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PIETRA E FIORI
I due grandi ragionieri che più rappresentano e che continuano il processo di teorizzazione della
partita doppia tra il 500 ed il 600 sono Angelo Pietra e Lodovico Flori.
Angelo Pietra nasce a Moneglia, in Liguria, intorno al 1550, trascorre gli anni giovanili in Liguria
e probabilmente studia a Montecassino. Nel 1559 si fa benedettino nel monastero di S. Benigno a
Genova. Soggiorna a Parma, Brescia, Modena e a Mantova, dove era stato chiamato dal Duca
Guglielmo Gonzaga per controllare il sistema contabile del ducato mantovano, anche se tale
riorganizzazione non poté essere portata a termine a causa dell’ostilità manifestata dai funzionari
del ducato.
A Mantova pubblica la sua opera principale «L’indirizzo degli Economi» nel 1586. Morirà poi nel
1590.
Necessità di provvedere al controllo di realtà complesse e articolate quali quelle dei monasteri, che
oltre ad essere centri di meditazione e di cultura erano anche luoghi di gestione di un esteso
patrimonio ed a volte di vere e proprie attività produttive, esigenza di una partita doppia in grado di
seguirne le vicende
Pietra è considerato uno degli autori più importanti nel processo di teorizzazione della partita
doppia.
Analizza la scrittura doppia applicata alle aziende di erogazione come: i monasteri, centri religiosi e
culturali, ma anche centri di produzione spesso dotati di un esteso patrimonio.
Opera principale di Pietra: “L’Indirizzo degli economi”, contenente 61 carte del libro mastro, 30
carte (che accolgono 67 capitoli) per la parte teorica e 29 carte relative al Giornale, ove sono
riportati 915 articoli.
Frontespizio caratterizzato da un’incisione con le parole iniziali della regola benedettina
“ascoltate o figli”, così da raccogliere attorno a sé i confratelli per gli insegnamenti contabili che
l’opera intende fornire.
Obiettivo dell’opera insegnare come tenere il libro mastro e il libro giornale e fornire strumenti
di controllo per tenere e amministrare la ricchezza ed il lavoro.
3 tipi di libri mastri, a seconda delle diverse tipologie aziendali:
1. Libro di Banco, ossia quello dei banchieri, i quali devono registrare i movimenti di denaro
oltre ai crediti e ai debiti;
2. Libro mercantesco, ossia quello dei mercanti, nel quale oltre alla cassa, ai crediti e ai
debiti, devono iscrivervi anche i conti che accrescono o diminuiscono il loro capitale;
3. Libro nobile, ossia il registro di coloro che vivono grazie a proprie rendite, cioè i nobili e i
monasteri.
Quest’ultimo è quello di cui si è occupato Pietra.
Per Pietra bisogna inoltre tenere 3 inventari:
1. Inventario dei beni stabili: nel quale sono riportati tutti gli elementi patrimoniali (immobili,
terreni) dai quali derivano le rendite;
2. Inventario degli effetti: è riportata l’indicazione della cassa, delle posizioni creditorie e
debitorie e del magazzino;
3. Inventario dei beni mobili: accoglie i singoli elementi mobili, esposti in forma tabellare,
con l’indicazione delle tipologie di beni (es. aratro) in verticale e i consegnatari degli stessi
in orizzontale.
Oltre al libro giornale e al libro mastro per Pietra bisogna avere anche dei libri ausiliari:
- le Vacchette (oggi prime note), tenute dal Padre Cellerario, dal Concellerario e dallo
Spenditore del monastero;
- libro detto della “Istruttione”, ossia un’agenda dove vengono indicate tutte le operazioni
da compiere per il monastero, ordinate cronologicamente durante l’anno (punto di
riferimento per l’amministrazione).
Pietra riconosce, quanto al momento della registrazione, diverse possibilità a seconda delle
dimensioni aziendali e della rilevanza della spesa. Se le operazioni non sono troppo numerose
vanno rilevate nello stesso giorno in cui si verificano, mentre nel caso di monasteri grandi
mensilmente o trimestralmente.
N.B Prima si scrive sulla prima nota, poi sul libro Giornale e sul libro Mastro.
Prima nota indispensabili sono le scritture tenute nelle “vacchette” che memorizzano i diversi
fatti di gestione con riferimento ai soggetti coinvolti, tempi, qualità, quantità controllate.
Libro giornale :
- Deve essere annotato dal cellerario, se è ben tenuto è facile passare a libro mastro;
- Le operazioni possono essere annotate giornalmente se non sono numerose, oppure
mensilmente;
- “per” davanti ai conti addebitati, “a” per i conti accreditati;
- Mancata numerazione degli articoli del giornale: più difficile il riscontro tra libro mastro e
quaderno: unico riferimento = data operazione;
- Conto partimenti: se ci sono più conti da addebitare o accreditare
Libro mastro (nobile) :
- Prevede conti a sezioni contrapposte: il riporto da una pagina all’altra avviene per saldo ad
esclusione dei conti introito, esito, spesa e entrata generale che sono trasferiti per somma;
- Conto «introito» per aprire i conti → capitale generico (contiene creditori e debitori);
- Conto «esito» per chiudere i conti;
- Conto «monastero» = capitale netto → capitale specifico
Nel Libro Mastro viene compilato il Bilancio di Apertura o Introito. La differenza fra crediti e debiti
viene riportata come credito o debito nel conto Monastero Nostro.
