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E GLI ACCORDI DI CAMP DAVID (1978)

1973 l’esercito egiziano – a Nasser è seguito Sadat - invade il territorio israeliano (guerra

dello YOM KIPPUR, nome che deriva dalla festività ebraica di quel periodo) e gli stati

arabi come contro risposta, annunciano la riduzione del 5% della produzione mensile di greggio

finché Israele non si ritira dai territori occupati nella guerra dei sei giorni del 1967.

Israele dovette accettare a causa anche dello shock petrolifero del 1973, così lasciò il

territorio del Sinai. Dopo la guerra si avviò un lungo e fragile processo di pace con gli ACCORDI

DI CAMP DAVID tra egiziani e israeliani. Gli accordi prevedevano a restituzione del Sinai

all’Egitto e il reciproco riconoscimento diplomatico.

LIBANO: il paese lacerato dalla guerra civile, era rifugio di molti profughi palestinesi. 1975-

1976. Guerra tutti contro tutti, perché Israele per distruggere delle basi palestinesi, invade e

passa per il Libano. Questo genera la PRIMA INTIFADA, 1987.

PRIMA INTIFADA, (1987 – 1993)

INTIFADA: una rivolta delle popolazioni arabe dei territori palestinesi occupati da

Israele. A Gaza e in Cisgiordania (territori occupati da Israele, in cui vivono molti

arabi-palestinesi), i nuovi coloni ebrei ricevono molti aiuti dallo Stato israeliano. Gli arabi

invece vivono in condizioni precarie, senza diritti politici, e nella convinzione, confermata

dall’ONU, di vivere in “territori occupati”. Già nel 1964 era attiva (nasce) l’organizzazione per

la liberazione della Palestina (OLP) che guidata da Yasser Arafat a partire dal 1969, si batte

per il ritiro di Israele dai territori occupati, per il riconoscimento di uno Stato palestinese, e per

la distruzione dello Stato di Israele. Questo lo fa organizzando anche azioni terroristiche, fra cui

numerosi dirottamenti aerei e il sequestro e l’uccisione di atleti israeliani alle Olimpiadi di

Monaco del 1972.

9 dicembre 1987. La prima intifada o rivolta nei territori occupati inizia dopo che un veicolo

dell’esercito israeliano uccide in uno scontro automobilistico 4 operai palestinesi, è la scintilla.

Le strade si riempiono di giovani che per manifestare lanciano pietre e sassi contro i soldati

israeliani. Essi rispondono con la forza causando numerose vittime. Ciò alimenta

l’organizzazione dell’OLP che diventa più organizzata. La prima intifada dura 5 anni e si

concluse nel 1993 con gli accordi di Oslo. Ciò però non si concluse affatto, perché ulteriori

incomprensioni porteranno alla SECONDA INTIFADA.

IL MASSACRO DI MONACO. 1972

Il 26 agosto 1972 si aprono le Olimpiadi di Monaco di Baviera. Il 5 settembre i giochi sono

funestati dall’azione di un commando di guerriglieri palestinesi ai danni di atleti israeliani:

muoiono 17 persone. L’evento passa alla storia come il Massacro di Monaco.

Le precedenti Olimpiadi tedesche risalgono a Berlino 1936, sotto il periodo nazista. Nei Giochi

del ’72, dunque, la Germania vede un’occasione per mostrare un nuovo volto alla comunità

internazionale. 121 Nazioni partecipanti. Oltre 7000 atleti. Un servizio d’ordine disarmato e

discreto. La guerra fredda però è al culmine e Berlino è divisa da un muro. La Germania è

spartita tra mondo occidentale e blocco comunista. La Germania Ovest vive inoltre un

momento di forte tensione. Il gruppo armato di estrema sinistra RAF è sul piede di guerra: da

giugno Baader e Meinhof, due tra i suoi principali membri, sono rinchiusi in carcere.

