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AT:
1. Laboratori di arte come terapia occupazionale
Questi laboratori usano le tecniche artistiche come un obiettivo di
riabilitazione o instaurazione
di capacità funzionali in persone che, per cause diverse, presentano
limiti.
Gli obiettivi di riabilitazione o instaurazione delle capacità funzionali
sono definite previamente da terapisti occupazionali e saranno questi
obiettivi che determineranno la ricerca di
una attività artistica favorevole.
Per esempio, nei centri geriatrici, le attività manuali come modellare
o ritagliare si realizzano per lavorare su diversi modelli di mobilità e
psicomotricità precisa nei pazienti con rigidità alle mani. Inoltre
l’arteterapia per gli anziani è una grande sfida dato che sono poche le
persone che durante la loro vita si dedicano a realizzare attività
artistiche per cui la realizzazione di questo tipo di attività è solita
apportare ai partecipanti una forte sensazione di superamento,
rafforzando così l’autostima.
Bisogna tenere in considerazione che le attività plastiche nella terapia
occupazionale non hanno come obiettivo mantenere “occupata” la
persona ma usare l’attività artistica con un obiettivo di recupero o
mantenimento
delle abilità e capacità motrici, cognitive o di interazione.
2. Laboratori di arte come insegnamento artistico in ambienti
educativi non formali
Cosa intendiamo con ambienti educativi non formali?
Esistono tre modalità di insegnamento: ! 10
ARTETERAPIA L’INTERVENTO EDUCATIVO
Educazione regolata o formale
Sistema educativo istituzionalizzato, cronologicamente graduato e
gerarchicamente strutturato che comprende dall’educazione infantile fino
all’educazione superiore e che comporta un’intenzione deliberata e
sistematica che si concretizza in un curricolo specifico e nell’ottenimento di
un titolo ufficiale.
Nei programmi educativi attuali l’educazione artistica è una parte
obbligatoria alla scuola materna, elementare e media con l’obiettivo di
aumentare lo sviluppo mentale, estetico e creativo degli alunni. A partire
dalle scuole superiori l’insegnamento artistico è considerato come
insegnamento professionale con il fine di garantire la qualificazione dei
futuri professionisti della musica, della danza e delle arti plastiche, il
disegno e la conservazione
dei beni culturali. Nonostante la sua importanza fondamentale,
la formazione regolata non è capace di coprire la totale
necessità educativa e di formazione degli individui e
della società.
Educazione non formale
Ingloba tutta l’attività educativa realizzata fuori
dalla struttura del sistema formale, organizzata e
pianificata con l’ obiettivo impartire un certo tipo di
apprendimento ad alcuni sotto-gruppi della
popolazione, sia adulta che infantile. Sia l’educazione non
formale che quella formale fanno parte di quella che si chiama educazione
permanente. La programmazione dell’ insegnamento artistico
nell’Educazione non formale è giustificata dalla sempre maggiore richiesta
sociale di acquisire le conoscenze e le abilità degli insegnamenti artistici
ufficiali ma senza dover essere limitate a luoghi, tempi o contenuti, oltre a
offrire un campo molto più ampio di tecniche e metodi rispetto a quelli
offerti negli insegnamenti ufficiali.
4 Con laboratori intendiamo una metodologia di lavoro focalizzata sulla pratica che ha come fine
l’elaborazione di un prodotto tangibile e che richiede la partecipazione/implicazione degli assistenti. I
laboratori si concepiscono come sessioni pianificate dove è necessaria la presenza di un istruttore. ! 11
ARTETERAPIA L’INTERVENTO EDUCATIVO
Educazione informale
Processo non sistemizzato che dura tutta la vita nel quale le persone
acquisiscono e accumulano conoscenze, abilità e attitudini attraverso le
esperienze quotidiane e il contatto con l’ambiente. Nell’educazione
informale non esistono educatori né istruttori dato che non esistono fini
educativi intenzionali. All’interno del campo artistico l’educazione
informale viene sia dalle istituzioni che forniscono il contatto tra società e
arte, come per esempio musei e centri di esposizione, sia dall’interazione
spontanea con l’arte attraverso i mass media (stampa grafica, fumetti,
televisione, cinema, pubblicità, internet). ! 12
ARTETERAPIA L’INTERVENTO EDUCATIVO
PERCHÉ SONO NECESSARIE LE LEZIONI DI
DISEGNO? COSA APPORTANO NELL’AMBITO EDUCATIVO
FORMALE?
Risulta ovvio che, nell’educazione formale, le lezioni di insegnamento
artistico convivono con una situazione di discriminazione rispetto a altre
aree di apprendimento considerando che non si deve dedicare molto tempo
alle lezioni di disegno (o musica) dato che è meglio concentrarsi su materie
più importanti, per esempio, lingua e matematica.
Se domandiamo agli alunni cosa imparano a lezione di disegno sicuramente
la maggior parte risponderà disegnare, dipingere o rappresentare grafici,
cioè, tecniche artistiche concrete che, tuttavia, non sono gli unici
insegnamenti.
