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GUILFORD
Considerò la creatività, un modo di pensare che rompe i modelli
preesistenti, e questo avviene grazie al “pensiero divergente” , che
produce soluzioni alternative; è adatto per problemi che prevendono più
soluzioni . 28
Il pensiero divergente è misurato da 3 indici: la fluidità (abbondanza di
idee prodotte), la flessibilità (capacità di passare da un compito all’altro),
l’originalità .
Invece il pensiero convergente è quello della maggioranza degli
individui, logico e razionale (e usato nelle scuole); questo si adatta a
problemi chiusi con un’unica soluzione: procedimento sequenziale e
deduttivo, applicazione meccanica di regole apprese, analisi metodica di
informazioni .
Bisognerebbe incoraggiare il pensiero divergente in particolare per le
materie scientifiche, già partendo dall’uso del Brainstorming ad esempio
Le competenze didattiche del docente
lezione frontale
il ruolo attivo è svolto principalmente dal docente, ideale per trasmettere
ingenti quantità di informazioni in meno tempo; gli studenti sono passivi.
L’apprendimento attivo
sono varie attività in cui le attività sono condotte dagli studenti.
Per permettere ai docenti un transito dalla lezione frontale verso
l’apprendimento attivo di può prevedere: intervallare lezione frontale con
attività tra pari (pausa di 2 minuti ogni 15 minuti di lezione frontale,
perchè dopo 15 minuti cala l’attenzione); altra attività da proporre:
rispondere a un problema, riflessione a coppie, altre soluzioni proposte
dagli studenti.
Felder e Bent propongono 3 tipi di apprendimento attivo: think-pair-share
(pensa da solo abbina con altri condividi con altri), concept test
(effettuare un test), thinking aloud pair solving TAPPS (risoluzione di
problemi a coppie ad alta voce). Qui vi sono in realtà aspetti non
29
chiariti come l'interazione tra gli studenti, riguardo la lezione frontale e il
ruolo del docente.
Quindi l’apprendimento attivo consiste nell’interruzione da parte del
docente con pausa per consentire discussione tra gli studenti sui
contenuti presentati. Ci può essere anche una rielaborazione mirata al
singolo studente per coloro che utilizzano prevalentemente un
apprendimento riflessivo piuttosto che apprendimento attivo
L’apprendimento tra pari
può essere suddiviso in:
apprendimento cooperativo (cooperative learning) con studenti che
lavorano in sinergia per un obiettivo comune, che implica: gruppo
eterogeneo di studenti, materiali di apprendimento, ruoli nel gruppo,
supervisione del docente
tutoraggio tra pari (peer tutoring) : uno studente è il tutor e l’altro il tutee
(l’aiutato); il loro divario deve essere minimo altrimenti si replica la
situazione docente-discente e inoltre è più stimolante per entrambi.
Vi sono diversi tipi di tutoraggio tra pari: tra età diverse, della stessa età,
apprendimento reciproco, diffuso nell’intera classe (classe divise in
coppie), apprendimento con l’assistenza di pari (come il precedente,
ma con delle regole di tutoraggio e scambio dei ruoli nella coppia)
L’apprendimento collaborativo (in generale)
Si basa sul costruttivismo. lavorano in gruppi, confrontandosi, per
raggiungere un obiettivo comune.
All’interno dell’apprendimento collaborativo rientrano l’apprendimento
cooperativo e l’insegnamento induttivo (partendo da situazioni particolari
per poi generalizzare).( Li vedremo sotto)
Nasce da Smith e Mc.Greogor, secondo cui l’apprendimento è un
processo costruttivo e attivo, è favorito da un contesto stimolante,
ciascun alunno è diverso dall’altro, l’apprendimento è un fatto sociale,
emotivo e soggettivo. 30
Si deve definire: il numero di persone da cui è formato un gruppo, la
tipologia di lavoro (strutturato oppure con obiettivi vagamente delineati),
gruppi che devono realizzare un prodotto ben preciso o che invece
devono seguire un processo e confrontarsi con altri gruppi.
Apprendimento cooperativo
Slavin analizza le strutture incentivanti per favorire l’apprendimento:
struttura incentivante cooperativa (più individui vengono premiati nel
gruppo), incentivante competitiva (solo quelli con prestazioni migliori nel
gruppo vengono premiati), incentivante individualistica (più individui
premiati nel gruppo ma senza confrontarli tra loro).
