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NON SOLO TRADUZIONE: L'INCISIONE COME SPAZIO DI LIBERTÀ E L'ICONOGRAFIA DI ARISTOTELE E FILLIDE

L'allegoria viene utilizzata, durante il periodo rinascimentale, sulla linea del pensiero stoico, che invita a contenere i sentimenti dirompenti per evitare negativi turbamenti dell'anima che possono portare a dipendenza e a soggiacenza.

L'alto esempio derivante dalla tragicomica sottomissione di uno dei maggiori pensatori d'ogni tempo è un avvertimento esteso ad ogni uomo alle infinite possibilità che egli corre d'essere sopraffatto dalle pulsioni. Deve anche essere osservata una possibile connotazione filosofica dell'immagine. Aristotele era stato al centro di un dibattito vivissimo durante tutto il Medioevo, dal radicalismo dell'interpretazione materialista del suo pensiero interpretato dal filosofo arabo Averroè, al tentativo della Chiesa cattolica, soprattutto attraverso tomismo, di trovare un punto di accordo.

Disintesi tra il pensiero razionalista del greco e la religione rivelata di Cristo. Con la piena riscoperta e la traduzione dei testi platonici e neoplatonici, che caratterizza uno dei passaggi al Rinascimento, l'aristotelismo averroista (che negava tra l'altro, la possibilità che l'anima sopravvivesse al corpo, dopo la morte) trova un ampio partito di confutatori, proprio nelle corti erudite nelle quali si producevano questi dipinti. La vittoria della carne e la sconfitta di Aristotele, sotto il peso di Fillide, rappresenta gli errori materialisti prodotti dal suo pensiero che corre, secondo i neoplatonici, troppo a livello del terreno.

● Jan de Beer ● Hans Baldung Grien
● Artista del Circolo di Baccio Baldini ● Georg Pencz
● Jan Sadeler
● Maestro del Libro di casa con monogramma di M. Schongauer ● Pieter de Jode

 LA XILO IN ITALIA…Il precedente di Dürer è fondamentale per lo sviluppo della xilo in Italia. Giovanni e Vindelino da Spira

Sono due tipografi tedeschi, attivi nel XV secolo, che dopo aver appreso l'arte della stampa a caratteri mobili a Magonza, emigrano in Italia; giunti a Venezia nel 1469, i due fratelli impiantano il primo torchio tipografico nella capitale veneziana: a fine Quattrocento ci sono più tipografie a Venezia che in tutta Italia; dunque, Venezia si sviluppa prima con la tipografia poi con la calcografia, diventando la capitale europea dell'arte tipografica e dell'editoria. Venezia è un buon posto per un editore del tempo, non solo per il vasto pubblico di potenziali acquirenti e lettori, ma anche per i suoi canali commerciali, che permettono la diffusione dei libri fino in Polonia o in Portogallo ad esempio. La carta è fabbricata a Venezia ma se ne produce di ottima anche a Fabriano, che comunque la commercia tramite Venezia. Nel 1490 apre la tipografia di Aldo Manuzio, grammatico e umanista, personaggio molto colto; il suo motto è "Festinalente".

Ovvero "Affrettati con calma". Ha dato alla tipografia una veste moderna e la sua diventa la più prestigiosa.

Jacopo de Barbari: Veduta di Venezia a volo d'uccello e dettaglio con Nettuno al centro della composizione...

E TIZIANO

Tiziano, come gli artisti che lo hanno preceduto, coglie il valore dell'incisione, avvicinandosi prima alla xilografia, attraverso grandi fogli dettagliati che mettono nella condizione di riflettere anche su ciò che ha affermato Giorgio Vasari: nonostante l'iniziale giudizio negativo, infatti, ne viene attratto per la modalità del colorire e dal fatto che sotto la pittura si intravede anche un disegno, per così dire; poi ci sarà un Tiziano della maturità dove ci sarà esclusivamente un corpo a corpo con la pittura. Il fatto che Tiziano sia in grado di realizzare fogli così dettagliati, fa capire che il suo modo evocativo è una scelta, è il suo modo di fare.