Winner, nel suo manuale Studio Thinking: how visual art teaching can
promote disciplined habits of mind (2006), elenca una serie di abilità
acquisite dagli alunni attraverso la realizzazione di attività artistiche le quali,
oltre ad essere importanti per la completa educazione dell’apprendente, si
possono trasferire ad altri domini di apprendimento.
1. Abilità. L’utilizzo di differenti strumenti e materiali, per esempio,
pennelli, pittura, argilla, ecc. permette all’alunno di abituarsi a
lavorare con diversi oggetti, dotandoli di maggiori abilità manuali che
saranno applicabili in lavori futuri.
2. Partecipazione e perseveranza. Il risultato ottenuto dalle attività
artistiche è in relazione agli sforzi personali dedicati al lavoro; in
questo modo, la realizzazione di attività creative manuali viene
implicata nella realizzazione di progetti.
3. Immaginazione. Questi tipi di attività educano alla capacità di
creare grazie ad un’immagine mentale posto che il risultato finale si
relaziona con la visualizzazione previa. Immaginare situazioni che si
allontanano dalla semplice osservazione: risulta essere un processo ! 13
ARTETERAPIA L’INTERVENTO EDUCATIVO
molto interessante dato che la visualizzazione è un’importante risorsa
per la memorizzazione.
4. Espressività. Le attività artistiche aiutano gli alunni a trasmettere ed
esprimere la loro visione personale, pertanto risultano una base per
l’educazione affettiva e socioemotiva.
5. Osservazione. Le attività artistiche visive permettono di utilizzare
uno sguardo proprio e percepire dettagli meno ovvi, cosa che educa
alla capacità di osservazione.
6. Riflessione. La valutazione e l’autovalutazione delle attività
artistiche permette all’apprendente di distinguere tra un lavoro ben
fatto o uno che deve migliorare o spiegare il perché delle decisioni
personali.
7. Esplorazione. Una volta realizzata l’opera, la creazione artistica
comporta la necessità di esplorare le nuove possibilità, imparare dagli
errori di quella attuale, andare oltre, ecc. cosa che favorisce la
motivazione per continuare a imparare.
8. Comprensione del mondo artistico. È una parte molto importante
nell’educazione della trasversalità che facilita l’interazione con altre
realtà e soggettività. ! 14
ARTETERAPIA L’INTERVENTO EDUCATIVO
ASPETTI DIFFERENZIATI TRA
Insegnamenti artistici formali
• Partono da un curriculum*
• Valutazioni e criteri di valutazione prefissati
• Requisiti formativi per i professionisti che la impartiscono: maestri o professori
• Dipendono dal Ministero dell’Educazione
• Cornice temporale prestabilita
• Corsi programmati e organizzati a livelli. Omogeneità
• Gruppi organizzati per età
• Alunni organizzati in gruppi-classe, tra 20 e 40
Insegnamenti artistici non formali
• Modellononcurricolare
• Non sempre realizzano valutazioni
• Flessibilità nei requisiti richiesti ai professionisti che li impartiscono: animatori,
istruttori, ecc.
• Dipendono da istituzioni diverse: comune, associazioni, imprese private, ecc.
• Partecipanti eterogenei. Gruppi con diversità di livelli e età
• Gruppi con diversità di livelli e età
• Partecipanti organizzati in gruppi-laboratori, tra 8 e 20
Insieme di conoscenze che un alunno deve acquisire per raggiungere un determinato titolo
accademico ! 15
ARTETERAPIA L’INTERVENTO EDUCATIVO
3. Laboratori d’arte per l’educazione sociale
In questi laboratori l’arte si usa come mediatore del compito educativo
che si realizza per la
risoluzione di necessità comunitarie o per l’inclusione sociale di
gruppi in situazioni sfavorevoli.
Questi laboratori, a differenza dei laboratori di educazione artistica
non hanno come obiettivo quello di diffondere nei partecipanti
conoscenze e abilità artistiche;
l’educazione artIstica viene interpretata come un mediatore
sociale (una sorta di scusa) che interviene educativamente
e incide in obiettivi diretti principalmente a fomentare l’autonomia
delle persone e a promuovere processi di inclusione sociale.
Esempi di questi tipi di laboratori sono quelli che
si programmano nella maggior parte dei centri della rete sociale
pubblica e in associazioni o enti
che lavorano per migliorare le condizioni di vita
dei gruppi in situazioni di vulnerabilità sociale, dimostrando la sua
efficacia nell’educazione speciale e in persone con disturbi
emotivi. Si raggiungono grandi risultati anche nella
terza età e con gli adolescenti con problemi di
condotta o a rischio di esclusione sociale.
4. Laboratori di arte ricreative e di ozio Questo
tipo di laboratori si basa sulla pedagogia dell’ozio
culturale dove un gruppo di partecipanti, minorenni o
adulti, condividono un tempo di ozio e in cui, supervisionati o animati
da un istruttore, realizzano diverse attività artistiche con fini ludici e
ricreativi. Si basa sul carattere auto-rafforzante dell’arte.
Oltre ai fattori sociali e economici che hanno prodotto cambiamenti
nella quantità e negli usi del tempo libero e nel riconoscimento
generale dell’importanza di un tempo di ozio per tutte le persone, a
poco a poco si sta producendo un cambiamento nelle tipologie di
attività di ozio.
Se finora le attività d