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SISTEMA PAESE ITALIA

74

“IL CARO BOLLETTA”

5.1 Premessa generale

L’Italia è il paese europeo che paga la bolletta energetica più

salata, eppure nessuno sembra preoccuparsene. Invece, soprattutto

per il mondo produttivo, questo rappresenta uno straordinario

limite alla competitività sui mercati internazionali, un oneroso

fardello da sopportare, soggetto a variazioni per nulla dipendenti

dal comportamento delle singole entità imprenditoriali.

Per quanto riguarda i grandi clienti, in prevalenza aziende ed enti,

la spesa energetica risulta addirittura ben il 39% in più rispetto

alla media UE impattando in modo estremamente significativo

24

sui costi di produzione.

Neppure la vita dei piccoli consumatori, noi utenti finali, sembra

essere tanto facile; secondo i dati dell’OCSE , l’Italia è il paese

25 26

con i prezzi dell’elettricità più alti nel vecchio continente: il costo

medio di un megawatt/ora è pari a 200 euro a notevole distanza

rispetto al secondo paese più caro, l’Irlanda, dove il costo medio

di un megawatt/ora è pari a poco più di 120 euro. Inoltre fa una

certa impressione scoprire che in Francia un megawatt/ora ha un

costo medio di 40 euro.

Indaghiamo ora le ragioni di questa situazione. Esse si dividono in

due macro categorie: un primo problema relativo all’effettivo

24 Confartigianato, Giugno 2009

25 Economic Survey of the European Union, Settembre 2009

26 Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico

75

grado di apertura del mercato e un secondo problema relativo alla

dipendenza energetica del nostro paese.

Se è vero che il ruolo del mercato è quello di buffer tra produttori

e venditori, che assicura la trasmissione trasparente delle

informazione e determina la quantità di prodotto che spetta a

ciascuno (determinando dunque la sua distribuzione), osservando

il mercato energetico in Italia non sembra che esso si possa

definire “un libero mercato”, in quanto produce prezzi che non

svolgono le funzioni sopra indicate, ma segnali in larga parte

distorti ed in larga parte dominati da fattori esterni.

Il settore in cui questo è più evidente è quello del gas naturale, il

cui prezzo non dipende affatto dall’andamento della domanda e

dell’offerta di gas in Italia, bensì da fattori geopolitici. Questo è

dovuto alla struttura del mercato, caratterizzato da contratti di

fornitura lunghissimi (generalmente di durata ventennale) e

blindati, basati sulla clausola take or pay che indicizza il prezzo

del gas alla media dei prezzi di petrolio ed altri combustibili,

quotati almeno sei mesi prima.

Poiché l’energia elettrica si produce, in grande parte attraverso

gas , – per circa il 50% – il discorso per questo mercato è

27

speculare.

Il problema della dipendenza energetica non sarà mai – prendetelo

almeno per un “lungo periodo” – completamente risolto: l’Italia

non possiede giacimenti petroliferi e riserve di gas naturale

rilevanti, sarà quindi sempre costretta ad importare questi

27 In Italia non c’è il nucleare e il peso delle rinnovabili è ancora ridotto

76

prodotti. Certo che, su questo problema si può lavorare, cercando

di non aggravare ulteriormente la nostra posizione.

Cosa fare? La parola d’ordine è differenziazione. Differenziare le

forme di energia, differenziare i fornitori.

Differenziare le forme di energia: aumentare lo sforzo in

rinnovabili. L’energia pulita difficilmente sostituirà, almeno nel

breve periodo, petrolio e gas naturale, però ci può alleggerire, e

non di poco dalla dipendenza energetica. E’ certamente un

investimento conveniente, che impatta positivamente

sull’occupazione, che può dare un forte impulso alla ricerca

scientifica.

Il nucleare d’altro canto, ha dei costi (non solamente economici)

molto alti e dei tempi molto lunghi e che quindi non rappresenta

comunque la panacea di tutti i mali. Questa tecnologia non deve

comunque essere dipinta come il ritorno all’incubo di Černobyl’.

Per quanto riguarda la differenziazione dei fornitori di vecchie

fonti energetiche, i governi hanno fatto poco: volutamente. Hanno

preferito investire su relazioni privilegiate, con alcuni dei paesi

produttori – Russia, Libia, Venezuela – assicurandosi buone

relazioni commerciali e sicurezza della fornitura. In questo

contesto la duplice veste di azienda privata ma statale di ENI, è

stato un modello vincente. Tuttavia, rimanere dipendenti, se pur

dai propri amici, non è mai una scelta conveniente. Per ridurre

questa dipendenza è necessario investire nel gas naturale liquido

(LNG) e quindi nei rigassificatori, che permettono

77

l’approvvigionamento da paesi lontani; il Giappone vive di LNG

e senza andare troppo lontano, la Spagna si è dotata in pochi anni,

di infrastrutture che permettono lo stoccaggio di metri cubi di gas

liquido, tre volte i nostri.

Inoltre è fondamentale stabilire una strategia europea e la

costituzione di una rete di infrastrutture comune ed implementata

dalla Commissione. Ma qui, forse, ci si spinge troppo oltre, dato

che quasi tutti i paesi membri sono ancora prigionieri dei

rispettivi incumbent storici.

E’ comunque in Italia che la “questione energetica” assume

maggiore rilevanza. Ancora una volta la politica sembra essere

miope ed incapace di gestire questa seria emergenza nazionale.