Il Medio Oriente, invece, è infiammato dal conflitto tra ebrei e arabi che prosegue ormai da 50

anni.

Negli anni ’20 il movimento sionista promuove il trasferimento degli ebrei d’Europa in Palestina.

Il millenario equilibrio tra maggioranza araba e minoranza ebraica entra definitivamente in

crisi. Nel 1948, la nascita dello Stato ebraico di Israele con l’avallo dell’Onu esaspera il conflitto.

I Palestinesi, privi di uno Stato proprio, continuano a opporsi con la guerriglia allo Stato di

Israele.

Nel 1964 le organizzazioni in lotta per la liberazione della Palestina, costituiscono un organo

politico e paramilitare: l’OLP. Nella sua orbita gravitano anche cellule terroriste. Una di queste,

Settembre Nero, entra in azione a Monaco la notte del 5 settembre 1972. Un commando di 8

guerriglieri entra nel villaggio olimpico e prende in ostaggio 11 atleti israeliani. Due vengono

uccisi all’istante mentre tentano di contrastare i sequestratori.

Per il rilascio degli ostaggi Settembre Nero richiede la liberazione di 234 palestinesi dalle

carceri israeliane e di Baader e Meinhof da quelle tedesche. Israele rifiuta di trattare. Le

autorità tedesche tentano diverse operazioni di forza per liberare gli ostaggi. Falliscono tutte. Il

commando ottiene la possibilità di dirigersi all’aeroporto di Monaco per raggiungere Il Cairo

assieme ai prigionieri. L’ultima occasione è affidata a cinque cecchini tedeschi appostati ai

bordi della pista. Alle 23 inizia un violento conflitto a fuoco. All’1 e 30 del 6 settembre il bilancio

è di 17 morti: 11 ostaggi, 5 guerriglieri e 1 agente tedesco. Il 9 settembre dello stesso anno,

per ritorsione, l’aviazione israeliana bombarda diversi campi profughi palestinesi in Siria e

Libano, facendo 200 vittime tra i civili.

SECONDA INTIFADA (2000 – 2005)

Nel 2000 gli Usa convocano a

Camp David un incontro tra

l’ANP e Israele. La tensione

per i mancati accordi e la

passeggiata di Sharon (capo

del partito conservatore

israeliano) alla Spianata

delle Moschee (luogo sacro

rivendicato sia dagli arabi

che dagli ebrei), vista dai

Palestinesi come una

provocazione, innescano la

Seconda intifada. La guerra

riprende, sempre più violenta

con sempre più morti. Nel 2002

Israele

inizia a

costruire, in Cisgiordania, un muro lungo circa 600 Km. Per gli israeliani

serve a difendersi dagli attacchi palestinesi, per i palestinesi è un atto di

forza con cui gli israeliani cercano di annettere territori che non gli

appartengono.

Il 30 aprile 2003 viene promosso dalla Comunità internazionale, il piano

di pace Road Map, che prevede la convivenza pacifica di due stati

sovrani. Il piano non porta a grandi risultati. L’11 novembre 2004 Yasser

Arafat muore in circostanze non del tutto chiare e Abu Mazen diventa il

nuovo leader dell’autorità palestinese. Il 25 gennaio 2006 il partito

politico-militare Hamas, vicino all’estremismo islamico, ottiene la

maggioranza di governo in Palestina. Il partito di Al Fatah, che

rappresenta l’ala meno radicale dell’autorità palestinese, va

all’opposizione. L’Occidente, che considera Hamas un’organizzazione

terroristica, sospende tutti gli aiuti al Paese.

ISRAELE E PALESTINA NEGLI ULTIMI ANNI

Il 29 novembre 2012 l’ONU ha riconosciuto la Palestina come Stato

non membro con status di osservatore permanente.

Nel 2014 un’escalation degli scontri causò morti e 100mila sfollati. L’anno seguente ci fu

la Terza Intifada, definita ‘Intifada dei coltelli’.

