vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
IL RACCONTO SERIALE
-4 elementi da analizzare in una serie televisiva:
1. personaggi - es. come Fonzie e Richie nel telefilm Happy Days→in questa come in altre comedy
riesce il gioco del rispecchiamento della propria normalità, pur se spesso esasperata
in modo ironico
- negli anni 60 è stata poi la volta del genere sci-fi→progresso della scienza unito al
desiderio di avventura e conoscenza→Star Trek (prima serie tra il 1966 e il 1969)
- Sessantotto→ caratterizzato da incertezza politica e identitaria, generò il bisogno di
eroi che fossero del quotidiano (medici, avvocati)
- anni Settanta, con le rivendicazioni femministe
- a segnare la svolta, a detta di molti appassionati e studiosi, è stato Lost (2004-2010),
che ha rivoluzionato l’idea di serialità→da Lost in poi, i personaggi acquisiscono
sfaccettature sempre più pronunciate e il loro approdo spesso non coincide con la loro
redenzione, quanto con la perdizione
- l’antieroe è del resto il protagonista più eccitante: in lui convivono eroismo e cattiveria
- discutibile condotta etica diventa punto d’attrazione e riconoscimento per lo spettatore
- non è più fondamentale traghettare lo spettatore da un episodio all’altro attraverso
forti colpi di scena che lo incuriosiscano o lo lascino col fiato sospeso→ è
coinvolgente invogliarlo a scoprire la personalità complessa di un antieroe in continua
evoluzione
e serie danno forma televisiva al male e alle sue incarnazioni
2. eventi
- quando l’attenzione dello spettatore non può essere data per scontata, la storia dev’essere
semplice e coinvolgente, recuperando i principi della Poetica di Aristotele: una storia costruita
intorno a un personaggio attivo che combatte una forza antagonista esterna per realizzare i
propri desideri, nell’ambito di una realtà fittizia coerente e soggetta ai rapporti di causa-effetto,
fino a raggiungere una conclusione segnata da un cambiamento assoluto e irreversibile
- ci sono narrazioni seriali
1. a trama orizzontale→si estendono per diversi episodi o in tutta la
stagione/serie, es. The Walking Dead
2. trama verticale→ narrazione episodica
3. molte serie crime presentano un “caso giornaliero” e una linea narrativa che si
snoda attraverso l’intera stagione
3. spazio
- Lynch riuscì «a costruire un fandom irriducibile, grazie a “idee virali” come il caffè, le
ciambelle, il ceppo, i freak, la Loggia e altre figure
- La serialità televisiva fa tesoro di narrazioni letterarie, cinematografiche ed epiche
4. tempo
- tempo dello schermo→tempo della fruizione del prodotto e le sue modalità
- binge watching→tutti gli episodi visti in una volta
- slow watching→pochi episodi alla volta
- esistono episodi che mettono scene in real time (es. In Treatment)
- le serie tv «stanno rimpiazzando il bisogno che veniva soddisfatto da un certo tipo di realismo
del XIX secolo→quando leggi Dickens, ottieni gli stessi effetti narrativi che ti danno le serie tv
- showrunner→responsabile che controlla l’intero processo di produzione di un telefilm, lo fa
‘correre’
- autori tv→figure trasversali del variegato mondo della narrazione, per i quali quel che conta è
principalmente la scrittura
-sceneggiatore cinematografico→colui che scrive il “
film su carta”
→autore di una storia raccontata per parole che devono diventare
immagini
→realizza il primo momento di un processo costituito dalla
successione di fasi, materiali e immateriali, in cui le immagini
prendono forma
→è e deve essere condizionato, nell’ideazione e organizzazione del
racconto, come nello stile, dal linguaggio cinematografico.
→2 condizioni con cui si deve confrontare:
1. l’invenzione della storia (che affronta in termini non dissimili da quelli di uno scrittore di
racconti, romanzi o drammaturgie)
2. le possibilità e le modalità cinematografiche della narrazione
→momento conclusivo dell’attività di progettazione del film:
sceneggiatura tecnica, che scompone gli episodi narrativi in
inquadrature diverse, preparando il lavoro di ripresa e anticipando
la scansione del montaggio
→sceneggiatore non indica necessariamente l’autore dell’intera
sceneggiatura, ma comprende tutti quelli che contribuiscono alla sua
stesura→es. Il soggettista: scrive il soggetto del film, il nucleo
narrativo, la storia dalla quale si sviluppa la sceneggiatura
→ruolo, funzioni e metodi di lavoro dello sceneggiatore cambiano in
modo significativo nel tempo e nello spazio.
→intorno al 1910 nacquero i primi Story Departments: in questi uffici
venivano stese le sceneggiature, selezionati i materiali di cui si erano
acquistati i diritti e dai quali veniva realizzato un testo da affidare al
→nel cinema europeo lo sceneggiatore è un collaboratore del regista
→molti letterati italiani, nell’epoca del muto, divennero sceneggiatori e
autori di soggetti oppure vendettero le loro opere al cinema
→per contrastare le difficoltà del lavoro di sceneggiatore, in piena
Depressione, nacque la Screen Writers Guild per rappresentare
legalmente gli sceneggiatori adottando il sistema di arbitrato per i
credits e ottenendo dei contratti con un salario minimo garantito.
