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AVANGUARDIE

Miravano ad un rinnovamento del modo di concepire l’arte e la rappresentazione del mondo reale. Rifiutano

di rappresentare la realtà in termini realistici. Gerardo Diego

Rappresentante della generazione del ’27, i cui poeti rivalutarono la rivoluzione attuata da Gongora (di cui

festeggiano il centenario della morte) riguardo la costruzione della metafora.

iconico,

La sua volontà è quella di costruire un resto che sia anche visivamente che abbia cioè una sua forma

peculiare percepibile alla vista.

Importante è la sua “Antologia”, uscita nel 1932 e in edizione completa nel 1934, che riunisce i testi di

diciassette autori, dodici dei quali appartenenti alla generazione del 27.

Elabora un nuovo tipo di spazio tipografico (spazi bianchi, eliminazione della punteggiatura, delle pause e

delle rotture del verso), idoneo a rappresentare la sovrapposizione di distinti piani temporali, volumi e ritmi.

«Ajedrez»

Assonanza in A­O.

Si perde la punteggiatura, ci sono frasi prive di verbi e gli aggettivi sono scarsissimi: di conseguenza c’è una

scarsa cura per le descrizioni.

Costruisce una specie di scacchiera.

La metafora dei suoi versi è paragonata ad un epitaffio: il foglio è come una lapide sotto la quale si

conservano le ossa del poeta.

Pendolo: è in movimento per natura, contrapposto invece all’ancora, che serve per fermare. Sono termini

antitetici.

L’orologio qui è fornito non di pendolo, ma di ancora (ossimoro), invece di essere mobile è statico.

Paracadute: immagine surreale, in movimento; dal paracadute piovono i suoi versi.

Tutte le immagini sono isolate le une dalle altre, per questo il testo è fortemente surrealista, non ricerca una

costruzione logica e verosimile.

La morte e la vita (antitetici) si prendono gioco di lui: rimandano alla bivalenza della scacchiera (bianco e

nero), metafora dell’esistenza stessa del poeta, sempre in bilico tra vita e morte.

FEDERICO GARCIA LORCA

Romancero gitano segna il successo popolare di Lorca, che illustra la realtà del mondo andaluso. L’opera è

composta da diciotto liriche e comprende 4 nuclei tematici:

­ il mondo umano in cui i gitani, razza incontaminata e pura, lottano contro la Guardia civil,

espressione della legalità;

­ il mondo celeste rappresentato dai romances religiosi;

­ l’universo magico delle forze oscure (Romance de la luna luna; romance sonambulo)

­ la realtà storico­letteraria

Si sente legato alla sofferenza e alla ribellione del popolo gitano, primitivo e innocente; mostra simpatia per

chi vive al margine della società e a diretto contatto con la natura, alla quale i gitani attribuiscono poteri

magici.

La presenza di un certo sonnambulismo è uno dei segni caratteristici dell’esperienza creativa del Romancero;

si distingue per l’uso ripetuto del verso tradizionale spagnolo (il romance) e per l’invenzione di audaci 22

metafore. Il Romancero trabocca di presenze magiche che danno voce all’inquietudine dell’uomo: il vento, la

luna, i colori e altri segni simbolici.

È una delle personalità più produttive e originali del panorama spagnolo. A Granada fa amicizia con Maniel

de Falla, il quale voleva tornare alle origini e riscoprire le origini del suo popolo, le radici folcloriche.

Nella sua poesia voleva individuare tematiche esistenziali, e non semplicemente descrivere il popolo

andaluso.

Gitanismo: tema che pervade quasi tutti i romances della raccolta Romancero gitano.

Nessun testo di Lorca è folklorico o costumbrista, ma tutti sono caratterizzati da profonde riflessioni

personali.

Aveva un particolare concetto di metafora (celebra Gongora come inventore della metafora viva e originale,

destinata a conservarsi nel tempo). La poesia è l’unico modo che gli essere umani hanno per comprendere

intuitivamente concetti profondi, non comprensibili con la sola ragione.

Se il poeta non sa spiegare alcune delle sue immagini, allora anche i lettori saranno liberi di interpretare la

poesia come vogliono.

Un poeta deve saper evocare, anche contemporaneamente, sensazioni diverse tramite i 5 sensi (sinestesia). La

complessità del testo è ciò che gli conferisce eternità.

La metafora deve essere viva, non figurata o falsa; una metafora semplice è banale, e ciò accade quando il

poeta si lascia irretire da immagini trite o false.

La metafora passa sempre prima per la vista, che è il senso maggiormente coinvolto nella costruzione del

discorso poetico; nella creazione della metafora, l’immaginazione fa un salto da un oggetto all’altro,

mettendoli in relazione.

La grandezza di una poesia non sta nel tema, ma nel modo in cui vengono dette le cose, nella raffinatezza del

linguaggio poetico.

Descrive se stesso come cacciatore, tornato dalla caccia ricoperto di polvere stellata (che rappresenta ciò che

non è comprensibile dalla ragione).

L’ispirazione poetica deriva da una riflessione interiore, ma non da un dinamismo interiore: non è una

scrittura automatica. La qualità e la musicalità della parola sono alla base della forma poetica.

L’immaginazione è una facoltà conoscitiva, permette all’uomo di conoscere cose che non raggiungerebbe

con la sola ragione. La metafora nasce dall’immaginazione, quindi è a sua volta strumento di conoscenza. La

realtà del mondo crea confini per l’immaginazione e per le metafore: non si può immaginare ciò che non

esiste. ragione:

L’immaginazione deve comunque essere imbrigliata dalla dietro ad un’immagine, anche oscura, c’è

sempre un ragionamento logico razionale.

