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CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO DI LAVAZZA S.p.A.
Valori in migliaia di euro
2015 2014 2013 2012 2011 2010
Valore della produzione 1.234.218 1.173.058 1.164.010 1.126.005 1.091.748 985.315
Tot. costi esterni caratteristici 991.967 851.508 826.089 860.599 894.144 758.808
Valore aggiunto lordo 242.251 321.550 337.921 265.406 197.604 226.507
Tot. Ammortamenti e acc. 54.268 52.405 61.576 46.534 64.386 78.928
Valore aggiunto netto 187.983 269.145 276.345 218.871 133.218 147.579
Tot. costi del personale 118.489 114.778 106.140 98.197 95.456 94.922
Risultato operativo 69.494 154.367 170.205 120.675 37.761 52.657
+/- Gestione Extracaratteristica 794.591 28.610 -37.446 797 -20.481 -9.821
Risultato ante imposte 864.085 182.977 132.758 121.472 17.281 42.836
Imposte 62.482 64.836 59.705 45.000 16.205 25.532
Risultato netto 801.603 118.142 73.053 76.472 1.076 17.304
C.E. A VALORE AGGIUNTO IN VALORI PERCENTUALI
2015 2014 2013 2012 2011 2010
Valore della produzione 100% 100% 100% 100% 100% 100%
Tot. costi esterni caratteristici 80,37% 72,59% 70,97% 76,43% 81,90% 77,01%
Valore aggiunto lordo 19,63% 27,41% 29,03% 23,57% 18,10% 22,99%
. 4,40% 4,47% 5,29% 4,13% 5,90% 8,01%
Tot. Ammortamenti e acc
Valore aggiunto netto 15,23% 22,94% 23,74% 19,44% 12,20% 14,98%
Tot. costi del personale 9,60% 9,78% 9,12% 8,72% 8,74% 9,63%
Risultato operativo 5,63% 13,16% 14,62% 10,72% 3,46% 5,34%
+/- Gestione Extracaratteristica 64,38% 2,44% -3,22% 0,07% -1,88% -1,00%
Risultato ante imposte 70,01% 15,60% 11,41% 10,79% 1,58% 4,35%
Imposte 5,06% 5,53% 5,13% 4,00% 1,48% 2,59%
Risultato netto 64,95% 10,07% 6,28% 6,79% 0,10% 1,76%
51
Come detto in precedenza, il bilancio d’esercizio e quindi anche lo schema
contabile di conto economico non consente di effettuare, in modo efficace, tutti i vari
tipi di analisi ma solo una parte delle analisi della struttura economica. È necessario
quindi riclassificare il conto economico civilistico e riclassificarlo secondo la modalità
che meglio risponde alle nostre esigenze di analisi relative alla struttura, alla situazione
e alla dinamica economica.
La modalità di riclassificazione utilizzata in questo caso, è quella del conto
economico a valore aggiunto ( o a valori e costi della produzione effettuata), che mette a
confronto il valore della produzione effettuata e i costi sostenuti per la sua
determinazione, dando modo a chi analizza i dati di verificare se l’azienda è realmente
in grado di produrre valore e di remunerare i fattori produttivi impiegati.
I componenti positivi e negativi di reddito vengono classificati in base alla loro
natura. Per quanto riguarda i componenti negativi di reddito, viene fatta un distinzione
tra i costi esterni, che riguardano il consumo di fattori produttivi acquisiti dall’esterno, e
i costi interni, che riguardano l’utilizzo dei fattori che concorrono a formare la struttura
interna, tecnica ed organizzativa, dell’impresa. Questo modo di procedere consente di
determinare:
Valore aggiunto lordo, che rappresenta la differenza tra il valore della
produzione effettuata e i costi esterni.
Valore aggiunto netto, frutto della differenza tra il valore aggiunto lordo e
la somma degli ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti delle
immobilizzazioni tecniche impiegate.
risultato della gestione caratteristica dell’impresa
Reddito operativo, dopo
aver sottratto dal valore aggiunto netto l’ultima voce di costo interno
rappresentato dai costi per il personale.
Reddito globale lordo, risultato della somma tra il reddito della gestione
caratteristica e il reddito della gestione extracaratteristica. 52
Risultato globale netto, che residua dopo aver sottratto al reddito globale
lordo gli oneri tributari ed è espressivo del risultato economico che
remunera il capitale proprio aziendale.
Nella prima tabella ,che rappresenta il conto economico a valore aggiunto di
Lavazza S.P.A, possiamo notare che ,tra i costi dell’azienda, i costi esterni sono quelli
che assorbono più capitale, mentre i costi interni delle immobilizzazioni tecniche e del
personale non sono così incisivi nella determinazione del reddito operativo.
I costi per il personale, negli ultimi 6 anni, hanno avuto un andamento in costante
crescita, segno che l’azienda continua a investire nel capitale umano.
Si può notare che i redditi della gestione extracaratteristica non hanno sempre
contribuito positivamente alla formazione del reddito globale lordo, infatti dal 2010 al
2013 si sono registrati redditi che hanno eroso i risultati economici caratteristici
ma dal 2014 al 2015 si è registrata
dell’azienda, una variazione aumentativa sostanziale
registrando un reddito ,nel 2015, di più di 794 milioni di euro, legata, come già detto in
precedenza, alla plusvalenza sulla cessione delle azioni Keurig Green Mountain. Questo
reddito da plusvalenza, di conseguenza, ha avuto un risvolto positivo importante sulla
determinazione del reddito netto che è passato ,nel 2014, da un valore di poco più di
118 milioni di euro a più di 800 milioni di euro, risultato comunque occasionale
guardando l’andamento del reddito netto degli ultimi 6 anni.
