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Estratto del documento

I problemi esternalizzanti, in adolescenza, sono più diffusi tra i maschi, i quali

utilizzano la violenza come un modo per risolvere i problemi. Nelle femmine invece

l’impulsività può essere spiegata come una mancanza di abilità nel distinguere ciò che è

socialmente accettabile da ciò che non lo è. A causa di una ridotta capacità di empatia, le

ragazze tendono a minimizzare gli effetti negativi dei comportamenti violenti, che sono

visti come un modo per divertirsi. Spesso questi comportamenti sono associati ad uno

stile genitoriale materno autoritario (Barbero et al., 2016). Un ruolo centrale nella

comparsa di questi disturbi è svolto dalla personalità del bambino. È dimostrato come

questa può operare come una diatesi, predisponendo l’individuo a sviluppare particolari

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comportamenti in determinate situazioni. Le caratteristiche di personalità possono agire

sulle esperienze e sull’ambiente che circonda il bambino, elaborando erratamente le

informazioni. Sulla personalità del bambino, ovviamente agiscono anche gli stili

parentali, per esempio: bambini con alti livelli di coscienziosità e con genitori

autorevoli, riportano bassi livelli di comportamenti esternalizzanti; al contrario bambini

con alti livelli di benevolenza, esposti ad uno stile parentale autoritario, mostrano la

comparsa di disturbi esternalizzanti (Prinzie et al., 2010).

Alti livelli di controllo e rifiuto sono associati a comportamenti internalizzanti,

soprattutto nelle ragazze e sono caratterizzati principalmente da ansia. Un modo in cui

le punizioni influenzano fortemente i problemi del bambino, riguardano i loro effetti

sulla percezione dello stesso, di poter controllare ciò che lo circonda. La percezione di

autocontrollo è correlato a uno sviluppo sano, soprattutto in situazioni di stress. I

genitori che puniscono i figli per i loro comportamenti ansiosi, non sono solamente

irresponsabili per i loro bisogni, ma tentano di controllare anche le conseguenze dei

comportamenti del bambino stesso (Bögels et al., 2015). La messa in atto di

comportamenti di rassicurazione e vicinanza proteggono il bambino da tutti questi

disturbi.

1.2.1 La percezione degli stili genitoriali da parte del bambino

L'adozione di un elevato controllo e di regole rigide da parte dei genitori si accompagna

alla presenza di relazioni conflittuali, mentre vi è una maggiore soddisfazione familiare

quando i figli ritengono di ricevere supporto da parte dei genitori e che vi sia coerenza

con lo stile educativo da essi adottato. Il modo in cui i figli percepiscono lo stile

educativo dei genitori, incide sul benessere che sperimentano in famiglia e la percezione

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di dissimilarità nello stile genitoriale ha effetti negativi sul benessere emotivo e

comportamentale del figlio (Berkien et al., 2012). Il figlio che percepisce questa

incoerenza nello stile educativo adottato da ciascun genitore, può sviluppare

comportamenti internalizzanti e comportamenti esternalizzanti, i quali tendono

declinare con l’età ma, qualora essi persistano, possono portare a rilevanti conseguenze

a lungo termine e lo sviluppo di pattern comportamentali disfunzionali come problemi

di condotta, comportamenti antisociali, assunzione di droghe ed alcol (Braza, Cerreras

et al., 2013). Bisogna porre molta attenzione al trattamento di bambini con problemi

internalizzanti ed esternalizzanti dovuti alla differenza degli stili genitoriali. È

importante che il clinico valuti adeguatamente questa percezione prima che il

trattamento inizi e che tenti di ridurla nella sessione di terapia con i genitori,

inizialmente senza la presenza del bambino. Per fare questo è importante che entrambe i

genitori siano incoraggiati a partecipare alla terapia, nella quale il clinico dovrà prestare

attenzione alla loro dissimilarità attraverso discussioni e giochi di ruolo. In questo modo

diventeranno più consapevoli dell’importanza della similarità e della coerenza degli stili

parentali (Berkien et al., 2012).

Alcuni studi dimostrano come il bambino ha una percezione diversa dei due genitori:

generalmente la madre è un riferimento costante per il sostegno, il calore e

l’accettazione, favorisce più dei padri l’autonomia ma è anche più esigente per il

rispetto delle regole. I padri sembrerebbero più flessibili e giocosi (Milevsky et al.,

2007) ma anche meno aperti e di supporto soprattutto per le figlie femmine. Le madri e

i padri tendono ad adottare differenti stili parentali anche in base al sesso del proprio

figlio, soprattutto in età adolescenziale (Conrade e Ho, 2001). In linea generale, le

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ragazze percepiscono la madre come più autorevole, mentre i ragazzi percepiscono il

padre come più propenso ad utilizzare uno stile autoritario.

Un minor numero di ricerche si è focalizzato sulla relazione esistente tra stili parentali e

relazione tra fratelli adolescenti. Per esempio è stato dimostrato come figli di genitori

autorevoli e permissivi hanno riportato alti livelli di sostegno nella relazione fraterna,

rispetto a quelli con genitori autoritari e trascuranti. Alcuni hanno ipotizzato come un

ipotetico conflitto tra fratelli derivi dal fatto che i figli vogliano attirare l’attenzione del

genitore, altri sostengono che il genitore funga da mediatore per risolvere il contrasto tra

i fratelli. In uno studio sull’intervento genitoriale nel conflitto tra fratelli in età-

prescolare ha dimostrato come gli interventi diretti di entrambe i genitori siano connessi

ad un’interazione fraterna negativa e con bassi livelli di intimità. In realtà è stato

dimostrato come l’intimità con il fratello non varia in relazione all’intervento del

genitore, bensì dal sesso dei fratelli e che queste caratteristiche influenzano l’intervento

stesso del genitore, soprattutto della madre. I genitori possono scegliere di ignorare il

conflitto quando sono fiduciosi che i fratelli hanno un rapporto forte e sono quindi in

grado di risolvere autonomamente il problema (Milevsky, 2011).

