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R
ε 0 ∀t ∈
γ(0) = p , X(γ(t)) = γ (t) I.
0
Dato un campo di vettori su una varietà, risolvere il problema di trovare le
sue curve integrali, significa risolvere un sistema di equazioni differenziali.
Il teorema di esistenza e unicità delle soluzioni di un sistema di equazioni
∀p ∈ ⊂
differenziali ci assicura che: A V esiste un’unica curva integrale di
0
X, γ(t), passante per p che sia massimale.
0
Definizione 3. Un gruppo a un parametro (globale) di trasformazioni sulla
× →
varietà differenziabile V è un’ applicazione differenziabile ϕ : V V
R
tale che: → ∈
1. ϕ : V V è un diffeomorfismo per ogni t R;
t ∈ →
2. per p V fissato, l’applicazione ϕ : V è una curva differenziabile
R
p
in V, con ϕ (0) = p, dove ϕ (t) = ϕ(t, p);
p p
◦ ◦ ∀s, ∈ ∈
3. (ϕ ϕ )(p) = (ϕ ϕ )(p) = ϕ (p), t p V .
R,
s t t s (s+t)
C’è uno stretto legame tra campi vettoriali e gruppi a un parametro. Dato
un gruppo a un parametro si può sempre trovare un campo di vettori lungo
la curva associata al gruppo. Infatti sia ϕ un gruppo a un parametro su una
∈ →
varietà differenziabile V . Fissato p V sia t ϕ (p) la curva uscente da p
t 0
e consideriamo il vettore tangente in p alla curva, cioè X = ϕ (t) . In tal
|t=0
p
modo ad ogni punto p si associa un vettore tangente. Resta cosı̀ definito su
V un campo di vettori che dipende differenziabilmente da p in quanto ϕ è
differenziabile.
Questo campo di vettori X lo posso definire mediante la formula:
→
X : V TV ∞
7→ →
p x : C (p) R
p −
f (ϕ (p)) f (p)
t
7−→ ,
f X (f ) = lim
p t
t→0
∈ {V →
dove f ) = differenziabili}; ) è l’algebra delle funzioni
F(V F(V
R
differenziabili a valori reali sulla varietà differenziabile V . Con questa deri-
vata vado a vedere come è cambiata la f in direzione della curva integrale
del campo passante per p. X (f ) ’è chiamato generatore infinitesimale di ϕ .
p t
2
Vale anche il viceversa, cioè ogni campo di vettori genera un gruppo di tra-
∈
sformazioni ad un parametro. Infatti, indicato con p V il generico pun-
to iniziale, posso interpretare la famiglia di curve integrale di un campo
∈
vettoriale X ) come un’applicazione:
X(V × →
ϕ : I V V
ε 7→
(t, p) ϕ (p) = ϕ(t, p)
t
che soddisfa le proprietà 1), 2) e 3) della definizione di gruppo a un parametro,
infatti vale la seguente proposizione:
∈ ∈ ◦
Proposizione 3. Siano t, s p V tali che siano definiti (ϕ ϕ )(p),
R, t s
◦
(ϕ ϕ )(p) e ϕ (p). Allora:
s t s+t
◦ ◦
i) (ϕ ϕ )(p) = (ϕ ϕ )(p) = ϕ (p)
s t t s s+t
ii) ϕ è un diffeomorfismo.
t ∈ ∈
Dimostrazione. Se p V , si ha ϕ (p) V e si può costruire la curva integrale
t
di X con condizione iniziale ϕ (p). Tale curva è ϕ(s, ϕ (p)) = ϕ (ϕ (p)) =
t t s t
◦ϕ
(ϕ )(p) per s che varia in un intervallo sufficientemente piccolo. Le condi-
s t d ϕ(s, ϕ (p)) = X ,
zioni che definiscono questa curva integrale sono: t ϕ(s,ϕ (p))
t
ds
ϕ (ϕ (p)) = ϕ (p).
s=0 t t
D’altra parte ϕ (p) = ϕ(s + t, p) verifica le stesse condizioni
s+t d
d ϕ(s + t, p) = ϕ(s + t, p) = X , ϕ(0 + t, p) = ϕ (p).
t
ϕ(s+t,p)
ds d(s + t)
Per l’unicità si ottiene la tesi di i). Per quanto riguarda la II), ϕ ammette
t
−t ◦
inversa ϕ , infatti per s = si ha che (ϕ ϕ )(p) = p.
