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Traduzioni e differenze culturali nel testo
Turchia, per il secondo utilizza un prestito dal francese per rappresentare i classici occhiali senza montatura chiamati in inglese Nippers, mentre per il giovane ragazzo si avvale del nome dell'ingrediente principale dei Ginger Nut, i biscotti che egli soleva comprare per gli altri impiegati.
Nel corpo del testo troviamo molteplici differenze traduttologiche e di punteggiatura che mettono in risalto le diverse culture e il diverso approccio alla scrittura. Nella versione italiana viene fatto uso di diverse interiezioni, in aggiunta per rafforzare stati d'animo o in sostituzione di esclamazioni inglesi - "ahimè", "be'", "oh", "ohibò", "orsù" - e relativamente alto è anche il numero di francesismi come "savoir faire", "déshabillé", "nonchalance".
«en plein air» (p.46) e «affaire» (p.54). Questi ultimi testimoniano l'importanza della cultura e dellalingua francese nell'Europa del 1800 e non vengono, infatti, utilizzati nell'originale statunitense - fatta eccezione per «nonchalance». Sono poi presenti due prestiti dalla lingua latina, «vice versa» nella versione inglese e «urbi et orbi» in quella italiana. Oltre ai forestierismi, molte espressioni vengono tradotte in maniera differente per adattarsi meglio alla cultura del popolo di riferimento: la bevanda conosciuta negli Stati Uniti come «brandy and water» diventa in italiano «brandy e soda», l'espressione «Nilo di parole» sostituisce il termine «torrent», «the silent man» viene tradotto
19come «l’uomo con la bocca cucita» mentre «mere wafers» come «noccioline». La variazione di interpunzione conferisce sfumature di significato leggermente diverse: itre punti, utilizzati soprattutto nella traduzione, creano una maggiore sospensione del racconto rispetto ai trattini che in inglese separano la fine di una frase e l’inizio di quella.
7 H. Melville, Bartleby lo scrivano, (traduzione di Flavio Santi) Milano, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli 2013
8 H. Melville, Bartleby lo scrivano, p.26/42
9 H. Melville, Bartleby, the Scrivener: A Story Of Wall Street, The Piazza Tales 1856, p.12
10 H. Melville, Bartleby, the Scrivener: A Story Of Wall Street, p.5
11 H. Melville, Bartleby lo scrivano, p.39
12 H. Melville, Bartleby, the Scrivener: A Story Of Wall Street, p.5
13 H. Melville, Bartleby lo scrivano, p.31
14 H. Melville, Bartleby lo scrivano, p.54
15 H. Melville, Bartleby, the Scrivener: A Story Of Wall Street, p.5
Scrivener: A Story Of Wall Street, p.2516 H. Melville, Bartleby, the Scrivener: A Story Of Wall Street, p.2817 H. Melville, Bartleby lo scrivano, p.58 18 H. Melville, Bartleby, the Scrivener: A Story Of Wall Street, p.519 H. Melville, Bartleby lo scrivano, p.32 20 21successiva - «un...be’,un atto prematuro» e « as a—premature act » , «ragionevole… 22 23dimmelo» e « reasonable:—say so» .Anche i punti esclamativi hanno un ruolo importante, infatti nel dialogo tra l’avvocato eBartleby questi conferiscono al primo una maggiore rabbia che nella versione inglesesembra contenuta:«Bartleby!» “Bartleby!”Nessuna risposta. No answer.«Bartleby!!!» urlai in tono più alto. “Bartleby,” in a louder tone.Niente. No answer.24 25«Bartleby!!!!» ruggii. “Bartleby,” I roared.Le parole in
corsivo talvolta non coincidono perché sottolineano elementi differenti:26 27 «Di grazia, a cosa devo il tuo diniego?» “ Why do you refuse?”28«Vede quanto sono benevolo, sir?» “You see how gentle I am,29sir”Inoltre, diverse volte nel testo italiano viene fatto riferimento al protagonista con il30termine «Nostro» per evitare una continua ripetizione del nome che avviene, invece,nell’originale.Ma il maggiore, e forse più importante, dibattito è legato alla frase emblematica di 31Bartleby: « I would prefer not to » . Questi cinque vocaboli sono quasi le uniche paroleutilizzate dallo scrivano e hanno lo scopo di simboleggiare la sua distanza massima,l’apatia e la mancanza di volontà di partecipazione. «Avrei preferenza di no» è la32traduzione quasi letterale scelta da Gianni Celati , la quale ha un aspetto
