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Estratto del documento

L’

contenute nella Legge n° 190/2012 e nel Piano Nazionale Anticorruzione (PNA).

A.N.A.C., in quanto Autorità amministrativa indipendente non risponde al Piano

Nazionale Anticorruzione ma si è dotata del PTPC, i quali contenuti sono stati

elaborati tenendo conto delle linee guida contenute proprio nel PNA, ma tenendo,

inoltre, conto delle proprie specificità organizzative e strutturali e della particolare

L’Autorità si pone l’obiettivo di promuovere

natura delle attività istituzionali svolte.

l’integrità e la trasparenza come strumenti di accountability, utilizzata in funzione di

lotta alla corruzione, tutto ciò ai sensi dell’art. 13 del d.lgls n° 150/09,

strumento di

caratterizzando anche l’impostazione delle attività e dell’organizzazione. L’aspetto

90

normativo di riferimento ha registrato il susseguirsi di una serie di provvedimenti in

185 186

materia di prevenzione della corruzione , di trasparenza , e di ciclo della

, facendo sorgere un’esigenza di coordinamento delle diverse

187

performance L’autorità ha disposto l’attuazione di un ciclo integrato indirizzando le

disposizioni.

amministrazioni verso la definizione, nel Piano della performance, di obiettivi

riguardanti la prevenzione della corruzione, la trasparenza e l’integrità. Molte altre

indicazioni di tipo operativo in tal senso sono state recentemente fornite a tutte le

fini dell’avvio del ciclo della performance 2014 –

amministrazioni pubbliche ai 2016.

è stato elaborato con l’intento di dare

Il documento analizzato in questo capitolo

attuazione ad un ciclo “integrato”, garantendo una coerenza tra gli ambiti comuni

sviluppati nel Piano della performance, nel PTPC e nel PTTI. La coerenza tra i tre

documenti viene realizzata nei termini di quali sono gli obiettivi, gli indicatori, i target

e le risorse associate, ma anche per quanto riguarda il processo e le modalità di

sviluppo dei contenuti. La finalità è quella di garantire una lettura integrata, con un

livello differenziato a seconda dei documenti, delle caratteristiche strutturali

dell’Autorità e delle strategie che essa intende perseguire per prevenire la corruzione,

garantendo trasparenza ed integrità di performance.

1.1. Iter formativo ed obiettivi.

L’Autorità ha provveduto con il nominare Responsabile per la Prevenzione della

Corruzione (RPC) eseguendo ciò che è stabilito dall’art. 1, comma 7, della legge

190/2012, tale figura è stata individuata nella figura del Segretario generale. Mentre

il Responsabile della Trasparenza dell’A.N.A.C. è il dirigente responsabile della

“Sezione per l’integrità nelle amministrazioni pubbliche”. Il RPC 188 ed il

185 Legge n° 190/2012, d.lgs. n° 39/2013, Legge n° 98/2013.

186 D.lgs. n° 33/2013.

187 D.lgs. 150/2009.

188 Si tratta di una figura centrale che tramite i suoi compiti si occupa del rafforzamento del controllo

preventivo. Nell’art. 1, comma 7, della legge 190/2012, l’Autorità ha provveduto ad identificare il

Responsabile di prevenzione della corruzione nella figura del Segretario Generale dell’A.N.A.C. Per lo

svolgimento dei compiti assegnati, il RPC dispone di un supporto in termini di risorse umane, finanziarie

e strumentali adeguate alle dimensioni dell’A.N.A.C. nei limiti della disponibilità di bilancio, ed ha

completo accesso a tutti gli atti dell’organizzazione, dati ed informazioni, funzionali all’attività di controllo

che comunque sono di pertinenza del vertice gestionale. In tal ambito rientrano anche i controlli inerenti

la sfera dei dati personale e sensibili, per i quali EPC individua le migliori modalità per la salvaguardia della

riservatezza. Tra gli obblighi del RPC rientrano anche gli obblighi di denuncia che ricadono sul pubblico

91

Responsabile della Trasparenza cooperano tra di loro scambiandosi informazioni con

il perseguimento di un obiettivo comune: prevenire e contrastare la corruzione

promuovendo la trasparenza, che viene intesa come strumento di accountability e di

controllo diffuso e di integrità. Per il PTPC è stato sviluppato un progetto articolato

in quattro fasi: in cui si individuano i soggetti da coinvolgere nell’attività,

1. Pianificazione,

identificandoli in base all’attività svolta e dalle peculiarità della struttura

organizzativa.

2. Analisi dei rischi di corruzione: in cui viene individuato quale sia il rischio di

corruzione, attraverso la definizione di alcune schede nelle quali sono riportati per

ciascun tipo di processo i reati che potrebbero verificarsi; poi si effettua una

successiva valutazione che ha lo scopo di mettere in evidenza le aree più esposte

e che dovranno essere monitorate, queste due fasi porteranno ad una successivo

step, ossia il risk management.

3. Progettazione del sistema di trattamento del rischio: relativo alla definizione delle

strategie di risposta al rischio e la progettazione delle azioni specifiche da

implementare al fine di allineare il profilo di rischio residuo al livello di rischio

considerato accettabile. della Corruzione: prima dell’adozione

4. Stesura del Piano Triennale di Prevenzione

definitiva, il Piano viene pubblicato in consultazione per 20 giorni sul sito

istituzionale dell’Autorità www.anticorruzione.it.

