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NAPOLEONE III
Luigi Filippo, che era asceso al potere dopo la Rivoluzione di Luglio, iniziò ad avvertire problemi di ordine politico ed economico. Dal punto di vista politico, la Monarchia entrò in discordia con la maggior parte del popolo, che richiedeva riforme radicali delle istituzioni politiche nazionali per rispondere meglio all'evoluzione dell'economia e della società francese. In particolar modo, si invocava un forte allargamento del diritto di voto, cosa su cui il governo si dimostrò inflessibile. A questi malcontenti si aggiunsero problemi di natura economica. Nel 1846 iniziò un periodo di crisi economica dovuto a cattivi raccolti in agricoltura, cosa che comportò penuria (carenza) di alimenti. La crisi investì anche il settore industriale che subì le conseguenze di forti speculazioni. L'anno successivo, la crisi economica si acuì (accentuò) e ciò bastò per minare il consenso al governo.regime. Da alcuni tafferugli (scontri) iniziati a seguito di una dimostrazione dei repubblicani contro il governo, prese origine la rivoluzione del '48. Luigi Filippo fu costretto ad abdicare e un gruppo di repubblicani formò un governo provvisorio, proclamando la seconda repubblica francese. I repubblicani si adoperarono affinché nello stesso anno si insediasse un'assemblea costituente. Nel novembre del 1848, i lavori si conclusero con la redazione di una Costituzione che istituiva in Francia una repubblica presidenziale con un'unica assemblea legislativa.
Il diritto di voto fu allargato a tutti i maschi (suffragio universale maschile) e con un consenso plebiscitario fu proclamato presidente Luigi Napoleone Bonaparte, nipote di Napoleone I (era figlio al fratello di Napoleone). I repubblicani si dividevano in due gruppi: i moderati e i radicali. Questi ultimi, che volevano anche riforme sociali, non si ritenevano soddisfatti dalla Costituzione. Tuttavia, la
La crescente forza dei radicali allarmò la piccola e la grande borghesia. Ponendosi come difensore nazionale di fronte al pericolo radicale, Luigi Napoleone concentrò tutti i poteri nelle sue mani e con un colpo di stato, nel 1851, diede alla Francia una nuova costituzione e un anno dopo restaurò l'impero.
Poiché il figlio di Napoleone I era stato proclamato imperatore (viene definito "imperatore nominale", perché fu soltanto una carica virtuale) dai suoi sostenitori con il nome di Napoleone II, egli decise di denominarsi Napoleone III e si autoconcesse il diritto di trasmettere il titolo imperiale ai propri eredi.
Il primo decennio del regno di Napoleone III fu caratterizzato da una politica autoritaria e accentratrice e dal tentativo di ostentare la potenza della corte sia attraverso l'esibizione di fasto e ricchezze, sia attraverso la realizzazione di monumentali lavori pubblici che trasformarono radicalmente la capitale Parigi.
Dopo il 1860,
Napoleone III cominciò ad attuare una serie di riforme liberali che consentirono la rinascita dei partiti d'opposizione e promosse lo sviluppo dell'industria. Durante il Secondo Impero, la Francia crebbe notevolmente. La politica economica seguita da Napoleone III durante il suo regno può essere riassunta in tre punti essenziali:- Ferrovie ed opere pubbliche;
- Riforma del sistema bancario;
- Adozione di politiche libero-scambiste.
- Aumentò l'occupazione e stimolò la domanda;
- Conferì alla città un'immagine di monumentale magnificenza, considerata consona alla capitale di un Impero e quindi acquisì maggiore visibilità e prestigio internazionale;
- L'assetto urbano fu riordinato attraverso i boulevard, lunghi viali ampi che
Dallo Stato quanto da industrie private, era necessario raccogliere quanto più possibile tra i risparmiatori.
Le banche (in generale) effettuano due tipi di operazioni: raccolta e finanziamenti, cioè prendono capitali dai privati e li usano per effettuare dei prestiti.
La remunerazione è data dal differenziale del tasso di interesse applicato, più basso per la raccolta e più alto per i finanziamenti. Esse, infatti, sono obbligate a restituire i capitali a chi ha versato soldi in banca e non sempre riescono a recuperare i fondi che hanno usato per i finanziamenti.
Per ridurre il grado di rischio, le banche tradizionali erano molto attente a effettuare finanziamenti a scadenze simili alle operazioni di raccolta.
Esempio: se una banca effettua operazioni di raccolta tra il piccolo risparmio, che ha scadenza a breve termine (un correntista può chiedere alla banca soldi liquidi in ogni momento), sarà portata a concedere prestiti a breve termine.
per evitare di trovarsi in crisi di liquidità. Se, diversamente, ha la possibilità di immobilizzare il risparmio per tempi medio-lunghi, potrà concedere prestiti anche alle industrie, che per loro natura sono di lungo termine.