L’immaginazione è presente in tutti gli uomini, ma ha bisogno di essere allenata; l’ispirazione poetica invece

è un dono per pochi.

La poesia è contradditoria, non ha mai una sola interpretazione univoca.

«Cancion de jinete»

Ottosillabo, assonanza (O­A) nei versi pari.

I due testi presentano i temi più forti della sua poetica (morte, fato, eros), rivelando il legame con il

folclorismo, i cui elementi sono però presentati in modo originale.

La protagonista di questo testo è la città di Cordoba. La voce del poeta è identificata con quella del cavaliere.

Da una quartina all’altra notiamo un passaggio di tempo (da notte all’alba: cambiamento cromatico). Nella

prima quartina presagisce la sua morte, che avverrà proprio a causa del viaggio verso Cordoba.

Olive: mondo rurali tipicamente andaluso. 23

Il testo è costruito sulla ripetizione di elementi, tipico della tradizione folklorica.

«Lucìa Martinez»

Assonanza nei versi pari.

Il testo è pieno di erotismo, con un linguaggio fortemente sensuale. C’è una sequenza serrata di aggettivi, che

prevalgono sui verbi.

v. 5­6: metafora che allude all’organo sessuale femminile.

v. 10: allude all’atto sessuale.

Umbrìa de sede roja: apre e chiude il componimento.

«Romance de la Luna Luna»

Romancero gitano è la raccolta nella quale concentra la rappresentazione del mondo gitano andaluso, che lui

conosceva sin dall’infanzia.

Romance de la luna luna è uno dei primi testi della raccolta, quindi uno dei primi tentativi di scrivere un

macrotesto nella forma del romance, che per lui rappresenta la tradizione letteraria autoctona.

Il genere del romance è lirico narrativo: raccoglie sequenze di tipo narrativo, ovvero nuclei di racconto, con

un’espressione lirica intensa.

In questo romance racconta una storia, i cui contorni non sono molto definiti; è una storia pervasa di

simbolismo, che si costruisce senza mai cadere nel descrittivismo. C’è una componente narrativa, ma è una

narrazione simbolica, quasi ermetica.

La storia è quella di un incontro tra la luna, personaggio mitico e cosmico, e un bambino che la guarda

estasiato. La luna è caratterizzata con tratti fisici di pura sensualità, ma porta con se qualcosa si nefasto e

distruttivo: l’eros è sempre portatore di morte.

La peculiarità del testo è che, dopo questa apertura narrativa, c’è una sequenza in cui osserviamo un dialogo

fra i due personaggi: il dialogo si costruisce su battute i cui contenuti sono, da un lato una richiesta di

allontanarsi e non farsi trovare dai gitani, dall’altro un’allusione minacciosa ad un rammento del bambino da

parte della luna.

Non ci sono segni grafici di interpunzione che ci facciano capire chi è che parla in quel momento, è una delle

tecniche tipiche del romance (non segnala il passaggio di voce).

La sequenza che segue è di nuovo narrativa, in cui si descrive l’avvicinamento dei gitani: il jinete rappresenta

l’elemento gitano. I gitani si avvicinano e trovano una scena rappresentata ermeticamente; non viene

descritta in modo preciso, ma si allude solo al fatto che i gitani si disperano per quello che trovano: da una

parte, in una dimensione quasi onirica, vediamo la luna che ha rapito il bambino e lo porta con se in cielo,

mentre nella dimensione terrena i gitani lo trovano morto, ucciso dalla luna.

Romance = ottosillabi assonanzati nelle sedi pari (A­O).

La luna viene rappresentata mentre si avvicina alla fucina (fragua), elemento tipicamente gitano (i gitani

andalusi erano specializzati nella lavorazione dei metalli). È quasi una metonimia, con la fucina sta indicando

una precisa comunità.

Nardos: il biancore è sempre associato alla luna.

I primi due versi presentano la luna, i successivi due presentano il bambino.

v.3­4: Epanalessi, ripetizione del verbo mirar. È anche un poliptoto, una ripetizione con due forme verbali

diverse. Enfatizzano il concetto del bambino che è rapito dall’immagine della luna. Questa ripetizione del

verbo ricorda anche lo stile di alcune cantilene infantili, che Lorca cerca di riprodurre.

La Luna, rappresentata come una figura femminile, è allo stesso tempo pura e lussuriosa (aggettivi antitetici:

la rappresentazione della luna ambivalente, positiva e negativa).

rendono

Mostra i suoi seni di duro stagno: metafora, lo stagno è un metallo freddo, così come fredda è la luna in

quanto corpo celeste lontano e irraggiungibile. 24

Il bambino invoca la Luna e la implora di scappare, perché se i gitani la trovassero la ucciderebbero e di lei

farebbero collane bianche.

Lorca inventa una mitologia lunare: le attribuisce una serie di caratteristiche e azioni che la rendono un

personaggio mitologico. La Luna ballerina è simbolo di vita e di morte, positivo e negativo. Vuole muoversi

danzando (il movimento delle braccia ricorda i balli andalusi, come il flamenco) ed essere se stessa. Non si

preoccupa dei gitani, ch

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Publisher
A.A. 2016-2017
64 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/05 Letteratura spagnola

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DaniettaSPN di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura spagnola e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tomassetti Isabella.