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Sviluppo di Laplace per colonne:
Proprietà del determinante di una matrice
Il determinante di una matrice quadrata è uguale a zero se e solo se:
o La matrice ha una riga (o una colonna) composta esclusivamente da elementi nulli
o Due righe (o due colonne) sono proporzionali (cioè linearmente dipendenti)
o Una riga (o una colonna) è combinazione lineare di due o più righe (o colonne)
Il determinante di una matrice triangolare è uguale al prodotto degli elementi sulla diagonale principale
det = det ∙ det
Il determinante del prodotto è uguale al prodotto dei determinanti: (teorema di Binet)
1
−1
det =
Il determinante della matrice inversa è il reciproco del determinante della matrice di partenza: det
det = det
Una matrice quadrata e la sua matrice trasposta hanno lo stesso determinante:
,
Se gli elementi di una riga (o di una colonna) di A si moltiplicano per uno stesso numero si ottiene la matrice
det = det
B per la quale:
det = det
Il determinante del prodotto di una matrice per uno scalare è uguale a:
Due matrici simili hanno lo stesso determinante
Se in una matrice quadrata si scambiano fra loro due righe (o due colonne), detta B la nuova matrice si ha:
det = − det
Se agli elementi di una riga (o colonna) si aggiungono gli elementi corrispondenti di un’altra riga (o colonna)
moltiplicati per uno stesso numero, il determinante non cambia
Aggiungendo ad una riga (o colonna) una combinazione lineare di altre righe (o colonne) il determinante non
cambia
Significato geometrico di determinante di una matrice
′1 ′ ′
( , , … , ) ′( , , … , ),
Dati i vettori e il loro prodotto vettoriale ha
1 2 2
modulo uguale al determinante della matrice avente come coefficienti le
coordinate dei due vettori.
Esempio: Il determinante di una matrice 3x3 è uguale al volume orientato del
, , )
parallelepipedo i cui tre lati ( hanno modulo, direzione e verso dei tre
1 2 3
, ,
vettori (vedi figura).
1 2 3
Sottomatrici e minori di una matrice
( × ), ( × ),
Una sottomatrice di una matrice con n e m interi non negativi, è una matrice con r e s interi tali
0 ≤ ≤ 0 ≤ ≤ , − −
che e ottenuta da A rimuovendo righe e colonne.
= .
Un minore è il determinante di una sottomatrice quadrata, cioè con
Complemento algebrico – definizione − 1
Dicesi complemento algebrico dell’elemento di una matrice A di ordine n il determinante di ordine (che si
+
′ (−1)
indica con ) ottenuto da A sopprimendo la i-esima riga e la j-esima colonna e moltiplicato per .
Matrice del cambiamento di base di uno spazio vettoriale
ℬ( , , … , ) ℬ′(′ , ′ , … , ′ )
Sia uno spazio vettoriale, e siano e due basi di V. Supponiamo di avere un
1 2 1 2
∈ ℬ: = ( , , … , ) ∈ ℝ.
vettore espresso in coordinate riferite alla base con
1 1 2 2 6
ℬ′ ℬ,
Esprimendo i vettori che compongono la base come combinazione lineare dei vettori che compongono ottengo:
= ′ + ′ + ⋯ + ′
1 11 1 12 2 1
= ′ + ′ + ⋯ + ′
2 21 1 22 2 2
…………………………………………
= ′ + ′ + ⋯ + ′
1 1 1 2 2
La matrice del cambiamento di base risulta essere la matrice inversa della matrice dei coefficienti del sistema appena
ottenuto.
Capitolo IV – Sistemi di equazioni lineari , , … ,
Un sistema di m equazioni lineari (o di primo grado) nelle n incognite è un’espressione del tipo:
1 2
+ + ⋯ + =
11 1 12 2 1 1
+ + ⋯ + =
21 1 22 2 2 2
{ …………………………………………
+ + ⋯ + =
1 1 2 2
, , … , , … ,
Dove si dicono coefficienti e si dicono termini noti.
11 12 1 2
Un sistema si dice omogeneo se tutti i termini noti sono nulli.
̅ , ̅ , … , ̅ = ̅ , = ̅ , … = ̅
Dicesi soluzione del sistema una n-upla di numeri reali tali che, ponendo le
1 2 1 1 2 2
equazioni che compongono il sistema risultino soddisfatte.
Il sistema si dice compatibile se ammette almeno una soluzione, incompatibile in caso contrario.
⋯ ⋯
11 12 1 11 12 1 1
⋯ ⋯
21 22 2 21 22 2 2
= ′ =
[ ] [ | ],
Date e si dice matrice dei coefficienti (o matrice
⋮ ⋮ ⋱ ⋮ ⋮ ⋮ ⋱ ⋮ ⋮
⋯ ⋯
1 2 1 2
′
incompleta) e si dice matrice dei coefficienti e termini noti (o matrice completa) del sistema.
