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I PRINCIPI DI VALUTAZIONE
3.1 I PRINCIPI ITALIANI DI VALUTAZIONE E L'OIV
In Italia i principi di valutazione sono emanati dall'Organismo Italiano di Valutazione (OIV), istituito come fondazione
nel novembre 2011, sotto la supervisione dei seguenti enti promotori: Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti
e degli Esperti Contabili (CNDCEC), Associazione Italiana per l'Analisi Finanziaria (AIAF), Associazione Nazionale dei
Direttori Amministrativi e Finanziari (ANDAF), Associazione Italiana Revisori Contabili (ASSIREVI), Borsa Italiana e
Università Bocconi.
L'Organismo Italiano di Valutazione (OIV) è un ente che svolge un ruolo fondamentale nel campo della valutazione
economica e finanziaria in Italia. I suoi tre principali obiettivi sono:
1. Predisporre e mantenere aggiornati i Principi Italiani di Valutazione: L'OIV è responsabile di sviluppare e
aggiornare periodicamente i principi e le linee guida che regolano la valutazione di aziende, strumenti
finanziari e attività reali (come immobili o altre risorse tangibili). Questi principi forniscono un quadro di
riferimento uniforme per professionisti e aziende, garantendo che le valutazioni siano effettuate con criteri
omogenei e affidabili.
2. Partecipare al dibattito internazionale: L'OIV rappresenta l'Italia nel contesto globale della valutazione.
Questo scambio internazionale è fondamentale per mantenere l'Italia allineata con le tendenze e gli sviluppi
mondiali nel campo delle valutazioni.
3. Divenire un riferimento per il legislatore nazionale: L'OIV aspira a essere un punto di riferimento per le
autorità legislative italiane. Fornendo competenze tecniche e consulenze, l'organismo può influenzare la
creazione di leggi e regolamenti che riguardano la valutazione economica, assicurando che le normative
siano ben fondate e in linea con i migliori standard professionali.
Oltre ai tre obiettivi fondamentali, l'Organismo Italiano di Valutazione (OIV) si impegna anche a promuovere la
diffusione dei principi internazionali di valutazione. Questo compito è cruciale perché assicura che i Principi Italiani
di Valutazione (PIV) siano allineati e coerenti con gli standard globali stabiliti dall'International Valuation Standards
Council (IVSC). Per sostenere questa missione, l'OIV si è impegnato a realizzare un aggiornamento biennale dei PIV.
Questo processo di aggiornamento regolare è in linea con le pratiche dell'IVSC, che rivede e aggiorna i propri principi
a cadenza biennale. L'obiettivo è garantire che i PIV restino attuali e rilevanti, riflettendo le evoluzioni e le migliori
pratiche del settore a livello internazionale.
Poiché l'OIV non ha l'autorità di imporre l'adozione obbligatoria dei suoi principi, chi decide di aderirvi lo fa su base
volontaria. Tuttavia, l'adesione ai PIV non si limita a un semplice atto formale; richiede il rispetto di specifiche
condizioni che attestano la qualità e la professionalità della valutazione.
In particolare, per dichiarare l'adozione dei PIV in una relazione di stima, è necessario:
1. Aderire al Code of Ethical Principles for Professional Valuers: Questo codice di etica, emanato
dall'International Valuation Standards Council (IVSC) nel 2011 e tradotto dall'OIV per il contesto italiano,
stabilisce gli standard etici che i valutatori professionisti devono rispettare. L'adesione a questi principi etici è
fondamentale per garantire l'integrità e la trasparenza del processo di valutazione.
2. Rilasciare una dichiarazione sulla competenza professionale: Oltre a rispettare il codice etico, il valutatore
deve anche attestare la propria competenza professionale, dimostrando di avere le conoscenze e le
esperienze necessarie per eseguire la valutazione secondo gli standard dei PIV.
L'OIV considera il rispetto di queste condizioni e la dichiarazione dell'adozione dei PIV nella relazione di valutazione
come indicatori di alta qualità e affidabilità della valutazione stessa.
I Principi Italiani di Valutazione (PIV) sono organizzati in una struttura articolata in quattro parti principali, progettata
per guidare i professionisti nella pratica della valutazione:
1. Rete concettuale di base (conceptual framework): Questa sezione fornisce le fondamenta teoriche e i
concetti chiave su cui si basano i principi di valutazione. È il riferimento teorico che orienta l'applicazione dei
principi nelle diverse situazioni. Questo paragrafo è strutturato in ventitré principi organizzati in sottogruppi,
ognuno dei quali si focalizza su aspetti specifici della valutazione e del ruolo dell'esperto valutatore.
Primo sottogruppo di principi (Principi 1-4)
Il primo sottogruppo di principi (dal Principio 1 al 4) si concentra sulle caratteristiche del processo
valutativo e sulla figura dell'esperto valutatore. Questi principi delineano i requisiti e le qualità che il
valutatore e il suo lavoro devono possedere per garantire una valutazione affidabile e professionale.
