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(FIL).
I DSA emergono in età scolare, quando vengono meno tutte quelle
abilità strumentali, che rendono possibile l’apprendimento scolastico, che
di quell’età dovrebbero aver automatizzato; ciò non significa
i bambini
che il bambino non sia in grado di apprendere, ma che bisogna utilizzare
16 Ivi, p. 93. 17
delle strategie alternative, facendo leva su quelle che sono le capacità
residue e le risorse ambientali e personali da stimolare. Le difficoltà
nell’apprendimento, generalmente, tendono a diminuire se la scuola è in
grado di fornire interventi precoci, mirati ed efficaci.
I DSA comportano degli effetti negativi nell’apprendimento, ma non
possono essere connessi alla disabilità intellettiva, né a condizioni
psicologiche problematiche, né a deficit sensoriali. Dunque, è
i ragazzi con DSA sono intelligenti,
«[…]
fondamentale affermare che 17 18
anche se faticano ad apprendere» . Il Quoziente Intellettivo , infatti, non
dà informazioni complete sulla situazione cognitiva degli allievi, dunque
non può essere un adeguato strumento di valutazione o classificazione.
Dei DSA fanno parte la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la
discalculia.
La dislessia evolutiva ha origine neurobiologica ed è caratterizzata dalla
difficoltà nel riconoscimento delle parole. Essa si manifesta in maniera
diversa in base alle caratteristiche cognitive del soggetto e alla lingua
utilizzata. La lettura nel soggetto con dislessia risulta poco accurata e
fluente a causa della mancata automatizzazione della lettura; si rende
In classe ho un bambino che…
17 C. CORNOLDI, S. ZACCARIA, Per una scuola che include
L’insegnante di fronte a DSA e BES, Giunti Universale Scuola, 2015.
18 Il Quoziente Intellettivo (QI) è un indicatore che viene sfruttato per definire il livello di intelligenza di
un soggetto; sostanzialmente si tratta di un punteggio che viene ottenuto attraverso dei test d’intelligenza.
18
dunque necessario un supporto nella fase di input/output dei processi
cognitivi.
Gli allievi con disortografia commettono un elevato e persistente
numero di errori, che possono essere suddivisi in fonologici, fonetici ed
ortografici.
La disgrafia è una difficoltà specifica che riguarda l’aspetto grafico e
motorio della scrittura. Un allievo con disgrafia produce un segno grafico
incerto e inadeguato, sia nella forma che nelle dimensioni. Tra i parametri
a cui gli insegnanti devono prestare attenzione per capire se si è in
presenza di disgrafia o meno, il più rilevante è quello della velocità.
La Discalculia coincide con il mancato raggiungimento di abilità
matematiche di base in bambini con sviluppo regolare in presenza di
adeguate stimolazioni didattiche. In presenza di alunni con discalculia, il
trattamento riabilitativo dovrà lavorare sicuramente sul modulo numerico,
ma anche sul potenziamento di abilità e processi generali come la
memoria, tra le altre cose. Nel caso della matematica l’apprendimento può
essere particolarmente influenzato da fattori esterni quali l’autostima e i
livelli d’ansia. Alcuni ragazzi attuano dinamiche di autosabotaggio,
nuovi ostacoli all’apprendimento, in
creando, con i loro atteggiamenti,
seguito a ripetuti insuccessi. 19
Il Disturbo Specifico del Linguaggio si manifesta con disturbo
nell’acquisizione delle normali abilità linguistiche nelle prime fasi di
sviluppo e può essere associato a dislessia e disortografia. Un ruolo
fondamentale spetta alla scuola dell’infanzia, la quale dovrebbe occuparsi
del riconoscimento del disturbo e del tempestivo intervento di
potenziamento delle abilità linguistiche disturbate.
Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività 19 è caratterizzato da
persistente inattenzione, iperattività e/o impulsività inappropriate in
relazione al livello di sviluppo raggiunto. L’ADHD non si avvale di un
processo diagnostico standardizzato, quindi risulta difficile la valutazione
e i comportamenti manifestati si possono confondere con aspetti della
personalità problematici. Si può parlare di ADHD quando i sintomi sono
più gravi rispetto agli stessi rilevati in altri bambini della stessa età e
devono manifestarsi in tutti gli ambienti di vita del bambino. La carriera
scolastica dei bambini con ADHD risulta particolarmente problematica e
per questo essi necessitano di un supporto. Al disturbo possono essere
associati altri disturbi, fra cui quello d’ansia e quello depressivo, bassi
livelli di autostima e problemi socio-relazionali. In età adulta i soggetti
19 La normativa sui BES assume la dicitura Attention Deficit/Hyperactivity Disorder (ADHD), secondo la
definizione del DSM-IV. 20
presentano soprattutto difficoltà nell’organizzazione e pianificazione delle
attività.