Tiziano fa il disegno e i suoi collaboratori disegnano la matrice lignea.

Gli incisori di Tiziano sono:

  1. Fase 1: Ugo da Carpi e Gerolamo da Treviso
  2. Fase 2: Domenico Campagnola
  3. Fase 3: Nicolò Boldrini
  4. Fase 4: Corneli Cort

Tiziano in questo momento si relaziona con la xilografia attraverso un linguaggio preciso e realizzando opere che non hanno avuto altra vita. Dal 1515 disegna per l'incisione e per opere che andranno collocate su matrici lignee.

Tiziano: Trionfo di Cristo

È una xilo, lunga 3 metri, stampata su 10 fogli, e viene considerata come il primo lavoro xilografico di Tiziano.

Quale altro artista si è dedicato ai trionfi attraverso la calcografia? Mantegna, che ha realizzato i Trionfi di Cesare.

Nel 1515 lo stesso Tiziano si cimenta nell'incisione, poi l'affida alla sua bottega.

Ugo da Carpi da Tiziano: Sacrificio di Isacco

È una xilo con quattro blocchi, che risale al 1515 ma è stata pubblicata ben quattro volte.

talmente è stata apprezzata.● Ugo da Carpi da Tiziano: Sommersione del faraoneAnche questa xilo è del 1515 (la xilo del 1515 è andata perduta ed oggi è nota grazie ad una risalente al 1549) e Ugo da Carpi, sulla scia raffaellesca, restituisce un senso di grande efficacia drammatica. Lo sguardo si perde in quello che sembra il Mar Rosso, ma potrebbe benissimo trattarsi della laguna veneziana; mentre ai lati gli ebrei cercano di compiere la traversata. È un'opera evocativa, grazie allo spazio vuoto in cui si muovono le onde, e nel momento in cui inizia a girare, stimola dei pensieri; dunque, un modello molto potente, difficile da imitare, in cui molti vorrebbero ritrovare anche la mano dello stesso Tiziano, ma in fin dei conti non è tanto importante chi abbia inciso.● Gerolamo da Treviso da Tiziano: Susanna e i VecchioniL'opera, in quattro blocchi, presenta un tema molto diffuso; con questo secondo incisore, l'aspetto

narrativoemerge di più, tuttavia ha qualche difficoltà nel rendere lo spazio.

2. Tra il 1525 e il 1530 è da riferirsi una seconda fase, in cui Tiziano dà spazio al paesaggio: per la pittura i tempinon erano ancora maturi, era presto per affrontare temi nuovi; ma non per l’incisione, che garantiva lapossibilità di affrontare ambiti più inconsueti, avendo diffusione in un’ambiente popolare. Il paesaggio saràclassico per i Carracci e realistico per Dürer; è un’attenzione che proviene dal nord, anche grazie al secondoviaggio di Dürer, che lo porta a Venezia, da dove si diffonde poi in tutta Italia.

● Domenico Campagnola da Tiziano: La mungitrice

Nel 1523 circa Tiziano si ispira a La lattaia di Luca di Leida, un incisore precedente; mentre, per i cavalli c’è un forterimando all’acquaforte di Simone Cantarini.

(La mungitrice da Tiziano)

(La lattaia di Luca di Leida)

(Adamo ed Eva e dettaglio)

di Simone Cantarini)

● Domenico Campagnola da Tiziano: San Girolamo

● Domenico Campagnola da Tiziano: Le stimmate di San Francesco

L'incisore, figlio di Giulio Campagnola, cerca di restituire l'idea naturalistica del monte della Verna. Quando gli artisti si sono dovuti confrontare con questa scena, hanno affrontato l'argomento allo stesso modo, come potevano. Generalmente il secondo fraticello si allontana, mentre in questo caso c'è condivisione; Federico Barocci eliminerà del tutto questa figura, lasciando spazio solo allo Spirito Santo, ma per Tiziano il contesto, il paesaggio è estremamente importante.

