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Il possesso non è un diritto

Il possesso non è un diritto e non è una situazione giuridica soggettiva ma è una situazione di fatto che è connaturata da 2 elementi: (situazione di fatto che si estrinseca da... -> comportarsi come se si fosse proprietari dell'oggetto -> esercitare...) e il corpus (avere la cosa con sé -> avere un potere di governo sulla cosa). Il detentore tiene la cosa consapevole dell'altruità del diritto.

Per dire che si possiede qualcosa si dice che si ha la titolarità di essa non il possesso.

Il possesso è irrelato rispetto all'appartenenza. Il possesso si può avere anche se non si ha la cosa (senza avere il corpus). Il locatore ha il possesso della cosa, il conduttore è il detentore (riconosce altruità del diritto).

La tutela del possesso è irrelata rispetto la proprietà.

Art 1140 nozione di possesso: "Il possesso è il potere sulla cosa che si"

Manifesta in un'attività corrispondente all'esercizio della proprietà o di altro diritto reale. Si può possedere direttamente o per mezzo di altra persona, che ha la detenzione della cosa.

'Es art.1490-> garanzie per i vizi della cosa venduta' Il venditore è tenuto a garantire che la cosa venduta sia immune da vizi che la rendono inidonea all'uso a cui è destinata o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore. Il patto con cui si esclude o si limita la garanzia non ha effetto, se il venditore ha in mala fede tacuito al compratore i vizi della cosa.

'Es. di onere art 2643 atti soggetti a trascrizione' Si devono rendere pubblici col mezzo della trascrizione:

  1. I contratti che trasferiscono la proprietà di beni immobili
  2. I contratti che costituiscono, trasferiscono o modificano il diritto di usufrutto su beni immobili, il diritto di superficie, i diritti del concedente e dell'enfiteuta.

  1. I contratti che trasferiscono, costituiscono o modificano i diritti edificatori comunque denominati, previsti da normative statali o regionali, ovvero da strumenti di pianificazione territoriale.
  2. I contratti che costituiscono la comunione dei diritti menzionati in precedenza.
  3. I contratti che costituiscono o modificano servitù prediali, il diritto di uso sopra beni immobili, il diritto di abitazione.
  4. Gli atti tra vivi di rinunzia ai diritti menzionati precedentemente.
  5. I provvedimenti con i quali nell’esecuzione forzata si trasferiscono la proprietà di beni immobili o altri diritti reali immobiliari, eccettuato il caso di vendita seguita nel processo di liberazione degli immobili dell’ipoteca a favore del terzo acquirente.
  6. Gli atti e le sentenze di affrancazione del fondo enfiteutico.
  7. I contratti di locazione di beni immobili che hanno durata superiore a 9 anni.
  8. Gli atti e le sentenze da cui risulta liberazione o cessazione di pigioni o di fitti.
nonancora scaduti, per un termine maggiore di 3 anni 10) I contratti di società, e di associazione con i quali si costituisce il godimento di beni immobili o di altri diritti reali immobiliari, quando la durata della società o dell'associazione eccede i 9 anni o è indeterminata 11) Gli atti di costituzione dei consorzi che hanno l'effetto indicato dal numero precedente 12) I contratti di anticresi 12 bis) gli accordi di mediazione che accertano l'usucapione con la sottoscrizione del processo verbale autenticata da un pubblico ufficiale a ciò autorizzato 13) Le transazioni che hanno per oggetto controversie sui diritti menzionati precedentemente 14) Le sentenze che operano la costituzione, il trasferimento o la modificazione di uno dei diritti menzionati nei numeri precedenti. Un'altra onere è l'onere della prova contenuto nell'art 2697 -> ''chi vuole far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che nesoggettivo ha la possibilità di agire in base a quel diritto. Il diritto oggettivo, invece, è l'insieme delle norme giuridiche che regolano la convivenza sociale. È l'ordinamento giuridico nel suo complesso, composto da leggi, regolamenti, principi generali del diritto, consuetudini, ecc. Il diritto soggettivo deriva dal diritto oggettivo, in quanto è garantito e riconosciuto dall'ordinamento giuridico. È una situazione giuridica soggettiva che permette al titolare di agire in base a quel diritto. Un esempio di diritto soggettivo è il diritto di proprietà, che permette al proprietario di un bene di utilizzarlo, disporne e trarne vantaggio. Altri esempi sono il diritto di credito, che permette al creditore di richiedere il pagamento di un debito, e i diritti reali, che conferiscono al titolare il potere di godimento e disposizione su una cosa. Il diritto soggettivo può essere esercitato in diversi modi, a seconda del tipo di diritto e delle norme che lo regolano. Il titolare può agire attivamente, compiendo determinati comportamenti per far valere il suo diritto, o può rimanere inerte, ossia non fare nulla e semplicemente godere del diritto. È importante sottolineare che il concetto di diritto soggettivo non indica sempre una posizione di libertà assoluta. In alcuni casi, il diritto soggettivo può comportare anche doveri e responsabilità per il titolare. Ad esempio, il diritto di proprietà implica anche l'obbligo di rispettare i diritti altrui e di non arrecare danni. In conclusione, il diritto soggettivo è una situazione giuridica che garantisce al titolare la possibilità di agire in base a quel diritto, mentre il diritto oggettivo è l'insieme delle norme che regolano la convivenza sociale.soggettivi relativi: Si possono far valere solo verso determinate persone o soggetti specifici (e la soddisfazione del titolare del diritto è in connessione con un comportamento altrui. Quindi il mio interesse viene soddisfatto solo se un'altra persona agisce in un certo modo. I diritti soggettivi possono essere acquisiti in diversi modi, ad esempio attraverso un contratto, per successione ereditaria o per disposizione di legge. È importante sottolineare che i diritti soggettivi devono essere esercitati nel rispetto delle norme e dei limiti stabiliti dall'ordinamento giuridico. In caso di violazione di un diritto soggettivo, il titolare può ricorrere al giudice competente per ottenere la tutela e il ripristino del proprio diritto. L'interesse legittimo, invece, si riferisce alla tutela di un interesse che non è direttamente correlato a un diritto soggettivo. È l'interesse al corretto funzionamento della pubblica amministrazione e alla sua conformità alle norme di legge. La tutela dell'interesse legittimo avviene principalmente attraverso il ricorso al giudice amministrativo. Infine, è importante sottolineare che sia i diritti soggettivi che gli interessi legittimi possono essere oggetto di tutela giurisdizionale, ma le modalità e le competenze dei giudici possono variare a seconda del tipo di diritto o interesse coinvolto.

