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CARATTERI ANTIGENICI E FATTORI DI VIRULENZA
Capsula polisaccaridica → protegge dalla fagocitosi.
LPS → meno tossico rispetto ad altri Gram-negativi. Contribuisce alla risposta
infiammatoria
Vari antigeni capsulari → classificazione in 5 sierotipi (A, B, D, E, F).
Tossine:
PMT (Pasteurella multocida toxin) → favorisce la distruzione del tessuto
o connettivo.
Dermonecrotossina → provoca danni ai tessuti e necrosi locale.
o
Adesine → favoriscono la colonizzazione dell’ospite.
Produzione di enzimi litici (ialuronidasi, neuraminidasi, proteasi) → facilitano la
disseminazione.
PATOGENESI
L’infezione avviene principalmente attraverso morsi e graffi di animali (cani e gatti), con
conseguente cellulite e infezione dei tessuti molli.
1. Infezioni della pelle e dei tessuti molli (più comune) → eritema, edema, dolore e
possibile ascesso.
2. Artrite settica → in caso di diffusione locale.
3. Osteomielite → possibile in caso di morsi profondi.
4. Infezioni respiratorie → polmonite in soggetti immunocompromessi o con patologie
polmonari preesistenti.
5. Sepsi e meningite → rare, ma possibili in pazienti immunodepressi.
6. Endocardite → rara, ma grave.
DIAGNOSI
Esame colturale → su agar sangue e agar cioccolato (colonizzazione rapida).
Test biochimici → ossidasi positiva, catalasi positiva, fermentazione di glucosio senza
produzione di gas.
PCR → per identificazione diretta nei casi sistemici.
Colorazione Gram → utile per l'osservazione diretta nei campioni clinici.
TRATTAMENTO: Penicilline (amoxicillina + acido clavulanico) → terapia di prima linea.
Resistente a molti
Cefalosporine di III generazione (Ceftriaxone) → per infezioni gravi.
aminoglicosidi e a eritromicina. BORDETELLE
Sono patogeni respiratori, con alcune specie che causano gravi infezioni nelle vie aeree di
umani e animali. La specie più importante per l’uomo è Bordetella pertussis, l’agente
eziologico della pertosse. Altre specie rilevanti includono Bordetella parapertussis (causa
una forma più lieve di pertosse)
Metabolismo: aerobio obbligato.
Mobilità:
B. pertussis → immobile.
o B. bronchiseptica → mobile (flagelli peritrichi).
o
Struttura: possiede una capsula e pili per l'adesione.
Crescita: richiede terreni arricchiti come agar Bordet-Gengou (patate e sangue) o
terreno Regan-Lowe( carbone caseina e sangue)
Habitat: mucosa respiratoria di ospiti umani e animali.
CARATTERI ANTIGENICI E FATTORI DI VIRULENZA
LPS → attiva la risposta immunitaria.
Emaglutinina filamentosa (FHA) → (proteina bastoncellare) adesione alle cellule
epiteliali ciliate.
Proteine adesive (Fimbrie e pertactina) → favoriscono l'adesione alle vie
respiratorie.
Adenilato ciclasi-emolisina → blocca la fagocitosi, aumentando Camp
Citotossina tracheale → distrugge l’epitelio ciliato, causando tosse persistente.
Tossina dermonecrotica vasocostrizione e necrosi ischemica con danno tissutale
TOSSINA DELLA PERTOSSE: è il principale fattore di virulenza ed è responsabile della maggior
parte dei sintomi della pertosse. E’una tossina multicomponente composta da sei subunità
proteiche che formano un complesso AB5:
Subunità A (S1) → parte catalitica, ha attività ADP-ribosilante.
Subunità B (S2, S3, S4, S4, S5) → dominio di legame che media l’adesione ai
recettori delle cellule ospiti.
La tossina della pertosse altera il SI e il SN autonomo attraverso un meccanismo di ADP-
ribosilazione.
PATOGENESI
1. Legame alle cellule bersaglio: si lega ai recettori della superficie cellulare
(glicoproteine delle cellule epiteliali e dei fagociti).
2. Endocitosi e trasporto intracellulare: Il complesso AB5 viene internalizzato tramite
endocitosi.
3. Trasferimento della subunità catalitica (S1) nel citoplasma: La subunità S1 entra
nel citosol e modifica una proteina regolatrice chiave: la proteina Gi, che normalmente
inibisce l’adenilato ciclasi.
4. ADP-ribosilazione della proteina Gi: La tossina catalizza l’ADP-ribosilazione della
subunità α della proteina Gi, bloccandone l’attività.
5. Aumento incontrollato dell’AMP ciclico Poiché la proteina Gi è inattivata, l'adenilato
ciclasi resta attiva e produce grandi quantità di cAMP, alterando la funzione cellulare.
6. Effetti biologici
Alterazione della RI: ridotta attività dei fagociti e compromissione della
o risposta infiammatoria.
Aumento della secrezione di muco: iperattivazione delle cellule epiteliali
o respiratorie, con accumulo di muco denso e tosse persistente.
Danno alle cellule epiteliali ciliate: paralisi delle ciglia e incapacità di
o eliminare il muco dalle vie aeree → accumulo di muco denso → tosse
parossistica.
Distruzione dell’epitelio respiratorio → facilita la colonizzazione batterica e le
sovrainfezioni.
Sul sistema immunitario: Inibizione della migrazione dei fagociti →
o compromissione della RI. Alterazione delle citochine → ridotta attivazione delle
cellule T e B
Sul SN autonomo: Disregolazione dei segnali nervosi nel sistema
o parasimpatico, con ipersecrezione di muco e ipersensibilità bronchiale.