quasibarocco e molto, forse troppo, formale e lontano dal parlato, ma di effetto per20 H. Melville, Bartleby lo scrivano, p.27 21 H. Melville, Bartleby, the Scrivener: A Story Of Wall Street, p.222 H. Melville, Bartleby lo scrivano, p.44 23 H. Melville, Bartleby, the Scrivener: A Story Of Wall Street, p.1624 H. Melville, Bartleby lo scrivano, p.38 25 H. Melville, Bartleby, the Scrivener: A Story Of Wall Street, p.1126 H. Melville, Bartleby lo scrivano, p.35 27 H. Melville, Bartleby, the Scrivener: A Story Of Wall Street, p.828 H. Melville, Bartleby lo scrivano, p.38 29 H. Melville, Bartleby, the Scrivener: A Story Of Wall Street, p.1130 H. Melville, Bartleby lo scrivano, p.37 31 H. Melville, Bartleby, the Scrivener: A Story Of Wall Street, p. 732 H. Melville, Bartleby lo scrivano, (traduzione di Gianni Celati) Milano, Feltrinelli 2008simboleggiare la chiusura del ponte che il protagonista ha sul mondo. Santi
scegliereinvece una forma più sintetica, Preferirei di no, che rende al meglio il distacco e l'assoluta fermezza del rifiuto nonostante il condizionale. Questa espressione, malgrado sia inusuale, si insinua inconsapevolmente nel parlato dell'avvocato e dei colleghi, tanto da diventare quasi comica: Negli ultimi tempi mi capitava di usare involontariamente in qualche frase la parola "preferirei", in ogni genere di situazione non propriamente consona. Ma Bartleby non può certo essere considerato un personaggio comico, perché la comicità della sua figura è accompagnata da un'aura di tristezza, e talvolta di pena, che smorza il riso che altrimenti susciterebbe. Come prima veniva accennato, Bartleby è stato analizzato facendo riferimento a diverse chiavi di lettura, ciascuna delle quali mostra una sfaccettatura diversa del nostro copista. Secondo Paolo Cognetti, scrittore italiano, "Non ci vuole molto a"trovare in34Bartleby un alter ego di Melville» , egli fa infatti riferimento al fallimento letterario 35dell’autore in seguito alla pubblicazione del romanzo Moby Dick e, soprattutto, alsilenzio artistico che seguì. Una lettura meno approfondita potrebbe portare a pensareche lo scrivano manifesti sintomi di schizofrenia o di depressione, o che soffra diautismo o di sindromi particolari, ma se si analizza l’aspetto sociale, come nel caso di36 37Domenico de Masi e Raychel Reiff - uno sociologo, l’altra professoressa - eglisembra rappresentare un lavoratore alienato, imprigionato nel meccanismo impersonalee ripetitivo del lavoro moderno e che, con la sua resistenza passiva, scontra la societàcapitalistica americana.L’ultima interpretazione è a livello filosofico. Secondo Giorgio Agamben: Non è che egli non voglia copiare o che voglia non lasciare l’ufficio - soltantopreferirebbe non farlo. La formula,
tanto puntigliosamente ripetuta, distrugge ogni possibilità di costruire un rapporto fra potere e volere, tra potentia absoluta e potentia ordinata.
H. Melville, Bartleby lo scrivano, (traduzione di Flavio Santi), p.44
P. Cognetti, New York è una finestra senza tende, Roma, Editori Laterza 2017
H. Melville, Moby Dick, New York, Harper & Brothers 1851
D. De Masi, Lo stato necessario, Milano, Rizzoli 2020
R. H. Reiff, Herman Melville: Moby Dick and Other Works
G. Agamben, G. Deleuze, Bartleby. La formula della creazione, Macerata, Quodlibet 1999, p.61