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CORRUZIONE E CRESCITA ECONOMICA

2.1 Cosa si intende per crescita economica

La crescita economica rappresenta la ricchezza di un Paese. Nel caso dell'Italia è valutata in base al PIL (Prodotto Interno Lordo) cioè quanto in un anno, l'economia totale nazionale, ricava tramite il commercio interno ed esterno. La figura 2.1 mostra l'andamento del PIL nel periodo compreso tra il 2002 e il 2011.

Il PIL è un indice economico non sempre considerato come uno dei più validi in quanto tiene conto del guadagno generale nazionale, cioè di tutte le attività commerciali esistenti sul territorio nazionale. Tale indice, quindi, non è in grado di differenziare tra imprese in collasso e altre in continua crescita, che con la loro performance possono coprire le mancanze di altre. È un indice che definisce solo la ricchezza totale, ma non è in grado di dare un'idea della reale situazione economica del Paese.

Cioè di valutare se il benessere della vita nazionale aumenta o no. Le Nazioni Unite hanno introdotto come misuratore dello sviluppo un nuovo indice (Indicatore di Sviluppo Umano). L'ISU tiene conto della longevità, del grado di conoscenza e dello standard di vita. L'obiettivo prevalente di ogni Paese è quello di puntare ad un tasso di crescita del reddito pro-capite quanto più elevato possibile: questo è un punto di riferimento su cui si concentra l'attenzione degli economisti e del governo.

Il precedente Ministero dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, aveva iniziato a elaborare il Piano Nazionale di Riforme (Pnr), alla luce dei nuovi obiettivi di crescita annunciati dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, (il quale prevedeva un aumento del PIL pari al 3 - 4 per cento l'anno, da realizzare entro il 2013 - 2014).

Figura 2.1: Andamento del PIL in Italia 2002 - 2011

misura lo stato di salute dell'economia. Possiamo pensare al PIL, la misura della produzione aggregata, in tre modi equivalenti:

  1. il PIL è il valore dei beni e servizi finali prodotti in un'economia in un dato periodo di tempo;
  2. il PIL è la somma del valore aggiunto in un'economia in un dato periodo di tempo;
  3. il PIL è la somma dei redditi distribuiti nell'economia in un dato periodo di tempo.

O. Blanchard, Scoprire la macroeconomia: quello che non si può sapere, 2004, editrice Il Mulino, Bologna. Cap. II.

20 L'indice di Sviluppo Umano (ISU) (Human development index, HDI) è un indicatore di sviluppo macroeconomico ideato dall'economista pakistano Mahbub un Haq nel 1990. È stato utilizzato contestualmente al PIL dalle Nazioni Unite a partire dal 1993 per valutare la qualità della vita nei Paesi membri.

21 www.ilvelino.it, articolo dell'11 giugno 2011 a cura di G. Pennesi (23 Novembre 2011).

Piano Nazionale di Riforme è stato elaborato dal precedente Ministro, G. Tremonti, e ripreso dall'attuale ministro dell'Economia e delle Finanze, nonché Presidente del Consiglio dei Ministri, M. Monti.21

Fonte: Fondo Monetario Internazionale.

È in questo contesto che deve essere esaminata la relazione del procuratore generale della Corte dei Conti sull'aumento della corruzione, specialmente nelle pubbliche amministrazioni.

L'indignazione permanente che permea molti editorialisti quando si affronta questo tema serve poco o nulla. Il nodo centrale è che la corruzione è uno dei principali freni allo sviluppo quali che siano le altre strategie di crescita che si vogliano adottare. Nell'ultimo rapporto annuale, Transparency International pone l'Italia al 69° posto tra i 183 Paesi censiti; nel 2011 c'è stata addirittura una retrocessione poiché nel 2010 eravamo al 67° posto. L'indicatore di

Transparency International è spesso utilizzato da manager, imprenditori, uomini d'affari per "percepire" la corruzione di un Paese; ciò spiega in gran parte perché l'Italia è uno dei Paesi che meno attrae investimenti dall'estero, avendo un grado di percezione della corruzione piuttosto elevato. Nella figura 2.2 vediamo l'andamento degli investimenti diretti dall'estero in entrata di alcuni Paesi. All'ultima conta (novembre 2010), in percentuale del PIL, gli investimenti diretti dall'estero in entrata sono il 18,6 per cento in Italia, contro il 21 per cento della Germania, il 42,8 per cento della Francia, il 45,9 per cento della Spagna e il 51,7 per cento del Regno Unito. Figura 2.2: Investimenti diretti dall'esterno in entrata^22 (Roma, Il procuratore generale della Corte dei Conti è il dott. M. Ristuccia 1936), si laurea in giurisprudenza presso l'Università degli studi La Sapienza diRoma nell'anno accademico 1958 con il punteggio di 110/110. Dal giugno 2004 è Procuratore Generale Aggiunto. Dal 15 novembre 2007 è Presidente della Sezione Giurisdizionale per la Regione Lazio. Addetto al Massimario dal 1969, dirige la Rivista della Corte dei conti dal 1987. Per poter consultare le tabelle si rinvia alla sezione tabelle a fine tesi. Fonte: grafico creato con i dati dell'articolo tratto dal sito internet www.ilvelino.it. Il peso della corruzione sulla crescita Il nuovo Presidente della Corte dei Conti ha parlato della corruzione come di un patema morale e ha anche aggiunto che tra le cause vi sarebbe "la privatizzazione del pubblico ufficio". In realtà non siamo di fronte ad una novità: istituti di ricerca internazionali mettono in luce da tempo che il livello di corruzione dell'Italia è altissimo per un Paese sviluppato. Secondo tutti gli istituti che si occupano del fenomeno (Transparency International,