Il conto Monastero Nostro rappresenta il conto capitale netto, ottenuto dalla differenza tra elementi
attivi e passivi, a cui affluisce il saldo del conto Spesa e Entrata Generale in cui vengono registrate
le variazioni subite negli altri conti.
Le operazioni di apertura e di chiusura dei conti si registrano solo nel Libro Mastro perché nel
Giornale vanno registrate solamente le partite che derivano da fatti gestionali.
Con Pietra: emerge l’esigenza di tener conto della competenza economica.
LUDOVICO FIORI
Anno di nascita: 1579 – 1580 Città natale dovrebbe essere Fratto, corrispondente all’attuale Fratta
Todina in provincia di Perugia. Dopo aver conseguito la laurea in Filosofia, Teologia e Diritto, entra
nella Compagnia di Gesù il 25 marzo 1610.
Muore successivamente a Palermo nel 1647.
Ludovico Flori fu padre procuratore della Compagnia di Gesù, caratteristiche principali della loro
attività:
- la libertà individuale nei confronti del servizio apostolico
- forte inclinazione alla mobilità (nella coscienza del gesuita era dominante il senso del
mutamento)
- I religiosi non vivevano di elemosine, ma dovevano provvedere ad una loro autonomia
economica che poteva pervenire da varie fonti comprese le rendite derivanti da beni
immobili.
Monasteri con i loro notevoli beni posseduti ed i livelli di complessità dell’amministrazione,
necessitano di effettuare periodicamente un controllo complessivo della gestione relativamente al
patrimonio e alle sue variazioni.
Nel 1631, ricevette dai vertici della Compagnia l’incarico di redigere un manuale per la
contabilizzazione nelle Case e nei Collegi gesuiti, “Il Trattato del modo di tenere il libro doppio
domestico col suo esemplare”.
Opera ispirata a quella del benedettino Padre Angelo Pietra, da molti viene considerata quasi una
prosecuzione di questa.
Scopo dell’opera volontà di trasmettere al fruitore finale una sicura capacità di amministrare
una Casa o Collegi.
Ludovico Flori cita e a volte critica gli scritti in materia contabile dei suoi predecessori. Distingue tra
gli autori di scrittura doppia applicata all’azienda mercantile (Pacioli, Tagliente, Manzoni,
Grisogono) e quelli che hanno sviluppato la rilevazione in partita doppia riferendosi alla realtà
domestico-patrimoniale (Pietra).
L’autore ricorda la necessità di una saggia amministrazione dei beni temporali, soprattutto per i
religiosi che da essa debbono trarre sostentamento, individuando nella Partita Doppia il miglior
metodo di amministrazione di detti beni.
Struttura dell’opera:
Proemio introduzione nella quale vengono esposte le finalità dell’opera.
Il Trattato si sviluppa in tre parti, alle quali, si aggiunge l’esemplificazione di un caso concreto e
completo di tenuta di contabilità intitolato Esemplare.
1° Parte (12 capitoli, 40 pagine), nella parte iniziale dell’opera egli elenca una serie di
definizioni con lo scopo di rendere più agevole lo studio anche per i non esperti in discipline
contabili.
2° Parte (26 capitoli, 70 pagine), nucleo centrale dell’opera. Si affrontano in maniera specifica i
temi riguardanti le valutazioni, analizzando con particolare attenzione le procedure, i criteri, i
principi e gli aspetti formali che sottendono alla realizzazione del bilancio d’esercizio.
3° Parte (8 capitoli, 12 pagine), l’autore si sofferma sulle molteplici possibilità di utilizzo delle
indicazioni del Trattato.
I libri o registri ritenuti principali e utilizzati nella tenuta della contabilità delle aziende gesuitiche: il
libro Mastro e il Giornale.
- Il Mastro è un libro di scritture sistematiche che raccoglie tutti i conti, con le relative
scritture in “dare” ed in “avere” di ognuno di essi.
- Il Giornale annota cronologicamente le operazioni compiute giorno per giorno, in scritture
dette partite, che contengono anche l’indicazione del conto o dei conti da addebitare
(segnare in “dare”) o del conto o dei conti da accreditare (segnare in “avere”).
(quest’ultimo ha la funzione di facilitare la registrazione nel Libro Doppio che il Padre
Procuratore compie al termine di ogni mese).
Il libro mastro è detto anche Libro Maestro perché ritenuto dall’Autore il più importante, quello con
il quale, da un punto di vista tecnico, le scritture potrebbero funzionare, anche senza l’utilizzo del
Giornale.
La tenuta del Libro Doppio è affidata al Padre Procuratore che deve avere conoscenze sia
contabili che di aritmetica.
Il Libro Doppio (libro mastro) è distinto in:
- Libro di Banco Stessa distinzione vista per Pietra.
- Libro mercantesco
- Libro nobile o domestico
Nel prosieguo dell’opera vengono descritti il modo e le condizioni necessarie per saper formare
bene una partita in Giornale.
Condizioni necessarie il debitore, il creditore, la somma che si deve e la causa del debito.
Condizioni secondarie il tempo, la quantità, la qualità, il prezzo unitario e il rispetto della
sequenza delle informazioni (ordine).
L’applicazione del metodo della partita doppia presuppone l’utilizzo di un certo numero di conti,
detto anche “piano dei conti”.
L’Autore individua una serie di categorie di conti di cui alcuni riferiti a normali momenti della
gestione, altri da usare so