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APPRENDIMENTO DI GRUPPO E STRATEGIE

Nell'ambito del gruppo è necessario che ciascuno cooperi esprimendo le proprie idee e i propri punti di

vista anche se discordanti. Nella prospettiva socio costruttivista anche la dimensione affettiva riveste un

ruolo di primo piano nella costruzione della conoscenza. Lo scambio sociale deve avvenire in un clima

sereno all'interno del quale il conflitto diventa un arricchimento per tutti i partecipanti ai lavori.

2.4 LE DIMENSIONI DELL’INTERAZIONE SOCIALE DI DOISE

Doise ha studiato in particolare i processi psicosociali mediante i quali l'uomo costruisce la sua personalità e

orienta il suo atteggiamento verso gli altri.Sostiene che l'interazione tra individuo e ambiente può essere

studiato su 4 dimensioni:

La prima è quella intraindividuale che consiste nel valutare i processi socio cognitivi che l'individuo utilizza

per processare le informazioni in suo possesso. La seconda è quella interindividuale dove si osserva il

mondo in cui rapporti interpersonali in senso di meccanismi individuali di elaborazione dei dati. La terza è

l'analisi posizionale. In questa fase si studia come la posizione sociale degli individui che partecipando ad

un gruppo influenza l'acquisizione degli apprendimenti individuali. Infine l'analisi delle norme sociali dove

si valuta come e quando si modificano le abilità individuali in base a determinate ideologie, norme e valori

del gruppo.

3. LA MOTIVAZIONE

3.1 IL COMPORTAMENTO MOTIVATO

Affinché si realizzi l'apprendimento, occorre che l'individuo sia interessato e partecipe, ovvero sia motivato.

La motivazione è la causa ed il fattore che determina un comportamento ed induce un'azione. Il

comportamento infatti si realizza in base a tre fattori, spesso concomitanti:

lo stimolo, che è sollecitato dall'ambiente esterno

• la motivazione, che determina anche le strategie cognitive

• l'emozione, ovvero la componente interiore soggettiva che ci spinge ad agire in una determinata

• maniera.

LIVELLI DELLA MOTIVAZIONE

Abbiamo tre livelli per la motivazione: riflessi, istinti e pulsioni.

I riflessi sono la più semplice forma di attività di un organismo in risposta all'azione degli stimoli esterni. È

una risposta automatica rapida e non derivante da un apprendimento precedente.

Gli istinti sono una sequenza comportamentale messa in atto dall'organismo in relazione a determinate

sollecitazioni ambientali.

Gli stimoli sono automatici e non appresi. Gli stimoli sono sempre orientati verso una meta.

Le pulsioni invece non scaturiscono da un fattore interno ma da una molla interiore. Un comportamento

come quello di nutrirsi nasce dal bisogno naturale ed è risultato di un processo cognitivo che ha permesso

l'organismo di individuare le strategie più funzionali per procacciarsi il cibo.

LA PIRAMIDE DI MASLOW

Maslow, uno psicologo statunitense, ha ideato la piramide di Maslow che spiega le motivazioni per le quali

gli individui sono spinti ad agire attraverso 5 tipi di bisogni fondamentali:

i bisogni fisiologici quelli ovvero connessi alla sopravvivenza

• i bisogni di sicurezza ovvero la stabilità, la dipendenza, protezione e la libertà dalla paura

• i bisogni di appartenenza e di affetto ovvero quella dimensione sociale emotiva e sentimentale

• i bisogni di stima distinti tra autostima e stima da parte degli altri

• i bisogni di autorealizzazione ovvero il desiderio di diventare sempre più ciò che si è e il desiderio di

• diventare tutto ciò che si è capace di diventare.

Questa gerarchia non è rigida poiché non è necessario che il bisogno sia totalmente soddisfatto perché si

possa realizzare un bisogno superiore. Il livello più alto si realizza una volta soddisfatti i bisogni primari e più

legati alla sfera biologica.

3.2 MOTIVARE LO STUDENTE AD APPRENDERE E MASTERY LEARNING

Il Mastery Learning e’ l'apprendimento per padronanza. Ideato da Bloom si fonda sul presupposto che tutti

gli studenti possono imparare una materia qualora venga garantito loro un tempo necessario ed

un'adeguata motivazione. Secondo Bloom, nel corso della lezione l'insegnante deve procedere all'analisi

alla scomposizione del compito da comunicare alla classe o al gruppo di studenti più lenti. Importante in

questo approccio è la dimensione affettiva ed emozionale: l'insegnante, prima di introdurre una nuova

conoscenza deve orientare e motivare psicologicamente l'allievo stimolando la naturale curiosità. Le

condizioni che favoriscono l'apprendimento sono: il ruolo attivo dell'insegnante nel parcellizzare le

informazioni ,l'autonomia dello studente, la gratificazione attraverso premi ,il cambiamento di rotta

quando i risultati non arrivano ,l'abilità dell'insegnante nel motivare gli studenti.

Porre l'attenzione sulle componenti emotive degli alunni e’ la vera novità del metodo

4. GLI STILI DI APPRENDIMENTO

L'apprendimento è l'acquisizione di conoscenze in vista di uno scopo ed è un processo complesso e

multifunzionale, e si compone di elementi verbali, emotivi, motori, percettivi e di abilità nella risoluzione di

problemi. Lo stile di apprendimento sintetico, predilige le visioni di insieme mentre lo stile analitico, si

sofferma su dettagli. Nell'ambito dei processi di apprendimento non vanno trascurati fattori legati alle

personalità dell'allievo,alle sue modalità di interazione e per questo lo stile di apprendimento cambia di

volta in volta. Lo stile di apprendimento tiene conto delle caratteristiche individuali, delle differenti

strategie nell’elaborazione delle informazioni, e le strategie messe in campo per categorizzare, le differenze

cognitive e motivazionali e le differenze di personalità.

