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CAPITOLO 5 ORGANIZZAZIONE PRONTA PER IL
DIGITALE
Negli anni 50 un gruppo di scienziati realizzò alcuni esperimenti sulle scimmie,
lasciarono patate dolci sulla sabbia e un giorno una scimmia scoprì che
avevano un sapore migliore se le lavava prima di mangiarle, così insegnò
questa tecnica ai suoi amici e ai suoi familiari. Il cambiamento ebbe un inizio
lento ma alla fine, adottando la pratica, le altre iniziarono ad accettarla come la
nuova norma. Il fenomeno è noto come effetto della 100ª scimmia, e si riferisce
alla massa critica richiesta affinché si verifichi un cambiamento
comportamentale.
Le generazioni più giovani sono quelle che fanno da apripista quando si tratta
di trasformazione digitale, infatti le imprese stanno allineando le strategie alle
loro preferenze. In tutto il mondo la digitalizzazione sta avvenendo
rapidamente, anche con il Covid (acceleratore della digitalizzazione).
Durante le limitazioni alla mobilità, i consumatori hanno accentuato la loro
dipendenza dalle piattaforme online per le loro attività quotidiane, e poiché
erano costretti a rimanere a casa, si sono abituati al nuovo stile di vita digitale.
Per questo le imprese non saranno mai più le stesse, i settori produttivi che
facevano molto affidamento sulle interazioni fisiche, sono stati costretti a
ripensare le proprie strategie. Soprattutto i brand hanno alzato l’asticella nel
gioco del Content marketing, con l’obiettivo di coinvolgere i consumatori
tramite social media. Analogamente, i settori che richiedono interazioni fisiche
più dirette e sono ad alta intensità di manodopera, potrebbero soffrire, invece
quelli con processi aziendali altamente digitalizzati, potrebbero trovarsi in una
posizione migliore.
Valutare l’orientamento al digitale: Bisogna tener conto sia dell’offerta sia
della domanda. Il primo passo è stabilire se il mercato, dal lato della domanda,
sia disposto a migrare verso una maggiore quantità di touch point digitali. Il
passo successivo, dal lato dell’offerta, è valutare la capacità delle imprese di
digitalizzare i propri processi aziendali. Le 2 valutazioni danno origine ad una
matrice che stabilisce la posizione di un’impresa all’interno di uno dei quadranti
dell’orientamento al digitale. Per illustrare le 4 categorie rappresentate nella
matrice, valutiamo l’orientamento digitale di 6 settori produttivi: servizi
finanziari, vendita di generi alimentari, settore automobilistico, dell’ospitalità,
sanitario e hi-tech. Invece, i 4 quadranti sono:
-Quadrante 1, origine: settori più colpiti durante la pandemia, ospitalità e
sanità, che fanno affidamento sulle interazioni in presenza; i fornitori di
assistenza sanitaria infatti, fanno fatica ad offrire infrastruttura e operatori
sanitari pronti per il digitale
-Quadrante 2, in avanti: settori che hanno difficoltà a far migrare i clienti al
digitale; un esempio è la vendita, anche i social media fanno incursioni nella
sfera dello shopping online. Quindi, gli operatori devono monitorare tale
tendenza e valutare se la pandemia sia un catalizzatore potente per la vendita
al dettaglio online
-Quadrante 3, organico: imprese che offrono prodotti e servizi mediante un
alto numero di touch point fisici. Il più delle volte i loro settori sono anche ad
alta intensità di manodopera e hanno difficoltà a gestire i collaboratori da
remoto, ma dall’altra parte, la maggior parte dei consumatori è pronta a
passare al digitale
-Quadrante 4, omnichannel: settori meno colpiti durante la crisi della
pandemia, come Amazon, Microsoft, Netflix, pagamenti elettronici, hanno
registrato una crescita elevata
Quanto si è pronti a passare al digitale? I 4 quadranti quindi, offrono una
visione generale di quanto un settore sia pronto a passare al digitale. Ma al
contempo, le singole imprese, anche all’interno di uno stesso settore
produttivo, potrebbero avere un grado diverso di orientamento al digitale.
Perciò ogni impresa può effettuare un’autovalutazione basata sulla propria
capacità di passare al digitale e sul desiderio dei nuovi clienti di migrare verso
canali digitali. Le imprese che soddisfano la maggior parte dei criteri di
valutazione sono pronte per la digitalizzazione.
Strategie per far migrare i clienti sui canali digitali: Le imprese nei
quadranti in avanti e origine, devono far migrare i clienti sui canali digitali,
perché i loro clienti trovano ancora valore nelle interazioni fisiche. La strategia
di migrazione dovrebbe concentrarsi sul fornire uno stimolo per il passaggio al
digitale, offrendo valore più elevato grazie alla customer experience online. Per
promuovere le interazioni digitali, le imprese devono mostrare i vantaggi dello
spostarsi online.
Offrire incentivi per passare al digitale: Gli incentivi possono assumere la
forma di gratificazioni immediate come cash back, sconti e promozioni per i
consumatori. A parte questi, un’impresa può informare i clienti sulle
opportunità digitali offerte e su come il passaggio al digitale migliorerebbe il
modo di fare business.
Fattori di frustrazione derivanti dal digitale: Le imprese devono
identificare i fattori di frustrazione dei clienti lungo il customer journey e gestirli
con la digitalizzazione; uno dei principali è il tempo di attesa elevato. Per i
clienti che desiderano soluzioni rapide dirette, il digitale può essere la risposta.
