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37 CÓMO LÁZARO SE ASENTÓ CON UN CLÉRIGO, Y DE LAS COSAS QUE CON ÉL PASÓ
Lázaro cambia amo ma la situazione non fa altro che peggiorare: che espressioni utilizza l'autore? Dove possiamo
• notare un primo accenno alla critica della Chiesa?
Afferma di essere caduto dalla padella alla brace (“escapé del trueno y di en el relampago”) e che il cieco a confronto era un
signore (“el ciego para con éste un Alejandro Magno”), pur essendo molto avaro. Il primo accenno alla critica della Chiesa lo
possiamo notare nell’espressione finale (“lo habia anejado con el habito de clerecia”), poiché si interroga se tutta la miseria del
mondo del prete egli l’avesse ricevuta con l’abito talare.
Nel frammento che segue, invece, torna l'altro tema sempre presente nell'opera: quale?
•
Il tema della fame. Lazaro muore di fame, come moriva di fame anche con il cieco.
Escapé del trueno y di en el relámpago modo di dire metaforico che rende l'idea del peggioramento della situazione di
→
Lázaro. Un'espressione italiana equivalente potrebbe essere "cadere dalla padella nella brace".
Vanessa Porzio
E per far fronte a questo problema, era costretto a far cosa? In questo frammento troviamo di nuovo una critica al
•
38 mondo clericale anche con l'uso di similitudini.
Per far fronte a questo problema, per sopravvivere, era costretto a ricorrere ai furti, allo stesso modo in cui avveniva con il cieco.
In questo frammento le espressioni di critica verso il mondo clericale sono le seguenti:
-“el lacerado”
-“comia como un lobo y bebia más que un saludador”
Trovato il modo di ingannare il prete, ecco che questo vi pone rimedio. Notare l'utilizzo delle antitesi. Come viene
• descritto il clérigo? Qual è la riflessione di Lázaro e perché, secondo te, la esplicita? Qual è il motore della sua
"crescita" come pícaro? Di nuovo osserva l'utilizzo di antitesi.
Il clérigo viene descritto come un miserabile, un avaro. Lazaro fa una riflessione in cui afferma che i piaceri della vita durano
pochissimo e muove una critica nei confronti del clérigo, dove afferma che gli avari non sono mai privi di diligenza e che, in quel
caso, il clérigo ne aveva ancora di più (dato che aveva trovato il modo per evitare che il pane finisse).
Il motore della “crescita” di Lazaro come picaro è il trovare, l’inventare nuove tecniche (“negros remedios”) per non morire di
fame.
Vanessa Porzio
39 I vari stratagemmi funzionano per un po', ma poi il prete si accorge che era proprio Lázaro a rubargli il cibo dalla
• cassa e, sebbene per errore, lo picchia forte in testa con un randello. Dopo qualche giorno il ragazzo si riprende e
capisce l'accaduto. Che figura retorica rappresenta la prima frase in neretto? Anche il prete dimostra un po' di ironia:
come?
La prima frase in neretto rappresenta l’ironia, che viene utilizzata dal Lazaro.
Il prete dimostra un po’ di ironia nel suo comportamento, quando caccia di casa Lazaro e si fa un segno della croce, come se
avesse cacciato via un indemoniato.
Vanessa Porzio
40 Vanessa Porzio
TRATADO III
41 CÓMO LÁZARO SE ASENTÓ CON UN ESCUDERO Y DE LO QUE LE ACAECIÓ CON ÉL
In questa terza avventura, avviene un ribaltamento nella relazione servo-padrone. Infatti, è il servitore che deve procurarsi il cibo
per entrambi: non può rubare in casa (come con il prete) o direttamente dal suo amo (come con il cieco) come in precedenza. La
casa è vuota e lo scudiero hidalgo non possiede nulla e per colpa del suo codice d'onore non può chiedere aiuto. Inoltre, il
padrone non è avaro né cattivo con Lázaro ma, dal punto di vista del picaro, la sua condizione è peggiorata.
Si tratta del nucleo dell'opera poiché qui il protagonista entra in contatto con la vera essenza della sua società. Mentire senza
una ragione pratica (per soddisfare i bisogni materiali) non è accettabile per Lázaro, non ha senso. Salvare le apparenze è
l'ossessione del suo nuovo padrone (e, a quanto pare, di tutti gli appartenenti alla sua classe sociale).
Per sopravvivere, Lázaro spesso è costretto a mentire e ad adattarsi al padrone del momento.
Lázaro realizza che faceva bene a temere di capitare in una situazione addirittura peggiore della precedente. Inoltre, lo scudiero
fa passare il mangiare poco come un'abitudine decorosa.
Vanessa Porzio
42 Lázaro ha paura che lo scudiero finisca il suo pane. Come prima, per sopravvivere, Lázaro spesso è costretto a mentire e ad
adattarsi al padrone del momento. Infine, Lázaro ironizza sulla poca sete dato il poco cibo.
Di nuovo, lo scudiero fa passare il mangiare poco come un'abitudine decorosa.
Gli obiettivi dello scudiero e di Lázaro sono piuttosto differenti.
Vanessa Porzio
43 Qui possiamo ben vedere che le apparenze ingannano e possiamo anche capire che l'onore (honra), per Lázaro, non è altro che
una malattia e non una virtù (al contrario di quello che pensava e affermava lo scudiero).
Il picaro ha imparato bene l'arte di mendicare e provvedere alla sua sopravvivenza con abilità e ingegno.
L'onore, seppur apparente, va assolutamente conservato.
Vanessa Porzio
44 Lázaro prova compassione per il suo padrone.
Lázaro, nuovamente, realizza che faceva bene a temere di capitare in una situazione addirittura peggiore della precedente.
