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METROPOLITANA
materiali)
Combinazione di ferro e vetro (nuovi
• (1912; Guimard; Parigi)
• CASA GUIMARD ↓
Casa-studio per sé e per la moglie (anch’essa artista)
• Composizione di facciata del tutto innovativa:
• Il ritmo delle finestre è irregolare
• Angolo stondato
• Elementi aggettanti
• Cornici in pietra collegano più aperture
•
Utilizzo nuovo di materiali tradizionali → vengono accostati
• in maniera
inusuale il mattone
e la pietra
VICTOR HORTA (1861-1947) progetta diverse architetture in Belgio e dei grandi magazzini
• a Parigi 17-03-23 – STORIA DELL’ARCHITETTURA 2 – lezione 6
ampie luci
Si ispira allo stile dei grandi magazzini e lo declina nelle abitazioni private → con
• aperture
vetrate in
copertura,
gusto raffinato
e moderno
(1892-93; Horta; Bruxelles)
HÔTEL TASSEL
(1895; Horta; Bruxelles)
• HÔTEL SOLVAY ↓ facciata convessa
Si trova esattamente di fronte a Hôtel Tassel → il primo presenta una
• con bowwindow, mentre il secondo è
facciata concava
realizzato con una
così che completasse la forma dell’edifico
opposto
Tripartizione verticale della facciata → le due parti laterali appaiono avanzate rispetto alla
• fascia centrale arretrata
studiata nei minimi dettagli
Ogni parte è affinché fosse tutto perfettamente in armonia
• pietra, ferro legno
Utilizzo combinato di e
• Il carattere industriale di alcuni elementi (travi in ferro) non viene mascherato
• Le ringhiere in ferro battuto del vano scala diventeranno un simbolo rappresentate lo stile
• art nouveau armonia continuità
Le linee frusta sono riprese in vari elementi → e
• 17-03-23 – STORIA DELL’ARCHITETTURA 2 – lezione 6
(1898-1900; Horta; Bruxelles)
• MAISON HORTA ↓
Casa-atelier realizzata da Horta per sé
• Ripresa delle linee frusta sinuose e “libere”
• stile tradizionale industriale
Combinazione di e
• La scala principale centrale divide le due parti della casa → a sinistra si colloca
• l’abitazione, mentre a
destra viene posizionato lo
studio
lucernario
Vano scala illuminato con luce zenitale tramite un
• Anche il disegno dei vetri viene studiato per armonizzarsi con le altre linee
• (1895-98; Horta; Bruxelles)
CASA VAN EETVELDE ↓
Utilizzo della luce zenitale per l’illuminazione
•
degli ambienti centrali
Senso di leggerezza dato dall’utilizzo di esili
•
colonnine in ghisa
(1895-1900; Horta; Bruxelles)
• CASA DEL POPOLO ↓
demolito
L’edificio è stato e non è pervenuto a noi
• Unione di mattoni, pietra, ferro e vetro → prevalenza delle superfici vetrate rispetto alle
• pareti opache
17-03-23 – STORIA DELL’ARCHITETTURA 2 – lezione 6
ossatura in
SALONE DELLE RIUNIONI all’ultimo piano → caratterizzato da un’esile
• ferro che sostiene le balconate e la
copertura
HENRY VAN DE VELDE (1863-1957)
• ↓
Inizia la sua carriera come pittore (frequenta l’accademia di Anversa)
• Si trasferisce per un breve periodo a Parigi dove conosce i maggiori pittori impressionisti
• e postimpressionisti
Torna in Belgio per progettare architetture
• Subisce l’influenza di William Morris → sposa l’ideologia dell’arte totale e del gusto
• eclettico
• Inizia una polemica nei confronti della standardizzazione → la qualità del prodotto poteva
• esserci solo se l’oggetto
nasceva a partire dalla
creatività dell’artigiano
Distingue i termini “ornamentazione” e “ornamento”
• ↓ ↓
elemento posticcio capace di rivelare
e superfluo le forze strutturali
interne
Le forme degli arredi devono coniugare bellezza e funzionalità tramite l’accentuazione
• dell’ornamento
Disegna anche piccoli oggetti d’uso oltre a vestiti, gioielli, arredi (più o meno grandi)
• Espressione massima dell’idea di OPERA D’ARTE TOTALE
• 1898: apre il proprio laboratorio per la produzione dei mobili che disegna
• Karl Ernst Osthaus fu un suo mecenate → gli commissiona la progettazione il proprio
• museo per l’opera d’arte astratta (Osthaus
stava iniziando a collezionare questo tipo di
opere) (1906;
SCUOLA DI ARTI E MESTIERI DI WEIMAR
Van de Velde)
17-03-23 – STORIA DELL’ARCHITETTURA 2 – lezione 6
(1914; Van de Velde; Colonia)
• TEATRO PER L’ESPOSIZIONE DER WERKBUND
↓
possenti
Masse plastiche → si distacca dai precedenti progetti in cui puntava alla
• leggerezza
Studia il funzionamento scenico del teatro
• spazio flessibile
Palcoscenico tripartito con (per organizzare tre scene
• contemporaneamente) architetto
CHARLES RENNIE MACKINTOSH (1868-1928) ha una formazione di
• medievalista alla scuola di architettura di Glasgow (1896-98; Mackintosh; Glasgow)
QUEEN CROSS CHURCH ↓
Ancora legato allo stile gotico in maniera evidente, ma si
iniziano ad intravedere delle caratteristiche moderne