3. Le xilografie si fanno più pittoriche, ma anche più generiche.

● Nicolà Boldrini da Tiziano: Sei Santi

L'opera raffigura S. Sebastiano, S. Francesco, S. Antonio da Padova, S. Pietro, S. Nicola e S. Caterina: si tratta solamente della parte bassa di un dipinto di Tiziano, già in S. Nicoletto della Lattuga di

Venezia (oggi nella Pinacoteca Vaticana).

Dal 1565 Tiziano prende in considerazione la calcografia grazie all'operato di Corneli Cort, al quale affida 13 disegni da produrre in stampa dei suoi dipinti più rappresentativi. Tuttavia, Cornelis Cort morirà di lì a poco, nel 1578. L'incisore aveva tradotto anche Federico Barocci, Girolamo Muziano e Federico Zuccari. Corneli Cort funge da spartiacque tra un prima, legato al Raimondi e alle ancora tecniche antiche, e un dopo, in quanto propone un bulino riformato, di grande modernità e attenzione per gli effetti pittorici, a cui seguirà l'operato di Agostino Carracci.

Corneli Cort da Tiziano: Angelica

Cristopher Jegher da Rubens: Il giardino dell'amore

Il giardino dell'amore è il nome del quadro a cui si ispira l'incisione. Rubens mette in piedi una vera e propria bottega di traduttori e attraverso l'incisione fa diffondere la sua opera. Si tratta di una

Sorta di album e l'immagine è legata alla propria produzione. Sono opere che danno la possibilità di mettere insieme le immagini prodotte.

LA XILO POLICROMA- Camaieu: tecnica inventata in Olanda da Jost de Negker nel 1510, che prevede una matrice principale con il disegno ed altre matrici che danno i colori; l'immagine vive anche senza il colore.- Chiaroscuro: tecnica introdotta da Ugo da Carpi nel 1516, che scompone l'immagine in diverse matrici: in tal modo, se non si usano le matrici previste, non si ottiene lo stesso effetto finale.

Hans Burgkmair: Madonna con Bambino + San Giorgio e il drago + Ritratto di Massimiliano I. Pittore e incisore, che realizza ben 800 xilografie. Figlio di un pittore e incisore tedesco, H. Burgkmair è allievo di Schopenauer. Dopo aver viaggiato in Italia, sviluppa uno stile riccamente colorato e dettagliato nella composizione, sorto dall'influenza dell'arte rinascimentale: è infatti il primo tra i

Pittori tedeschi che dimostrano una grande influenza del Rinascimento italiano. Mentre Dürer diffonde lo stile italiano a Norimberga, Burgkmair stabilisce il suo ad Augusta. Le sue opere più celebri sono state realizzate in funzione di una grande serie di xilografie, Trionfi di Massilimiliano, per l'imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano I (1459 – 1519); esegue circa 135 pezzi della serie, completati tra il 1508 e il 1519. Suo figlio Hans il Giovane continuerà la tradizione paterna.

Hans Baldung Grien: Il sabba

Dürer: Rinoceronte

Lo stesso Dürer non si sottrae alla xilo policroma, in questo caso a camaieu; è come un "Leonardo tedesco".

Ugo da Carpi da Raffaello: La pesca miracolosa + Storie di San Paolo + particolare dell'Incendio di Borgo + Crocifissione

Ugo da Carpi (1480 – 1532) è l'artefice principale della xilo cromatica a chiaroscuro. A Roma traduce Raffaello (da cui derivano Le storie).

di San Paolo e Le storie di San Pietro), stampe salutate con entusiasmo da Giorgio Vasari. Sebbenefosse un pittore mediocre, non manca d'ingegno nell'incisione e "fece con le stampe di legno un'opera che fu molto lodata".
Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
19 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Svelo1993 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche artistiche e arti grafiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Cerboni Baiardi Anna.