Il sistema bancario francese ai tempi di Napoleone II fu particolarmente innovativo, ma anche particolarmente rischioso e dopo la rivoluzione del '48 si presentava alquanto in difficoltà: molte banche avevano chiuso e i grandi banchieri privati, che ancora erano in attività, erano specializzati in particolari tipi di operazioni finanziarie come il collocamento di prestiti a governi stranieri o i contratti di concessione ferroviaria.
Questo sistema bancario, di conseguenza, non era in grado di assicurare la liquidità necessaria per finanziare opere pubbliche e industrie.
Per risolvere questo problema, le banche avrebbero dovuto effettuare maggiori operazioni di raccolta, soprattutto di risparmio privato.
Per far fronte ai
Problemi di liquidità e per favorire una maggiore mobilitazione del risparmio tra i cittadini, nel 1852 Napoleone III concesse ai fratelli Pereira di fondare la Société Générale du Crédit Mobilier. La particolarità di questa banca era che fuoriusciva dagli schemi della banca tradizionale, infatti effettuava la raccolta capitali a breve e concedeva finanziamenti a medio-lungo termine. Così facendo, la banca riuscì a mobilitare anche il piccolo risparmio che, come abbiamo detto, predilige scadenze brevi. Con i soldi raccolti, i Pereira finanziavano soprattutto costruzioni ferroviarie. Ovviamente, un istituto bancario di questo tipo era anche altamente rischioso. Qualora i privati avessero chiesto il rimborso dei loro depositi, la banca avrebbe avuto difficoltà a smobilizzare le somme che aveva prestato a industrie e che rimborsavano i prestiti molto lentamente. Il successo di questa banca fu garantito dal volume dei risparmi raccolti.
e dalla fiducia che ispirò tra i privati, che quindinon causarono crisi di liquidità. Tuttavia, nel corso del tempo, questa banca osò molto investendo anche all'estero, fin quando, intorno al 1860 si trovò coinvolta in diverse operazioni sbagliate che ne causarono il fallimento. L'iniziale successo della banca finì con il diffondere l'innovazione, che fu accolta in breve tempo anche dagli oppositori. Il Crédit Mobilier fallì nel 1867, ma i suoi principi di gestione, ormai diffusi in molti paesi, furono accolti e sviluppati nelle grandi banche miste di fine secolo. L'ABOLIZIONE DEI DAZI Un altro importante intervento di Napoleone III nell'economia francese fu la stipula di un tratto di commercio con l'Inghilterra nel 1860. L'Imperatore era convinto che fosse giunto il momento per la Francia di abbandonare il protezionismo, che era invece fortemente voluto dalla borghesia industriale, che temeva la.concorrenza estera. Questa tendenza al protezionismo si acuì con Napoleone Bonaparte ai tempi del Blocco Continentale e continuò, appunto, fino a questo trattato. Napoleone III, consigliato dall'economista Michel Chevalier, si convinse che sarebbe stato opportuno per la Francia ridurre le tariffe protezionistiche. I tempi sembravano maturi in quanto l'industria nazionale era cresciuta e l'abolizione dei dazi era auspicabile per una serie di riflessioni:- Sarebbe stato possibile specializzarsi nelle attività industriali più competitive;
- Per esportare di più, sarebbe stato anche necessario importare più materie prime, ma anche i prodotti industriali che costavano meno all'estero;
- Il commercio internazionale avrebbe potuto così far aumentare il volume delle esportazioni e delle importazioni, ottenendo comunque benefici.
Antichissime legate al protezionismo. Quando Napoleone III prese contatti con Richard Cobden, che gli propose di abbassare i dazi, ritenne di poter giungere anche alla distensione dei rapporti con l'Inghilterra, ma, tuttavia incontrò l'opposizione del Parlamento. Per ovviare a questo problema, Napoleone III si avvalse di una norma costituzionale che consentiva all'imperatore di stipulare e ratificare trattati anche in assenza del consenso del Parlamento. In tutta segretezza e con grande celerità, Napoleone III fece sì che si siglassero degli accordi con l'Inghilterra per ridurre i dazi doganali tra i due paesi. Per far questo, incaricò proprio Chevalier, che giunse alla sigla del trattato con Cobden, che era stato incaricato dal primo ministro Palmerston. La stipula di questo trattato rappresentò una circostanza di grande importanza per la Francia, in quanto: Per volere di Cobden, il trattato (che era bilaterale) includeva la clausola
della nazione più favorita. Per comprendere come funziona facciamo un esempio:- Francia e Inghilterra si accordano sulle tariffe di un bene e inseriscono nel trattato