La seconda tabella del conto economico a valori percentuali dà una più chiara
nell’influenzare il risultato economico.
visione del contributo di ogni fascia di costo Si
può notare ,infatti, che i costi esterni incidono per l’80% sul valore della produzione nel
2015 e negli ultimi 6 anni hanno avuto più o meno lo stesso andamento. Il valore
aggiunto, voce più importante della riclassificazione in quanto determina l’incremento
di valore prodotto da Lavazza grazie alla propria struttura, è in leggero calo nel 2015
rispetto agli altri anni. Le altre voci di costo non rappresentano percentuali significative
sul valore della produzione, gli ammortamenti nel corso degli anni si sono dimezzati
passando dall’8% del 2010 al 4% del 2015 e i costi per il personale non hanno avuto
particolari cambiamenti attestandosi sempre sul 9%. Il risultato netto, a parte
53
l’occasionale picco di valore nel 2015, ha registrato negli ultimi 6 anni un andamento
crescente ma sempre piuttosto basso. 54
II.4. Analisi degli aspetti patrimoniali e finanziarie
Nei paragrafi precedenti abbiamo analizzato la struttura economica-finanziaria
riclassificando il bilancio d’esercizio, dando modo al lettore di evidenziare la natura
delle fonti e degli impieghi di capitale e la dinamica con la quale si forma il risultato
economico d’esercizio.
Ora studiamo gli aspetti patrimoniali e finanziari dell’azienda ,negli ultimi 6 anni,
facendo ricorso a particolari indici di bilancio.
LAVAZZA S.P.A. 2015 2014 2013 2012 2011 2010
Analisi patrimoniale
Analisi rigidità e elasticità impieghi
Indice rigidità impieghi 46,33% 51,57% 48,72% 53,24% 56,90% 55,44%
Indice elasticità impieghi 53,67% 48,43% 51,28% 46,76% 43,10% 44,56%
Analisi composizione delle fonti
Indice indipenden. finanz. 87,42% 81,60% 82,21% 82,74% 82,48% 82,19%
Indice dipendenza finanz. 12,58% 18,40% 17,79% 17,26% 17,52% 17,81%
Indice solidità patrimon 82,71 51,18 49,06 48,06 45,35 45,73
Analisi finanziaria valori in migliaia di euro
Margine di struttura 971.861 470.907 499.678 428.335 351.629 372.052
Indice di autocopertura 1,89 1,58 1,69 1,55 1,45 1,48
Indice copertura immob. 1,93 1,63 1,74 1,60 1,50 1,53
Capitale Circolante Netto 1.021.850 511.803 538.533 462.086 392.445 409.632
Indice di disponibilità 5,13 3,07 3,38 3,13 2,96 2,95
Margine di tesoreria prim 425.816 31.255 114.183 36.361 -56.331 -10.075
Margine di tesoreria sec 773.528 347.877 429.526 341.355 267.721 302.789
dall’analisi patrimoniale della composizione degli impieghi e delle fonti
Partendo
di capitale, come già detto in precedenza, l’incidenza del capitale circolante è di poco
all’incidenza del capitale fisso sul capitale totale. L’azienda,
superiore quindi, è a metà
strada tra la completa rigidità e la completa elasticità degli investimenti. L’analisi della
composizione delle fonti, come già detto, evidenzia una situazione di stabilità strutturale
finanziaria all’87,42%.
più che soddisfacente, con un indice di indipendenza 55
La solidità patrimoniale, invece, si analizza mettendo in relazione il patrimonio
netto complessivo (capitale sociale, riserve e risultato economico) con il capitale sociale
dell’azienda. Il risultato che scaturisce da questo rapporto è un valore che segnala il
peso delle componenti patrimoniali diverse dal capitale d’apporto, infatti può essere
indicato un “livello primordiale” di questo indicatore, che è il livello 1 che corrisponde
alla fase in cui il capitale sociale equivale al capitale netto complessivo, che è appunto
la fase iniziale di un impresa, quando non si sono ancora concretizzate le riserve
Col passare degli anni l’indicatore
generate dagli accantonamenti di utili. tende a
scostarsi, positivamente o negativamente, dall’unità a seconda che avvengano
movimenti di integrazione o erosione del patrimonio netto. In questo caso il valore
dell’indicatore è nettamente superiore all’unità e segnala una forte solidità patrimoniale.
Passando all’analisi è importante capire quanto l’azienda
di situazione finanziaria
sia in grado di fronteggiare economicamente e tempestivamente le uscite richieste dalla
gestione. Per analizzare questo aspetto abbiamo fatto ricorso ai margini ed indici di
situazione finanziaria. Il margine di struttura si ottiene dalla differenza tra il capitale
netto totale e il totale delle immobilizzazioni, e indica la capacità del capitale proprio di
coprire gli investimenti fissi, come possiamo notare, questa differenza dal 2010 al 2015
è sempre più cresciuta. Il correlato indice di auto-copertura del margine di struttura ha
avuto, negli ultimi 6 anni, un valore maggiore di 1 e segnala, quindi, che il patrimonio
l’attivo fisso
netto finanzia completamente e anche parte del capitale circolante netto. Di
conseguenza l’indice di copertura delle immobilizzazioni, che indica la capacità del
capitale permanente ( capitale netto e passività consolidate) di coprire le spese del
al 2015 valori sempre maggiori all’unità e quindi
capitale fisso, ha registrato dal 2010
è quel valore che indica la capacità dell’azienda di rimborsare le passività
buoni. Il CCN
correnti facendo ricorso alle sole attività a breve termine. Nel caso della Lavazza, il
CCN è sempre stato positivo e anzi dal 2010 al 2015 è anche cresciuto.
Lo studio della liquidità, invece, si fa ricorrendo ai margini di tesoreria prima