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Il progetto di San Carlino

Messinasolo di un progetto o di con l’aula centrale da dei pilastri triangolari suRif. A san carlino peruna realizzazione qui scaricano le volte e su cui poggia il tamburola sovrapposizionesuccessiva molto ottagonale scandito da archi intrecciati che sidei volumirimaneggiata e distrutta incontrano formando un ottagono minore.nel terremoto Non fu mai terminata a causa della fine dei fondiPer volere di 1662 Sulla senna a e delle troppe critiche. Quel poco che avevanoRichelieu Parigi costruito fu demolito all’inizio dell’800. Impiantoa croce greca allungataChiaro è il riferimento all’oratorio dei filippini. La1679 - 1685 Torino facciata ha un andamento mistilineo, a elementirettilinei si contrappongono concavità. LaÈ molto simile al campata centrale è concava e il portale,progetto di incorniciato da elementi con un cromatismocandido, è sormontato dall’elemento piùBernini per il aggettante di tutti un balconcino. La

La campata centrale del Louvre è sormontata da una grande cimasa, che in contrapposizione con le convessità che si agganciano lo fa sembrare una torre, chiaro riferimento al timpano di Borromini. La facciata è scandita da alte lesene che diventano binate in prossimità dell'ingresso in pietra. Quelle inferiori sono decorate in modo tale da sembrare inbugnato, quelle superiori sono lisce ma sormontate da un'ornatissima trabeazione. Fa parte del complesso della chiesa tardo quattrocentesca di San Giovanni Battista. A pianta circolare fatta dal suo predecessore, G. Castellamonte del 1657, Emanuele II sviluppa un progetto basato (come Borromini) sulla forma geometrica del triangolo. I vertici sono individuati da tre ambienti secondari: due ambienti circolari, che penetrano in parte (con delle colonne libere) all'interno dello spazio centrale.

Collegano la cappella al presbiterio, tramite delle scalinate anch'esse circolari, il terzo invece è semicircolare e collega la cappella direttamente al palazzo ducale. Il triangolo è ripreso anche in alzato. Tre grandi archi che servono da pennacchi sorreggono il tamburo scandito da elementi finestrati e nicchie, sul quale si imposta l'innovativa cupola. Questa è concepita come l'incastro e l'incrocio di sei elementi: segmenti di trabeazione sormontati da archi di cerchio si affiancano in modo tale che l'elemento superiore sia impostato tangente al cervello dell'arco sottostante e affiancato da quello successivo all'incrocio dell'arco con la trabeazione. Questo è ripetuto per sei volte e si va a stringere via via verso l'alto. Esternamente il gioco è chiaramente visibile e il riferimento è sant'Ivo alla sapienza. A pianta centrale con 8 lati curvilinei, G. da ancora più Per Carlo 1666 Torino

Prova della sua libertà composità e di come la luce sia Emanuele II una delle protagoniste indiscusse delle sue opere. Si compone di un'aula centrale a 8 lati curvi che vengono introdotti nello spazio centrale da 8 colonne libere su si imposta una trabeazione ed un alto arco curvilineo a riprendere il motivo della serliana, in contrapposizione al rispettivo segno in pianta (se in pianta il lato è concavo, la serliana diventa convessa), e di un presbiterio ellittico con l'asse maggiore perpendicolare all'asse d'ingresso. Al disopra della serliana e sopra un'alta trabeazione, si impostano dei grandi archi con aperture finestrate, che fungono da elemento di raccordo che permette di passare dall'ambiente ottagonale a quello circolare del tamburo. La cupola si presenta come l'incrocio di numerosi costoloni: dallo stesso piedritto partono due costoloni differenti andando a formare nuovamente un ottagono che è la base della lanterna.

La luce entra dal tamburo, dalla cupola e dagli archi. L'uso della ragione, a partire dalla metà del XVIII secolo, porta al progresso della scienza e all'affermarsi delle teorie illuministe tendenti verso la razionalità del pensiero. Nei primi decenni del Secolo di grande innovazione, si mettono le basi per l'età moderna, coinvolgendo aspetti politici, sociali ed economici. Il progresso si basa sull'arricchimento decorativo, con l'ausilio di materiali preziosi, specchi, sfarzo ed esagerazione, portando ad un contrasto con gli archi. Questi, sulla scia del barocco, puntano ancora tutto all'emozione e allo stupore, in netto contrasto con la razionalità del pensiero illuminista. Tutto questo porterà poi all'estremo barocco, con un'innovazione atta a suscitare emozione, rievocazione e analisi critica.stucchi euna precedenza, come decorazioni che affermassero il prestigio delle cortiè già successo con 700tesche.gotico-romanico Dominano la grazia e la luminosità dell’appaltoellenistico-imperiale decorativoAbate La capacità di Studia: Vitruvio, Vignola, pozzo. Studiòmessinese unire temi a Roma e si affermò in tutta Europaarchitettonici anche come scenografo. Si afferma aestremamente Torino come primo architetto di cortediversi. dei Savoia1640 Prima opera Affiancata dalla chiesa di san Carlo neltorinese centro storico della città, gli venneaffidata la facciata che rimandachiaramente al barocco romano.Sull’omonima collina Il complesso è in parte integrato del rispettivo1717 posta nelle immediate monastero. A pianta circolare, con cappelle radiali, vi sivicinanze del centro accede tramite un pronao rialzato su di alcuni gradini,urbano per il quale è racchiuso da 8 colonne, in prospetto quindi si

