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Modello o linea guida che conferisce coerenza alle decisioni di un individuo o di
un’organizzazione. La strategia migliora il processo decisionale in diversi modi, vincola il numero
di decisioni alternative considerate e opera come una regola euristica permettendo di condividere e
integrare le conoscenze di diverse persone. La strategia facilita l’applicazione di strumenti analitici.
Strategia come strumento di coordinamento
2.
La strategia può promuovere il coordinamento come strumento di comunicazione, ma questa non
basta affinché la cooperazione sia efficace è essenziale il coinvolgimento dei vari gruppi presenti
all’interno dell’organizzazione. Una volta definita la strategia la sua implementazione attraverso
una serie di obiettivi e di impegni che vengono poi monitorati nel periodo considerato dal piano
strategico fornisce un meccanismo in grado di garantire che l’organizzazione evolva in maniera
coerente.
Strategia come obiettivo
3.
La strategia è un processo prospettico, il termine intento strategico descrive l’esplicitazione del
desiderio di raggiungere in futuro una posizione di leadership. La strategia dovrebbe dare meno
rilievi a temi quali la coerenza strategica e l’allocazione delle risorse, e focalizzarsi maggiormente
sulle opportunità di estenderne la portata facendo leva sulle risorse stesse per un loro più efficace
sfruttamento.
Lo scopo dell’analisi strategica è quella di aiutare a comprendere i problemi.
3 Capitolo 3: L’analisi di settore
L’ambiente più vicino all’impresa è il settore nel quale opera il punto focale dell’analisi
dell’ambiente esterno è l’ analisi di settore.
La strategia di business è orientata alla ricerca del vantaggio competitivo, attraverso l’analisi dei
bisogni e delle preferenze dei clienti, dei modi in cui le imprese competono per soddisfarli, si
perviene all’individuazione delle fonti generali di vantaggio competitivo in un determinato settore,
che chiamiamo fattori critici di successo.
L’ambiente di un’impresa è composto da tutte quelle variabili esterne che ne influenzano le
decisioni e i risultati. Le influenze ambientali possono essere classificate secondo la fonte oppure
secondo il grado di prossimità distinguendo tra micro e macroambiente. Il prerequisito per
un’analisi ambientale efficace è distinguere ciò che è di vitale importanza per l’impresa da ciò che è
semplicemente importante, il nucleo centrale dell’ambiente di riferimento dell’impresa è costituito
dalle sue relazioni con tre gruppi di attori fornitori, clienti e concorrenti, questo è l’ambiente
settoriale dell’impresa.
La creazione di valore richiede che il prezzo che il cliente è disposto a pagare per un prodotto
ecceda i costi sostenuti dall’impresa. Quanto più è accesa la concorrenza tra produttori, tanto
maggiore sarà la quota che andrà ai clienti sotto forma di rendita del consumatore e tanto minore
sarà quella ottenuta dai produttori (rendita economica).
La premessa di base dell’analisi di settore è che il livello di redditività non è ne casuale né derivante
da connotati interamente specificati del settore, ma è determinato dall’influenza sistematica della
struttura del settore.
La concorrenza può essere individuata attraverso il monopolio o concorrenza perfetta che sono due
casi estremi, nella realtà la maggior parte dei mercati presentano un oligopolio di poche imprese.
Micheal Porter determina le cinque forze competitive che comprendono tre fonti di competizione
orizzontale:
• Concorrenza prodotti sostitutivi
Il prezzo che i consumatori sono disposti a pagare per un prodotto dipende dalla disponibilità di
prodotti sostitutivi. L’assenza di sostituti di un prodotto comporta una relativa insensibilità al prezzo
da parte dei consumatori.
• Concorrenza di nuovi entranti
Quando un settore ottiene un rendimento del capitale superiore al costo, esso esercita un effetto di
attrazione su imprese esterne al settore e se non esistono barriere all’entrata, il tasso di profitto
scenderà verso il suo livello competitivo. La minaccia di nuove entrate piuttosto che l’effettivo
ingresso di nuove imprese può essere sufficiente per garantire che le imprese consolidate fissino i
loro prezzi a un livello competitivo. Un settore in cui non esistono barriere all’entrata è detto
contendibile i prezzi e profitti tendono al livello competitivo, indipendentemente dal numero di
imprese presenti nel settore
Le principali fonti di barriera all’entrata sono:
Fabbisogni di capitale
4 Economie di scala
Vantaggi assoluti di costo
Differenziazione del prodotto
Accesso ai canali di distribuzione
Barriere istituzionali e legali
Ritorsione
Efficacia delle barriere all’entrata: i settori protetti da elevate barriere tendono ad avere
profitti superiori alla media
• Concorrenza imprese già presenti nel settore
Nella maggior parte dei settori la situazione competitiva e il livello generale di redditività sono
influenzati principalmente dalla concorrenza tra le imprese presenti nel settore.
