Fisica:
• modifica della forma, struttura o natura del bene (es. sabbia trasformata in calcestruzzo).
Spaziale:
• trasferimento del bene in un luogo dove è più utile o richiesto.
Temporale:
• conservazione o alterazione del bene nel tempo per preservarne o aumentarne l’utilità
(es. prodotti surgelati).
Le attività di trasformazione fisica, spaziale e temporale sono particolarmente rilevanti per i beni
immobili, dove il lavoro umano e l’organizzazione imprenditoriale modificano il valore del bene in
funzione del contesto e delle opportunità offerte dal territorio.
Elementi che costituiscono il processo produttivo insediativo
In un’ottica più economica, il processo produttivo legato alla realizzazione di beni immobili si articola in
quattro fattori:
La terra:
1. componente fondamentale e proprietaria di reddito fondiario (rendita).
Il capitale:
2. risorse finanziarie investite, includendo capitali propri e debiti.
L’organizzazione:
3. capacità imprenditoriale di coordinare risorse e lavoro, con profitto come
obiettivo.
Il lavoro:
4. sia manuale (operai) che intellettuale (tecnici, professionisti), retribuito attraverso salari
e parcelle.
La produttività di questo processo è determinata dalla capacità di combinare efficacemente questi
elementi per ottenere un bene che produca un valore superiore rispetto alla somma dei costi sostenuti.
Approfondirò ulteriormente questa prima parte o passo subito agli altri argomenti presenti nei tuoi
appunti? Vuoi che continui in questa forma espansa?
criteri di stima: definizioni e applicazioni
La valutazione di un bene economico si basa su criteri metodologici che costituiscono le regole d’analisi
adottate dall’estimatore. Prima di tutto occorre chiarire lo scopo della stima: questo determina quale tipo
di valore deve essere individuato. Gli aspetti economici prevalenti sono:
[15]
Scambiabilità:
• il valore dipende dalla possibilità di scambiare il bene sul mercato. È associato
all’utilità diretta e si misura attraverso il valore di mercato, ovvero il prezzo che un bene può
presumibilmente ottenere in condizioni ordinarie di domanda e offerta.
Trasformabilità:
• si considera il valore che il bene può raggiungere dopo una trasformazione, come
una ristrutturazione o un mutamento di destinazione d’uso.
Producibilità:
• riguarda il costo di produzione del bene, cioè l’insieme delle risorse e dei fattori
impiegati per ottenerne la realizzazione.
Divisibilità o frazionabilità:
• si riferisce al valore che una parte del bene acquisisce rispetto al bene
intero. Questo aspetto è centrale, ad esempio, nella valutazione di terreni oggetto di esproprio
parziale.
Surrogazione:
• riguarda la comparazione con altri beni che svolgono una funzione analoga.
Ogni tipologia di valore viene studiata separatamente, ed è la finalità della stima a stabilire quale criterio
impiegare.
[15]
Principi generali dell’estimo
Sono cinque i principi fondamentali che guidano la disciplina estimativa:
Definizione dello scopo:
1. L’obiettivo della valutazione determina il valore da individuare e il
metodo da applicare. La chiarezza sullo scopo orienta tutto il processo di stima, dalla raccolta dei
dati alla scelta dei parametri.
Il giudizio estimativo è una previsione:
2. La stima rappresenta una previsione del valore futuro,
fondata sull’analisi di dati storici e ordinarietà delle condizioni di mercato. La validità della
previsione è garantita dal postulato di permanenza delle condizioni: i valori stimati sono attendibili
solo se le circostanze economiche restano stabili nel tempo.
Prezzo come fondamento:
3. Il prezzo costituisce la base oggettiva della valutazione; il riferimento
deve sempre essere a dati storici di compravendita reali, evitando di usare valori puramente teorici
o chiedendo prezzi non concretizzati in transazione.
Metodo comparativo:
4. La tecnica principale di stima consiste nel confronto con beni analoghi e
valori conosciuti. Esistono sia procedimenti diretti (sintetico – mediante prezzi noti) sia indiretti
(analitico – capitalizzazione dei redditi).
Oggettività e ordinarietà:
5. Il giudizio deve essere fondato su criteri statistici e risultare
generalmente valido, preferendo dati che rispecchino il comportamento ordinario del mercato. In
pratica si cerca il valore più frequente, escludendo le eccezioni.
[15]
Tipologie di valore nella pratica estimativa
La normativa europea e gli standard internazionali identificano diverse tipologie di valore:
[15]
Valore di mercato:
• È l’ammontare più probabile a cui l’immobile si può vendere in una transazione
regolare tra acquirente e venditore, entrambi consapevoli e liberi. Va calcolato dopo adeguata
promozione commerciale e senza vincoli o costrizioni.
Valore di credito ipotecario:
• È il risultato di una valutazione prudente e si basa sulla futura
commerciabilità dell’immobile, tenendo conto delle sue caratteristiche durevoli e dell’uso corrente.
Va escluso ogni giudizio di carattere speculativo.
Valore equo:
• Il valore che si otterrebbe da una regolare vendita; in pratica, il valore di mercato
coincide con il valore equo, che trova applicazione anche nei bilanci aziendali.
