverso, di imparare qualcosa di nuovo comincia
sempre con un qualche tipo di malessere o insoddisfazione. È possibile che i leader formali non
provino alcuna insoddisfazione ma non possono iniziare un programma di cambiamento finché non
si rendono conto che qualcuno a cui tengono prova un disagio o si sente insoddisfatto
Le fasi e i passaggi della gestione del cambiamento
Fase 1: creare la motivazione e la prontezza per il cambiamento
Se bisogna determinare qualcosa di più di un semplice cambiamento minore e incrementale in una
parte del nucleo della struttura cognitiva o emotiva, il sistema Deve prima fare esperienza di un
equilibrio sufficiente e tale da forzare un processo di coping che va al di là del semplice rinforzo
degli assunti già presenti
Disconferma: La disconferma è qualsiasi informazione che mostri a qualcuno dell'organizzazione
che alcuni degli obiettivi di quest'ultima non sono raggiunti o che alcuni dei suoi processi non
stanno andando come ci si aspettava. L'informazione è sovente solo sintomatica. Non dice
automaticamente all'organizzazione quale potrebbe essere il problema sottostante, crea solo di
disequilibrio limitandosi ad indicare che da qualche parte c'è qualcosa che non funziona.
Ansia da sopravvivenza e ansia di apprendimento: Perché l’informazione disconfermante crei
ansia da sopravvivenza o senso di colpa occorre che non sia raggiunto qualche obiettivo importante
o risulti compromesso qualche valore significativo. Anche quando si prova l'ansia la sopravvivenza
può capitare che compaiano rifiuto e depressione perché ci si rende conto che nuovi modi di
percepire, pensare, sentire e comportarsi possono essere molto difficili da imparare creando così
quello che si chiama ansia di apprendimento. A volte i dati disconfermati esistono da molto tempo
ma a causa di un’insufficiente ansia da sopravvivenza e di una notevole ansia di apprendimento
l'organizzazione ha collettivamente evitato il cambiamento, negando la rilevanza, la validità o
persino l'esistenza dei dati.
L'ansia di apprendimento produce resistenza al cambiamento: Se i dati disconfermati
sopravvivono al rifiuto e al sistema di difesa delle organizzazione si riconoscerà il bisogno di
cambiare abitudini e modi di pensare ormai vecchi ed impararne di nuovi. Tuttavia il lancio di un
programma di cambiamento produce ansia di apprendimento. Ed è l'interazione tra questi due ansie
che crea la complessa dinamica del cambiamento. Tali sentimenti possono insorgere quando il
cambiamento proposto richiede un nuovo apprendimento. L'importante è comprendere che la
resistenza al cambiamento basata sull' ansia di apprendimento può essere dettata da una o più
ragioni valide: Paura di perdere il potere o la posizione + Paura di incompetenza temporanea +
Paura della punizione per incompetenza + Paura di perderel’identità personale + Paura di perdere
l’appartenza al gruppo. Una o più di queste forze Porta quella che abbiamo finito per chiamare
resistenza al cambiamento. Finché l'ansia di apprendimento resta alta un individuo sarà motivato a
resistere alla validità dei dati disconfermati oppure si inventerà varie scuse per spiegare perché al
momento non possono impegnarsi davvero in un programma di cambiamento. Queste risposte
spesso si presentano nelle frasi che seguono: Rifiuto + Capro espiatorio, scaricabile, elusione +
Manovre e negoziazioni.
Date tutte queste basi di resistenza al cambiamento come puoi il leader del cambiamento creare
condizioni affinché esso avvenga? Ossia come comincia il nuovo apprendimento? Entrano in gioco
due principi fondamentali
Principio 1: l’ansia da sopravvivenza o la colpa devono essere maggiori dell' ansia di
apprendimento. Dal punto di vista del leader del cambiamento potrebbe essere ovvio che il modo
per motivare l'apprendimento sia semplicemente quello di incrementare l'ansia da sopravvivenza o
la colpa. Il problema di questo approccio è che col crescere della paura o della colpa aumenta la
tendenza a difendersi per evitare la minaccia o il male arrecati dal processo di apprendimento. Se
più forze operano nell'intero sistema, la tensione generale entro il sistema aumenta comportando
una resistenza al cambiamento più imprevedibile e indesiderabile.
Principio 2: si deve ridurre l'ansia di apprendimento piuttosto che aumentare l'ansia da
sopravvivenza. Il leader del cambiamento deve ridurre l'ansia di apprendimento Aumentando il
senso di sicurezza psicologica di chi apprende e riducendo le barriere esterne al cambiamento
Creare sicurezza psicologica: La persona o il gruppo che diventa il target del cambiamento, che
devi disimparare qualcosa e imparare qualcosa di nuovo, deve arrivare a sentire che il nuovo è
possibile ed è nel suo interesse. Creare una tale sicurezza psicologica per i membri
dell'organizzazione che stanno partecipando a un processo di cambiamento coinvolge 8 attività che
devono essere condotte quasi simultaneamente.
1. Fornire una visione positiva convincente
2. Fornire formazione formale
3. Coinvolgere chi deve imparare
4. Formare importanti Family Group e Team
5. Fornire risorse
6. Fornire modelli di ruolo positivi
7. Fornire gruppi di supporto nei quali i problemi di apprendim possono essere esposti e discussi
8. Rimuovere le barriere e creare nuovi sistemi e strutture di supporto
Fase 2: l'effettivo processo di cambiamento e apprendimento
Nell'analizzare l'effettivo processo di cambiamento e apprendimento dobbiamo discutere sia come
cambia effettivamente sia quali meccanismi determinino il cambiamento.
Imitazione e identificazione versus apprendimento VS esame approfondito per i tentativi ed
errori: Vi sono due meccanismi attraverso i quali apprendiamo comportamenti credenze e valori
nuovi: Imitando un modello di ruolo e identificandoci con esso + Facendo un esame attento del
nostro ambiente e ricorrendo a tentativi ed errori continuando ad escogitare nuove soluzioni finché
qualcosa funziona
Cambiare prima le credenze i valori o cambiare prima il comportamento? Alcuni teorici del
cambiamento sostengono che si debbano cambiare prima le credenze e