Presenta sicuramente un punto come un tempio tetrastilo con colonne corinzie di riferimento sormontate da un'alta trabeazione a sostegno di un timpano triangolare con cornice dentellata. Alle sue spalle si innalza una cupola di chiaro stile rinascimentale che rimanda alla cupola di San Pietro, fiancheggiata da due alti campanili chiaramente Borrominiani. Qui si legge la maestria del J. La capacità di unire temi architettonici estremamente diversi. Il prospetto è terminato (già a partire dal pronao) con una balaustra. Internamente, delle colonne di ordine gigantesco scandiscono lo spazio e dividono l'ala centrale dalle cappelle. Queste sorreggono una trabeazione sulla quale si imposta il tamburo della cupola, dal quale entra la luce dall'esterno. Nelle costolature della cupola e nella bastonatura degli ambienti, il richiamo a Bernini è forte. Su un precedente impianto medioevale, J. realizza la facciata del nuovo avancorpo per la Madama 1716-1718 Torino.

quasi una sorta di Carlo scenografico ed immenso vestibolo. La facciata, a 9Emanuele II campate, esternamente presenta al piano basamentale bugnato alla rustica a differenza dell’interno in marmo estucchi bianchi. Le tre campate centrali ospitano i tre grandi arconi d’accesso, incorniciati da grandi pilastri decorati con marmi bianchi che fungono da lati basamenti alle colonne di ordine gigante corinzie che incorniciano le pareti quasi completamente finestate del secondo ordine. Questo, quasi a doppia altezza, presenta delle grandi arcate vetrate terminate con cimasa, scandite da lesene scanalate, a loro volta sormontate da finestre rettangolari. Al secondo ordine si sovrappone un’altissima cornice dentellata sulla quale si imposta un’alta balaustra con statue. Internamente la luce pervade le monumentali scale. Tutto decorato con stucchi e cromatismi candidi. Le grandi aperture permettono la visione dall’esterno dell’interno, creando così una connessione.tra esterno interno, palazzo cittàFu inizialmente commissionata a Guarini, ma subì deiPer Carlo 1715-1730 Torino gravi danni strutturali, quindi l'incarico passo a J. IlEmanuele II complesso è formato dalla chiesa e dall'oratorio. Apianta longitudinale, senza transetto, si presenta con unvestibolo, 3 campate ed un presbiterio. Ad un'unicanavata, 6 cappelle passanti si aprono lateralmente: sonocomposte da un ambiente rettangolare e due esedrelaterali creando così uno strano disegno della piantaanche grazie alla conformazione dei pilastri la cuiinclinazione dei lati corrisponde al lato corto di unottagono con due lati maggiori corrispondenti allospazio della navata 2 minori corrispondenti all'ingressodelle cappelle, e 4 più minori ancora corrispondenti allalarghezza del pilastro. L'ispirazione geometrica viene daBorromini. esternamente si presenta come un tempiotetrastilo.È l'esempio perfetto di ciò che

Rappresentava lo sfarzo e la moda delle corti del 700. Da una gigantesca sala occidentale di ellittica ricca di sfarzo e di decorazioni, a doppia altezza, per Torino dove il secondo piano è composto da un ballatoio con ricca balaustra, partono 4 bracci contenenti gli ambienti padronali a formare la croce di S. Andrea. Si accedeva dopo le battute di caccia progettazione della Posteriormente si apre un immenso cortile ottagonale aperto sul lato opposto al palazzo, i cui bracci contenevano gli ambienti di servizio, per poi concludersi del parco con un grandioso giardino. Esternamente il prospetto presenta come l'assemblaggio di più volumi su diversi livelli, il che conferisce, insieme al cortile ad U, una sontuosa eleganza. I materiali utilizzati per la decorazione sono: stucchi, lacche, porcellana.

specchi eradiche. Dovrete ovviare a dei problemi strutturali per i quali la cupola si stava lesionando. Escogita un ingegnoso metodo per il quale cerchia la cupola con 5 catene di ferro per la fabbrica di S. Pietro. In questo modo si mette in luce anche come tecnico. Con lui comincia a delinearsi la figura dell'ingegnere che non doveva intendersi solo di ordini architettonici ma anche di fisica, geometria e matematica. Il palazzo appare come un immenso parallelepipedo per re Carlo 1739 Caserta, Napoli rettangolare. Vuoto al centro; questo è diviso con 4 bracci che si incontrano nel loro punto mediano e che si impostano nel centro delle 4 facciate. In corrispondenza
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Publisher
A.A. 2021-2022
27 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marghe_1123 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bevilacqua Carlo Alberto.