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FERROVIE, frutto della combinazione di carrelli, binari e motori a vapore,

 Stephenson creò la prima linea ferroviaria ‘’Stockton-Darlington’’. Nel 1828 in USA

inizia la costruzione della prima linea e quai contemporaneamente in Inghilterra

(Manchester-Liverpool = industria-porto). La ferrovia cambia le percezione del

tempo e dello spazio visto che si va molto più veloci via terra con essa, ma al

tempo stesso pone anche una maggior rigidità per quanto riguarda i tragitti.

Spesso le ferrovie sono gestite da un solo soggetto, questo per motivi tecnici (uno

storia

solo decide come, quando…), economici e di sicurezza. Possiamo dividere la

della ferrovia in 3 fasi principali:

Fase pionieristica (1830-1850), vengono costruite le prime ferrovie che vengono

 però gestite da aziende private, questo porta alla creazione di una rete ‘’non

unitaria’’ e in contrasto nei parametri (larghezza binario o collegamenti per

esempio). Per ovviare a questi problemi diversi stati istituirono degli organi

appositi per coordinare la costruzione delle reti ferroviarie anche in base alle

esigenze del paese (Inghilterra deve soddisfare la domanda di trasporto di un

Ferrovie

paese industriale, l’USA pensa più ai prodotti agricoli per esempio).

spingono il processo di industrializzazione poiché o i paesi spendevano un sacco

per comprare materiali da altri paesi oppure iniziavano a produrre

internamente.

finanziamento

Il delle ferrovie poteva essere avviato o tramite…

Iniziativa privata, tipico dell’Inghilterra per esempio dove lo stato si

 limitava a stabilire i prezzi minimi di esproprio (per evitare che i

terreni espropriati ai privati per la costruzione di ferrovie siano

sottopagati) e scartamento (con l’obiettivo di creare una rete

unitaria).

Iniziativa pubblica, un esempio fu il Belgio, il quale decise di far

 finanziare pubblicamente le grandi opere ferroviarie lasciando

all’iniziativa privata solo le linee secondarie.

Sistema misto, in Francia vennero ripartiti i ruoli, lo stato si occupa

 di progettare e costruire mentre i privati avevano il compito di

fornire materiali e personale per la gestione delle ferrovie stesse

Altri casi, in USA prevale il capitale privato sostenuto anche da

 finanziamenti esteri (Inghilterra) che portò anche alla nascita di

una sorta di mercato borsistico

In Italia, la prima linea collegava Napoli-Portici (capitale-luogo

vacanze famiglia reale), inizialmente il finanziamento era misto fino

a che non venne lasciato totalmente ai privati fino alla nascita di

‘’ferrovie dello stato’’.

Età dell’oro (1850-1870), si costruirono le linee principali. La Francia divenne il

 maggior mercato dei titoli ferroviari, la tecnologia applicata diventa sempre più

accurata. Viene a formarsi un vero e proprio mercato mondiale integrato delle

ferrovie che porta a una crisi del settore agrario.

Fase del completamento (1870-1900), si costruiscono le linee secondarie, i

 collegamenti internazionali (come, ad esempio, i trafori alpini) e le linee

transcontinentali (USA tra le coste e in Russia con la transiberiana).

Come cambia la struttura economica con la nascita delle ferrovie?

C’è una riduzione dei tempi di trasporto e aumento del volume di merci (anche per

 quanto riguarda i capitali)

Campo siderurgico e meccanico divennero centrali in quel periodo

 I mercati crescono e si ampliano, ma questo porta anche a un aumento della

 concorrenza

Le compagnie ferroviarie vengono considerate le prime grandi imprese, questo

 porta però anche alla nascita di nuove esigenze manageriali

TRASPORTI MARITTIMI, anche questi ebbero grandi innovazioni soprattutto con le

 imbarcazioni a vapore (primi tentativi 1783,1800 ca.). Da lì a qualche anno iniziano

con i battelli a pale nei corsi fluviali i servizi regolari di trasporto (su reno o

Mississippi per esempio), per quanto riguarda i trasporti in mare questi battelli sono

ancora troppo obsoleti e rischiosi. Il passo successivo in sostituzione alle navi a

vela fu l’introduzione graduale dell’elica e la conseguente nascita dei battelli a

vapore. Decisivo per l’affermazione della nave a vapore fu anche la scoperta di

nuove vie marittime (es canale di Suez non aveva vento e quindi le navi a vela

erano inutili).

Importante elemento per le ferrovie riguardava i mezzi di comunicazione, il telegrafo

elettrico divenne lo strumento più utilizzato. Venne inoltre deciso un sistema unitario

di comunicazione così da evitare incomprensioni tra paesi differenti ovvero il ‘’codice

morse’’:

1858 = codice morse adottato universalmente

 18951 = cavo sotto la manica

 1866 = cavo transatlantico permanente

 1902 = tutti i continenti sono collegati via telegrafo (suo sviluppo corre

 parallelamente con quello delle ferrovie)

Un ulteriore svolta nelle comunicazioni fu la nascita del telefono (Meucci 1808-1839),

un sistema che rispetto al telegrafo permetteva una maggior velocità nelle

comunicazioni e la non esigenza di avere un intermediario. Nonostante ciò,

ovviamente nei primi periodi era confinato solo al mondo degli affari, la diffusione fu

lenta e limitata a grandi città.