Il sistema si dice normale se il rango del sistema è uguale al numero m delle equazioni; si dice non normale se il rango
del sistema è minore del numero delle equazioni.
Compatibilità di un sistema di equazioni lineari
Lemma: Condizione necessaria e sufficiente affinché un sistema ammetta qualche soluzione è che il vettore
( ), ( ), ( ),
( , , … , ) , , … , , , … , … , , , … ,
dipenda linearmente dai vettori
1 2 1 11 21 1 2 12 22 2 1 2
cioè che appartenga allo spazio delle colonne di A.
Teorema di Rouchè-Capelli: Condizione necessaria e sufficiente affinché un sistema di m equazioni lineari in n incognite
ammetta soluzioni è che la matrice incompleta e la matrice completa del sistema abbiano lo stesso rango.
Teorema di Cramer
Un sistema di n equazioni lineari in n incognite con il determinante della matrice dei coefficienti diverso da zero,
ammette una e una sola soluzione, data da: det det det
1 2
= , = , … , =
1 2
det det det
( = 1,2, … , )
Dove è la matrice dei coefficienti ed è la matrice di ordine n che si ottiene da sostituendo alla
colonna i-esima dei coefficienti dell’incognita la colonna dei termini noti.
Soluzioni di un sistema non normale compatibile
Proposizione: Un sistema di m equazioni lineari in n incognite supposto compatibile ed avente rango p<m è
equivalente ad un altro formato da sole p equazioni date, purché la matrice dei coefficienti di quest’altro abbia ancora
rango p.
Sia p il rango della matrice incompleta di un sistema di m equazioni lineari in n incognite, e p’ quello della matrice
completa. Allora:
≠ ′
Se il sistema è incompatibile = ℎ
= ′ {
Se il sistema è compatibile e se −
< ℎ∞ 7
Sistemi omogenei
Teorema: Un sistema lineare omogeneo è sempre compatibile. = = ⋯ =
Infatti, un sistema omogeneo ammette sempre una soluzione, detta soluzione banale (o nulla), per cui 1 2
= 0. Una soluzione non banale è anche detta autosoluzione.
Teorema: Condizione necessaria e sufficiente perché un sistema lineare omogeneo ammetta autosoluzioni è che il
rango del sistema sia minore del numero delle incognite (e quindi, corollario, che sia nullo il determinante della
matrice dei coefficienti).
Metodo di eliminazione di Gauss per sistemi lineari
Il metodo di eliminazione di Gauss si basa su due principi:
Un sistema lineare di m equazioni in n incognite si dice ridotto a scalini se la matrice completa ad esso
associata è una matrice a scalini
Un sistema lineare è sempre equivalente ad un sistema ridotto a scalini
Infatti, riducendo a scalini la matrice associata ad un sistema lineare risulta molto più semplice risolverlo per
sostituzione.
Capitolo V – Applicazioni lineari ∈ () ∈
Dicesi applicazione tra due insiemi S e T una legge f che associa ad ogni elemento un solo elemento
→ : → .
detto immagine di s mediante f. In simboli, si scrive oppure Gli insiemi S e T si chiamano
rispettivamente dominio e codominio dell’applicazione f.
L’insieme degli elementi di T che sono immagini di almeno un elemento di S dicesi immagine dell’applicazione e si
denota con f(S) o Im f.
Se t è un arbitrario elemento di T, si definisce controimmagine di t il sottoinsieme di S i cui elementi hanno come
−1
().
immagine t mediante f e si indica con
Definizione di omomorfismo
Un omomorfismo è un’applicazione lineare tra due spazi vettoriali.
∈ , , … ,
Proposizione: Se un vettore è una combinazione lineare di p vettori di V con coefficienti
1 2
), ),
, , … , ( ( … , ( )
, allora il vettore immagine f(v) è combinazione lineare dei vettori secondo gli
1 2 1 2
, , … ,
stessi coefficienti , cioè:
1 2 ) )
() = ( + + ⋯ + = ( + ( + ⋯ + (
) )
1 1 2 2 1 1 2 2
Verifica della linearità di un’applicazione
: →
Un’applicazione del tipo è lineare se e solo se soddisfa due condizioni:
, ∈ ,
Dati due vettori l’immagine della somma è uguale alla somma delle immagini. Ovvero:
1 2 ) )
( + ( = ( + )
1 2 1 2
∈ ∈ ℝ,
Dati e l’immagine del prodotto di per lo scalare è ug