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V W
noti (il vettore ).
~b
Quando puoi usarlo? vengono rappresentati partenza e arrivo).
solo se il sistema è compatibile
con una soluzione (quindi se è quadrata). 1. Se rappresenta una funzione in delle basi di
A A B ,B
V W
partenza e arrivo, si può ottenere la matrice in nuove
2. Metodo della Matrice Inversa: .
~b ~b
−1
⇒
A~x = ~x = A
Quando puoi usarlo? basi con l'operazione
solo se il sistema è compatibile
con una soluzione (quindi se è quadrata).
A −1
3. Metodo della Sostituzione: quello che usi già per trovare A = M A M
0 0 0 0
B
B B →B B →B
,B
,B V W
W V
V W W V
le basi degli spazi vettoriali.
Quando puoi usarlo? Se le basi di partenza sono le basi canoniche, la formula
sempre, sopratutto se il sistema diventa
ha molte incognite e poche equazioni. −1
A = M AM
0 0
B 2
,B
4. Algoritmo di Gauss: una volta ridotta a gradini , 1
V W
(A|b) dove sono le matrici che hanno come colonne,
svolgi il sistema molto più semplice. M 1,2
Quando puoi usarlo? rispettivamente, i vettori di e .
0 0
sempre, sopratutto se il sistema B B
V W
ha tante equazioni e tante incognite. 2. Se chiede di trovare la base tale per cui diventa ,
A B
svolgi la formula inversa e trova la matrice cambiamen-
Metodo dei Minimi Quadrati:
to di base: le sue colonne sono i vettori della base che
Se il sistema è incompatibile, posso comunque tro-
~b
A~x = permette la trasformazione.
vare le soluzioni del sistema con inteso come il
A~x = p
~ p
~ 3. Se è data tramite indizi, e chiede di trovare la matrice
vettore appartenente all'immagine di più vicino possibile f
A in delle nuove basi, riscrivi direttamente gli indizi
a . Il sistema diventa
~b A
nelle nuove basi e poi svolgi il sistema.
~b
T T
A A~x = A
(e lo svolgi con uno dei metodi descritti prima) 1 3
nella base e
B
Es. f (1, 2) = (6, 4, 3) = ,
V 2 0
1. Se rk è massimo, allora risolvi direttamente con
A
6 0 0
~
−1
T T
~x = (A A) A b diventa
B 0 4 0
= , , f (1, 0) = (1, 1, 1)
W
con detta matrice .
−1
T T
(A A) A pseudoinversa 0 0 3
2. Il vettore lo si trova sapendo che , quindi
p
~ p
~ = A~x Basi Ortonormali:
Una base composta di vettori ortonormali semplica di
con
P~b −1 U
T T
p
~ = P = A(A A) A molto le cose:
viene chiamata matrice di .
P proiezione ortogonale
In una base ortonormale (vedi voce "Gram-Schmidt") 1. Il cambiamento di base per vettori lo si ottiene facendo
. solo i prodotti scalari con i vettori di :
T U {û
P = AA = , û , ...}
1 2
Se ti chiedono di vericare che è la matrice di proie-
P
zione su , verica solo che
·
~v û
A 1
·
~v û
~v = 2
Im Im
T 2 U ..
P = P P = P P = A
.
least square distance
3. La minima distanza ( ) tra e è
~b p
~ 2. La matrice cambiamento di base , da alla canonica,
U
U
~ ~ ~
||~ − ||(P −
d(~
p, b) = p b|| = I)
b|| è ortogonale, quindi vale ;
T
A = U AU
U
Diagonalizzabilità:
3. La matrice di proiezione su Im , se Im è espressa
P A A
in una base , diventa Una matrice quadrata è se è possibile fare
.
T
U P = A A diagonalizzabile
U U un cambiamento di base che la renda diagonale, tramite il
4. Ortogonalizzazione di Gram-Schmidt: cambiamento di base , con
−1
D = P AP
i−1 ·
~v w
~ .. .. ..
i j
X
− w
~
w
~ = ~v . . .
λ ... 0
j
i i 1
·
w
~ w
~ .. ..
..
j j
j=1
.
. . ~v ... ~v
P =
D = 1 n
.. .. ..
w
~ . . .
0 ... λ
Ortonormalizzazione: .
i n
û =
i || ||
w
~ i
Primi 3 vettori: Su devo mettere in diagonale gli autovalori (e ripeterli se
D ) e su devo mettere in colonna gli autovettori
m (λ) > 1 P
·
~v w
~ a
2 1 (nello stesso ordine con cui ho disposto i su ).
− w
~ ,
w
~ = ~v , w
~ = ~v
B B λ D
1 1 2 2 1
·
w
~ w
~
1 1
· ·
~v w
~ ~v w
~
3 1 3 2 Una matrice è diagonalizzabile se valgono
− −
w
~ = ~v w
~ w
~
B 3 3 1 2
· ·
w
~ w
~ w
~ w
~
1 1 2 2
Per trovare una base di , non ortogonalizzare vet- n
n n
R e
X ∀ ≤
m (λ ) = n m (λ ) = m (λ ) i n
tori a caso: a partire da uno spazio , trova e or-
⊥ a i a i g i
U U
togonalizza separatamente i due spazi (così l'algoritmo i=1
diventa più semplice da usare). Se abbiamo autovalori distinti (tutti con ), è
n m = 1
a
SICURAMENTE diagonalizzabile;
DIAGONALIZZAZIONE: Decomposizione Spettrale: −1
A = P DP
Autovalori e Autovettori:
Usala per trovare a partire da autovalori e autovet-
A
Se un vettore , allora è un di , tori, oppure per trovare una potenza di matrici.