Si trasmette per via aerea attraverso goccioline respiratorie, colonizzando la mucosa delle vie
respiratorie superiori.
PERTOSSE (B. pertussis e B. parapertussis): Si sviluppa in tre fasi: (Incubazione 7-10gg
senza sintomi)
1. Fase catarrale (1-2 settimane) → sintomi simili a un raffreddore (febbre, rinorrea, tosse
leggera).
2. Fase parossistica (2-6 settimane) → accessi di tosse violenta e ripetitiva ("tosse
convulsa"), seguiti da un'inspirazione rumorosa ("whoop"). Può causare emorragie
subcongiuntivali, vomito e apnea nei neonati.
3. Fase di convalescenza (settimane-mesi) → tosse che gradualmente si riduce, ma la
suscettibilità ad altre infezioni respiratorie resta alta.
B. parapertussis → pertosse più lieve.
DIAGNOSI
Coltura batterica → su terreno Bordet-Gengou o Regan-Lowe.
PCR → test più rapido e sensibile.
Test sierologici (ELISA) → rilevazione di anticorpi contro PTX e FHA.
Immunofluorescenza diretta → identificazione rapida.
TRATTAMENTO: Macrolidi
Importante:
✅ gli antibiotici riducono la trasmissione, ma non alleviano i sintomi nella fase
parossistica, poiché il danno alle ciglia epiteliali è già avvenuto.
Vaccino DTP (Difterite-Tetano-Pertosse) → contiene tossoide pertossico e
componenti adesive (FHA, pertactina, fimbrie).
Richiami vaccinali → essenziali per mantenere l’immunità (DTPa nei bambini, dTpa
negli adulti). HAEMOFILUS
Metabolismo: anaerobi facoltativi/ ASPORIGENI
Mobilità: immobili.
Struttura: alcuni ceppi hanno una capsula polisaccaridica (più virulenti).
Crescita: richiedono fattore X (eme) e fattore V (NAD) → crescono su agar
cioccolato, ma non su agar sangue non supplementato.
Habitat: mucosa del tratto respiratorio superiore.
Le specie più rilevanti sono:
Haemophilus influenzae → patogeno principale
Haemophilus ducreyi → causa ulcera molle (malattia a trasmissione sessuale).
Haemophilus parainfluenzae e altre specie → flora opportunistica.
Haemophilus aegyptus
CARATTERI ANTIGENICI E FATTORI DI VIRULENZA
Capsula polisaccaridica (nei ceppi capsulati) → importante per la virulenza e per la
classificazione in 6 sierotipi (a-f).
Il sierotipo b (Hib) è il più patogeno. La capsula conferisce resistenza alla
o fagocitosi
LOS → simile al LPS, contribuisce alla risposta infiammatoria e al danno endoteliale
Proteine di membrana esterna → implicate nell’adesione e nella resistenza alla RI
Proteasi IgA → facilita la colonizzazione delle mucose degradando le IgA.
Adesine → permettono l’adesione alle cellule epiteliali delle vie respiratorie.
Fattori siderofori → sequestrano il ferro dall’ospite, essenziale per la crescita
batterica.
PATOGENESI H. influenzae
La trasmissione avviene tramite goccioline respiratorie. può colonizzare
asintomaticamente il tratto respiratorio o causare infezioni.
Haemophilus influenzae tipo b (Hib): È il ceppo più virulento e può causare:
1. Meningite → nei bambini non vaccinati (<5 anni), sintomi: febbre, irritabilità, rigidità
nucale.
2. Epiglottite → infiammazione grave dell’epiglottide, con rischio di soffocamento.
3. Polmonite → infezione delle basse vie respiratorie.
4. Batteriemia e sepsi → infezione sistemica con rischio di shock settico.
Haemophilus influenzae non tipizzabile (NTHi): Meno invasivo, causa infezioni locali:
Otite media (bambini) → comune causa di infezione dell’orecchio medio.
Sinusite → infezione dei seni paranasali.
Bronchite cronica → negli adulti con BPCO.
Haemophilus ducreyi: Ulcera molle → malattia sessualmente trasmessa caratterizzata da
ulcere genitali dolorose e linfadenopatia inguinale.
Haemophilus aegyptus: Associato a congiuntiviti purulenti e febbre purpurea brasiliana
DIAGNOSI
Coltura batterica → crescita su agar cioccolato con fattori X e V.
H. influenzae S. aureus
Test della satellitismo → cresce intorno a colonie di su agar
sangue, perché gli fornisce il fattore V
PCR → per identificazione rapida.
Colorazione Gram e test biochimici → ossidasi positiva, catalasi positiva.
Latex agglutination test → per rilevare antigeni capsulari nel liquor in caso di
meningite.
TRATTAMENTO
Cefalosporine di III generazione → per meningite ed epiglottite.
Amoxicillina-clavulanato → per infezioni meno gravi (otite, sinusite).
Fluorochinoloni → per infezioni gravi negli adulti.
Molti ceppi sono resistenti all’ampicillina a causa della produzione di β-lattamasi.
✅ Vaccino Hib (polisaccaride coniugato) → altamente efficace, somministrato ai neonati.
Fattore X (Hemin o Protoporfirina IX): è l'eme, una molecola contenente ferro necessaria
per la sintesi di enzimi come le citocromossidasi. È fondamentale per il metabolismo
Haemophilus,
energetico di in particolare per la funzione dei citocromi nella catena di
trasporto degli elettroni. Si trova Nei globuli rossi e nell’agar cioccolato, che viene ottenuto
H. parainfluenzae
riscaldando agar sangue, causando la lisi degli eritrociti e il rilascio dell'e