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Informazioni sull'edificio
Superficie utile netta riscaldata (NGF): 710 m2
Volume lordo riscaldato dell'edificio: 5216 m3
Volume netto riscaldato dell'edificio: 4189 m3
Numero di persone nell'edificio: 25
Blower door test: 3.0 vol/h
Impianto di ventilazione: Assente
Superfici e volumi sono stati ricavati da piante e sezioni tramite software di disegno automatico, mentre il valore n è stato dedotto dalla Tabella 2 del Prospetto 50B1 della norma UNI EN 15242:2008, Appendice B, per un edificio multifamiliare con livello delle perdite compreso tra medio e alto.
Involucro esterno
Pareti
Le pareti portanti perimetrali sono costruite in muratura, del tipo descritto dalla stratigrafia MCV03 della UNI TR 11552:2014: si tratta di una muratura portante in mattoni pieni dello spessore di 25 cm con un'intercapedine d'aria non ventilata di 5 cm delimitata da una muratura interna in laterizio forato di 8 cm; entrambe le superfici, interna ed esterna, sono
rifinite con 2 cm di intonaco tradizionale di malta e gesso. Dal punto di vista tecnico i materiali impiegati presentano un valore elevato di conducibilità termica λ, tipica della maggior parte dei materiali edilizi tradizionali, Figura 4 – Muratura in mattoni pieni con intercapedine o isolamento leggero, MCV03. (UNITR 11552:2014) e questo si traduce in un valore di trasmittanza termica U della parete, 1.22 W/(m K), decisamente elevato e fuori dai limiti attualmente richiesti dalla legge, nonostante la presenza dell'intercapedine d'aria che negli anni '60 iniziava ad essere utilizzata come primo semplice accorgimento per l'isolamento termico, che in questo caso riduce di poco meno del 30% la trasmittanza della parete rispetto alla stessa muratura senza intercapedine. La stessa tipologia di parete è stata impiegata anche nelle porzioni sottofinestra, corrispondenti con gli alloggi per i termosifoni, con l'unica differenza che loLo spessore della muratura in mattoni pieni è ridotta a 8 cm, e quindi lo spessore totale dellaparete scende a 25 cm, mentre la trasmittanza termica U sale a ben 1.59 W/(m K);2dato il ridotto impiego di questa tipologia di muratura comunque le dispersionitermiche attraverso la stessa risultano minime rispetto a quelle che si hannoattraverso il resto delle pareti.
4.2.2. Copertura
La copertura, poco regolare e composta da falde con pendenza pari a circa 8°verso est ed ovest e 22° verso sud e nord, corrisponde alla tipologia CIN02 della UNITR 11552:2014, e si tratta di una copertura in legno leggermente isolata mediantel'utilizzo di un pannello di polistirolo, in questo caso sostituito con un pannello diStiferite CLASS SK dello spessore di 2 cm. In questo modo, pur trattandosi di unachiusura inclinata piuttosto leggera, la trasmittanza del pacchetto che comprendeanche il manto di copertura in tegole marsigliesi risulta comunque inferiore a quelladelle pareti perimetrali.
e vale 0.90 W/(m K). Non sono presenti discontinuità2significative nella struttura, quali abbaini, lucernari o simili.
Figura 5 – Copertura inclinata in legno, CIN02. (UNI TR 11552:2014)
4.2.3. Solaio
Per il solaio contro-terra è stata utilizzata la tipologia SOL13 della UNI TR11552:2014, ovvero solaio contro-terra in calcestruzzo sopra fondazione realizzata15su battuto di ghiaia, massetto in calcestruzzo, sottofondo in malta cementizia efinitura a parquet. La finitura con piastrelle non è stata considerata in quanto èutilizzata solo nella bussola di ingresso e nel piccolo bagno/lavanderia, quindi in unaporzione assai ridotta della superficie in esame.
Figura 6 – Solaio contro-terra in calcestruzzo, SOL13. (UNI TR 11552:2014)
Per il solaio interno invece si è fatto uso del solaio in legno SOL12 della norma,sempre con finitura in parquet. Tale elemento costruttivo non entra in gioco nelcalcolo delle dispersioni di calore verso l’esterno
se non nel caso del ponte termico formato dal suo innesto nella parete perimetrale, di cui si tratterà più avanti.
Figura 7 – Solaio in legno, SOL12. (UNI TR 11552:2014)
4.2.4. Serramenti
Per i serramenti è stata utilizzata una tipologia molto penalizzante, costituita da telaio in legno tenero e vetro singolo, utilizzando per i calcoli della trasmittanza termica i valori e le procedure presenti nella specifica tecnica UNI TS 11300-1:2008, "Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale". Le chiusure oscuranti sono costituite da avvolgibili tradizionali in legno, con cassonetto non coibentato di dimensioni esterne 30 x 30 cm realizzato con lo stesso materiale. Sono presenti complessivamente:
- 15 finestre di dimensioni 100x100 cm, tutte esposte ad est;
- 25 finestre di dimensioni 120x100 cm, di cui 5 esposte ad est e 20 a ovest;
- 25
Portefinestre di dimensioni 80x200 cm, di cui 5 esposte ad est, 10 a sud-ovest e 10 ad ovest. Le trasmittanze dei suddetti serramenti variano da 3.98 W/(m K) a 4.472W/(m K), mentre la trasmittanza ridotta che tiene conto anche della presenza della chiusura oscurante, calcolata secondo quanto indicato nella norma precedentemente citata, varia da 3.04 W/(m K) a 3.33 W/(m K).
