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I
Accounts) sono diretti alla registrazione dei flussi fisici intercorrenti tra economia e
ambiente (emissioni atmosferiche, uso e inquinamento dell’acqua, uso dell’energia,
ecc.), messi in relazione con le specifiche attività economiche che li determinano e con
le rispettive grandezze economiche (produzione, val. aggiunto, occupazione, ecc.); la
matrice integrata NAMEA rappresenta un vero e proprio sistema contabile, dove sono
ordinati i conti fisici e monetari; in particolare, essa è articolata in due moduli
affiancati: il modulo economico riporta le variazioni economiche. Il modulo ambientale,
invece, è posto parallelamente a quello monetario, che non subisce alcuna modifica, e
dà conto delle diverse pressioni sull’ecosistema prodotte dall’attività economica. La
difficoltà che può presentarsi è la coerenza tra dati fisici e monetari, per il motivo che i
primi non sono prodotti, bensì tratti da fonti esogene, al contrario dei secondi, rilevati
da osservatori interni alle istituzioni (ad esempio un’impresa). Lo schema attuato è
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comunque affidabile, perché ogni possibile impatto è incluso nella matrice ed
accostato all’attività che lo ha generato. Lo sviluppo della matrice NAMEA ha coinvolto
quasi tutti i Paesi dell’UE; in Italia è stata elaborata dall’ISTAT negli anni Novanta.
conti economici dell’ambiente SERIEE (Sistema Europeo per la Raccolta delle
I
Informazioni Economiche sull’Ambiente) perseguono la registrazione delle transazioni
economiche connesse all’ambiente (spese per la tutela e la gestione dell’ambiente,
tasse ambientali, ecc.) e descrizione delle attività economiche che producono beni e
servizi per l’ambiente (anche dette “eco-industrie”).
Il modello SERIEE è stato elaborato dall’Eurostat in base alle indicazione del V
Programma di Azione comunitario per la difesa dell’ambiente. Comprende tre punti
principali, che sono: il conto spese di protezione ambientale; conto dell’uso e della
gestione delle risorse naturali; i sistemi intermedi di raccolta e trattamento delle
informazioni di base. Enviromental Protection
Tra i modelli più diffusi spicca il conto satellite EPEA (
Expenditures Account), che fa parte del sistema SERIEE, e il cui scopo principale è
indicare come le risorse sono impiegate e classificate in base alle diverse categorie di
unità economiche, alle attività che concorrono alla protezione dell’ambiente e ai
finanziamenti di tali attività, comprese famiglie, imprese, PA e il resto del mondo.
In sostanza, il sistema SERIEE è stato applicato tramite progetti pilota in diversi paesi,
mentre il modello EPEA è stato utilizzato per verificare quanto possano svilupparsi
ulteriori applicazioni. In Italia, l’ISTAT si concentra prevalentemente sulla raccolta dei
“dati base” per la costruzione dell’EPEA, prendendo in considerazione PA, imprese e
famiglie.
Accanto al conto EPEA si è teorizzato l’utilizzo di un conto satellite complementare
(Resource Use and Management Expenditure Account
RUMEA ), dedicato alle spese per
le attività e le azioni finalizzate allo sfruttamento responsabile delle risorse, nonché
alla loro tutela dal depauperamento ed esaurimento. A differenza del conto EPEA, che
ad oggi è il più sviluppato dal punto di vista metodologico e applicativo, per il conto
RUMEA non sono ancora state sviluppate apposite linee guida.
conti patrimoniali delle risorse naturali
In ultimo, i sono utilizzati allo scopo di costruire
un bilancio patrimoniale in termini fisici di una data risorsa naturale (stock ad inizio ed
a fine periodo, variazioni intercorrenti nel periodo dovute a cause naturali o
antropiche); si tiene conto anche della qualità della
risorsa con opportuni indicatori e/o articolando i bilanci per classi di qualità.
Una lettura combinata dei dati dei vari moduli sopra illustrati risponde alle domande
seguenti: quanto la crescita economica del Paese è dipendente dal consumo delle
risorse naturali, in particolare delle risorse naturali importate dall’estero? Sono i settori
“trainanti” dell’economia quelli a più alto fabbisogno di risorse naturali? Quale è lo
sforzo sostenuto da tali settori per ridurre le pressioni ambientali? 47
CAPITOLO QUARTO _ Indagine di un caso per settore significativo
Il reporting ambientale è lo strumento grazie al quale è possibile controllare le
prestazioni ambientali di un’impresa o di un gruppo, confrontandole con gli obiettivi, e
in base al quale vengono elaborate le informazioni ambientali contenute nelle diverse
pubblicazioni dell’azienda. Esso è parte integrante della gestione ambientale e la sua
metodologia assicura omogeneità alle informazioni raccolte attraverso procedure
opportunamente codificate e supportate da idonei strumenti informatici. I formati
governance,
utilizzati per la rilevazione dei dati, sia di processo sia di sono oggetto di
continuo aggiornamento in relazione alle evoluzioni della configurazione organizzativa
dell’impresa, della normativa e delle tecnologie, nonché ai ritorni d’esperienza.
business units,
I dati generalmente sono aggregati a diversi livelli organizzativi (
raggruppamento impianti, società, Paese, divisione, ecc.). Inoltre, un’ampia serie di
report (dati di stato, dati di processo, risorse, emissioni, reflui, rifiuti) contiene indicatori
(rapporti tra grandezze omogenee ed eterogenee), attraverso i quali si possono
confrontare risultati di pertinenza di diverse unità, seguendone l’evoluzione dei risultati
nel tempo. Essi evidenziano scostamenti delle prestazioni ambientali dai valori medi da
quelli obiettivo, oltre a permettere la valutazione dell’affidabilità e della congruenza dei
dati.
