POLITICHE PUBBLICHE IN ITALIA:
-Politiche del lavoro; insieme di misure volte a fronteggiare rischi e bisogni connessi al mercato
del lavoro e a regolamentare modalità di attivazione, svolgimento e interruzione dei rapporti
lavorativi. Influenzano la composizione del mercato del lavoro e a sostenere il reddito delle
persone in cerca di occupazione
-Politiche per l’occupazione; decisioni che incidono sulla crescita dell’occupazione in materia di
politica macroeconomica, fiscale e industriale.
Nelle politiche del lavoro si può analizzare la performance in due modi:
-cambiamenti della configurazione istituzionale
-esiti occupazionali
L’interpretazione del cambiamento delle politiche del lavoro a partire dagli anni 90 in italia
suddivisa in due filoni:
Il primo ; prospettiva del neoistituzionalismo. si ha una resistenza al cambiamento alle mutate
condizioni socioeconomiche.
Si attivano processi di apprendimento che attivano cambiamenti nelle politiche e alterano la
traiettoria di policy.
Queste dinamiche di apprendimento tendono ad attivarsi grazie alla combinazione di fattori
interni (crisi fiscale e transizione politico-istituzionale) e fattori esterni (impatto della
globalizzazione economica e adesione dell’Italia all’Unione economica e monetaria). 4
Cambiamento degli assetti istituzionali delle politiche del lavoro come dovuto all’apertura di
finestre di opportunità determinate dalla favorevole combinazione di fattori domestici e
internazionali
Secondo filone di analisi, partiti politici e politica di classe. Teorie delle risorse di potere .
Modalità con cui i partiti si rapportano ai loro sostenitori; elevata polarizzazione del sistema
partitico italiano spiega la frammentazione del sistema degli ammortizzatori sociali in Italia.
Modalità di competizione partitica particolaristica ha influenzato il contenuto delle politiche
sociali e del lavoro italiane in particolare a favore dei lavoratori più anziani.
Ruolo dei sindacati nella concertazione delle riforme durante gli anni 90.
L’analisi del policy mix originario emerge e si consolida dagli anni 50 alla fine degli anni 80.
Ci si sofferma su alcuni tratti che hanno influenzato l’evoluzione delle politiche del lavoro.
Configurazione istituzionale; il modello originario si mostra fortemente frammentato e
particolaristico.
Misure di garanzia del reddito in caso di perdita del lavoro; elevato livello di segmentazione,
molteplicità di schemi assicurativi.
Chiare distorsioni di natura distributiva; molti lavoratori rimangono privi di tutele mentre solo
alcune categorie possono accedere al CIG o a sussidi straordinari.
Anche le norme che disciplinano rapporti di lavoro sono caratterizzate da una logica
particolaristica e sono incentrate sulla protezione dell’occupazione a tempo pieno e
indeterminato.
La funzione pubblica del collocamento dei lavoratori, la cui disciplina è fondata all’apparenza su
regole uniformi ma che di fatto lasciano ampio spazio alla discrezionalità di applicazione e a
deroghe su casi specifici.
L’investimento di politiche attive è infine limitato soprattutto rispetto ad altri paesi europei e si
concentra su pochi interventi a favore dell’occupazione giovanile.
Anni 50 .80 Politiche con dinamica incrementale.
Sviluppo del modello originario non appare frutto di una logica programmatoria di medio-lungo
periodo.
Tentativi di introdurre innovazioni ma sempre andati disperdendendosi.
Evoluzione del modello originario può essere interpretata con riferimento alle dinamiche di
competizione partitica , tale modalità competitiva ha portato alla riproduzione dello status quo e
all’adattamento incrementale e particolaristico della configurazione istituzionale. Difficoltà di
realizzare riforme di grande portata favorita dall’elevata frammentazione del sistema partitico
Anni 90 primo decennio 2000; ridefinire l’interazione tra dinamiche di competizione partitica e
riforme di policy.
Fattori interni, la nuova legge elettorale e le trasformazioni dell’offerta partitica nazionale hanno
in parte attenuato la tendenza alla competizione centrifuga.
La nuova dinamica bipolare nell’arena elettorale e l’alternanza degli esecutivi hanno favorito la
parziale convergenza delle maggioranze di centro dx e centro sx su diverse materie. tra cui