Per la stesura del Piano è necessario fare riferimento ad un complesso di regole, si

tratta di una serie di provvedimenti normativi costituiti da:

La legge 6 Novembre 2012, n° 190, “Disposizioni per la prevenzione e la

- repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”,

pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n° 265 del 13 Novembre 2012;

- Il Piano Nazionale Anticorruzione predisposto dal Dipartimento della Funzione

Pubblica ed approvato in data 11 Settembre 2013 con la delibera dell’A.N.A.C.

n° 72/2013 ed i relativi allegati;

ufficiale e sull’incaricato di pubblico servizio ai sensi dell’art. 331 del codice penale. Le responsabilità del

RPC sono definite dall’art. 1, commi 8, 12 e 14 della legge n° 190/2012.

92

Il decreto legislativo 14 Marzo 2013, n° 33, “Riordino della disciplina riguardante

- gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle

pubbliche amministrazioni;

Il decreto legislativo 8 Aprile 2013, n° 39, “Disposizioni

- in materia di

incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti

dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge

privati in controllo pubblico, a norma

6 Novembre 2012, n° 190”.

L’attuazione di questo piano risponde all’obiettivo dell’A.N.A.C. di voler rafforzare

i principi di legalità, di correttezza, e di trasparenza nello svolgimento delle attività

che coinvolgono la Pubblica Amministrazione. Per questo sono state elaborate un

complesso di misure che hanno come scopo, proprio la prevenzione del rischio legato

alla corruzione. Inoltre, il PTPC è finalizzato anche a far sorgere la piena

consapevolezza che il presentarsi di fenomeni corruttivi espone l’A.N.A.C. a gravi

rischi che sono legati in modo particolare all’immagine, producendo anche

conseguenze sul piano penale a carico del soggetto che commette la violazione. Un

altro scopo è individuabile nel sensibilizzare tutti i soggetti destinatari ad impegnarsi

attivamente per attuare misure di contenimento del rischio previste nello stesso

documento. Ed anche assicurare la correttezza dei rapporti tra l’A.N.A.C. ed i soggetti

che con la stessa intrattengono relazioni di qualsiasi genere, anche verificando

eventuali situazioni che potrebbero dare luogo al manifestarsi di situazioni di conflitto

d’interesse.

Questo Piano costituisce lo strumento principale che è stato adottato dall’Autorità per

favorire il contrasto della corruzione e promuovere la legalità dell’azione

dell’A.N.A.C. per poter arginare da subito situazioni che possono provocare un

malfunzionamento. Tale Piano è stato redatto proprio per la prevenzione di una

pluralità di reati, infatti, nel corso dell’analisi dei rischi si è fatto riferimento ad

un’accezione ampia di corruzione, prendendo in considerazione i reati contro la

Pubblica Amministrazione che sono disciplinati nel Titolo II, Capo I, del codice

penale e di tutte le situazioni in cui potrebbe emergere un cattivo funzionamento dell’

A.N.A.C. a causa dell’uso ai fini privati delle funzioni attribuite, ovvero

l’inquinamento dell’azione amministrativa.

93

Inoltre, è prevista un’attività di monitoraggio che viene condotta su base trimestrale

dal PRC, il quale riferisce all’Autorità sull’esito dei monitoraggi e delle iniziative

adottate in occasione della prima seduta di ciascun trimestre ed ogni qual volta sia

nell’informazione. La relazione annuale che il

necessaria una maggiore tempestività

PRC deve redigere entro il 15 dicembre di ogni anno, secondo quanto previsto dalla

l. n. 190/2012, è presentata all’organo collegiale dell’Autorità e pubblicata sul sito

istituzionale. strumento necessario: il “Whistleblowing”.

1.2.Uno

(soffiatore di fischietto) è il lavoratore che durante l’attività lavorativa

Il Whistleblowing

all’interno dell’azienda, rileva una possibile frode o pericolo o un altro serio pericolo che

può danneggiare clienti, colleghi, azionisti, il pubblico o la stessa reputazione

dell’impresa, e decide di segnalarla. Si tratta di un meccanismo per l’individuazione di

irregolarità o di reati, di cui l’Autorità intende avvalersi per rafforzare la sua azione di

prevenzione della corruzione. È uno strumento legale, già collaudato da qualche anno,

anche se con modalità differenti, negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna, per informare

tempestivamente eventuali tipologie di rischio: pericoli sul luogo di lavoro, frodi

all’interno, danni ambientali, false comunicazioni, sociali, negligenze mediche, illecite

cosi di corruzione. Una legge per l’istituto del whistleblowing

operazioni finanziarie,

offre ed offrirebbe in Italia una tutela legale per i lavori che denunciano le irregolarità nel

caso questi subiscano una ritorsione da parte del denunciato proprio a causa delazione di

quest’ultimo.

L’art. 1, comma 51, della legge n° 190/2012 ha introdotto una forma di tutela nei confronti

del dipendente pubblico che segnala degli illeciti prevedendo che:

“fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ov

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
113 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AmeliaNa1987 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Amarelli Giuseppe.