Nel 2017 le tensioni si alzarono nuovamente quando il presidente americano Donald

Trump annunciò di voler spostare l’ambasciata Usa a Gerusalemme. Questo avrebbe

comportato il riconoscimento di Gerusalemme, città contesa fra arabi ed ebrei, come capitale

di Israele.

Nel 2020 il premier Benjamin Netanyahu annunciò l’intenzione di annettere le colonie

israeliane in Cisgiordania. Si trattava di fatto di una sconfessione degli Accordi di Oslo.

13 agosto 2020 furono firmati gli Accordi di Abramo, una dichiarazione congiunta

tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti, in seguito estesi anche al Bahrein. Oltre alla

normalizzazione dei rapporti diplomatici fra gli stati firmatari, gli Accordi di Abramo avevano

anche lo scopo di rafforzare il fronte contro l’Iran, nemico mortale di Emirati Arabi, Usa e di

Israele.

Nel 2021 si combatté una guerra di 11 giorni che causò 200 morti quando alcune famiglie

palestinesi furono minacciate di sfratto da Gerusalemme Est.

Nel 2022 è tornata la tensione: a marzo Israele è stato colpito da attacchi terroristici e gli

israeliani hanno ucciso alcuni palestinesi in Cisgiordania. Scontri, con centinaia di feriti, fra

palestinesi e polizia israeliana a Gerusalemme sulla Spianata delle Moschee. Hamas ha lanciato

un missile contro Israele, che ha risposto bombardando la Striscia di Gaza.

Nel 2022 sono stati uccisi 150 palestinesi in Cisgiordania e Gerusalemme est. Nei primi

due mesi del 2023 i morti sono stati oltre 50.

Lo Stato della Palestina attualmente è riconosciuto da 138 dei 193 stati membri delle Nazioni

Unite.

FONDAMENTALISMO

Le radici del fondamentalismo si sviluppano già negli anni 80, nel periodo di decolonizzazione

dei paesi arabi come Siria, Egitto, Libia, Algeria che erano in una situazione di stallo:

modernizzare il proprio paese o restare nella tradizione.

Inoltre, durante la decolonizzazione, la religione era rimasta ancora in secondo piano, per cui

iniziarono a nascere reazioni antinazionaliste e socialiste cioè di matrice antioccidentale che

sfociarono nel fondamentalismo, di tipo islamico.

Il fondamentalismo: movimento o gruppo di diversa matrice religiosa accomunati da una

critica durissima verso le società laiche e secolarizzate. Nel fondamentalismo islamico, in

particolare, un elemento cruciale, è la volontà di ricostruire le comunità politiche esistenti su

basi religiose. Contro le democrazie pluralistiche ritenute prive di spiritualità e schiave della

società dei consumi, il progetto fondamentalista è quello di riportare al centro della società, il

primato della legge divina su quella umana restaurando la sovranità di Dio sulla vita sociale

dell'uomo.

La visione fondamentalista prende piano principalmente in Iran.

IRAN: rivoluzione iraniana e repubblica e repubblica islamica d’Iran (1979).

L’Iran già dagli anni 30 è un paese molto avanzato,

anzi è uno dei più avanzati del Medio Oriente. Al

vertice della società iraniana, (prima dell’avvento

della Repubblica nel 1979) c’è lo scià, cioè

l’imperatore. Inoltre, il paese da sempre ha sempre

attirato attenzione su di sé, perché pieno di petrolio.

Ma nemmeno l’ultimo imperatore farà avvicinare le

potenze straniere per stringere alleanze diplomatiche

o commerciali, e anzi Muhammed Reza avvierà una

riforma agraria (che risulta fallace) e investirà nel

campo militare impoverendo ben presto il paese. La

popolazione si ribella mail regime la reprima con

durezza. Il leader dei contestatori è un ayatollah,

ossia un capo religioso i

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rosyah di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Berrino Annunziata.