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Il movimento profilmico determina così solo in parte quello filmico: la direzione è la stessa, ma la

velocità è differente

-re-inquadratura ( reframing)→ brevi movimenti della mdp, rapportati a quelli di un personaggio che si

sposta all’interno di uno spazio limitato

-o movimenti di macchina possono anche essere distinti fra:

1. continui→propri di quelle inquadrature che si danno in forma dinamica dall’inizio alla fine

2. interrotti→ quei piani in cui un movimento può di tanto in tanto interrompersi, fissandosi su se

stesso, e poi riprendere.

-principali funzioni espressive dei movimenti di macchina:

● funzione descrittiva→nel suo percorrere un ambiente un movimento di macchina assolve al

compito di dare di quel determinato ambiente una sorta di descrizione

● funzione cognitiva→ possono rivelare allo spettatore l’esistenza di qualcosa di rilevante, ai fini

di una certa situazione narrativa, di cui questi era precedentemente ignaro

● funzione selettiva→implica l’evidenziazione di un qualcosa a partire dal contesto in cui esso

era inizialmente inserito

● funzione estensiva→ inserisce un elemento particolare in un contesto che può conferirgli un

determinato senso

● funzione tensiva→si dà in particolare quando un movimento percorre con una certa lentezza

uno spazio

● funzione affettiva→ concernere cioè il sentimento di desiderio e brama di questo stesso

personaggio verso ciò cui il movimento

● funzione semantica→ i movimenti di macchina possono contribuire in modo decisivo,

-travelling virtuosistici e volteggianti sono in grado di suscitare nello spettatore pure sensazioni, fino a

una sorta di dolce ebbrezza, di leggera vertigine, che virtualmente lo trasporta dalla sua poltrona al

cuore dell’immagine→ sono movimenti liberi

-inquadratura :

● multipla→es. più noto di moltiplicazione schermica dell’immagine negli anni del muto: quello

del Napoléon

● sdoppiata in due o in più immagini→split-screen, è di fatto una sorta di riduzione del

montaggio al piano dell’inquadratura→Il letto racconta

-”Timecode”→rappresenta il caso insolito di un film che narra le vicende di alcuni

personaggi legati da rapporti sentimentali ed erotici, attraverso 4 piani sequenza, che

durano per tutto il film, e che vengono simultaneamente proposti sullo schermo in quattro

finestre di eguali dimensioni→la loro coincidenza temporale è indicata attraverso diversi

espedienti: finestre= immagini che si sovrappongono digitalmente al piano

di fondo

- l’inizio di “Le valigie di Tulse Luper”→pt.1. (a storia di Moab)→ la

sequenza si basa su due livelli di contenuto:

1. il gioco della guerra

2. i rimproveri degli adulti ai loro figli

strategie usate dal regista:

↳principali

- le finestre possono differenziarsi tra loro per numero , dimensioni, formato

(quadrate o rettangolari), durata, e per il fatto di essere statiche o in

movimento, a colori o in bianco e nero

- può anche accadere che il gioco dei riquadri si strutturi sulla logica del montaggio vero e

proprio

- in altre situazioni, la finestra si sovrappone a immagini che hanno una diversa collocazione

spazio-temporale rispetto a quelle del riquadro

- rapporti tra finestra e sfondo possono ulteriormente complicarsi attraverso l’uso di più finestre

compresenti all’interno di uno stesso piano moltiplicazione dei riquadri può anche riguardare

la figura del narratore

-un’altra particolare caratteristica della sequenza, che rende ancora più composito il carattere delle

sue inquadrature multiple, è il frequente uso di testi scritti

Capitolo 3: IL MONTAGGIO

COS’E’ IL MONTAGGIO

-nei primi film dei Lumière o di Méliès, film costituiti da un solo piano (di circa 1 minuto) la durata era

imposta dalla quantità di pellicola che si poteva caricare su di una singola bobina

-Georges Méliès→fra i primi a scoprire le possibilità del montaggio

-nasce, attraverso un effetto di montaggio in macchina, il trucco dell’arresto e della

sostituzione→diverrà la base di tutto il cinema fantastico di Méliès

elementare del montaggio, dove lo stacco (passaggio da un’immagine all’altra) è ben nascosto

↳uso

per garantire la meraviglia di un’imprevista trasformazione

-passaggio dai film a una sola inquadratura o ripresa, a quelli a più inquadrature o riprese

con “The Kiss in the Tunnel”, George Albert Smith, realizza un film che:

- si apre con l’immagine, vista da una locomotiva in movimento, di una

galleria che si avvicina

- prosegue con quella di due amanti che, in uno scompartimento del treno,

si scambiano un bacio

- termina, dalla prospettiva della locomotiva, con un’inquadratura

dell’avvicinarsi del treno alla fine del tunnel

unire queste tre inquadrature ci sono 2 evidenti stacchi di montaggio, che

↳ad determinano un doppio movimento nello spazio, prima da un esterno a un interno,

e poi viceversa

-”Grandma’s Reading Glass”→un ragazzino osserva ciò che lo circonda con una

lente e nel frattempo si alternano una serie di inquadrature che ci mostrano, a uno

a uno, questi diversi elementi

fra il 1909 e il 1916, il cinema hollywoodiano inizia a dar forma non solo al proprio modo di

produzione, ma anche ai suoi modelli di narrazione e montaggio→aumentano sempre di più i tagli fra

le scene per dare ritmo e arricchire la psicologia dei personaggi

-scoperta essenziale di Griffith: rendersi conto che una sequenza dev’essere composta da singole

inquadrature incomplete, scelte e ordinate in base a motivi di necessità drammatica.