Escludendo Inghilterra e Belgio il resto dell’Europa ha ancora un’economia agricola,

ma tra il 1850 e il 1914 ci fu una forte accelerata dello sviluppo economico in molti

paesi Europei e non solo, l’industria si afferma come settore cardine per le economie

mondiali.

La logica che guida il commercio internazionale cambia intorno la fine dell’800, fino a

quel momento il mercantilismo era la strategia più utilizzata, questa pero tendava a

rallentare il commercio internazionale. Con la rivoluzione industriale in Inghilterra però

ci si accorse che il mercantilismo non rappresentava la politica economia più

funzionale, al suo posto venne preferita una sorta di liberismo commerciale con la

riduzione o azzeramento dei dazi doganali (hanno un andamento opposto rispetto al

valore del bene scambiato); in altri paesi rimase una sorta di protezionismo. La teoria

liberista venne supportata da diversi studiosi come Smith o Ricardo, questi

sostenevano che paesi differenti dovevano sostenere prezzi differenti per la

produzione interna a seconda del prodotto. Per esempio, è possibile che un paese X sia

più efficiente nella produzione di un prodotto A e un paese Y nel prodotto B, ai due

paesi conviene specializzarsi nei prodotti ‘’forti’’ e importare quelli la cui produzione

costa di più, così facendo è anche possibile che si abbassino gli stessi costi di

produzione dei ‘’forti’’.

Tornando alla teoria ‘’liberoscambista’’ Francia e Inghilterra stipularono un accordo

secondo cui: Inghilterra eliminava i dazi doganali sulla seta francese e riduceva quelli

sul vino e cognac, la Francia invece riduceva i dazi su carbone, ferro, macchinari e

filamenti inglesi per implementare importazioni e esportazioni tra questi due paesi.

Inoltre, il trattato conteneva anche una ‘’clausola della nazione più favorita’’ secondo

cui la percentuale del dazio doveva essere pari alla migliore possibile tra i paesi

europei (es. se Belgio ha dazio a 8% su cotone verso Francia allora questa deve

applicarlo anche all’Inghilterra).

Inizia qui l’età del libero scambio, i paesi iniziano a stipulare tra loro diversi trattati

proprio in riferimento al commercio, in tutti questi era contentatura la ‘’clausola del

miglior prezzo’’ che portava a un netto abbassamento dei dazi doganali e un forte

incremento del commercio internazionale. il problema sorse quando scoppiò la prima

crisi, si notò in quel momento come i paesi pensavano più a se stessi che agli altri e di

conseguenza questi decisero di rialzare tutti i dazi doganali (crescono salari, dazi,

prezzi dei beni…).

I fattori principali della crescita fu legato a diversi fattori, tra questi sicuramente libero

scambio, mezzi di trasporto terrestri, trasporti marittimi vengono innovati, inflazione

sale. Dopo questo periodo però iniziò una fase di crisi solo apparentemente

passeggera, l’economia rallenta e i prodotti agricoli sono in sovrabbondanza per costi

di trasporto molto bassi soprattutto da paesi extraeuropei. A quel punto molti paesi

optarono per:

ritornare a un regime più protezionistico e un conseguente innalzamento dei

 dazi doganali

ripresa del colonialismo per necessità di nuove risorse (Francia, Inghilterra e

 Germania vanno verso africa e asia per esempio)

Si arriva a questo punto a quella che viene definita ‘’belle époque’’ (1896):

ci fu un forte sviluppo industriale legata soprattutto alla metallurgia.

 Era evidente come la fase fosse caratterizzata da forte inflazione (prezzi, salari

 e profitti erano molto alti per il periodo)

Anche la popolazione mutò fortemente: mortalità (-) e natalità (+) cambiarono

 notevolmente (c’erano + cibo, + igiene e grossi progressi in medicina…) e

inoltre la vita media cresce, tutto ciò porta a una sovrappopolazione

(soprattutto rurale).

Le due conseguenze principali di questa sovrappopolazione furono il fenomeno di

urbanizzazione (le città iniziano a sostituire le campagne) e il fenomeno delle grandi

migrazioni verso nuovi paesi, tra il 1821 e il 1914 intorno ai 50M di persone lasciarono

l’Europa, la maggior parte di questi migranti erano migranti economici che cercavano

condizioni economiche favorevoli. La Prima guerra mondiale interruppe questo

fenomeno di migrazione inizialmente per una questione di sicurezza nel viaggiare e in

un secondo momento perché i paesi iniziarono a regolamentare i flussi migratori

anche in termini economici (bisognava pagare per emigrare).

Quali sono gli effetti delle grandi migrazioni?

Per i paesi di partenza, l’offerta di lavoro era inferiore e i salari di chi resta sale.

 Si affermò il fenomeno delle rimesse degli emigrati che portava gli emigrati a

guadagnare in un paese straniero e trasferirli nel paese d’origine

Per i paesi di destinazione, c’è aumento di forza lavoro ma al tempo stesso si

 pone il problema dell’integrazione (lingua)

Il sistema bancario diventa centrale perché necessario risulta lo spostamento di

capitali, diverse sono le tipologie di banche o intermediari finanziari che nascono nel

corso dell’800:

Banche di emissione, che emettono carta moneta e moneta legale

 Banche centrali (non come le conosciamo oggi), gestisce l’offerta di moneta e

 ha poteri di vigilanza e controllo sulle altre banche

Casse di risparmio, raccolgono piccol

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

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