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Il tema degli esseri zoomorfi nella letteratura universale

Léopold Sudre nella sua opera Le sources du Roman de Renarttopos affronta il tema degli esseri zoomorfi, che è così ampio da essere presente in ogni parte del globo. Dall’India con il Panchatantra fino alla Siberia, questo tema tocca ogni continente e ogni latitudine. Nell’opera francese sono racchiusi due cicli di racconti animalistici. Nel primo ciclo, di origine nordica, l'orso viene sempre sconfitto dalla volpe. Nel secondo ciclo, di origine orientale, si alternano le figure del leone, dello sciacallo e della iena, che vengono rispettivamente elevati al grado di re (leone) e ministri (sciacallo o iena). Queste figure possono essere identificate nelle figure occidentali della volpe e del lupo. A questi due cicli si uniscono anche il folklore autoctono dell'Europa Centrale e la favolistica latina, greca e mediolatina, secondo l'analisi di Jacob Grimm. Tuttavia, Lucien Foulet si oppose a queste teorie, sostenendo che i testi sono una piena elaborazione letteraria basata sui racconti orali e popolari francesi.

testi fossero autografi e creazioni individuali. Foulet cercò inoltre di ricostruire la cronologia delle branches e nel legame con il poema di Nivardo dil'Ysengrimus Gand 1150 nel quale compaiono in opposizione per la prima volta il lupo e la volpe presenti scrittori che hanno preso parte all'opera anche nel romanzo, si comprende con questa analisi che molti fossero legati o cresciuti in ambienti ecclesiastici. Tra gli anni sessanta e settanta del Novecento, attraverso gli studi di Hans-Robert Jauss ha cambiato la visione tra oralità e scrittura dei testi, soprattutto riguardo le modalità esecutive degli stessi distinguendo quelle destinate alla fruizione pubblica eseguite da giullari da quelle trasmesse senza intento d'arte. Le strutture narrative vengono analizzate da Elina Suomela-Härmä che divide le branches in base alla tipologia di azioni che comandano i movimenti dei protagonisti. Negli ultimi anni si è applicato un approccio

storico-antropocentrico volto a comprendere il significato di nomi e figure zoomorfe che compongono il testo permettendo di L'importanza del romanzo di Renart nel panorama medievale europeo.

L'importanza del romanzo di Renart nel panorama medievale europeo. Si è cercato inoltre di identificare l'interdiscorsiva del testo all'interno del sistema culturale del suo tempo in modo tale da metterlo a confronto con altre opere realizzate nello stesso periodo e riconoscere gli elementi fondamentali e condivisi dell'opera.

LA PARODIA E LA SATIRA all'interno del Roman de Renart, Gli atteggiamenti antropomorfi sono sicuramente un elemento comico infatti gli atteggiamenti dei personaggi, spesso deplorevoli sono volte ad esemplificare le malevoli azioni.

2 Uno sciacallo, mentre vagava alla ricerca di cibo entro la città, venne colto dalla notte, con la gola contratta dalla fame. Sfuggendo ai cani che lo inseguivano e ululando di terrore, cadde senza avvedersene in

Una giara piena di indaco. La torma dei cani si allontanò. Uscito faticosamente dalla giara della tinta e vedendo il suo corpo colorato dal liquido, nota che gli altri sciacallinon lo riconoscono e fuggono spaventati. Allora lo sciacallo tinto di blu decide di approfittare della situazione e farsi riconoscere dagli altri animali come capo di origine soprannaturale, allontanando da sé gli altri sciacalli. Ma un giorno, all'udire gli ululati degli altri sciacalli provenienti dalle regioni vicine, non poté trattenersi dal rispondere ululando a sua volta. Fattosi così riconoscere per quello che era realmente, gli altri animali che aveva ingannato lo uccisero.

degli uomini; pur non essendo il fulcro delle narrazioni la satira e la parodia sono elementi presenti e imprescindibili delle branches. Tra i bersagli maggiormente accusati si ritrova, come spesso nella letteratura del periodo, la chiesa, non è da escludere che alcune branches possano essere state

composte anche da religiosi, con diversi gradi d'istruzione.
  • La parodia si nota nel culto delle reliquie soprattutto a causa dei poteri taumaturgici (curativi) che si credeva possedessero, oppure la celebrazione del rito liturgico, non affidato a preti ma animali con paramenti sacri, la cerimonia della tonsura non viene risparmiata neppure la confessione che diventa un altro imbroglio di Renart.
  • In una delle branches per descrivere un emissario del Papa, un lombardo, parodizzando i suoi dialoghi con citazioni tra latino ed italiano che ironizzano sulla sua poca conoscenza della lingua francese, ma anche e soprattutto sulla sua ampollosità sottolineata dall'utilizzo del latino.
  • La satira si nota nelle affermazioni mosse nei confronti dei Crociati, ma anche sulle poche virtù dei monaci cistercensi e benedettini dei quali si criticava l'agiatezza opposta alle loro aspirazioni di fede.
  • L'ignoranza del clero viene anche rappresentata.

Particolare quello di campagna viene accusato di nicolaismo (concubinaggio) e di una morale di vita discutibile. Si salvano dalla satira Renartiana le alte gerarchie della chiesa da spiegare con una possibile collocazione di questi autori nella suddetta gerarchia sociale, inoltre non è da dimenticare la divisione tra clero e laicato (padrone e sottomesso) ben espressa nella rappresentazione umana dei personaggi minori, spesso ironizzati e stereotipati, legati al lavoro della terra, al contrario degli animali (antropomorfi) che si riconoscono nell'autorità del re leone.