4.1 STILI COGNITIVI

Stile cognitivo si intende la modalità preferenziale con cui gli individui elaborano le informazioni nel corso di

compiti diversi, quindi lo stile di apprendimento è un aspetto particolare del concetto più ampio di stile

cognitivo. Lo stile cognitivo tiene conto :

delle differenze individuali nei principi generali dell'organizzazione cognitiva,

• delle diverse tendenze soggettive interamente coerenti, che quindi non si riferiscono al

• funzionamento cognitivo generale.

Il termine fa riferimento alle differenze di personalità e alle differenze genetiche indotte dall'esperienza,

nelle capacità e nel funzionamento cognitivo.Di fatto, opera una mediazione tra motivazione emozione e

cognizione.

Alcune caratteristiche generali dell'organizzazione e del funzionamento cognitivo sono la tendenza a:

differenziare progressivamente,

• semplificare,

• dimenticare selettivamente in relazione a nuove idee non familiari

Queste tendenze vanno coniugate in rapporto a:

il tempo di imparare

• lo spazio in cui voglio imparare

• gli altri,

• gli strumenti di lavoro che ho,

• le valutazioni.

Ogni persona apprende in maniera diversa elaborando una propria strategia adeguata alla sua personalità e

i suoi bisogni. Queste strategie vanno scoperte e pianificate per ottenere le migliori condizioni di studio.

Verranno quindi selezionati per questo tipo di stile: l'ambiente più favorevole, i materiali più adatti, le

modalità di processo, un tutor o un esperto che possa verificare quanto appreso, un gruppo di lavoro con

cui condividere il percorso, i tempi più favorevoli allo studio. Ogni disciplina avrà bisogno di una particolare

metodologia quindi il processo di apprendimento non può mai essere uniforme.

4.2 I DIVERSI STILI COGNITIVI

La costruzione di un ambiente di apprendimento si basa su diversi stili cognitivi e sull'attivazione di

meccanismi che consentono di sviluppare, accanto alle conoscenze le competenze individuali. Tra gli stili

cognitivi si distinguono :

stile globale/ analitico. Lo stile globale parte dal Generale per arrivare al particolare, privilegia una

• visione di insieme, attribuisce maggiore importanza alla visione di insieme piuttosto che ai dettagli.

Lo stile analitico scorpora il generale in segmenti, analizza il singolo segmento, elabora il segmento

e ha sempre diversi segmenti per giungere una visione di insieme.

stile dipendente/ indipendente dal campo.Lo stile dipendente cerca di stare sempre con gli stessi

• compagni e utilizza solo i propri materiali imitando i comportamenti del gruppo. ha bisogno di

ricevere stimoli, indicazioni e valutazioni da compagni e insegnanti. Lo stile indipendente socializza

con tutti ed è in grado di utilizzare diversi materiali che vengono fornit,i mantiene lo stesso

comportamento in contesti con gruppi diversi.

stile verbale/visuale. Lo stile verbale segue la lettura di un brano senza sottolineare o evidenziare

• e per memorizzare utilizza il riassunto la ripetizione orale. Lo stile visuale invece evidenzia le parti

importanti di un testo e per quanto riguarda la memorizzazione e’ Favorita da schemi mappe e

grafici.

stile convergente/ divergente. Lo stile convergente utilizza procedure e strategie già applicate in

• contesti simili e richiama esercizi e procedure già affrontati mentre lo sia divergente applica

procedure e strategie non utilizzate e recupera esperienze già passate.

stile risolutore/assimilatore. Lo stile risolutore cerca soluzioni rapide in tempi brevi e utilizza le

• conoscenze ,le risorse a disposizione mentre lo stile assimilatore ricerca una soluzione globale che

vada oltre il problema e sviluppa procedure articolate.

stile sistematico/ intuitivo. Lo stile sistematico ha bisogno di indicazioni complete, precise e chiare

• ed è eternamente l'ultimo a consegnare una verifica. Lo stile intuitivo invece interpreterà

facilmente un compito, non ha bisogno di indicazioni dettagliate ,e’ rapido nel consegnare le

verifiche ed esprime ipotesi e congetture personali.

stile impulsivo/riflessivo. lo stile impulsivo prende la parola con facilità, improvvisa le

• argomentazioni via via che procede nell'esposizione, risponde precipitosamente mentre lo stile

riflessivo non prende la parola se non è invitato e deve sentirsi sicuro prima di parlare

5. METODO FEUERSTAIN E MEDIAZIONE DIDATTICA

Ogni metodo di insegnamento ha come obiettivi lo sviluppo e il potenziamento delle abilità cognitive. Il

metodo di Feuerstein consente di sviluppare la consapevolezza dei traguardi raggiunti durante il percorso e

al termine del processo di apprendimento. In particolare l'approccio di Feuerstein e’ di tipo sistematico ed è

basato sulla teoria della modificabilità cognitiva.

LA MODIFICABILITÀ’ COGNITIVA

Feuerstein, contrapponendosi alla teori

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
177 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Tenebrae77 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica della pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Della Zoppa Letizia.