Essa dovrebbe gestirla, internamente, investendo in nuove

tecnologie e avendo il coraggio di aprire il mercato anche a

discapito di un indebolimento delle sue partecipate, ed

esternamente, convincendo l’Europa – messa complessivamente

un poco meglio – a sostituire le solite, deboli inchieste con delle

serie politiche energetiche comuni.

5.2 Il mercato elettrico italiano e la recente liberalizzazione

Si vuole esporre in questa sezione, il funzionamento del

mercato elettrico italiano negli ultimi anni, con un accenno ai

cambiamenti indotti dal decreto Bersani e con una breve

descrizione degli attori del mercato elettrico

78

Relativamente alla produzione e fornitura di energia elettrica, fino

al 1999 esisteva in Italia una situazione di monopolio.

Il Mercato si identificava semplicemente nelle seguenti

caratteristiche:

Servizio pubblico

1) Erogazione in condizioni di monopolio

2) Unica impresa integrata (Enel S.p.a.)

3)

Il processo di liberalizzazione del mercato elettrico comincia a

livello europeo con l’emanazione della Direttiva 96/92/CE,

recepita in Italia con il D.Lgs n° 79/99, noto come “Decreto

Bersani”. Lo scopo della direttiva europea è chiaro. Con la

liberalizzazione del mercato, vengono liberalizzate, nel rispetto

degli obblighi di servizio pubblico, le attività di:

-Produzione

-Importazione ed esportazione

-Acquisto e vendita

Relativamente alla filiera dell’elettricità essa risulta così divisa:

- Generazione (liberalizzata)

-Trasmissione (non liberalizzata)

-Distribuzione (non liberalizzata)

79

-Vendita (liberalizzata)

Generazione: è la trasformazione dell’energia, contenuta a livello

potenziale nelle diverse fonti energetiche.

Trasmissione: Attività di trasporto e trasformazione dell’e.e. lungo

le reti interconnesse ad alta ed altissima tensione dagli impianti di

produzione ovvero, nel caso di energia elettrica importata, dal

punto di consegna della stessa, al sistema di distribuzione; è

riservata allo Stato ed è attribuita alla Società Terna Spa.

Distribuzione: è il trasporto di energia elettrica su reti di

distribuzione ad alta, media e bassa tensione per la consegna ai

clienti finali. L’attività di distribuzione è svolta in regime di

concessione rilasciata dal MAP. Attualmente i distributori in Italia

sono circa 200.

Vendita: nel mercato libero i protagonisti sono i grossisti (o

fornitori) persona fisiche o giuridiche che acquistano e vendono

energia elettrica senza esercitare attività di produzione,

trasmissione o distribuzione nei paesi dell’U.E.

Nel mercato vincolato i protagonisti sono i distributori (es:

Municipalizzate). 80

Il decreto ha consentito di svolgere l’attività di vendita a chiunque

abbia disponibilità di energia. Con la liberalizzazione è, inoltre,

stata introdotta nel libero mercato la nuova figura del grossista, o

trader, che acquista elettricità all’ingrosso per rivenderla ai clienti

finali senza svolgere le altre attività della filiera.

Le attività di trasmissione e dispacciamento dell’energia elettrica

sono rimaste riservate allo Stato ed attribuite in concessione al

Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN), soggetto

pubblico costituito nella forma di SpA.

La rete di trasmissione nazionale ha un’estensione totale di oltre

40.000 km. ed include tutta la rete ad altissima tensione (380 e

220 kV) e porzioni rete di alta tensione (120 e 150 kV) per circa il

50% dell’estensione. Sono, inoltre, comprese tutte le linee di

interconnessione con l’estero. Il GRTN aggiorna annualmente, in

base all’attuazione degli interventi riportati nel Piano triennale di

sviluppo, l’ambito della rete determinato inizialmente con decreto

del Ministro delle Attività Produttive. La legge n.290

(27/10/2003) ha recentemente stabilito l’unificazione tra la

proprietà e la gestione della rete di trasmissione nazionale.

Secondo quanto previsto dal D.Lgs. 79/99 il GRTN ha costituito,

in forma di SpA, il Gestore del Mercato Elettrico (GME).

Ad esso è affidata la gestione economica del mercato elettrico,

secondo criteri di trasparenza e obiettività, al fine di promuovere

la concorrenza tra produttori assicurando la disponibilità di un

adeguato livello di potenza. 81

E’ inoltre stata attivata la Borsa Elettrica. Tale strumento consente

nel libero mercato di aumentare la liquidità, ridurre i costi di

transazione, accrescere la trasparenza dei meccanismi di

formazione dei prezzi e facilitare l’evidenziazione di eventuali

comportamenti collusivi. La Borsa elettrica favorisce, così, lo

sviluppo di una maggiore competizione dal lato dell’offerta e,

quindi, di un maggior pluralismo, condizioni indispensabili per la

vitalità del mercato e per i conseguenti vantaggi in termini di

qualità ed economicità dei servizi offerti ai consumatori.

Dal GRTN è stato, poi, istituito l’Acquirente Unico (AU), società

per azioni a cui è stato affidato il compito di

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
105 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/09 Sistemi per l'energia e l'ambiente

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher paolopac di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologia e gestione dei sistemi energetici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Campana Paola.