Caratteristiche del processo valutativo
Il processo di valutazione non può essere ridotto a un semplice calcolo matematico. Invece,
rappresenta un giudizio di stima professionale, che richiede competenza e capacità di analisi. Anche
se il processo valutativo è inevitabilmente soggettivo, deve comunque rispettare una serie di requisiti
fondamentali che lo rendono credibile e affidabile:
Razionalità: Il giudizio di stima deve seguire un percorso logico e rigoroso, basato sui principi di
razionalità economica. Deve essere convincente e giustificato da un'analisi coerente dei dati e delle
informazioni disponibili.
Verificabilità: Il processo valutativo deve essere dimostrabile. Questo significa che ogni passo del
processo deve essere trasparente e supportato da dati attendibili e fonti autorevoli. Le ipotesi
utilizzate devono essere ragionevoli, e i passaggi logico-matematici devono essere corretti,
permettendo a terzi di verificare la validità del giudizio finale.
Coerenza: La valutazione deve essere coerente, ovvero deve esistere una corrispondenza tra le
informazioni di base utilizzate, gli obiettivi del processo valutativo e i risultati ottenuti. Questo
garantisce che il giudizio sia allineato con le premesse iniziali e con le finalità della valutazione.
Affidabilità: Il processo valutativo deve essere svolto in modo tale da minimizzare la soggettività del
valutatore. Questo richiede una metodologia rigorosa e una competenza elevata, che permettano di
ridurre al minimo l'influenza personale del perito sui risultati della valutazione.
Secondo sottogruppo di principi (Principi 5-13)
Il secondo sottogruppo dei Principi Italiani di Valutazione (dal Principio 5 al 13) si focalizza sulla base
informativa e sulle configurazioni di valore. La base informativa rappresenta l'insieme delle
informazioni necessarie per garantire che la valutazione finale sia attendibile.
Secondo i PIV, la base informativa deve essere obiettiva e completa, per assicurare che la valutazione
sia basata su dati accurati e rappresentativi. Le informazioni che l'esperto deve raccogliere sono
classificate in diverse categorie:
Storiche, attuali, prospettiche
Private o pubbliche
Interne o esterne
Complete o incomplete
Nella valutazione, la configurazione di valore stimata è un elemento cruciale che deve essere
chiaramente indicato nella relazione di stima. Questo implica che l'esperto valutatore deve specificare
quale tipo di valore è stato utilizzato e per quale scopo, tenendo conto delle diverse configurazioni di
valore riconosciute nei Principi Italiani di Valutazione (PIV).
Configurazioni di Valore
I Principi Italiani di Valutazione (PIV) definiscono diverse configurazioni di valore che possono essere
applicate a seconda dell'obiettivo della valutazione. Ecco le principali configurazioni di valore:
Valore di mercato: Rappresenta il prezzo al quale un bene potrebbe essere venduto in un mercato
libero e competitivo, in condizioni di normalità e tra acquirente e venditore informati e motivati.
Valore d'investimento: Questo valore riflette il prezzo che un investitore è disposto a pagare per un
bene, considerando le sue specifiche aspettative di rendimento e le sue necessità personali o aziendali.
Valore negoziale equitativo: È il valore che risulta da una transazione tra parti in condizioni di equità
e negoziazione, dove entrambe le parti hanno accesso alle stesse informazioni e non ci sono pressioni
o vincoli indebiti.
Valore convenzionale: Rappresenta un valore stabilito per convenzione o accordo, che può non
riflettere necessariamente il valore di mercato o di investimento, ma è accettato per scopi specifici.
Valore di smobilizzo: È il valore che può essere realizzato dalla vendita di un bene in un contesto di
liquidazione o smobilizzo, generalmente inferiore al valore di mercato.
Valore intrinseco: Questo valore è basato sui fondamenti economici del bene, come il valore basato
su calcoli di redditività e flussi di cassa futuri, e non dipende direttamente dalle condizioni di mercato.
Le configurazioni di valore per le passività possono essere classificate come segue:
1. Valore di Mercato: Il valore a cui la passività può essere trasferita o estinta tra parti indipendenti e
informate, capaci di negoziare liberamente.
2. Valore Negoziale Equitativo: Il prezzo a cui la passività può essere trasferita o estinta da soggetti
specifici.
3. Valore Convenzionale: Determinato tramite criteri riscontrabili nelle norme o definiti
contrattualmente.
4. Valore di Adempimento: L'importo delle risorse che il debitore deve pagare per estinguere la
passività.
I Principi Internazionali di Valutazione (PIV) introducono due principali classificazioni per la
valutazione del valore:
1. Oggettività vs. Soggettività:
Oggettiva: Include valori determinati da criteri universali e generali, come il valore
o intrinseco, il valore di mercato e il valore di liquidazione ordinaria.
Soggettiva: Include valori che dipendono dalle specifiche circostanze e intenzioni dei
o soggetti coinvolti, come il valore d'investimento, il valore negoziale equitativo e il valore
di liquidazione forzata.
2. Potenzialità vs. Specialità:
Potenziale: Riguarda valori basati su condizioni ipotetiche con una "ragionevole
o potenzialità" di realizzarsi, considerate plausibili da un operatore razionale.
Speciale: Include valori specifici per un soggetto particolare, come il valore sinergico
o (benefici dalla combinazione di più entità) e il valore speciale (utilità per uno specifico
soggetto, non per il mercato in generale).
La stima del valore deve considerare:
Il massimo uso possibile dell'attività.
I costi di neg