Gli altri padroni erano avari, lo scudiero semplicemente non ha e non può dare
Vanessa Porzio
45 Qui vediamo nuovamente, attraverso il comportamento dello scudiero, che l'onore, seppur apparente, va assolutamente
conservato. Vediamo pure che lo scudiero ammette per la prima volta la sua disperata situazione economica. Infine, Lázaro
dimostra la sua ingenuità con l'aneddoto del "entierro".
Vanessa Porzio
46 In un primo momento, lo scudiero fa una descrizione e muove una critica delle classi sociali del tempo. Inoltre, possiamo vedere
il comportamento (amorale) dello scudiero se dovesse essere al servizio di un signore di alto rango.
Il terzo padrone scappa e lascia Lázaro.
Vanessa Porzio
TRATADO IV
47 CÓMO LÁZARO SE ASENTÓ CON UN FRAILE DE LA MERCED, Y DE LO QUE LE ACAECIÓ CON ÉL
Breve tratado in cui il frate viene descritto come poco amante dello stare nel convento e appassionato delle cose del mondo:
cammina così tanto che Lázaro non solo rompe le scarpe in pochi giorni, ma decide di andarsene via.
Vanessa Porzio
TRATADO V
48 CÓMO LÁZARO SE ASENTÓ CON UN BULDERO, Y DE LAS COSAS QUE CON ÉL PASÓ
Il buldero era il venditore di bolle papali, comunicazioni scritte del Papa che concedevano alcuni benefici, tra cui quello del
perdono dei peccati. Insieme al suo aiutante, una guardia, era un grande truffatore e Lázaro racconta solo alcuni dei suoi
ingegnosi artifici messi in atto pur di vendere bolle papali. Anche qui si nota una critica alla società: ingegnose burle ai danni di
persone ingenue; la vendita delle indulgenze e la conseguente crisi della morale religiosa. Nonostante si trovasse bene e avesse
di che mangiare, alla fine Lázaro decide di abbandonare anche questo padrone.
Vanessa Porzio
TRATADO VI
49 CÓMO LÁZARO SE ASENTÓ CON UN CAPELLÁN, Y LO QUE CON ÉL PASÓ
Dopo aver servito per pochissimo tempo un pittore, va al servizio di un cappellano: qui ha il primo lavoro che corrisponde
al primer escalón per giungere al buen puerto; qui usa l'espressione buena vida creando, così, una rima interna. Nel giro di
quattro anni, dopo essersi comprato dei buoni vestiti e una spada, lascia anche il cappellano.
Vanessa Porzio
TRATADO VII
50 CÓMO LÁZARO SE ASENTÓ CON UN ALGUACIL, Y DE LO QUE LE ACAECIÓ CON ÉL
Va ricordato che Lázaro è un anti-eroe: il suo fine ultimo è sempre stato sopravvivere e non mantenere l'onore; non è valoroso e
preferisce scappare e cambiare mestiere pur di non rischiare la vita.
Il fatto di non avere più la preoccupazione di doversi procurare il cibo, assicurata la sopravvivenza, Lázaro si sente realizzato. E'
finalmente giunto al buen puerto grazie a tutto ciò che ha appreso durante la sua esistenza, con fuerza y maña (Prólogo).
Vanessa Porzio
51 L'arciprete dice chiaramente a Lázaro che se vuole farsi la tanto agognata posizione, non deve badare alle male lingue, e che
piuttosto è meglio far caso ai benefici, più che alle "dicerie". Nelle ultime linee appare anche il termine honra che poco si addice
a Lázaro: egli rinuncia abbastanza coscientemente a quella negra honra senza senso che aveva conosciuto a fondo con lo
scudiero (Tratado III) se questa situazione gli dà di che mangiare e vivere. Decide di non credere al fatto che il matrimonio
potrebbe essere una copertura della relazione tra sua moglie e l'arciprete e di scrivere, comunque, una lettera a Vuestra
Merced per difendersi da tali "calunnie". Si tratta dunque di una vittoria sociale, sebbene nasconda un'esperienza di fallimento dal
punto di vista umano e affettivo.
Vanessa Porzio
El Perro del Hortelano
52 El perro del Hortelano è un'opera di Lope de Vega composta intorno al 1613. In quel periodo in Spagna regnava Filippo III. Era
iniziato il declino per l'Impero spagnolo e allo stesso tempo un periodo di splendore per quanto riguarda la letteratura.
Nel XVII secolo Lope de Vega rinnovò il teatro spagnolo. Nell’opera Arte nuevo de hacer comedias en este tiempo delinea le
caratteristiche della comedia nueva. Secondo Lope, il teatro non deve obbedire ai precetti classici, ma rispondere alle richieste e
al gusto del pubblico pagante. Le caratteristiche e innovazioni fondamentali della comedia nueva sono le seguenti:
commistione di elementi tragici e comici nella stessa opera (come nella vita);
• rifiuto della regola delle tre unità cosiddette aristoteliche (azione, luogo, tempo): Lope dilata principalmente tempo e
• spazio;
divisione in 3 atti;
• introduzione della polimetria: le opere sono in versi, con una forma metrica che varia a seconda dell’effetto richiesto, del
• tema di cui si parla, dalla situazione e da chi la pronuncia;
inserimento della figura del gracioso;
• adeguamento del linguaggio rispondente al decoro poético: ogni classe possiede una sua forma di esprimersi, il nobile
• utilizzerà un linguaggio alto, le classi più basse un linguaggio semplice e umile;
importanza di temi come l’onore, l’amore e la religione.<