Dall'epica francese

La parodia si riconosce inoltre nella presenza sia di forme provenienti ma anche dall'amore, genere del romanzo cortese e della narrativa con la caratteristica però di sovvertirne il messaggio ed il valore mettendo a nudo le pulsioni indomabili dei personaggi dei racconti. Si comprende così come la natura riesca a sovvertire le regole della civiltà.

aristocratica. L'insubordinazione di Renart sottolinea la spaccatura all'interno della nobiltà, descritta nelle branches, legata al suo re Noble ma spaccata da conflitti e tensioni si allontana dalla visone del ciclo arturiano e dei suoi cavalieri della tavola rotonda.
  • Le azioni di molti protagonisti spesso rozze e violente si annoverano anch'esse tra le caratteristiche tipiche di parte della letteratura medioevale, con allusioni spesso erotiche e sessuali.
  • L'opposizione alla morale cortese negli atteggiamenti dei protagonisti va a sottolineare lo stravolgimento degli atteggiamenti canonici applicati nella letteratura cavalleresca nel rapporto tra cavaliere e principessa (si arriva persino a ribaltare la classica elevazione della donna, non più servita ma sopraffatta dall'uomo).
  • Parodia dei testi: viene parodizzato il triangolo tra Tristano-Isotta-re Marco mettendolo a confronto con la tresca tra la moglie di

Isengrin, Hersent and Renart, non a caso nella branche 5 vige un rapporto diparentela (zio nipote) tra Isengrin e Renart come nella vicenda paragonata tra Tristano e Re Marco.

GLI AUTORI

Li autori delle branches che compongono il roman de Renart sono spesso sconosciuti, solo tre nomi appaiono all'interno del testo. Il riferimento principale è quello a Pierre de Saint-Cloud (identificato come l'autore più antico da Foulet per le branches 2 e 5a); un altro autore Richart de Lison firma nella branche 12 ed infine nel primo verso della branche 9 si palesa un generico prestre de Croiz en Brie. Incerti però sono ancora i riferimenti storici riguardanti questi personaggi, Pierre de Saint-Cloud è stato identificato tra i 12 intellettuali dell'università di Parigi accusati di eresia ed secondo le teorie di Jonckbloet arsi sulfuoco riferiti da Cesario di Heisterbach, oltre a queste tesi è ancora impossibile spingersi e si può solo ipotizzare.

Partendo dal testo, la condizione intellettuale e sociale dei possibili autori.

IL LINGUAGGIO DEL ROMANZO

Come già messo in luce in precedenza, il testo del romanzo di Renart la volpe possiede alcune branches che denotano grande perizia e cura. È da sottolineare nuovamente il concetto di intertestualità (spesso usata con fine parodico), ma non solo, anche lo stretto rapporto che alcune branches hanno con la narrazione orale, molto apprezzata dal pubblico medievale di diverse estrazioni sociali.

L'interdiscorsività aumenta il livello delle affermazioni precedenti, allargando il panorama comunicativo dei racconti, presente in particolare nei dialoghi tra i personaggi.

ALTRI MODELLI

Pur potendo inserire il topos alla base del Roman de Renart in una tradizione più ampia e condivisa sia contemporanea all'opera, Renart è un'epifania (scoperta) per il suo rapporto tra ingannatore e ingannato, che si rispecchia anche

nella forma stessa del romanzo. La contraddizione è un tema cardine del romanzo ma soprattutto del suo protagonista che riesce a condizionare il mondo che lo circonda con questa sua attitudine a circuire. Anche la presenza dei nomi propri sottolinea una cesura con la favolistica classica, molti nomi hanno origine germanica, altri sono anche parlanti o allusivi ovvero rappresentano le peculiarità dei personaggi. L'importanza che hanno avuto questi nomi è notabile anche nel francese moderno dove l'originale goupille (volpe) è stata sostituita con Renart, probabilmente altri riferimenti utilizzati per nominare i personaggi provengono dal folklore locale e dalle forme dialettali. Da non dimenticare nel romanzo di Renart la volpe è anche la dimensione che unisce umani ed animali, sia selvatici che domestici. I due mondi sono in relazione ma spesso non riescono a dialogare, tranne per la branca 2 nel dialogo tra la donna ed il corvo. Molte vicende

prendono comunque vita in ambienti antropizzati, ciò è da ricollegare sia ad una dimensione di relazione con la natura più sviluppata che una cultura molto legata al mondo animale.

TERMINI DA RICORDARE

Il termine roman usato per identificare la raccolta non è da confondere con la definizione di romanzo (secondo l'accezione moderna del termine), è invece da identificarsi nella definizione di roman(z) ovvero di lingua volgare.

Il termine branche(s) identifica la parola ramo/i in senso metaforico per ribadire il fatto che i testi di autori diversi e successivi si innestano in una tradizione esistente e delineata, anche se il dubbio permane sull'esistenza di una spiegazione vista che le divergenze tra i testi fanno dubitare di un originale comune tra tutte le opere.

Il termine Tricksters' stories identifica l'eroe imbroglione, mendace ed ingannatore ed è uno delle figure più arcaiche dell'immaginario mitologico.

universale.

I PERSONAGGI PRINCIPALI

Renart: la volpe protagonista del romanzo, furba ed astuta, ingannatrice e trikster.

Isengrin (Isengrino):

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Morris..m di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura di viaggio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Concina Chiara Maria.