−t −t t
Adesso analizziamo il caso in cui la nostra varietà V sia un gruppo di Lie G
e consideriamo le curve integrali dei campi invarianti a sinistra di G.
∈
Proposizione 4. Dato un gruppo di Lie G e X un campo invariante
G
a sinistra di G. Denotiamo con ϕ (t) la curva integrale massimale di X
X
∈
passante per l’origine e G. Allora:
I) ϕ (t) è definita globalmente su G
X ∀s, ∈
II) ϕ (t + s) = ϕ (t)ϕ (s) t R
X X X
∀s, ∈
III) ϕ (ts) = ϕ (s) t R
X tX ∈
IV) La curva integrale massimale passante per a G è data da γ(t) = aϕ (t)
X
V) X genera il gruppo globale ad un parametro di trasformazioni di G definito
da: × →
ϕ : G G , ϕ(t, a) = aϕ (t)
R X
3
Adesso possiamo definire l’applicazione esponenziale di G:
→
exp : G
G 7→
X ϕ (1)
X
Ponendo s = 1 nella III) della proposizione precedente si ottiene che la
curva integrale massimale di X, passante per l’elemento neutro di G, si può
scrivere: ϕ (t) = exp(tX). Di conseguenza il gruppo a un parametro di
X
trasformazioni di G generato da X è ϕ(t, a) = aexp(tX).
3 Campo di vettori fondamentale
Consideriamo ora l’azione destra di un gruppo di Lie G su una varietà
differenziabile V . Abbiamo: →
Proposizione 5. I) L’applicazione σ : ) tra l’algebra di Lie di G
G X(V
e l’algebra dei campi vettoriali di V è un omomorfismo
II) Se l’azione di G su V è effettiva, σ è un isomorfismo ∗
∀A ∈ ∈
III) Se l’azione di G su V è libera, allora non nullo, A = σ(A)
G
) è un campo vettoriale che non si annulla mai, denominato campo di
X(V ∈
vettori fondamentale corrispondente ad A G.
∈ →
Dimostrazione. I) Per ogni A t exp(tA) in G è la curva massimale
G,
∈
di A passante per e G. Definiamo l’omomorfismo σ nel seguente modo:
0
∈ ∈
per ogni ν V , σ(A)(ν) = c (0), dove la curva c (t) V la definiamo
ν
ν
·
cosı̀: c (t) = R = ν exp(tA). È chiaro che, per le definizioni che
ν exp(tA)
sono state date precedentemente, σ(A) genera il gruppo a un parametro:
·
ϕ (ν) = ϕ(t, ν) = ν exp(tA). Tale omomorfismo può essere definito anche
t ∈ →
nel seguente modo: consideriamo, fissato ν V , l’applicazione σ : G V ,
ν
·a, ∈ ∈
σ (a) = ν per a G. Definiamo σ(A) ) come quel campo vettoriale
X(V
ν
che nel punto ν assume il valore che il differenziale di σ , σ , nel punto
∗
ν ν
∈ ∈
a = e G assume per A Vale a dire: σ (A ) = σ(A)(ν). Da
G. ∗
e ν e
quest’ultima definizione segue che σ(A) è lineare. Rimane da mostrare che
∗ ∗
∈
σ([A, B]) = [σ(A), σ(B)] con A, B e σ(A) = A , σ(B) = A .
G
1 ∗ ∗
∗ ∗ −
[B R B ] , dove a = exp(tA). Poichè
Si dimostra che [A , B ] = lim a t
t→0 t
t
−1
◦ ∈
R σ (c) = xa ca , dove c G, si ottiene:
−1
a t
xa
t ∗ −1
◦
(R B )(x) = R σ B = σ (ad(a )B ).
