Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
I manga di Hokusai - tesina di fine corso Pag. 1 I manga di Hokusai - tesina di fine corso Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
I manga di Hokusai - tesina di fine corso Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
I manga di Hokusai - tesina di fine corso Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
I manga di Hokusai - tesina di fine corso Pag. 16
1 su 20
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Questi esempi non devono essere considerati plagi, anche perché l’idea di plagio nel

Giappone di quell’epoca era ben diversa da ciò che intendiamo noi: al contrario,

testimoniano l’ambizione di fedeltà documentaria di Hokusai e la sua apertura nei

confronti del mondo. Inoltre, l’autore dei Manga era ben lontano dal riprodurre

semplicemente i canoni stilistici e i repertori iconografici di altri autori; l’estrema

innovatività e creatività di Hokusai ed il suo stile inconfondibile permeano ogni figura di

questi volumi, anche la più piccola ed essenziale, e la rendono assolutamente unica.

Dei Manga, che conobbero grandissima fortuna dal punto di vista editoriale, furono

prodotte ristampe durante tutto l’Ottocento; le matrici per ogni stampa erano tre: quella

dei contorni neri, una in grigio e una in rosa pesca, per dare un minimo di colorazione. Le

edizioni tardive necessitarono la realizzazione di nuove matrici; queste tirature più recenti

non permettono quindi di valutare con massima attendibilità la qualità dei disegni

originali, che sono andati in massima parte perduti: si sono conservati fino ad oggi alcuni

album di schizzi preparatori per l’opera, ma non di disegni definitivi (di cui restano

pochissimi esemplari). Tuttavia questi album possono mostrare come il pittore

assemblasse sapientemente su di una tavola una serie di piccole immagini, concepite e

disegnate separatamente su sottilissimi pezzi di carta. I disegni definitivi erano incollati

dall’incisore direttamente sulla tavola di legno di ciliegio che egli scolpiva. Avendo

lavorato egli stesso come incisore, Hokusai conosceva bene il problema della fedeltà nella

riproduzione a stampa degli originali, per cui aveva l’abitudine di scrivere lunghe lettere ai

suoi editori riguardanti tutti i dettagli della produzione delle stampe, dall’incisione alla

colorazione, lamentando le troppe libertà che gli artigiani si prendevano con le sue opere.

Hokusai fu certamente l’artista giapponese più ammirato e mitizzato in Occidente, e

Manga

i furono più di ogni altra opera il veicolo principale della sua fama. “Scoperti” dal

francese Théodore Duret (1838-1927), durante il viaggio in Giappone del 1871, non

hanno tardato a stupire gli artisti europei con la loro infinita varietà di temi e il numero

impressionante di figure e figurine, ognuna degna di osservazione attenta e prolungata. I

Manga influenzarono a fondo la mentalità degli artisti di fine Ottocento, in particolare

degli Impressionisti, vennero ricopiati a scopo didattico e diventarono per loro un

repertorio di pose e atteggiamenti studiato a fondo e utilizzato ampiamente: nelle ballerine

di Degas, nelle stampe di Toulouse-Lautrec, nei dipinti di Monet si possono trovare

riferimenti più o meno espliciti ai movimenti del corpo di alcune figure danzanti o in lotta,

nonché allo stile “semplificato” con poche linee essenziali e sempre attento alla dinamicità.

6

Temi e composizione di un’opera enciclopedica

Manga

Quando si parla dei è impossibile non pensare alla straordinaria quantità di

figure che quelle circa quattromila tavole contengono: alcune non sono più alte di un

pollice, altre occupano addirittura una doppia pagina, come nel caso dei paesaggi e di

alcune figure mitologiche o religiose. Questi schizzi, come d’usanza in tutta l’arte

orientale, non venivano quasi mai realizzati dal vero: in effetti, sarebbe stato impossibile in

termini di tempo realizzare dal vero anche solo una frazione di queste figure, il cui numero

appartiene di certo all’ordine delle decine di migliaia. Hokusai era un vero maestro della

rappresentazione delle immagini accumulatesi nella mente dopo l’osservazione, casuale o

Manga

prolungata, di un soggetto. In questo senso il tema dei può essere considerato “né

più né meno che l’occhio dell’artista, la sua visione dell’Universo” . Ed il maestro Hokusai

6 Manga

guarda il mondo con una certa dose di umorismo ed ironia: tra le tavole dei ci

sono molte scene caricaturistiche e umoristiche, espressioni piccanti, smorfie. Ma una certa

dose di simpatia si avverte praticamente in ogni figura umana e animale (e anche in molti

soggetti inanimati) che il maestro ritrae, infondendovi vitalità ed esprimendo un immenso

affetto nei confronti di ognuna.

Figura 1, Volume I

Questa vena umoristica, il più delle volte bonaria, è particolarmente evidente nelle

tavole che hanno per soggetto l’uomo: l’artista si concentra sull’umanità più semplice e

comune, ritratta sia nelle sue azioni quotidiane (mestieri, occupazioni e passatempi vari)

7

sia in poste piuttosto strampalate: posizioni del corpo insolite o fisionomie particolari,

come nelle tavole con i ritratti di alcuni ciechi e amaurotici, segno dell’inesauribile

curiosità di Hokusai.