linee curve linee rette
Combina e → si ispira alle forme di Horta ma le “alleggerisce”
• rendendole più geometriche e semplificate
(1896-99, 1907-09; Mackintosh; Glasgow)
• SCHOOL OF ARTS ↓
Sede della Glasgow School of Art
• È la sua opera maggiore
• due fasi
Realizzata in diverse → dopo molti anni completerà l’edificio con l’ala della
• BIBLIOTECA (distrutta a causa degli incendi del 2014
e 2018)
Bow window
BIBLIOTECA → ● molto alti che suddividono la facciata conferendole ritmo
• ● Spazi lasciati liberi per dei bassorilievi (poi non realizzati)
doppia altezza
● Spazio a circondato da una passerella perimetrale
lignei
● Telai con balaustra dentellata (sembrano arazzi appesi)
giapponesi
● Ispirazione agli arredi
industriale aspetti tradizionali
Combina l’aspetto (grandi vetrate e lucernari) e gli
• (rivestimento in granito) 17-03-23 – STORIA DELL’ARCHITETTURA 2 – lezione 6
Richiama in parte i castelli medievali scozzesi
• Linee rette “addolcite” da delle linee curve (es. Scalinata d’ingresso)
• Lavora con superfici lisce e rigorose per poi concentrare tutte le decorazioni in un unico
• punto (1902-03; Mackintosh; Glasgow)
WILLOW TEA ROOM ↓
Articolazione spaziale su più livelli
• Legno verniciato (più chiaro rispetto al legno scuro della
•
Glasgow School)
(1901; Mackintosh)
• HOUSE FOR AN ART LOVER
↓
Realizzato per un concorso indetto da una rivista austriaca (poi escluso perché arriva in
• ritardo)
Costruita postuma nel 1989-96 sulla base del progetto di Mackintosh
• Esterni uniscono la tradizione scozzese (semplicità della facciata) a decorazioni sature
• di immagini (concentrate tutte nella parte alta della facciata)
1902: Esposizione Universale di arte Decorativa Moderna a Torino → vi partecipano tutti i
• principali artisti e
architetti mondiali
17-03-23 – STORIA DELL’ARCHITETTURA 2 – lezione 6
(1902; Raimondo D’Aronco; Torino)
• ROTONDA ALL’ESPOSIZIONE ↓
Progettata come padiglione all’Esposizione di Torino
• Cupola ispirata alla BASILICA DI SANTA SÒFIA → aveva lavorato a Istanbul al servizio
• del sultano turco
pianta centrale
Edificio a → in particolare prende il Pantheon come archetipo, però del
• Pantheon non rimane nulla se non l’impianto tipologico
L’interno è decorato con affreschi in stile art nouveau
• Le decorazioni statuarie sono costituite solo da figure femminili → richiamano le donne
• preraffaellite
volute linee frusta
Drappi si contorcono in e
• Forme ad archi ribassati e contrafforti a volute rovesciate
• Sculture realizzate da Bistolfi
• Richiami agli elementi fitomorfi di Mackintosh
• festoni floreali
Gli elementi verticali diventano appesi (come la casa delle maioliche di
• Wagner) (1899-1900; Ernesto Basile;
HOTEL VILLA IGIEA
Palermo) ↓
Basile è un architetto medievalista, con particolare
attaccamento al gotico
(1899; Basile; Palermo)
• VILLINO FLORIO ↓
Realizzato per degli industriali siciliani molto abbienti
• Elementi tratti dalla tradizione (bugnato, arco a tutto sesto) ed elementi moderni (utilizzo
• del ferro e delle linee frusta) 17-03-23 – STORIA DELL’ARCHITETTURA 2 – lezione 6
(1901-03; Sommaruga; Milano)
• PALAZZO CASTIGLIONI ↓
Opera principale dell’architetto Giuseppe Sommaruga
• Oggi è la sede della ConfCommercio
• tradizionale
Impostazione (ritmo semplice con finestre rettangolari, utilizzo del bugnato,
• fascia alla base che funge da basamento)
Putti alle finestre tengono degli elementi simili a drappi (forse ispirato ad un progetto di
• Bernini)
Decorazioni liberty
• Oblò del piano terra con inferriate realizzate da Mazzucotelli
• Decorazioni scultoree criticate perché troppo “volgari” (due donne seminude poste sul
• portone d’ingresso) poi tolte
Scalone d’onore a tripla rampa (forse ispirato allo scalone dell’Operà di Parigi)
• 22-03-23 – STORIA DELL’ARCHITETTURA 2 – lezione 7
LA SECESSIONE VIENNESE Impero cosmopolita
L’impero Austro-Ungarico comprendeva un territorio vastissimo → in
• cui convivono diverse
lingue, culture e popoli
↓
Vienna era la capitale e il
punto di riferimento per
l’arte e la cultura
1857: vengono demoliti gli antichi bastioni → le mura vengono sostituite dalla
• RINGERSTRAßE
↓
● Una sorta di circonvallazione che circonda il
centro
● Caratterizzata da larghi viali alberati
● Si costruiscono sulla Ringer tutti gli edifici
pubblici e di rappresentanza
↓
stili architettonici diversi
Coesistono
(ad esempio il Parlamento in stile neo-greco
e il Municipio in stile neo-gotico)
OTTO WAGNER (1841-1918)
• ↓
Vive a cavallo del passaggio tra Impero Austro-Ungarico e piccolo Stato Austriaco
• Punto di riferimento per l’architettura austriaca nella seconda metà dell’800
• storica austriaca, itali