→negli anni Cinquanta in Italia si diffuse la pratica del lavoro in coppia e
a gruppi con un continuo slittamento dal cinema di qualità a quello
commerciale.
→nouvelles vagues e il cinema d’autore italiano, negli anni Settanta,
influenzarono il cinema hollywoodiano che si orientò così verso una
produzione di qualità diretta da registi – sceneggiatori
→il cinema americano di fine XX e inizi XXI secolo si colloca in una
nuova era politica e tecnologica che si va affermando a livello globale
(anni con prevalenza di sequel e saghe)
Capitolo 2: L’INQUADRATURA
PROFILMICO E MESSA IN SCENA
-formato dell’inquadratura: l’aspect-ratio→definito sulla base del rapporto fra la sua altezza e la sua
larghezza
-sin dai primi film dei fratelli Lumière il formato considerato standard (academic ratio) era l’1:1,33
anni 50 l’academic ratio venne davvero messo in discussione
↳negli
-il primo sistema a imporsi davvero fu il Cinemascope della 20th Century Fox, che si affidava all’uso di
lenti anamorfiche, in grado di comprimere le immagini in fase di ripresa e ri espanderle in quella di
proiezione→ usava un aspect-ratio che variava fra l’1:2,35 e l’1:2,55 (a seconda che la pista sonora
fosse o no presente sulla pellicola)
film girato in Cinemascope fu “La tunica”
↳primo del Cinemascope e degli altri formati widescreen, fra cui va ricordato il perfezionato
↳l’avvento
Panavision, determinarono conseguenze sul piano dell’estetica cinematografica, dando vita a
inquadrature potenzialmente più ricche e composite, che potevano costringere lo spettatore a prestare
attenzione a diversi punti focali presenti all’interno dell’immagine e a uno sfruttamento consapevole
dei margini della stessa, questo in particolare nel cinema d’autore, come accadde per i film di
Antonioni.
-quando oggi vedo un film sul mio schermo televisivo a 16:9 una sua visone corretta dovrà
prevedere la presenza di due bande nere verticali ai lati dello schermo per un film 1:1,33; due
bande nere orizzontali, sotto e sopra l’immagine, per un film 1:2,35; e, infine, una visione a
schermo pieno per un film 1:1,85.
-ogni inquadratura di un film rappresenta un aspetto particolare della scenografia nella sua
complessità
-l’ambiente può dare un contributo essenziale alla definizione dei personaggi
-ricostruire un ambiente in studio determina così la possibilità di modificarne degli aspetti per rendere
più espressivo e funzionale il contributo significante dell’ambiente stesso all’opera come intero
-Martin propone un’efficace tripartizione dei modi in cui si può concepire un ambiente.
1. Realista: l’ambiente non ha altra implicazione che la sua stessa materialità, es.
neorealismo italiano. Gli ambienti disadorni, le strade piene di macerie, le desolate
periferie
2. Impressionista: qui l’ambiente è invece scelto, modificato e ricostruito a partire dalla
dominante psicologica dell’azione, è il paesaggio di uno stato d’animo
3. Espressionista/artificiale: qui l’ambiente può essere o meno funzionale alla
dominante psicologica dell’azione ma è esplicitamente artificiale. Il mondo
rappresentato è deformato e stilizzato in funzione simbolica
-Uno degli aspetti più significativi del film è la costruzione di un personaggio segnato da forti
elementi di ambiguità e contraddizione
-Gli ambienti virtuali sono a tutti gli effetti dei simulacri che potrebbero portare a una tendenziale
scomparsa del profilmici
-anche gli ambienti digitali possono interagire con ambienti ripresi dal vero→distinzione tra
● ambienti digitali puri →interamente realizzati al computer
● ambienti digitali parziali→usano immagini dal vero – naturali, architettoniche o
scenografiche
-ambienti virtuali distinti in ambienti :
● virtuali realistici→simulano cioè un mondo possibile
● fantastici→danno immagine a mondi impossibili
-set virtuale→genera «rappresentazioni» di ciò che in realtà non esiste.
-chroma-key→consente di far interagire personaggi dal vero con ambienti invece realizzati al
computer
→tecnica che permette, una volta ripreso un soggetto con uno sfondo di colore
neutro come il blu o il verde, di sostituire lo sfondo con un’immagine fissa o in
movimento
-”La nobildonna e il duca”→ l’uso del digitale per incastrare gli
attori nei dipinti di Jean-Baptiste Morot, Rohmer si privilegia la
differenziazione fra spazio virtuale e corpo reale
-”Un sogno lungo un giorno” →in cui le immagini dei due protagonisti che
viaggiano in auto usano uno sfondo che è chiaramente un modellino e
non un paesaggio reale
-Coppola utilizza il chroma-key non per dare un maggior senso di
realismo, ma per esplicitare la diversità delle fonti visive coinvolte
-scenografo:
- realizza gli ambienti, cura la progettazione grafica e l’allestimento delle scene che
appaiono in un film
- si confronta inoltre con lo sceneggiatore, con il direttore della fotografia e sceglie i luoghi
e i set anche in base alle richieste della produzione
- fa eseguire dagli assistenti i piani definitivi delle scene
- compito principale: tradurre in spazi, ambienti fisici concreti,