Nota metodologica
Le osservazioni di questo capitolo sono emerse durante la lettura del materiale reperito
sul sito web di ognuna delle aziende (Enel, Eni, Bayer); dal momento che sono società
per azioni e holding di gruppi internazionali, sono obbligate per legge a pubblicare tutti i
documenti di rendicontazione annuale sul proprio sito web, che dunque ne costituisce
portale ufficiale di informazione.
L’intento non è un’analisi approfondita delle attività e dei piani di ognuna delle aziende,
bensì lo scopo del presente capitolo è evidenziare quanto presentato in teoria negli altri
capitoli dell’elaborato in esempi concreti di documenti di rendicontazione ambientale
globale.
ovvero di report di sostenibilità
La selezione delle aziende si basa sul tipo di settore di appartenenza: i tre settori
considerati sono quelli maggiormente interessati dalle problematiche ecologiche, oltre
che economiche e sociali, del Terzo Millennio; ciò è confermato dal fatto che sono state
estratte dall’elenco delle prime società al mondo che hanno adottato sistemi di
gestione aziendale e di rendicontazione ambientale, nonché le prime che hanno aderito
all’iniziativa GRI e alle altre simili, grazie alle quali la rendicontazione delle performance
globale.
ambientali si sta evolvendo sempre più verso il concetto di sostenibilità
4.1 ENEL: settore energetico
Enel adotta la predisposizione classica, che prevede la redazione di due documenti
distinti. Un documento è denominato Bilancio di Sostenibilità e l’altro Rapporto
ambientale.
Nella nota metodologica del bilancio ambientale è chiarito che il Bilancio di Sostenibilità
Sustainability Reporting Guidelines Global
2012 di Enel è redatto in conformità alle del
Reporting Initiative (GRI), ultima versione G3.1, in particolare alle regole dedicate al
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settore dell’energia, emesse nel 2009 dalla stessa organizzazione. I principi a cui si
ispira il documento sono il contesto di sostenibilità, nel quale il gruppo intende al
meglio operare, e il coinvolgimento degli stakeholder. La guida GRI suggerisce, inoltre,
requisiti per la qualità dei dati, che Enel si è impegnata a rispettare: comparabilità,
accuratezza, tempestività, chiarezza , affidabilità, e infine completezza. Quest’ultima si
riferisce anche al contenuto del documento, che si occupa generalmente dei seguenti
governance,
macroargomenti: strategia di sostenibilità, innovazione, ambiente,
lavoratori e comunità.
La matrice di materialità, di seguito riportata, fotografa il grado di interesse e la priorità
che gli stakeholder attribuiscono alle varie tematiche: i temi su cui gli stakeholder
richiamano maggiormente l’attenzione del Gruppo, in termini di investimenti e di
formali strategie aziendali, compaiono nella parte destra del grafico. Dall’altra parte, la
matrice riporta i temi che influenzeranno maggiormente le strategie di Enel nei prossimi
anni. Come si può ben notare, la legenda elenca tematiche ambientali accanto a temi di
governante
business e di e temi sociali. Ciò testimonia i progressi che il bilancio
ambientale ha già mosso verso una reportistica di più ampio respiro, ossia che si occupi
globale.
di sostenibilità
L’analisi della materialità costituisce la base per sviluppare una scala di priorità
coerente con gli interessi dei più importanti stakeholder del Gruppo; infatti, il piano di
sostenibilità si concentra sulle tematiche emerse come più rilevanti, individuando per
ciascuna area di intervento gli obiettivi e i target specifici che Enel si prefigge per gli
anni venturi.
Grafico estratto dal Bilancio di sostenibilità 2012 _ Gruppo Enel
Esempi di macroambiti di impegno dell’azienda sono, accanto alla creazione di valore
economico-finanziario, lo sviluppo delle energie rinnovabili, maggiore efficienza
energetica, ESG risk management, correttezza e trasparenza (in particolare, corruzione
e CSR), mitigazione delle emissioni, biodiversità, consumo responsabile delle risorse
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idriche, miglioramento dell’etica nella catena di fornitura. A fianco di ciascuna area
dell’elenco sono dettagliati gli obiettivi che il Gruppo si propone di raggiungere nel
medio periodo. enviromental
E’ bene precisare qui che cosa si intende per ESG risk management:
social and corporate governance indica le tre aree di maggiore interesse oggi per le
imprese, le quali sono diventate fattori centrali nella misurazione del grado di
sostenibilità e dell’eticità di un investimento in una società o in un singolo affare. ESG è
un termine che comprende tutti i criteri, anche non finanziari, usati per perseguire
investimenti socialmente responsabili. Esempi delle problematiche ambientali, sociali e