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Kθ
1.2τ
PID 2θ 0.5θ
Kθ
La tabella evidenzia nel caso in cui il controllore che si intenda usare sia
regole speciali
costituito dalla sola azione proporzionale (caso o dalle sole azioni proporzionale ed integrale
P)
(caso PI).
Metodi di Ziegler–Nichols
Il Secondo Metodo di Ziegler–Nichols è una orientata
tecnica di taratura ad anello chiuso
alle specifiche dinamiche.
Il utilizzato è sempre un sistema lineare del primo ordine con ritardo,
modello approssimato
che in questo caso, però, non viene descritto mediante i parametri della sua funzione di trasfe-
rimento. Al loro posto, invece, sono usati che ne rappresentano le
due indici caratteristiche
ovvero il e la −π
in frequenza, margine di guadagno frequenza di attraversamento a
radianti.
Di fatto questi indici possono essere legati alle del sistema con-
analiticamente prestazioni
trollato nel caso di modello lineare del primo ordine con ritardo. Il calcolo sperimentale di
questi due valori, però, richiede necessariamente un esperimento ad anello chiuso.
Metodi di Ziegler–Nichols
Gli del modello approssimato sono ottenuti con la seguente procedura:
indici rappresentativi
il controllore PID viene sostituito con un guadagno;
1 il sistema controllato è, quindi, alimentato con un ingresso a gradino unitario;
2 il guadagno viene variato fino a raggiungere il per cui la grandezza
valore critico K
3 c
controllata inizia ad
y(t) oscillare;
fornisce il
K margine di guadagno;
4 c
l’inverso del delle corrispondenti indotte fornisce, invece, la
periodo T oscillazioni fre-
5 c −π
quenza di attraversamento a radianti.
Metodi di Ziegler–Nichols
La con cui vengono calcolati i in funzione di e è sintetizzata
regola parametri industriali K T
c c
nella seguente tabella. K T T
p i d
P 0.5K c
PI 0.45K 0.8T
c c
PID 0.6K 0.5T 0.125T
c c c
Il fornisce, in generale, rispetto al
secondo metodo di Ziegler–Nichols risultati migliori
primo, in quanto riesce a sfruttare in modo più efficace i del sistema
margini di stabilità
controllato. Di contro, indurre forzatamente oscillazioni in un processo produttivo è sempre
e ciò rende questo metodo in ambito industriale.
molto rischioso inutilizzato
Metodi di Ziegler–Nichols
Il pur avendo origini esclusivamente derivanti
primo metodo di Ziegler–Nichols, empiriche
da misurati sul campo, risulta sorprendentemente efficace in una grande
riscontri oggettivi
varietà di situazioni reali.
Inoltre, la è garantita da semplici accorgimenti matematici con cui è
flessibilità di impiego
possibile ricondursi alle condizioni d’uso ideali:
sia il che l’uscita prima della variazione del set-point possono essere portati
riferimento
a zero mediante opportune traslazioni del fondo scala;
l’ampiezza del gradino sul riferimento può essere portata al valore unitario scalando
opportunamente l’ingresso del processo; solitamente per la coerenza delle unità di misura,
lo stesso fattore di scala viene applicato anche all’uscita.
In questo scenario il PID ottenuto dalla taratura è riferito a un ingresso e un’uscita che sono
stati e, quindi, prima di essere inserito nel sistema di produzione deve essere
traslati e scalati
convertito nelle del processo.
variabili reali
Metodi di Ziegler–Nichols
L’evidenza pratica dell’efficacia del primo metodo di Ziegler–Nichols ha ispirato nel tempo lo
sviluppo di molti altri basati, però, su
metodi di taratura ad anello aperto, considerazioni
analitiche rigorose.
Ai fini della taratura di un PID industriale, la necessità maggiormente sentita riguarda la ro-
ovvero la sua capacità di garantire la stabilità del processo produttivo
bustezza del controllo,
anche a fronte di errori consistenti sul suo modello matematico. Questa proprietà risulta stret-
tamente legata alla procedura con cui viene calcolato il del sistema
modello approssimato
da controllare. PID Tuner
APPS →
Plant Import
→
L'app PID Tuner regola automaticamente i guadagni di un controllore PID per un impianto SISO al fine di
ottenere un equilibrio tra prestazioni e robustezza. È possibile specificare il tipo di controllore, come PI, PID
con filtro derivativo o controllori PID a due gradi di libertà (2-DOF). I grafici di analisi consentono di esaminare
le prestazioni del controllore nei domini del tempo e della frequenza. È possibile perfezionare interattivamente
le prestazioni del controllore per regolare la larghezza di banda dell'anello e il margine di fase, oppure per
favorire il tracciamento del setpoint o il rigetto dei disturbi. È possibile utilizzare PID Tuner con un impianto
rappresentato da un modello LTI numerico, come una funzione di trasferimento (tf) o un modello a spazio di
stato (ss). Se si dispone del software Simulink® Control Design™, è possibile utilizzare PID Tuner per regolare un
blocco PID Controller o PID Controller (2DOF) in un modello Simulink.