24.2.5. Ponti termici
Sono stati analizzati alcuni particolari ponti termici utilizzando il software libero THERM 7.6 e le procedure di calcolo fornite dalla norma UNI EN ISO 10211:2018, "Ponti termici in edilizia – Flussi termici e temperature superficiali – Calcoli dettagliati", e confrontando successivamente i valori di trasmittanza lineica ottenuti con i valori standard forniti per alcune configurazioni comuni nella norma UNI EN ISO 14683:2018, "Ponti termici in edilizia – Coefficiente di trasmissione termica lineica – Metodi semplificati e valori di riferimento". Negli
allegati (()) è presente unAllegato 3esempio del foglio di calcolo prodotto e utilizzato per determinare la trasmittanzalineica dei ponti termici qui di seguito descritti.
Il primo ponte termico analizzato è stato quello costituito dagli spigoli retti dellamuratura perimetrale, sia concavi checonvessi verso l’esterno: questa è latipologia più estesa (177 metricomplessivi) e che, a conti fatti, èresponsabile della maggior parte delleperdite di calore per trasmissioneattraverso i vari ponti termici presentinell’immobile. La configurazione “A”convessa verso l’esterno, di cui siriportano qui di seguito gli output graficiottenuti dal software Therm per
Figura 8 – Vettori di flusso termico attraversola parete perimetrale, configurazione “A&rd;. l’analisi per il flusso di calore (),Figura 817per le isoterme () eFigura 9l’immagine termografica (),Figura 10presenta un valore di trasmittanzalineica ψ
pari a 1.84 W/(mK), mentre la configurazione "B" concava verso l'esterno (e) è lievemente più penalizzante, con ψ = 1.91 W/(mK). Dalle immagini riportate per la prima configurazione, si nota chiaramente come il flusso di calore sia più accentuato in corrispondenza degli spigoli piuttosto che attraverso la parete piana, e così in questi punti anche la temperatura superficiale interna risulta più bassa, pari a 10.4 °C: in queste condizioni, se l'umidità relativa dell'ambiente interno, considerato alla temperatura costante di 20 °C, supererà il 54%, si avrà certamente la formazione di condensa, e quindi l'insorgere di muffe. Anche dal punto di vista del comfort abitativo la situazione non è delle migliori,
Dal momento che la temperatura superficiale della parete, anche lontano dallo spigolo, non supera i 14.8 °C, situazione che dà agli occupanti una sensazione di freddo in prossimità delle pareti, e che rappresenta sempre un rischio per la formazione di condensa (Figura 11 – Vettori di flusso termico superficiale e muffe), anche se a livelli attraverso la parete perimetrale, di umidità più elevati (oltre il 72%). configurazione "B". Diversamente, nella seconda configurazione si può notare come la temperatura sullo spigolo interno sia nettamente più elevata (19.3 °C), sebbene la conformazione della struttura porti ad una trasmittanza lineica più elevata che nel caso precedente. Anche qui si nota comunque la maggiore entità del flusso termico verso l'esterno in corrispondenza dello spigolo, evidenziato dalla maggiore Figura 12 – Immagine termografica della parete perimetrale, configurazione "B".dimensione dei vettori che nefuoriescono. Infine, l'utilità, seppur esigua, dell'intercapedine d'aria fra le due murature è evidenziata dall'infittimento delle isoterme in corrispondenza della stessa( ), come conseguenza della minore conducibilità termica dell'aria rispettoFigura 12agli altri materiali che compongono la parete. Successivamente è stato analizzato il ponte termico determinato dal giunto fra parete perimetrale e copertura ("H"): questo è risultato meno penalizzante, in quanto la copertura contiene uno strato, seppure sottile, di isolante dalla bassissima conducibilità termica (0.028 W/(mK)). Inoltre, nella muratura è presente un dormiente in legno sul quale poggiano le travi del tetto, anche questo caratterizzato da una minore conducibilità termica rispetto alla muratura e all'intonaco. Ne consegue che la trasmittanza lineica di questo nodo vale circa 0.50W/(mK), latemperatura superficiale delle pareti e del sottotetto risulta compresa fra 14.8 e 16.7°C, con un minimo di incorrispondenza del giunto fra parete e copertura pari a 14.1°C. Considerando che il nodo si trova in ambiente riscaldato, essendo il tetto a vista al secondo piano, i problemi legati alla condensa superficiale saranno in questo caso minori rispetto ai due nodi precedenti, se non nei due bagni dove l'umidità potrebbe raggiungere valori più alti in mancanza di opportuna aerazione, soprattutto nel caso del bagno della camera matrimoniale.