Nell’apprendimento cooperativo le attività sono strutturate con cura e
obiettivi delineati con rigore. Si sviluppano anche abilità sociali e
relazionali, che è l’altro fine del lavorare in gruppo, in particolare Slavin
dice che è molto utile anche per i disabili e studenti stranieri
David e Robert Johnson hanno individuato 5 vantaggi
dell’apprendimento cooperativo: interdipendenza positiva (il successo
può avvenire solo se tutti hanno successo), responsabilità individuali,
interazioni faccia a faccia, abilità sociali e elaborazione di gruppo (i
componenti del gruppo analizzano gli aspetti positivi e negativi). Inoltre
hanno individuato 3 tipi di apprendimento cooperativo: formale (il gruppo
completa il compito assegnato), informale (gruppi temporanei), gruppi di
base (gruppi per lunghi periodi)
Slavin individua 2 variabili nell’apprendimento cooperativo come deve
essere strutturato l’incentivo (premio di gruppo o individuale) e la
struttura del compito (ogni membro ha un compito o non vi è
suddivisione dei compiti),
Altre metodologie di apprendimento cooperativo. Student
Teams-achievement division STAD (gruppi da 4, dopo che il docente ha
presentato la lezione sostengono dei test singolarmente e poi si
sommano il punteggio), TEams-games-tournament (TGT)(come il
precedente solo che invece che il test partecipano a un gioco), team
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assisted individualization (TAI)(prima di formare i gruppi fanno un test
iniziale, poi dopo l’apprendimento fanno un test individuale), Jigsaw e
Jigsaw2 (puzzle) (gruppi da 6 ognuno studia una parte del compito, poi
si riuniscono quelli che hanno la stessa parte e poi c’è un test), learning
together (gruppi da 4 o 5 che studiano del materiale ricevuto in una sola
copia per gruppo, poi ciascun gruppo presenta il prodotto), group
investigation (il docente presenta il lavoro, i gruppi poi stilano una
relazione).
In tutti i lavori di gruppo il docente:
- deve fissare chiaramente gli obiettivi della lezione
- collocazione degli studenti nei gruppi (gruppi più
numerosi hanno maggiore potenzialità ma più difficili
da gestire)
- spiegare agli studenti i compiti da svolgere , obiettivi
- monitorare ed aiutare
- valutare
I gruppi possono essere omogenei o eterogenei, di solito gli omogenei si
ottengono se sono gli studenti a scegliere il gruppo, e in questo caso
potrebbero esserci delle discriminazioni ma gli eterogenei sono meno
produttivi
Metodi di insegnamento induttivo
L’induzione è un apprendimento più naturale, anche un bambino da una
serie di esperienze trae dei concetti generali, anche se la maggior parte
degli insegnamenti più diffusi sono di tipo deduttivo. inoltre l’induttivo si
presta nella cooperazione tra pari
E’ più adatto per le materie scientifiche, a differenza del metodo
deduttivo che normalmente è applicato, nell’induttivo si parte da una
applicazione pratica specifica per poi giungere a concetti astratti e
generali . 32
Apprendimento basato sull’indagine (Inquiry-based learning),
deriva dal costruttivismo , è un apprendimento di tipo attivo, in cui lo
studente è chiamato a costruire in prima persona la propria conoscenza,
sia singolarmente ma anche in gruppo: viene presentata una sfida e gli
studenti devono realizzare il proprio percorso di apprendimento. In realtà
vi sono diverse applicazioni dell’apprendimento basato sull’immagine:
● l’apprendimento per scoperta (Discovery Learning): proposto da
Bruner, gli studenti non hanno alcuna guida; però si rischia che
possano intraprendere qualsiasi strada; una variante infatti è la
“scoperta guidata”;
● l’apprendimento per problemi (Problem-based Learning): qui vi è
un gruppo di studenti a cui viene fornito un problema autentico mal
strutturato, in cui il punto di partenza è ben definito ma l’obiettivo
non è chiaro; il compito degli studenti è di definire meglio il
problema. E’ un metodo difficile per il docente da gestire. Gli
studenti acquisiscono prima i contenuti rispetto alla lezione frontale
in quanto vi è un apprendimento per problemi.
● l’apprendimento per progetti (Project-based Learning): ha come
finalità la realizzazione di un prodotto di qualità e originale, da
parte di gruppi, dove applicano conoscenze già acquisite in
precedenza. Nell’apprendimento per problemi si apprendono nuovi
concetti, qui è orientato al prodotto. Vi è anche il “transfer di
conoscenze” in cui per un nuovo contesto si devono usare le
stesse conoscenze
● l’insegnamento mediante studi di caso (Case-based Teaching): si
forniscono agli studenti casi reali e devono applicare conoscenze
pregresse. Favorisce la memorizzazione, problem solving, abilità
logico -deduttivo
● l’insegnamento just-in-time (Just-in-time Teaching): qui il docente
carica su una piattaforma online un questionario a cui bisogna
rispondere, e riguarda argomenti che ancora devono essere
spiegati e gli studenti però hanno già dei materiali da consultare. Il
docente successivamente regola la propria lezione, “appena in
tempo”, in base alle risposte fornite dagli studenti, 33
● le classi invertite (Flipped classroom): Si è sviluppata con le nuove
tecnologie, Lage afferma che le attività svolte in classe e quelle
svolte a casa vadano invertite, lo studente seguirà a casa prima
delle video-lezioni preparatorie mentre in seguito in classe
svolgerà problemi ed esercizi, in quanto l’ascolto è possibile anche
farlo in solitudine a casa mentre la parte degli esercizi è più
proficua farlo in classe sotto la supervisione dei docenti.
Il Reciprocal Teaching e la Community of Learners
Ideato da Brown e Palincsar, Riguarda i processi metacognitivi, cioè lo
studente deve riflettere sostanzialmente su quello che sta facendo, ad
esempio la lettura di un testo, e se quello che sta facendo è produttivo.
Nasce come attività di gruppo che consiste nel:
- riassumere
- fare domande
- chiarire
- predire (possibile evoluzione di quanto &egrav