dimostra che la mdp poteva avere una parte attiva nella narrazione→compito spetta al

↳egli

montatore→svolto sotto lo stretto controllo del regista

per lo spettatore questo si traduce in “effetto montaggio” = passaggio da un’immagine A a immagine B

mettere in relazione (funzione connettiva) due o più elementi fra loro

↳montare=

-la scena di “Psycho”, formata da 12 inquadrature, è quella che determina il passaggio del film

dall’esordio all’intrigo→montaggio basato su un’alternanza di oggettive e soggettive (o semi

soggettive)→strategia che fa sì che il pdv intorno cui la scena è costruita sia interamente affidato a

Marion

rapporto fra lo sguardo di Marion e i diversi oggetti guardati non è sempre lo stesso

↳il diversi quadri è presente una porta aperta e non è un caso

↳in

-”La regola del gioco”→storia del film è costruita intorno all’intrecciarsi di diversi personaggi e

situazioni

- ciò che ci interessa è il triangolo amoroso che finisce con il

tragico epilogo: l’uomo tradito si vendica della moglie ed uccide

l’amante ad una festa

- alla viene eseguita la Danse macabre di Saint-Saëns→gioca un

chiaro ruolo di anticipazione del tragico epilogo del film→di

questa complessa e articolata sequenza prendiamo sei

inquadrature e notiamo:

1. l’effetto montaggio che porta dalla scena degli uomini vestiti da scheletri nel

palcoscenico a quella con gli spettatori che li osservano è già una prima messa in

relazione del mondo dei morti con quello dei vivi→I morti e i vivi appartengono così

ancora a due universi separati: il palcoscenico e la platea

2. improvvisa entrata in campo del fantasma determina un effetto di sorpresa→la

dialettica vita e morte inizia a trasformarsi in quella amore e morte

3. montaggio costruisce in questo segmento dà così vita a una serie di effetti ben

precisi:

mette in rapporto il mondo dei vivi a quello dei morti

circoscrive la dialettica vita-morte a quella amore-morte

attribuisce a Schumacher il ruolo di giustiziere mortale

prefigura l’epilogo drammatico della vicenda.

transizione da un’inquadratura all’altra avviene tramite lo stacco (passaggio diretto da un piano

↳la

all’altro), ma anche tramite dissolvenza:

- d’apertura→l’immagine appare progressivamente a partire dal nero dello schermo

- in chiusura→l’immagine scompare progressivamente sino a diventare nera

- incrociata→l’immagine che scompare e quella che compare si sovrappongono per alcuni

istanti sullo schermo)

-dal punto di vista spaziale il montaggio ha assunto la funzione di articolare lo spazio diegetico in

diverse unità, stabilendo tra queste delle connessioni secondo un certo progetto narrativo

quanto riguarda l’asse temporale→il montaggio ha il compito di selezionare quei momenti della

↳per

storia narrata che hanno un’importanza maggiore di altri e di confinare questi ultimi nel vuoto delle

ellissi

differenza delle ellissi tecniche (presenti all’interno di una sequenza), quelle inter sequenziali

↳a

(ellissi narrative) sono esplicite e più che evidenti

-quando un film tende a omettere elementi importanti di una narrazione, sia a livello intra sequenziale,

sia sul piano inter sequenziale, si parla di montaggio ellittico

SPAZIO E TEMPO

-2 possibilità di dar vita alla rappresentazione filmica di uno spazio diegetico:

1. ad un piano d’insieme dell’ambiente in questione seguono una serie di inquadrature

che lo frammentano e che in qualche modo sono comprese nel piano originario→ciò

tende alla chiarezza espositiva e che è tipica del cinema classico.

2. lo spazio d’insieme è costruito attraverso una serie di inquadrature parziali che ce ne

mostrano sempre e solo una parte e mai la sua globalità

entrambi i casi siamo di fronte a quel gioco di segmentazione dello spazio, assente nel cinema dei

↳in

Lumière, a cui ci si riferisce con il termine découpage→es. “Notorius”:

- da una parte c’è la spy story→funge da impedimento)

- dall’altra la love story

montaggio mette in relazione i piani di Devlin a quelli dei tre uomini ma dà anche vita a

↳il

un’opposizione, a uno scontro fra piani:

- a uno→quelli di Devlin

- a tre→quelli degli altri agenti

del montaggio gioca un ruolo essenziale nel determinare il vero nucleo drammatico

↳contributo

della scena

-all’interno di una sequenza il montaggio può introdurre delle brevi ellissi (spesso non

percepite)→compito: abolire i tempi morti e rendere più avvincente la narrazione

in genere, la durata di un’inquadratura determina il tempo che lo spettatore ha per leggere

quell’inquadratura→la durata delle singole inquadrature è uno degli elementi che

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Publisher
A.A. 2024-2025
10 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliass3 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi del film e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Boschi Alberto.