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Gli obiettivi dell'analisi di bilancio

Valutare la solidità patrimoniale → Analizzare l’equilibrio tra attività e passività per capire

la stabilità finanziaria.

Misurare la liquidità → Verificare la capacità dell’azienda di far fronte ai debiti a breve

termine.

Analizzare la redditività → Valutare l’efficienza nel generare profitti rispetto a capitale

investito e vendite.

Esaminare la struttura finanziaria → Capire il rapporto tra mezzi propri e capitale di terzi

(indebitamento).

Monitorare la crescita e il rischio → Identificare trend e potenziali criticità nella gestione

aziendale.

Stato patrimoniale riclassificato secondo la liquidità e l'esigibilità decrescente

Obiettivi di uno schema di stato patrimoniale:

1- esporre il valore degli elementi dell’attivo al netto dei fondi rettificativi;

2- permettere una prima evidenziazione della liquidità e solidità patrimoniale;

3- permettere una prima valutazione dell’efficienza nell’impiego del capitale investito:

4- predisporre una base di partenza adeguata per il calcolo dei flussi di cassa

Lo stato patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario (la liquidità e l’esigibilità

decrescente) espone gli elementi dell’attivo, al netto delle poste di rettifica dei valori attivi,

nel seguente ordine:

1. Liquidità immediate → conti correnti bancari e poste equivalenti (ad esempio banconote)

2. Liquidità differite → crediti verso clienti e da altri crediti destinati ad essere incassati

entro 12 mesi dalla data di chiusura dell’esercizio

3. Rimanenze di esercizio → (1+2)possono essere di varia natura (merci, materie prime,

semilavorati, prodotti finiti, lavori in corso su ordinazione)

L’Attivo corrente aggrega alle liquidità immediate e differite quegli elementi dell’attivo che

pure dovrebbero tradursi in liquidità entro un anno dalla chiusura dell’esercizio.

Tuttavia, a differenza dei conti correnti bancari e in aggiunta all’incertezza connaturata

all’incasso effettivo dei crediti, le rimanenze sono esposte all’incertezza associata alle fasi

di lavorazione e di vendita cui devono andare incontro prima di essere “liquidate”.

4. → disponibilità

5. → (3+4) Attivo corrente

Le immobilizzazioni sono destinate a partecipare alle attività aziendale per un periodo di

tempo pluriennale. Per le immobilizzazioni immateriali e materiali è evidenziato il valore

lordo, il fondo ammortamento e il valore netto.

9. Totale immobilizzazioni nette = 6.+7.+8.

10.Totale attivo = 5+9

13. Totale passività = 11+12

14. = 10. (tot. att.) - 13 (tot. pass. )

LO STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO SECONDO esigibilità e liquidità decrescente

raggiunge i primi due obiettivi.

Stato patrimoniale riclassificato per rami di gestione

Lo stato patrimoniale riclassificato per rami di gestione raggiunge tutti gli obiettivi.

Lo stato patrimoniale riclassificato in base ai rami di gestione espone gli elementi nel

seguente ordine:

-​ 16. Le attività correnti diverse dalla liquidità

-​ 17. Le passività correnti diverse dai debiti finanziari

-​ 18. Capitale circolante netto (16+17)

-​ 19. Totale immobilizzazioni nette

-​ 20. TFR

-​ 21. Capitale investito (18+19-20)

Conto economico riclassificato per rami di gestione

Rispetto agli obiettivi che uno schema di conto economico deve consentire di raggiungere e

alla luce di quanto analizzato:

1- chiarire il contributo dei diversi rami di gestione alla formazione del risultato di esercizio;

2- isolare e valutare il risultato economico della gestione corrente e l’impatto dei componenti

straordinari;

3- comprendere la struttura del risultato della gestione tipica corrente e della gestione tipica

nel suo insieme.

I modelli di riclassificazione di conto economico L’analisi del contributo dei diversi rami di

gestione alla formazione del reddito presuppone una preventiva analisi della gestione nei

quattro rami di cui si compone: - tipica - patrimoniale - finanziaria - tributaria

Il conto economico riclassificato per rami di gestione raggiunge parzialmente il primo

obiettivo e interamente il secondo.

Il conto economico riclassificato secondo questa impostazione espone i componenti di

reddito e i risultati parziali, presentando nell’ordine:

Conti economici riclassificati con evidenza: dei risultati della gestione tipica nel suo

insieme; della struttura dei costi per destinazione; della correlazione dei costi con i

volumi di produzione e della struttura dei ricavi e dei costi per settore di attività

il conto sezionale della gestione tipica raggiunge tutti e 3 gli obiettivi

Gli indicatori di bilancio.

Caratteristiche, limiti di significatività e distorsioni applicative

Gli indicatori di liquidità e di solidità patrimoniale

Gli indicatori di bilancio (o indici di bilancio) sono indicatori costruiti a partire dai dati di

bilancio, al fine di mettere a fuoco certe caratteristiche dell’azienda cui il bilancio si riferisce.

Meritano attenzione perché:

-​ conoscerli aiuta quindi a capire il modo in cui l’azienda è osservata e giudicata da

alcuni importanti interlocutori esterni, che attribuiscono grande importanza agli indici

di bilancio;

-​ alcuni indicatori, se non adeguatamente interpretati, possono portare a giudizi erronei;

-​ altri indicatori, se non adeguatamente interpretati, possono indurre manager e azionisti

a decisioni di investimento e di indebitamento sbagliate;

-​ alcuni indicatori di bilancio di recente formulazione hanno una certa significatività.

I limiti di significatività degli indicatori di liquidità e di solidità patrimoniale

La liquidità è la capacità di un’azienda di far fronte in modo tempestivo e conveniente ai

propri impegni di pagamento.

La solidità patrimoniale è la capacità di un’azienda di resistere a eventi in grado di ridurre

le sue risorse patrimoniali e, soprattutto, il suo patrimonio netto.

La riclassificazione dello Stato Patrimoniale orientata alla valutazione della liquidità e della

solidità patrimoniale presuppone una suddivisione delle poste di bilancio secondo il criterio

della scadenza.

Il problema è che, una volta classificato l’attivo e il passivo per scadenza, in molti casi si è

ben lungi da capire se l’azienda sia liquida e se l’azienda sia solida.

Le formule usate per la valutazione della liquidità e della solidità patrimoniale sono molto

semplici e risalgono a più di cento anni or sono.

Questi indicatori si basano su un’impostazione che risale a più di cento anni or sono.

Da quando sono stati concepiti a oggi, molte cose sono cambiate.

Ad esempio è cambiata l’attenzione delle aziende al costo del capitale e – di riflesso – è

aumentata la tendenza a ridurre ove possibile il capitale investito.

È aumentata la consapevolezza che la capacità di ricorrere al debito non deriva dal fatto di

avere un valore delle immobilizzazioni contenuto e un valore delle attività correnti elevato,

mentre è «agganciata» al livello del flusso di cassa derivante dalle attività industriali.

Dettagli
A.A. 2024-2025
8 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valeriabarrafatoooo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Lassini Ugo.