La teoria dei tre Mondi
Viviamo in un mondo di corpi fisici, ma quando si parla ci si rivolge non al corpo dell'altro, ma alla mente. Quindi, oltre al primo mondo, il mondo dei corpi fisici e dei loro stati fisici e fisiologici, che Popper chiama Mondo 1, esiste un secondo mondo, il mondo degli stati mentali, che chiama Mondo 2. Da qui, nasce il problema riguardante la relazione tra questi mondi, il Mondo 1 degli stati o processi fisici e il Mondo 2 degli stati o processi mentali.
Popper ipotizza, quindi, che accanto agli oggetti e agli stati fisici vi siano degli stati mentali e che questi stati siano reali, perché interagiscono con il nostro corpo. Altri, concordano con Popper la realtà degli stati mentali, ma negano che essi interagiscono con il mondo degli stati fisici. La questione se esistono stati insieme mentali e fisici e se essi interagiscono o siano in relazione in qualche altra maniera è noto come problema mente-corpo oppure come problema psicofisico.
Una delle soluzione concepibili di questo problema è l'interazionismo, la teoria secondo cui gli stati mentali e quelli fisici interagiscono. Un'alternativa all'interazionismo è la teoria secondo cui gli stati mentali e gli stati fisici non interagiscono, ma si muovono in parallelo. Questa teoria è chiamata "parallelismo corpo-mente". Nella sua forma più semplice e famosa, dovuta a Spinoza, essa sostiene che la mente e la materia sono due aspetti della stessa cosa. Ad esempio, se guardiamo un guscio d'uovo all'interno, è concavo; se lo guardiamo all'esterno, è convesso. Ma la concavità e la convessità sono due aspetti della stessa cosa. Spinoza suggeriva che se guardiamo alla realtà dall'interno, essa è la mente, mentre se la guardiamo dall'esterno, è la materia. Ma, supponiamo, per esempio, che un elettrone sia investito della coscienza; tuttavia, secondo la fisica quantistica, tutti gli elettroni sono del tutto simili, indipendentemente da quale possa esser stata la loro storia; in altre parole, essi non possono essere alterati dalla loro storia. Assumendo il parallelismo, ciò significa che, se anche hanno coscienza, essi non possono aver memoria in nessun modo, e quindi la coscienza consisterebbe soltanto di lampi di coscienza ciascuno della durata di una minima frazione di tempo e completamente sconnesso dall'altro. Ciò è assolutamente diverso da quello che Popper considera "coscienza", poiché per lui essa dipende interamente dalla connessione degli stati di coscienza, nell'arco di periodi di tempo non brevi.
Quindi, per questa ragione, Popper non accetta questa concezione e in seguito vedremo che la risposta a questa questione, vale a dire se vi sia fra il corpo e la mente un'interazione o un parallelismo, ci verrà fornita dall'evoluzione emergente.
K. Popper ipotizza la realtà di un terzo mondo, che chiama Mondo 3, come ingrediente più importante per la soluzione al problema mente-corpo.
Con Mondo 3, Popper intende il mondo dei prodotti delle menti umane, come i racconti, i miti esplicativi, gli strumenti, le teorie scientifiche (sia vere che false), i problemi scientifici, le istituzioni sociali e le opere d'arte, e afferma che gli oggetti del Mondo 3 sono nostre costruzioni, anche se non sempre sono il risultato di una produzione progettata da singoli individui. Molti oggetti del Mondo 3 esistono sotto forma di corpi materiali ed appartengono, in un certo senso, sia al Mondo 1 che al Mondo 3. Ne sono esempi le sculture, i dipinti ed i libri di argomento sia scientifico che letterario; un libro è un oggetto fisico e appartiene, dunque, al Mondo 1, ma ciò che lo rende una produzione significativa della mente umana è il suo contenuto, che appartiene al Mondo 3.
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