La concentrazione dei venditori si riferisce al numero e alla distribuzione per dimensione
delle imprese concorrenti all’interno di un mercato
La diversità dei concorrenti in che misura un gruppo d’impresa può evitare la concorrenza
sui prezzi attraverso pratiche collusive dipende dalla loro somiglianza in termini di origini,
obiettivi, costi e strategie
La differenziazione di prodotto quanto più simili sono le offerte delle imprese rivali, tanto
più i consumatori sono disposti a sostituire i prodotti e le imprese sono incentivate ad
abbassare i prezzi per incrementare le vendite
Capacità in eccesso e barriere all’uscita perché la redditività cala drasticamente durante la
recessione dipende dal rapporto tra domanda e capacità produttiva, la capacità inutilizzata
incoraggia le imprese ad abbassare i prezzi per attrarre nuovi ordini e poter così distribuire i
costi fissi su un maggiore volume di vendite.
Condizioni di costo quando i costi fissi sono alti rispetto ai variabili le imprese accettano
ordinazioni marginali a qualsiasi prezzo che copra i costi variabili.
Vi sono poi due fonti di concorrenza verticale :
• Potere contrattuale dei fornitori
L’analisi delle determinanti del potere relativo tra i produttori di un settore e i loro fornitori è
analoga all’analisi delle relazioni tra produttori ed acquirenti. La sola differenza è che ora gli
acquirenti sono le imprese del settore e i fornitori sono i produttori degli input.
• Potere contrattuale dei clienti
Le imprese di un settore operano in due tipi di mercati: mercati input e mercati output. Nei mercati
input acquistano materie prime, componenti, servizi finanziari e lavoro.
_ La sensibilità al prezzo degli acquirenti
_ Potere contrattuale relativo
- Dimensione e concentrazione rispetto ai fornitori
- Informazioni degli acquirenti
- Capacità di integrazione verticale
Una volta compreso in che modo la struttura del settore influisce sulla concorrenza che determina a
sua volta la redditività del settore, possiamo applicare l’analisi per prevedere la redditività futura del
settore, per scegliere come collocare l’impresa rispetto alle forze concorrenziali che essa deve
fronteggiare e infine per individuare gli strumenti in grado di far evolvere la struttura del settore
verso una configurazione più favorevole.
L’analisi di settore può essere scomposta in quattro fasi:
5
1) Descrizione della struttura del settore
La prima fase dell’analisi di settore consiste nell’individuare gli elementi chiave della sua struttura,
attori principali e quindi esaminare alcune delle principali caratteristiche strutturali di ciascuno di
questi gruppi che determineranno la concorrenza e il potere contrattuale.
2) Previsione della redditività di un settore
Per prevedere la redditività futura di un settore l’analisi si sviluppa in tre fasi:
a) esaminare in quale misura i recenti e attuali livelli di concorrenza e redditività di un settore sono
una conseguenza della sua attuale struttura
b) individuare le tendenze che stanno modificando la struttura del settore
c) individuare come questi cambiamenti strutturali influenzeranno le cinque forze della concorrenza
e la conseguente redditività del settore
3) Posizionamento dell’impresa
Riconoscere e comprendere le pressioni competitive che un’impresa deve fronteggiare all’interno
del proprio settore consente ai manager di collocare l’azienda nella posizione in cui queste pressioni
sono più deboli. Un posizionamento efficace richiede che l’impresa anticipi i mutamenti delle
pressioni concorrenziali che verosimilmente caratterizzano il settore.
4) Strategie per mutare la struttura del settore
La comprensione delle caratteristiche strutturali di un settore e della loro influenza sull’intensità
della concorrenza e sul livello di redditività permette di identificare le opportunità di cambiamento
della struttura del settore con lo scopo di ridurre la pressione competitiva.
Il settore è un’area di attività relativamente ampia, mentre il mercato è riferito a prodotti specifici. Il
punto di partenza è il mercato per definire un settore. I confini di un mercato sono definiti dalla
sostituibilità dal lato della domanda e dal lato dell’offerta. La delimitazione precisa dei confini di un
mercato o di un settore raramente è essenziale per l’esito dell’analisi se usiamo le dovute cautele per
le influenze esterne. Lo schema delle cinque forze ci permette di vedere il settore come una scatola
e di determinarne la redditività, il nostro obiettivo è individuare i fattori critici di successo ovvero
cosa vogliono i nostri clienti (analisi della domanda) e cosa deve fare l’impresa per sopravvivere
alla concorrenza (analisi della concorrenza). I fattori critici possono essere inoltre identificati
attraverso un modello di generazione della redditività, l’analisi delle cinque forze ci offre un
modello delle determinanti della redditività a livello di settore.
6 Capitolo 4: Dall’analisi di settore all’analisi dei concorrenti
Lo schema di Porter delle cinque forze è stato costantemente messo in discussione, l’ambiente
settoriale rappresenta una determinante relativamente poco importante della redditività di
un’impresa ma essa è molto utile per comprendere la concorrenza. L’anali