Il Response Time regola la velocità con cui il sistema risponde a un cambiamento nel setpoint o a un
disturbo. Se si imposta lo slider su un tempo di risposta più rapido, il sistema risponderà più velocemente ai
cambiamenti. Tuttavia, un tempo di risposta più rapido può comportare un aumento delle oscillazioni e una
maggiore possibilità di instabilità. Un tempo di risposta più lento rende il sistema più robusto (tendente ad
un sistema del I ordine), con meno oscillazioni, ma la reazione agli ingressi sarà più lenta.
Il tempo di risposta influisce direttamente sulla larghezza di banda del loop del controllore (B=0.35*tr) . Un
tempo di risposta più veloce implica una larghezza di banda maggiore, che permette al sistema di reagire
più velocemente, ma a scapito della robustezza.
Il Transient Behavior modifica la forma del comportamento transitorio del sistema (risposta iniziale,
sovraelongazione, smorzamento). Spostare lo slider verso un comportamento più smorzato (dx) riduce le
oscillazioni, il che significa che il sistema raggiunge il setpoint con meno sovraelongazioni e oscillazioni.
Verso una risposta più aggressiva permette una risposta più rapida, ma introduce più oscillazioni e
sovraelongazione, con un rischio maggiore di instabilità. Utilizzando questi slider, si deve trovare un
compromesso tra prestazioni (una risposta rapida con meno ritardo) e robustezza (meno oscillazioni e
stabilità maggiore).
Control System Designer
APPS →
Interfaccia grafica che permette di progettare, analizzare e ottimizzare sistemi di controllo in modo
interattivo. Fornisce strumenti per la progettazione di controllori in sistemi di controllo a
retroazione, come PID, compensatori lead-lag, e controllori avanzati basati su modelli. La sua
funzione principale è quella di facilitare il tuning dei parametri del controllore per soddisfare i
requisiti di prestazione specificati (come stabilità, risposta in frequenza, margini di fase e
ampiezza, ecc.).
Il designer permette di sintonizzare i parametri del controllore in maniera interattiva. Spostando i
parametri del compensatore (ad esempio, il guadagno proporzionale, integrale, derivativo), il
sistema aggiorna automaticamente le risposte del sistema e mostra come questi cambiamenti
influenzano le prestazioni.
È possibile regolare i poli e zeri del controllore, o utilizzare le funzioni di ottimizzazione automatica
per far sì che il sistema soddisfi i criteri di progettazione predefiniti, come margini di fase o
ampiezza, risposta transitoria o altre specifiche.
Se vado su un grafico tasto dx→Design Requirements→New posso impostare dei requisiti per
quel grafico specifico.
Tasto dx Su Add poles and zeros posso aggiungere poli e zeri integratori o derivatori, mentre su
→
Edit Compensator posso vedere la forma di C
Simulink Library Browser, dove cercare tutti i blocchi
Una volta lanciata la simulazione si crea nel workspace una
variabile out, che contiene tutti i dati.
in tout si nota che il passo è variabile, infatti esso dipende dal solver
per accedere alle variabili che mi interessano:
>> out.tout % out.bloccochevoglio
Opzioni di visualizzazione
Visualizzare scope in maniera più efficiente senza connessioni: tasto dx sul segnale Create and
→
Connect Viewer (oppure Connect to Viewer) Scope
→
Tasto dx Viewers and Generators Manager (per gestire scope, visualizzazioni e display)
→
Tasto dx sul segnale Log Selected Signal e poi sfruttando il Data Ispector (per confrontare segnali
→
anche con simulazioni antecedenti)
Per salvare i dati dello scope sul workspace
(nella variabile out):
---------
N del PID: inverso della costante di tempo del filtro del I ordine che rende il PID fisicamente
realizzabile.
Dal blocco PID Tune… si apre il Tuner. Su Show Parameters posso vedere le performance a
→ →
confronto in termini di Rise time, settling time ecc.
----------
Modellazione di saturazione dell’attuatore:
Si verifica wind-up
Oss: Comment out (elimino blocco) vs Comment through (lo cortocircuito)
Evitare wind-up:
Usando back-calculation: Si nota che senza back-
calculation la risposta è
ritardata e si verifica
sovraelongazione, mentre
con l’inserimento del Kb la
situazione migliora.
Maggiore Kb minore è il
tempo in cui si resta in
saturazione, anche se in
questo caso la risposta
cambia di poco.
Usando clamping: Con il clamping il
controllore smette di
aggiornare il termine
integrale finché l'uscita
non rientra nei limiti,
prevenendo così
l'accumulo eccessivo
dell'azione integrale.
Qui non ci sono parametri
settabili, il risultato è
analogo.
Modellistica fisica
Pendolo semplice Coppie applicate rispetto all’asse di rotazione:
C(t) (1) (ingresso indipendente)
C(t)
(2) (t) = sen (coppia dovuta alla forza
C m g ! θ(t)
p
" peso)
(3) (t) = − (t)
θ(t) C C(t) C
tot p
m
mg
Seconda legge della dinamica per i moti di rotazione: (4) = (t),
J θ̈(t) C tot 2
dove è il momento di inerzia del pendolo rispetto all’asse di rotazione: = .
J J m !
Il modello matematico è = − sen
J θ̈(t) C(t) m g ! θ(t)
ovvero g C(t)
+ sen =
θ̈(t) θ(t) 2
! m !
Roberto Diversi Controlli Automatici T–1 – p. 14/55
Esempio pendolo
Il blocco derivativo, che fa una derivata numerica, n