Ricreare con il digitale le interazioni fisiche desiderate: Quando le
interazioni in presenza creano valore, sono ancora desiderabili, quindi le
imprese possono utilizzare forme di comunicazione abilitate digitalmente. Ad
esempio i clienti possono connettersi tramite una piattaforma video con il
personale di front line, ma un approccio più evoluto consiste nell’utilizzare un
chat BOT in grado di sostituire il personale di front line per consultazioni di
base. Gli assistenti virtuali infatti, con la tecnologia vocale, sono in grado di
rispondere a domande semplici ed eseguire comandi.
Strategie per costruire competenze digitali: La sfida per le imprese
collocate nei quadranti origine e organico, è dotarsi delle competenze per
soddisfare i bisogni dei consumatori digitali. Le imprese devono investire
nell’infrastruttura digitale, per offrire ai consumatori un’esperienza digitale e
devono sviluppare capacità organizzative. La digitalizzazione rende possibili
nuove tecniche, come la personalizzazione one to one e il marketing predittivo,
ma la base di queste è la comprensione rapida e dinamica dei clienti. Pertanto
le imprese hanno bisogno di tecnologie per gestire e analizzare i big data in
tempo reale, e spesso devono reingegnerizzazione anche tutto il sistema delle
attività per adattarlo alla nuova realtà digitale.
Nell’era post pandemia, le imprese che riescono a sviluppare una customer
experience digitale, prospereranno. La digitalizzazione non dovrebbe limitarsi al
coinvolgimento di base del cliente ma includere tutti i customer touch point dal
marketing e le vendite, alla distribuzione, alla consegna del prodotto e al
servizio.
Il fattore cruciale che determina il successo della trasformazione digitale è
l’organizzazione digitale solida. I collaboratori devono disporre di strumenti
digitali per lavorare da remoto e collaborare con altri nello spazio digitale. Per
accelerare il processo di apprendimento organizzativo, le imprese devono
reclutare nuovi talenti digitali e concentrarsi su cultura agile, tempi di
sperimentazione rapidi e una collaborazione ininterrotta tra manager aziendali
e talenti digitali.
Strategie per rafforzare la leadership digitale: Di fronte alle aspettative
dei consumatori, le imprese del quadrante Omni devono integrare tecnologie
avanzate nella customer experience.
Per le imprese Omni, il Content marketing sui social media e le piattaforme di
e-commerce sono fattori essenziali. Per potenziare la propria capacità
strategica, devono adottare le tecnologie più avanzate e valutare se adottare
l’intelligenza artificiale per potenziare le proprie attività di marketing. I leader
digitali hanno il compito di agire da pionieri. Con la digitalizzazione, si ha una
customer experience fluida, in cui il valore del tutto è maggiore della somma
delle sue parti, questa è la nuova CX. Le imprese devono concentrarsi
sull’offerta della nuova CX a 3 diversi livelli: informativo, interattivo e
immersiva; ogni volta che i clienti cercano risposte, vogliono fare conversazioni
o fare esperienze sensoriali, le imprese dovrebbero essere pronte offrirle.
Essere un brand Digital first, significa investire tutte le risorse nel soddisfare le
esigenze dei clienti digitali. Il design della CX dovrebbe concentrarsi sulla
connessione tra il mondo fisico e quello digitale. La creazione di risorse digitali
diventa la priorità numero 1. Ogni persona e ogni processo dell’organizzazione
è pronto per il digitale. Il Covid ha spinto i consumatori a distinguere i brand
che sono veramente digital first da quelli che vorrebbero esserlo.
CAPITOLO 6 TECNOLOGIE AVANZATE
Durante la Seconda Guerra Mondiale, i tedeschi ricorsero ad una macchina
chiamata “enigma”, per cifrare le comunicazioni militari. Intanto, al fine di
evitare un alto numero di vittime, un gruppo di scienziati per decifrare i codici
militari, creò una macchina chiamata “bombe”. Quindi, come la prima forma di
AI ha aiutato gli alleati a vincere la guerra, le tecnologie rafforzeranno l’attività
imprenditoriale e consentiranno all’impresa di fare cose che prima non era
possibile fare.
Fra queste ad esempio, quelle avanzate costituiranno le basi del marketing 5.0,
possono aiutare le imprese a superare gli ostacoli geografici, l’uso di blockchain
migliora la sicurezza, e l’uso della robotica e dell’Internet of Things riduce la
necessità di impegnare risorse umane in contesti ad alto rischio. Esse
consentono un approccio di marketing più centrato sull’essere umano, e si sono
affermate solo negli ultimi anni perché la loro ascesa è resa possibile da 6
fattori abilitanti:
-Potenza di calcolo: man mano che evolvono, le tecnologie richiedono un
hardware che diventa più potente e meno costoso
-Software open source: per far funzionare un hardware così potente, è
necessario un sistema software affidabile, il suo compito è di accelerare il
processo. Sposando un approccio collaborativo, grandi imprese come Microsoft,
Google, Facebook, Amazon, hanno reso open source le loro ricerche e i loro
algoritmi di AI, ciò porta a miglioramenti e potenziamenti più rapidi
-Internet: la tecnologia più rivoluzionaria mai inve