A~v = λ~v ~v autovettore A
mentre è l' associato.
λ autovalore .. .. ..
.. .. .. −1
1. Calcolo degli Autovalori: k
. . .
. . . λ ... 0
1
. ..
.
Svolgi l'equazione del polinomio caratteristico. . .
k
.
. . ~v ... ~v
~v ... ~v
A = 1 n
1 n
.. .. .. .. .. ..
kn
. . . . . .
0 ... λ
det −
(A λI) = 0
Se è una e se la matrice ha una colon- Le matrici simmetriche ( ) sono
− ×
A λI 3 3 T ortogonal-
A = A
na o riga con due zeri, calcola il determinante con , cioè diagonalizzabili e con
mente diagonalizzabili
Laplace anziché Sarrus : in questo modo scomponi autovettori (appartenenti a diversi) ortogonali tra lo-
λ
subito l'equazione di terzo grado in un prodotto ro.
tra una di primo e una di secondo, quindi niente Se hai più autovettori associati a un solo ( )
λ m (λ) > 1
a
teorema di Runi! verica che siano ortogonali. Se non lo sono, usa Gram-
e hanno gli stessi autovalori; Schmidt.
T
A A Se normalizzi gli autovettori, allora diventa ortogo-
Le matrici ortogonali ( ) hanno solo au-
−1 P
T
A = A nale, e quindi e la decomposizione è molto
tovalori pari a ; T
A = P DP
±1 più semplice.
Se è triangolare, gli autovalori sono tutti gli ele-
A
menti sulla diagonale principale ( );
∀ ≤
λ = a i n Matrici Simili:
i ii
Relazioni con traccia e determinante: Due matrici e si dicono simili se esiste una matrice
A B P
tale per cui .
−1
A = P BP
n n
tr det
X Y
A = λ A = λ Se devi trovare la matrice , poni ;
i i P AP = P B
i=1 i=1 Una matrice diagonalizzabile è simile a una matrice
Se è una vale la relazione
×
A 2 2 diagonale (quella con gli autovalori);
Se due matrici sono diagonalizzabili e con gli stessi
tr det
2 − λ
p(λ) = λ Aλ + A (e con gli stessi ) allora sono simili;
{z }
| m (λ)
polinomio caratteristico a
stessi autovalori
Due matrici simili hanno (ma non
2. Calcolo degli Autovettori: stesso rango stessa traccia
stessi autovettori), , e
Sostituisci al posto di uno degli autovalori , e trovi
λ λ stesso determinante
.
0
il ker di −
A λ I Se devi vericare che sono simili, parti dal vericare
0 le cose più semplici. Se, ad esempio, tr tr , allora
6
A = B
~
−
(A λ I)~v = 0
0 concludi subito che non sono simili.
Il Nucleo è l'insieme degli autovettori con .
λ = 0 ALGEBRA BILINEARE:
3. Molteplicità: Forme Bilineari:
La molteplicità è il numero di volte in
algebrica m (λ)
a Una Forma Bilineare è una funzione che
cui risolve l'equazione degli autovalori, la molteplicità r c
× →
F :
λ R R R
opera su 2 vettori ( e ) e restituisce uno scalare.
è il numero di autovettori associati r c
∈ ∈
~x y
geometrica m (λ) R R
g
allo stesso .
λ r c
Scrivi sempre il polinomio in modo fattorizzato così da X X T
F (~x, ~y ) = a x y = ~x A~y
ij i j
avere chiare le molteplicità algebriche i=1 i=1
con gli elementi di pari ai coecienti .
m (λ ) m (λ )
− −
p(λ) = (λ λ ) (λ λ ) ...
a 1 a 2 A a
1 2 ij
1. Se , è , con .
Vale sempre . T
≤ ≤ F (~x, ~y ) = F (~y , ~x
) F simmetrica A = A
1 m (λ) m (λ)
g a
2. Cambiamento di Base per forme Bilineari: il criterio di Slyvester:
Se subisce il cambio e il cambio si basa sui minori di , ovvero quelle matrici otte-
0
B → B B →
~x ~y Q Q
V W i
V
, la forma bilineare si riscrive come nute prendendo solo le prime -esime righe e colonne (a
0
B i
W partire da nord-ovest).
T
A = M A M
0 0 0
B
B B →B
0 ,B
,B B →B W
V W
V
V W W
V
V ( det è denita positiva
∀ ≤ ⇒
Q > 0 i n Q
Se e sono nello stesso spazio, è quadrata, e Se i
~x ~y A det è denita negativa.
i
per passare dalla base canonica a una base vale ∀ ≤ ⇒
(−1) Q > 0 i n Q
B i
0 T
A = M AM denita: per le ×
3 3
con che è la matrice che ha come colonne i vet-
a a
M det det
positiva 11 12
a > 0, > 0, Q > 0
tori di . 11 a a
B {~v
= , ~v , ...} 12 22
1 2
Puoi però, più furbamente, calcolare in tutte le
F
a a
negativa det det
11 12
a < 0, > 0, Q < 0
possibili coppie di vettori di e ottenere 11
B a a
12 22
semi pos. come caso positiva ma almeno u