Il concetto di Funzionamento Intellettivo Limite abbraccia situazioni
cognitive definite come borderline, che comprendono diverse
fenomenologie. La diagnosi di FIL va effettuata facendo riferimento a
diversi parametri: quoziente intellettivo, presenza di difficoltà di
adattamento prima dei 18 anni, valutazione scolastica e sostegno
familiare.
I Deficit delle Abilità Non Verbali comprendono la disprassia e i
disturbi dell’apprendimento visuo-spaziale.
La disprassia riguarda l’esecuzione di un gesto intenzionale e in
particolare la capacità di pianficarlo e compierlo. Ciò che è compromesso
nei soggetti con disprassia è lo sviluppo della coordinazione motoria, che
in ambito scolastico si traduce in difficoltà nella lettura.
I disturbi dell’apprendimento visuo-spaziale riguardano la percezione
visiva e si possono presentare problemi relazionali.
1.4.3 Altre categorie
Oltre alle categorie già citate, tra i soggetti con BES troviamo coloro
che hanno un apprendimento difficile e basso rendimento scolastico,
dunque, coloro che fanno progressi limitati per la loro ridotta abilità e 21
coloro che si impegnano poco. Ci sono poi gli allievi che turbano
l’armonia della classe, quelli iperattivi, quelli che si distraggono
facilmente. Un ulteriore disagio può essere quello provato dai ragazzi che
vengono rifiutati dai compagni o che tendono ad isolarsi. Inoltre, famiglie
con particolari problematiche (genitori separati, abusi o maltrattamenti,
lutti o carcerazioni, conflitti), possono creare notevoli disagi negli alunni.
Oggigiorno nelle scuole italiane è molto frequente trovarsi di fronte a
bambini con alle spalle famiglie con svantaggio socio-culturale, ovvero
famiglie caratterizzate da fragilità, da assenza di relazioni sociali, da
povertà.
Anche gli alunni stranieri hanno bisogni educativi speciali, in quanto la
loro scolarizzazione è indubbiamente più complessa di quella dei bambini
italiani. Di solito l’apprendimento della lingua italiana avviene abbastanza
facilmente per gli stranieri nati in Italia, ma può diventare più complicato
quando il bambino deve mediare a favore dei genitori non alfabetizzati.
Esistono poi gli allievi i cui genitori non sono in grado di supportarli nel
processo di acquisizione delle abilità di letto-scrittura perché possiedono
competenze limitate nella lingua italiana.
I minori non accompagnati sono quei bambini che arrivano sul territorio
italiano senza adulti di riferimento. 22
Gli alunni rom, sinti e caminanti, comunità nomadi, partecipano
raramente alla vita scolastica e quando vi partecipano è richiesto un
particolare lavoro da parte degli insegnanti, che si devono mostrare
flessibili e disponibili nei loro confronti, tenendo conto del loro
background culturale.
I minori in adozione e in affidamento familiare rientrano tra coloro che
hanno situazioni familiari particolari. La mancanza di affetto che questi
bambini subiscono durante la loro infanzia si ripercuote sullo sviluppo
personale, rendendo necessaria una particolare attenzione nei loro
20
confronti a scuola .
20 Cfr., M. PAVONE, op. cit. 23
CAPITOLO 2. IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
L’evoluzione delle leggi in materia di BES e inclusione
2.1
Il processo che ha visto nascere ed evolversi una serie di norme e leggi
attente alle particolari esigenze di studenti con difficoltà comincia con la
Legge quadro sull’handicap del 1992, fino ad arrivare al Decreto
Inclusione del 2019.
Alcuni riferimenti non espliciti alle condizioni di svantaggio sono insiti
21
negli articoli 3 e 34 della nostra Costituzione .
2.1.1 La Legge 5 febbraio 1992, n. 104: Legge-quadro per l'assistenza,
l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.
è il riferimento legislativo per l’assistenza,
La legge 104/92
l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.
L’obiettivo della legge è quello di fornire alle persone con disabilità e
alle loro famiglie gli strumenti e il supporto adeguato a poter permettere
al soggetto di raggiungere una propria autonomia. La legge tratta
21 Art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Ѐ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto
la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 34: La scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre
provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. 24
ampiamente, in vari punti, il tema dell’istruzione, intesa come strumento
per raggiungere l’integrazione sociale.
L’art. 3 «definisce persona con disabilità solo quella che, a causa di un
evento traumatico o morboso avvenuto in periodo pre-peri-post-natale
abbia subito una minorazione […] che sia 22
causa di emarginazione» . La
la minorazione richiede
«[…]
minorazione è ritenuta grave quando
un’assistenza continuativa globale e permanente […]» 23 .
All’art. 8 della legge quadro viene sottolineato che il diritto allo studio
delle persone con disabilità deve essere garantito dall’utiliz