assoluti: proprietà, diritti reali, diritti della personalità (nome, immagine)

Relativo: si può far valere solo nei confronti di determinati soggetti. Es. diritti di credito (o rapporti di obbligazione) perché attribuiscono ad un soggetto (creditore) il potere di pretendere un comportamento (prestazione) da parte di un altro soggetto (debitore). Il vincolo del debitore verso il creditore si dice obbligazione. Nell'obbligazione la prestazione che è l'oggetto deve essere suscettibile; dunque il rapporto tra creditore e debitore è un rapporto di obbligazione.

Classificazione fatti giuridici

Fatti giuridici = fatti a cui l'ordinamento collega un'ordinanza giuridica (es. fattispecie)

Esempi:

art 1 la nascita -> capacità giuridica

art 456 la morte -> apertura successione

art 2043 il danno -> risarcimento

fatti giuridici: qualsiasi accadimento (naturale o umano) al cui verificarsi una regola giuridica ricollega il prodursi

di un determinato effetto giuridico. Tutti i fatti giuridici vengono classificati per non compiere errori.
  1. Meri fatti = fatti giuridici in senso stretto; sono eventi naturali come la nascita
  2. Atti umani atti giuridici atti materiali si suddividono in: e che sono le costruzioni, piantagioni, etc.
Gli atti giuridici sono le attività umane da cui derivano effetti giuridici. Un atto giuridico è ogni comportamento umano lecito o illecito che la legge prende in considerazione in quanto imputabile ad un soggetto. Leciti sono quelli considerati o non vietati; Illeciti sono quelli vietati (o sanzionati) -> conseguenza: una sanzione. ATTO ILLECITO: atto che viola una norma giuridica e che perciò lede gli interessi (generali o particolari) da essa protetti. Illecito amministrativo -> comportamento illegittimo della pubblica amministrazione Illecito penale -> reato punito con sanzione penale L'illecito civile

comportamento che:

  • Lede direttamente un interesse particolare protetto da una norma giuridica
  • Provoca, perciò, un pregiudizio per il soggetto leso
  • Determina responsabilità e cioè l'obbligo di risarcire il danno cagionato

L'illecito civile si distingue in 2 tipi:

  • Differenza nella disciplina contrattuale (risarcimento 10 anni) aqudiana (5 anni)
  • Contrattuale: norma di riferimento art 1218 cc. è il caso del debitore che non adempie la prestazione dovuta e quindi:
    • viola la norma che lo obbliga ad adempiere
    • reca un pregiudizio al creditore
  • Extracontrattuale (aqudiano): è il caso di chi reca un danno ingiusto ad altri con dolo o colpa al di fuori di un preesistente rapporto tra danneggiante e danneggiato.

Gli atti giuridici leciti hanno un'altra distinzione:

  • Dichiarazioni di scienza: Si asserisce di avere conoscenza di un fatto o che un fatto è avvenuto. Per esempio una confessione, giuramento, riconoscimento
di diritto italiano, l'atto di autonomia è un concetto che si riferisce alle manifestazioni di volontà dirette a regolare interessi privati e che sono riconosciute dalla legge come aventi effetti giuridici. Questi atti possono essere di diversa natura, come ad esempio un contratto, un testamento, una procura o un recesso. Lo strumento principale che i privati hanno a disposizione per disporre dei propri interessi è l'autonomia privata, che consiste nel dare a se stessi delle regole e stabilire le proprie norme. Il contratto e il testamento sono gli strumenti più comuni per esercitare l'autonomia privata. Tuttavia, è importante sottolineare che l'autonomia privata ha dei limiti imposti dalla legge. La nozione di atto di autonomia non è molto diversa dal concetto tradizionale di manifestazione di volontà diretta a costituire, regolare o estinguere rapporti giuridici, che è presente in altri ordinamenti giuridici come ad esempio il BGB (Codice Civile tedesco). Nel nostro codice civile italiano, la disciplina degli atti di autonomia è regolata in modo specifico.del codice non ci sono norme dedicate a tutti gli atti di autonomia: ci sono norme dedicate al contratto, altre dedicate al testamento, altre al matrimonio, etc. Alcuni problemi sono comuni a tutti gli atti di autonomia: per esempio la capacità (maggiore o minore età, capacità di intendere volere, etc), la forma (comunicazione verbale, tacita, scritta, etc), la volontà (errore, violenza, dolo). Autonomia contrattuale equivale alla privata art 1322 "le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge. Le parti possono anche concludere contratti che non appartengono ai tipi aventi una disciplina particolare, purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l'ordinamento giuridico." Nel nostro sistema troviamo l'art 1324 norme applicabili agli atti unilaterali "salvo diverse disposizioni di legge, le norme che regolano i contratti si osserva".
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
10 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara.z.03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Mazzariol Riccardo.