Banca Mondiale, World Economic Forum,26Eurobarometro ) siamo nel «gruppo di coda» tra i Paesi dell’Unione Europea. In una graduatoriamondiale siamo 62°. Si tratta di indici di corruzione percepita, basate su sondaggi che possonorisentire di scandali venuti alla luce mentre il fenomeno sottostante è praticamente impossibile damisurare con precisione.

Eurobarometro è, tra le varie fonti, forse quella più interessante: si concentra sui Paesi a noi piùvicini ed è costruito sulla base di domande ai residenti: gli intervistati non sono, quindi, chiamati adare un giudizio sugli altri Paesi dell’Unione, ma sul loro Paese. Gli italiani sembrano attribuireparticolare gravità al problema corruzione. Gli esperti di indagini campionarie potrebberocomunque utilmente esercitarsi, con «domande di controllo», per capire se a questa consapevolezzasi accompagnano poi comportamenti conseguenti o se, invece, siamo di fronte a

Un caso di disdoppiamento tra morale privata e morale pubblica, un antico vizio italico. L'Eurobarometro conduce anche un'indagine sull'esperienza della corruzione. Nuovamente andiamo assai male: ben il 17% dichiara di essere stato sottoposto a richiesta di tangente nei precedenti dodici mesi. L'analisi economica ha iniziato ad approfondire il tema della corruzione da una ventina d'anni: ha fatto qualche progresso ma ci sono aspetti ancora controversi. L'eccesso di burocrazia viene ritenuto una causa dominante (altro che "privatizzazione del pubblico impiego") mentre resta aperta la questione della relazione con lo sviluppo economico, anche se la posizione di chi ritiene che la corruzione...

24 Il presidente della Corte dei Conti è L. Giampaolino. Settantadue anni, nato a Pomigliano D'Arco, Giampaolino è presidente di sezione della Corte dei Conti dal 1999. Fino a oggi ha ricoperto l'incarico di presidente.

dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.25 www.archiviostorico.corriere.it, articolo del 30 Luglio 2010 (23 Novembre 2011).26

È il nome con cui è noto il servizio della Commissione europea, istituito nel 1973, che misura ed analizza le tendenze dell'opinione pubblica in tutti gli Stati membri e nei paesi candidati.26 Conoscere gli orientamenti dell'opinione pubblica è importante per la Commissione europea per preparare le sue proposte legislative, prendere decisioni e valutare il proprio operato. Le inchieste e gli studi riguardano argomenti di primaria importanza per la cittadinanza europea, come l'allargamento della UE, la situazione sociale, la salute, la cultura, l'information technology, l'ambiente, l'Euro e la difesa. Eurobarometro si avvale sia di sondaggi d'opinione che di gruppi di discussione. www.lavoro.gov.it (6 Dicembre 2011).23

incida negativamente sulla crescita

è maggioritaria rispetto a chi sostiene il nesso causale opposto (cioè che sia la bassa crescita a determinare la corruzione). Nei grafici sotto indicati vediamo la relazione tra corruzione e crescita economica nei Paesi divisi in: avanzati, emergenti e in via di sviluppo. La figura 2.3 mette in evidenza la relazione negativa che intercorre tra corruzione e crescita economica per un campione rappresentativo composto da 16 Paesi.
Crescita e corruzione nei Paesi avanzati
Figura 2.3: Crescita e corruzione nei Paesi avanzati
Fonte: I dati sono stati presi dal sito Fondo Monetario Internazionale e Transparency International. CPI = 10 indica assenza di corruzione, mentre CPI = 0 indica il massimo livello di corruzione. Notiamo che nel periodo in considerazione il tasso di crescita di questi Paesi varia solo da 0% al 3% con eccezioni elevate di Grecia e Portogallo e minima del Giappone. La relazione negativa tra corruzione e crescita economica viene confermata. L'analisi procede mostrando l'andamento di corruzione e crescita economica nei Paesi emergenti e in via di sviluppo.Monetario Internazionale e Transparency International.CPI = 10 indica assenza di corruzione, mentre CPI = 0 indica il massimo livello di corruzione.La figura mostra una dispersione particolarmente elevata, soprattutto per quanto concerne i tassi di crescita. Con poche eccezioni, Cile e Israele, il CPI presenta un livello di dispersione molto basso. Concludiamo mostrando, l'ultimo campione, quello dei Paesi in via di sviluppo.o di corruzione. Secondo il rapporto del Fondo Monetario Internazionale e Transparency International, il CPI (Corruption Perceptions Index) è un indicatore che valuta il livello di corruzione in un paese. Un CPI pari a 10 indica l'assenza di corruzione, mentre un CPI pari a 0 indica il massimo livello di corruzione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
87 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher siyalu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Di Domizio Marco.