Valore di investimento:
• Dipende dagli obiettivi specifici dell’investitore e dalla destinazione che
l’immobile assume in relazione a tali scopi.
Valore speciale:
• Si riferisce a situazioni in cui il bene risulta più prezioso per un determinato
acquirente rispetto al mercato generale, ad esempio per caratteristiche uniche, servizi o posizioni
particolari.
Valore di fusione:
• È quello del complesso che nasce dalla combinazione di due o più interessi
insistenti sullo stesso immobile, quando la somma dei valori unitari è inferiore alla somma
risultante dalla fusione.
Valore di vendita forzata:
• Indica il prezzo conseguibile in situazioni di necessità, come una vendita
urgente o un’espropriazione; tipicamente risulta più basso rispetto al valore di mercato ordinario.
Determinazione del valore di mercato: procedimenti diretti e indiretti
La stima del valore di mercato può essere affrontata con diversi procedimenti, a seconda dei dati
disponibili:
Procedimenti sintetici-diretti
Monoparametrico:
1. Si applica quando si dispone di numerosi dati e beni analoghi; il valore si
ottiene tramite la media aritmetica o il valore modale dei prezzi riscontrati.
Pluriparametrico:
2. Si adotta per beni complessi, tenendo conto di molteplici parametri (posizione,
tecnologia, produttività). Ognuno riceve una ponderazione in funzione della sua incidenza sul valore
complessivo.
Procedimenti analitici-indiretti (capitalizzazione dei redditi)
Quando non esistono dati diretti di mercato, si ricorre alla stima tramite capitalizzazione del reddito netto
che il bene produce nell’arco di un periodo. Il valore dell’immobile risulta dal rapporto tra il reddito annuo
netto e il saggio di capitalizzazione, che riflette il rischio associato all’investimento ed è influenzato da vari
fattori: rischi tecnici ed economici, posizione, prospettive di mercato e condizioni di manutenzione.
[15]
La prossima parte include le misurazioni delle superfici, dettagli sui parametri edilizi e sulle influenze
ambientali, urbanistiche e produttive, oltre alle procedure di calcolo di costo, valore di trasformazione,
computi metrici e valutazione dei rischi. Conferma se vuoi questo approfondimento o desideri focus su
aspetti specifici!
Analisi dettagliata delle superfici immobiliari e delle pertinenze
Per valutare correttamente un bene immobiliare, la definizione delle superfici è essenziale, poiché incide
direttamente sulla stima del suo valore. Gli edifici si suddividono normalmente in vani principali, superfici
di servizio diretto e superfici di servizio indiretto. Le modalità di misurazione seguono rigorosi standard
nazionali (come il DPR 138/1998 e i manuali OMI):
[16]
Vani principali:
• locali come soggiorni, camere da letto, cucine abitabili e, in generale, tutti quei vani
concepiti per l’utilizzo prevalente e continuativo da parte dell’utenza.
Superfici di servizio diretto:
• spazi accessori a uso immediatamente funzionale, come ingressi,
corridoi interni, servizi igienici (bagni), ripostigli e disimpegni collegati direttamente ai vani
principali.
Superfici di servizio indiretto:
• comprendono depositi, cantine, soffitte, box auto e garage; sono
locali a servizio ma non direttamente collegati ai vani principali.
superficie commerciale,
Nel calcolo della necessaria per stime di mercato e valutazioni locative, vengono
omogeneizzate le superfici di pertinenza (ad esempio terrazzi e giardini): a tali spazi viene attribuita una
percentuale ridotta della metratura, in rapporto al loro contributo effettivo sulla fruibilità e sul valore
dell'immobile (bilocali e balconi possono essere computati al 30% fino a 25 mq, e solo al 10% per le
superfici eccedenti, giardini 10% fino a concorrenza della superficie dell’unità principale).
[16]
Per gli edifici composti da più unità o su più piani, la superficie orizzontale dei collegamenti verticali
interni (scale, ascensori) è distribuita proporzionalmente tra i piani serviti. Le superfici comuni (ad
esempio androni, cortili condominiali) sono già inglobate nel valore unitario delle singole unità e non
vanno sommate separatamente.
Caratteristiche che determinano valore e metodologia di ponderazione
Il valore di un immobile si costruisce tramite quattro macro-categorie di caratteristiche:
Aspetti estrinseci-posizionali:
• infrastrutture pubbliche (scuole, ospedali, collegamenti viari e
mezzi pubblici), qualità ambientale (presenza di verde, salubrità), il grado di coesione sociale del
quartiere.
Aspetti intrinseci-posizionali:
• comprendono l’esposizione solare, il panorama, la disposizione
funzionale degli spazi interni e l’apprezzamento estetico.
Aspetti tecnologici:
• materiali, tipo di struttura, efficienza degli impianti tecnologici, finiture,
presenza di sistemi domotici e innovazione tecnica.
Aspetti produttivi:
• capacità locative, costo di gestione e manutenzione, rendita catastale, oneri
fiscali e appettibilità dell’immobile per il mercato degli investimenti.
Ad ogni categoria viene attribuita una “ponderazione” in punti, sulla base della rilevanza media delle
caratteristiche per i diversi segmenti di mercato. La valutazione di ciascun asp
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