1.2.2 I bambini influenzano gli stili genitoriali

Il parenting è il risultato dei comportamenti del genitore e del bambino che si

influenzano l’un l’altro. Nello sviluppo del comportamento dell’individuo sono

fondamentali la vulnerabilità genetica e le influenze ambientali che, interagendo tra loro

possono portare allo sviluppo di vari disturbi, tra cui i disturbi esternalizzanti, di

attenzione ed iperattività (Buschgens et al., 2010). Gli stili parentali possono essere

considerati come un’influenza ambientale e come predittore di tali disturbi nei bambini.

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Ovviamente, come già esposto, i bambini in funzione della loro personalità, differiscono

nella suscettibilità alle influenze ambientali. Delle volte le stesse azioni del bambino

possono spingere l’adulto ad adottare uno stile piuttosto che un altro. Per esempio, un

bambino con un difficile temperamento, caratterizzato da un o scarso autocontrollo e

alti livelli di reattività, provocano maggiori difficoltà nel genitore che cerca di gestirlo. I

genitori frustrati da questi comportamenti tendono a reagire duramente per tenere sotto

controllo il proprio figlio, ma in questo modo, accentuano le forti emozioni negative

interne che il bambino prova, le quali, invece di essere contenute, esplodono

ulteriormente. Così facendo i bambini si concentrano più nel tentare di riparare i propri

sentimenti, anziché gestire e regolare le proprie emozioni e comportamenti. In seguito a

molti scambi fallimentari tra il figlio e il genitore, quest’ultimo può decidere di cessare i

tentativi di regolamentazione dei comportamenti fino a diventare altamente permissivo

con l’intento di ristabilire un’armonia in famiglia (Moilanen, 2014). Quindi

l’ereditabilità dei comportamenti, sia dei genitori che dei figli, interagiscono e possono

evocare una genitorialità disfunzionale che a sua volta può aumentare la probabilità

della comparsa di disturbi comportamentali e viceversa (Buschgens et al., 2010). Il

termine goodness of fit fa riferimento proprio alla “consonanza ottimale” tra il

temperamento di un bambino e le aspettative e reazioni dei genitori, che garantisce uno

sviluppo positivo nonostante le possibili tensioni e conflitti che sono del tutto naturali

(Santrock, 2013). Bambini empatici e di buon umore sono più inclini a instaurare

relazioni positive e ad obbedire ai genitori, evocando così in questi ultimi, un clima di

cura più favorevole (Prinzie et al., 2010). 14

1.3 Uno stile genitoriale disfunzionale: lo stile autoritario

Prendendo in considerazione lo stile genitoriale autoritario, generalmente si può

affermare che un eccessivo controllo, molte punizioni e scarse rassicurazioni sono

connessi a problemi internalizzanti. Le continue critiche, la disapprovazione e lo scarso

affetto possono causare, nel bambino, lo sviluppo di un senso di incompetenza e rifiuto,

che predomina gli schemi della percezione del proprio sé e tendono a vedere il mondo

come pericoloso e negativo (Bögels e Brechman-Toussaint, 2006). L’adozione di questo

stile da parte del genitore sembra, infatti, inibire l’autorealizzazione del bambino.

Quest’ultima è considerata, secondo la Teoria di Maslow, come il primo tra la gerarchia

dei bisogni da soddisfare (Maslow 1954, 1970). L’autorealizzazione è infatti associata

con la creatività e soprattutto con l’autonomia, che viene estremamente limitata nello

stile autoritario. Questi bambini si sentono dipendenti dai loro genitori, incapaci di poter

controllare la propria vita e il mondo e tutto ciò può causare o intensificare l’ansia e la

depressione. La punizione fisica è maggiormente correlata a problemi di personalità, a

tentativi di suicidio, a disturbi di condotta e alla delinquenza (Fisher, 2006). Alcuni

studi confermano che i figli più piccoli sono più suscettibili allo stile genitoriale

autoritario, i figli maschi tendono a sviluppare comportamenti esternalizzanti, al

contrario, le figlie femmine sembrano più esposte allo sviluppo di comportamenti

internalizzanti. Lo sviluppo di questi bambini è permeato da attaccamenti insicuri,

tendono ad essere molto aggressivi con i coetanei o a evitare le interazioni.

I padri, a differenza delle madri, hanno un ruolo importante nel mantenimento o

nell’emersione di questi comportamenti. Molti studi sperimentali infatti, hanno messo in

evidenza come lo stile autoritario, in relazione al fatto che sia adottato dalla madre o dal

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padre, abbia effetti diversi sul comportamento del bambino. In particolare, lo stile

autoritario adottato dalla madre, caratterizzato da ostilit&

Dettagli
A.A. 2016-2017
31 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ilariarinaldi14 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'adolescenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Fiorilli Caterina.