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DEFINIZIONE DI PSICOMOTRICITÀ
La psicomotricità rappresenta l'armonica integrazione tra capacità motorie, senso percettive, intellettuali ed affettive, che permettono l'identificazione di sé e dell'altro.
Le attività psicomotorie possono assumere due orientamenti:
- Intervento psicomotorio ad orientamento educativo
- Intervento psicomotorio ad orientamento terapeutico
Nel nostro corso analizzeremo solo il primo, per focalizzare l'attenzione su di voi, operatrici d'infanzia.
INTERVENTO PSICOMOTORIO AD ORIENTAMENTO EDUCATIVO
Cosa si richiede all'operatore
- L'ascolto del gruppo. Lasciarsi prendere dalla globalità di ciò che sta accadendo
- Che il suo intervento, non essendo continuativo, non debba essere pressante, precostituito, a senso unico
- Essere in grado di contenere l'attività, far sì che si svolga in campo di sicurezza. Essere per il bambino simbolo di legge, ma di una legge che gli crea uno spazio dove agire con sicurezza e dove poter esprimere la sua globalità
- Una chiara direzione del lavoro. La pratica psicomotoria è animata da una pedagogia non direttiva che consiste nell'avere una direzione senza dirigere.
Delle quattro linee guida citate, l'ultima è di fondamentale importanza.
Direzione vuol dire avere degli obiettivi da perseguire
Gli obiettivi fondamentali nella direzione della pratica psicomotoria sono:
- comunicare
- creare
- conoscere
questi obiettivi vengono perseguiti attraverso il processo di “decentramento”, tendente a favorire il passaggio da posizioni egocentriche, posizioni tipicamente infantili, a modalità di relazioni che tengono conto della realtà fisica degli oggetti e dei punti di vista degli altri.
1. COMUNICARE
Mettersi in relazione significativa con il mondo circostante (persone, spazio, oggetti). Questo si può ipotizzare quando il bambino abbia vissuto adeguatamente la dimensione del piacere senso-motorio, che produce la prima coscienza di sé come corpo esistente in uno spazio, in un tempo e avente dei confini e dei limiti.
L’interesse dell’adulto rispetto a queste attività non è orientato verso la prestazione motoria bensì sulle variazioni del tono muscolare, che avvengono costantemente nel bambino
Il gioco senso-motorio produce nel bambino un equilibrio progressivo e lo apre ad una dimensione simbolica ed alla capacità di creare
2. CREARE
come apprendere a rielaborare simbolicamente la realtà. Non c’è più un vissuto esclusivo a livello sensoriale e muscolare. I dati dell’esperienza vengono manipolati e trasformati dal bambino in maniera originale al suo interno e poi rimessi al confronto con la realtà
Il gioco diviene simbolico, come un filtro fra la realtà intera emotivamente vissuta dal bambino e la sua realtà esterna. Nel passaggio fra questi due spazi cresce l’adesione e il bisogno di conoscere.
3. CONOSCERE
Gli apprendimenti, “le operazioni mentali”, si formano attraverso un processo di interiorizzazione delle attività svolte a livello motorio e delle azioni svolte con il corpo (movimenti, manipolazioni…)
TAPPE DELLO SVILUPPO PSICOMOTORIO
Con il termine sviluppo psicomotorio viene indicato quel processo attraverso il quale il bambino acquisisce progressivamente una serie di abilità, che gli permettono di inserirsi e partecipare all’ambiente in cui vive.
Nei primi 3 anni di vita il bambino effettua dei passaggi :
- da una motricità caotica, aposturale, tipica del periodo neonatale, alla deambulazione autonoma e quindi ad una motricità più complessa e organizzata
- dal riflesso di prensione cubito-palmare, tipico automatismo neonatale, alla motricità differenziata delle dita, che permette un uso competente funzionale della mano
- dall’ indifferenziazione meso-totanica, incapacità di riconoscere se stesso e l’altro, a scambi relazionali sempre più validi, arricchiti dalle prime produzioni verbali.
LE CATEGORIE ANALOGICHE
Il tempo, lo spazio, il tono muscolare, la postura, il movimento, il linguaggio, l’oggetto, sono identificati come le categorie che riassumono la comunicazione non verbale.
- TEMPO: quando si parla di tempo si intende comunemente il tempo quantitativo dell’orologio,ma esiste un altro tempo quantitativo ciclico ma non lineare, che il corpo vive dalla nascita sotto forma di ritmi ( ritmo sonno veglia, del bisogno e della soddisfazione) ritmi scandibili sulla coppia presenza/assenza, prima/dopo. Quindi è il tempo quantitativo ciclico che fonda il tempo lineare, che è legato all’esperienza del corpo e dagli stati affettivi.
- SPAZIO: non è un dato, ma il risultato di un punto di vista sempre mutevole,secondo il rapporto che il rapporto stabilisce con l’ambiente. Quindi è il corpo a stabilire le coordinate,le direzioni dello spazio(la vicinanza, la lontananza) in base alle esperienze fatte e alle proprie possibilità. Lo spazio è il quadro in cui il soggetto attua la sua prima identificazione e l’interazione fra corpo e spazio che fonda la conoscenza dell’io corporeo, fondamentale per l’evoluzione dell’immagine corporea.
- TONO MUSCOLARE: fra le categorie analogiche è quella meno percepibile, poiché è la più automatica e la meno soggetta al controllo volontario. Il tono può essere definito come principio formatore della relazione del soggetto con il mondo.
- POSTURA: è definita la posizione del corpo come unità è come rapporto fra le parti e dell’insieme delle parti con lo spazio. Una posizione del corpo diventa postura nel momento in cui viene assunta dal soggetto per “significare” la propria relazione con l’ambiente.
IL CORPO ED IL MOVIMENTO: ESEMPI DI GIOCHI (24/36 mesi)
OBIETTIVO SPECIFICO: Sviluppare la coordinazione dinamica generale
Obiettivo intermedio: Avviare i bambini a saper realizzare schemi motori dinamici: strisciare, rotolare, camminare carponi, camminare in piedi, correre, saltare, lanciare, ecc.
Metodo o tecnica: Gioco motorio: la ricerca dell'equilibrio.
Materiali: Cerchi di plastica, mattoni per attività motoria, asse di equilibrio, aste di lunghezze diverse
salta nei cerchi in equilibrio sull'asse
salta sulla tavola a molle
salta nel cerchio
striscia sotto le aste
Passa dentro due cerchi
cammina sopra le tavolette
rotola sul tappeto
salta sull'asta
tira la palla nel canestro
OBIETTIVO SPECIFICO: Sviluppare la coordinazione oculo-manuale e segmentaria
Obiettivo intermedio: Avviare i bambini a sviluppare l'indipendenza e la fluidità dei movimenti segmentari: le braccia
Metodo o tecnica: animazione di una filastrocca
Materiali: nessuno
Se fossi una farfalla reale aprirei le braccia per volare e battendole su e giù allegramente volerei dove i bambini giocano veramente
uno, due e tre volate volate insieme a me.
Se invece un jet potessi diventare con le braccia aperte comincerei a volare andrei su in alto fino in cielo e poi giù in picchiata come un aereo vero
uno due e tre volate insieme a me.
E se giro un braccio cosa divento? Naturalmente un mulino a vento. E macinare posso, quintali di farina per fare biscotti e frittelle ogni mattina
uno, due e tre girate girate insieme a me