−1
a a e x e
xa t
t t
Allora:
1
1 −1 −1
∗ ∗
− −
)B ) = σ lim )B =
σ B σ (ad(a B (ad(a
[A , B ] = lim x e x e x e e
t t
t t
t→0
t→0
σ ([A, B](e)) = σ[A, B](x)
x 4
II) Per provare che σ è un isomorfismo, se l’azione di G è effettiva, facciamo
6 ⇒
vedere che: se A = 0 σ(A) non è il campo vettoriale nullo su V . Sup-
poniamo per assurdo che σ(A) = 0 ovunque e mostriamo che A = 0. Se
∀ν ∈ ·
σ(A) = 0 V , il gruppo a un parametro ϕ (ν) = ν exp(tA) deve essere
t
ϕ (ν) = ν (perchè la curva integrale c di σ(A) passante per v è c(ν) = ν. Se
t ∈
l’azione è effettiva significa che exp(tA) = e per ogni t e quindi A=0.
R
∈ ·
III) Supponiamo σ(A)(ν) = 0 per qualche ν V . Allora ν exp(tA) = ν,
∀t ∈ Se l’azione di G è libera, allora tutti gli exp(tA) = e, e quindi
R.
A = 0.
Definizione 4. Sia V una varietà differenziabile e G un gruppo di Lie.
Un fibrato principale su V (spazio base) con gruppo G (gruppo strutturale)
consiste di una varietà X (spazio totale) e di un’azione di G su X tale che:
× → 7→ · ∈
I) G agisce su X a destra ϑ : X G X, (x, g) x g = R x, x X,
g
∈
g G e l’azione è libera. X , dove la relazione di
II) Lo spazio base V è isomorfo allo spazio quoziente G →
equivalenza è quella definita dall’azione di G su X. La proiezione p : X V
∞
è di classe C . ∈ ⊂
III) X è localmente banale, cioè per ogni ν V esiste un intorno U V tale
−1 → × 7→
che ϕ : p (U ) U G, x ϕ(x) = (p(x), µ(x)) è un diffeomorfismo, dove
−1 → · ·
l’applicazione µ : p (U ) G soddisfa alla condizione µ(x g) = µ(x) g,
−1
∀x ∈ ∈
p (U ) e g G.
Applichiamo la costruzione, fatta precedentemente, a un fibrato principale
X(V ; G) dove con X adesso denotiamo lo spazio totale del fibrato. L’azione
→
destra di G su X induce un omomorfismo σ : dell’algebra di
G X(X)
∗
Lie nell’algebra dove σ(A) = A è il campo di vettori fondamentale
G X(X), ∈
corrispondente al campo invariante a sinistra A G.
4 Definizione di automorfismo interno e rap-
presentazione aggiunta di un gruppo di Lie
→
Dato un automorfismo di un gruppo di Lie G, ϕ : G G, esso induce un
→
automorfismo della sua algebra di Lie ϕ :
G, G G.
Definizione 5. La rappresentazione aggiunta di un gruppo di Lie G sulla
sua algebra di Lie è un’applicazione
G →
Ad : G Aut(G)
7−→
a I
a∗
5
dove I è l’automorfismo interno definito da:
a →
I : G G
a −1
7→ ∈
g aga , a G.
Consideriamo come automorfismo del gruppo G proprio l’automorfismo
→
interno I (che si può anche indicare ad(a)): ad(a) : G G. Esso induce un
a → ∀a ∈
automorfismo: ad(a) : G.
G G,
∗
∈ ∈
Per ogni a G ed A si ha:
G
ad(a) A = (L R ) A = (L ) (R ) A = (R ) A.
−1 −1 −1
∗ ∗ ∗ ∗ ∗
a a
a a a
∈ ∈ ∈
Per ogni A exp(tA) G (curva massimale di A passante per e G),
G,
quindi posso considerare la traslazione a destra