In una doppia tavola raffigurante i mestieri (Fig. 1) è interessante notare due

pescatrici di ostriche, che ricordano nelle posture e nei drappi svolazzanti

le figure del medesimo soggetto ritratte in un trittico da Utamaro. In queste tavole non ci

si deve aspettare una composizione unitaria: le nuotatrici sembrano volare, accostate come

sono all’enorme ancora. I personaggi sono accostati senza nessuna base d’appoggio, eppure

ognuno poggia i piedi e si muove in modo naturale, definendo da sé il suo spazio e dando

un effetto di profondità. Non mancano le eccezioni, in cui l’artista inserisce qualche

elemento come fondale per dare un contesto alle azioni in svolgimento, ma si tratta pur

sempre di personaggi che compiono azioni individuali e slegate da quelle degli altri, per

cui non ci si trova mai davanti ad un’unica scena; inoltre l’attenzione del pittore è sempre

sulle figure, mentre lo sfondo rimane un elemento accessorio.

Figura 2, Volume IV

Una doppia pagina particolare (Fig. 2), che unisce il reale al fantastico, raffigura

delle scene di persone che nuotano e testimonia la capacità di Hokusai di rappresentare i

movimenti più disparati del corpo umano senza pietrificarli, rendendoli con grande

vitalità. Un pizzico di umorismo è presente sia nelle pose un po’ sgraziate, ad esempio

degli uomini con la “ciambella”, sia nelle assurde pratiche di immersione proposte: chi si

fa calare in acqua dentro una grande bottiglia di vetro, chi si fa trainare da un cavallo, chi

riesce addirittura ad accarezzare i pesci. 8

Alcune tavole (Fig. 3) sono invece dedicate a due particolari categorie: i “grassi” e i

“magri”, visti senza alcuna malevolenza o giudizio, ma semplicemente come soggetti

interessanti. Hokusai infatti presta particolare attenzione alle pose e all’espressività di

questi personaggi, che non possono che risultare simpatici. I grassi si dedicano con

pazienza a molteplici attività, ed hanno un’aria attenta e dignitosa: il senso della corporeità

e della massa è reso con poche linee, senza troppa attenzione alla correttezza anatomica,

perché quello che interessa maggiormente Hokusai è la gestualità.

Figura 3, Volume X

Nel repertorio nei Manga rientrano anche intere catalogazioni di oggetti, e perfino

delle schede “tecniche” che illustrano armi e oggetti occidentali; nonché figure di

occidentali stessi, in particolare olandesi. Inoltre sono raffigurati spesso atleti delle varie

arti marziali, nella lotta corpo a corpo o con spade e bastoni: le pose e varie tecniche di

lotta sono osservate con tale attenzione dall’artista che potrebbero quasi fungere da

manuale di combattimento, invece che di disegno.

Non meno attenzione per il movimento e l’espressività, sempre rese attraverso un

disegno di pochi tratti essenziali e gradevoli nel loro carattere calligrafico, si trova nelle

raffigurazioni di animali, proprio in virtù di quella visione quasi umana della vita animale

tipica del maestro. In queste tavole Hokusai si sbizzarrisce nella scelta di pose e

atteggiamenti, e accosta nello stesso foglio animali molto comuni, animali esotici e

addirittura bestie leggendarie e dotate di poteri magici, come i leoni cinesi della Figura 4.

All’estrema sintesi pittorica di questa doppia pagina si può contrapporre la doppia

pagina interamente dedicata a tre gru (Fig. 5), che hanno un tocco di maggiore

virtuosismo nella cura del piumaggio e dei dettagli e sono inserite nel loro habitat. Un

senso di realismo pervade tutte queste immagini, che tuttavia non sono prive di una vena

9

Figura 4, Volume VII

poetica, specialmente per la naturalezza dei gesti. Fa un po’ sorridere invece una stampa

(Fig. 6) raffigurante una quantità di specie marine: gli occhi strabuzzati di questi animali

sono particolarmente e comicamente umani.

Figura 5, Volume VII 10

Figura 6, Volume IX

Hokusai aderisce alla tradizione shintoista per la sensibilità con la quale coglie e

rappresenta i fenomeni climatici, le variazioni stagionali, le metamorfosi della natura. Ama

rappresentare lo stesso paesaggio nelle molteplici sfaccettature che offre il variare della

luce e degli agenti atmosferici, e dedica inoltre moltissime tavole al mondo vegetale. Come

per ogni altra cosa raffigurata nei Manga, anche le piante e gli elementi naturali come

Figura 7, Volume V 11

Figura 8, Volume VII

acqua e rocce sono dotati di un’anima e di una personalità.

Nella doppia pagina della Figura 7, il Fuji è ancora una volta soggetto della pittura

Manga

di Hokusai. Esso infatti compare più volte all’interno dei vari volumi dei , e lo stile

in cui è raffigurato varia molto: qui con linea dolce e sottile, altre volte con dentellature e

Manga

tocchi di pennello secco tipici dello stile cinese: probabilmente perché i rimangono

pur sempre dei manuali di pittura per dilettanti.

Una raffigurazione di onde scatenate (Fig. 8) non ha nulla da invidiare in quanto a

“Grande onda”

potenza e forza dinamica alla , e il contrasto con l’immobilità e la

resistenza della roccia è sottolineato dagli aspri tratti che la delineano. L’artista si dedica a

numerosi studi sui moti dell’acqua e la loro possibile sintesi pittorica: i risultati, per varietà

di soluzioni e resa dei diversi movimenti, ricordano i magnifici studi del pittore cinese Ma

Yuan.

Alcuni fiori (Fig. 9) sono disegnati con abbondanza di particolari e annotazioni

descrittive, con un rigore che è quasi da enciclopedia botanica. A mio parere non sono

queste le tavole di fiori e piante meglio riuscite, ma danno un’ulteriore prova dell’ansia di

catalogazione e della curiosità praticamente universale dell’autore.

Hanno un carattere scientifico anche molte raffigurazioni estremamente

Dettagli
A.A. 2006-2007
20 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/20 Archeologia, storia dell'arte e filosofie dell'asia orientale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ValeSilingardi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte del Giappone e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Paternolli Giovanni.