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POLITECNICO DI MILANO
Facoltà di Ingegneria Civile, Ambientale e
Territoriale
Corso di Laurea in Ingegneria Civile
PROGETTO DI UNA TRAVE RETICOLARE IN ACCIAIO
Corso di Tecnica delle Costruzioni
Prof. Marco di Prisco
CAPITOLO 1
Descrizione del caso strutturale
Una passerella pedonale che consente di attraversare un corso d’acqua è costituita da un impalcato
di luce L=12,5 m supportato da 3 travi reticolari longitudinali disposte con interasse di 2,5 m e
collegate da traversi in acciaio a passo costante. Le travi sono sormontate da un solaio collaborante
realizzato con un getto in calcestruzzo su una lamiera grecata opportunamente dimensionata per
tener conto sia della funzione di cassero a perdere nella fase di getto che della funzione strutturale
dopo la presa del calcestruzzo.
La soletta in c.a. ha la funzione di collegamento trasversale tra le travi al fine di garantire un
comportamento complessivo a piastra e di aumentare la rigidezza flessionale nel piano nei confronti
di azioni orizzontali quali il vento e/o oscillazioni laterali dovute ai pedoni. La soletta è sormontata
da un massetto di finitura di 3 cm e dalla pavimentazione che costituisce il piano calpestabile per gli
utenti.
Si effettua il progetto della trave reticolare e dei traversi in accordo alla normativa “Norme Tecniche
delle Costruzioni” (NTC 2018) secondo il metodo di calcolo degli Stati Limite.
Proprietà dei materiali
I materiali utilizzati per la progettazione della passerella pedonale sono :
• Acciaio S275 per profilati strutturali
• Acciaio S250GD, S280GD, o superiori (EN10346) per lamiera grecata
• Bulloni 6.8 per giunti bullonati
Dati del caso strutturale
C = 3
N = 11
C+M=14<15
n = 500
C )=¿
12∗(1+
Lunghezza Passerella L = 12,409 m m
12,5
p 8 N
Larghezza Passerella L =5 m
a
f < 0,002
L
Spessore Soletta H =0,12 m
s
Spessore Massetto t=0,03 m
=25 KN/m 3
cls
CAPITOLO 2
Analisi dei carichi e predimensionamento
Analisi dei carichi
1. Carichi permanenti portati:
Pavimentazione 0,4 KN/m 2
Massetto 0,54 KN/m 2
Controvento 0,5 KN/m 2
Peso proprio della trave (da definire)
Peso proprio del solaio collaborante (da definire)
In cui il carico dato dal massetto è calcolato come il prodotto del peso
specifico del massetto pari a 18 KN/m per lo spessore di 3 centimetri dello
3
stesso.
2. Carichi Variabili
Viene considerato lo schema di carico 5 della NTC 2018 per cui vale
Carico da folla compatta 5 KN/m 2
Per procedere con il predimensionamento si valuta il sovraccarico di esercizio,
pari alla somma dei carichi permanenti portati e variabili. Tale sovraccarico è
pari a 5,94 6 KN/m .
2
Si opta in via cautelativa per un comportamento appoggio-appoggio tra i
montanti.
Sulla base del valore di sovraccarico si opta per una lamiera grecata
collaborante per solaio H 55/600 CoMetal che offre una luce max tra i montanti
di 2,55m con uno spessore di 7 mm e 0,12 m di spessore complessivo della
soletta.
Tutti i dati relativi alla lamiera grecata sono contenute nelle tabelle di Figura 1 e
Figura 2.
In Figura 3 è schematizzata la forma della lamiera grecata.
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Si sottolinea che la lamiera grecata lavora a trave nel senso della sua orditure.
Nel caso in esame le nervature vengono disposte parallelamente alle travi
reticolari in modo tale che la soletta scarichi sui traversi, e poi quest’ultimi
trasferiscano i carichi alle
travi reticolari come forze concentrate.
Definita la scelta della lamiera collaborante si può passare al calcolo del peso
proprio per unità di superficie:
Soletta: 1,625 KN/m 2
Nervatura: 0,6875 KN/m 2
Lamiera: 0,0916 KN/m 2
per un totale G=2,4041 KN/m .
2
Predimensionamento
In fase di predimensionamento lo schema strutturale non è ancora noto,
dunque si fanno delle ipotesi esemplificative sia per la definizione delle azioni
interne negli elementi principali che per la stima della deformabilità.
Si consideri la trave reticolare come una trave generica a sezione compatta. Il
carico per unità di lunghezza agente sulla trave di spina (trave centrale
evidenziata in Figura 4) è pari al carico per unità di superficie moltiplicato per
l’interasse tra le travi (itrave = 2,5 m)
Figura 4
Si passa dunque al calcolo dei carichi allo stato limite ultimo e di esercizio
q = 22,11KN/m
sle
q =31,50 KN/m
slu
in cui, come da normativa, per lo stato limite ultimo sono stati utilizzati
coefficienti amplificativi 1,3 per i carichi permamenti strutturali e 1,5 per i
carichi permanenti non strutturali e i carichi variabili.
Il momento flettente in mezzeria si valuta con l’espressione M = q L /8 = 616
2
slu*
kNm.
L’azione di compressione sul corrente superiore C e di trazione sul corrente
inferiore T, valgono C = T = M/h, dove h è la distanza tra gli assi baricentrici dei
correnti superiore e inferiore (altezza nominale della sezione della trave
reticolare).
La freccia in mezzeria della trave può invece essere valutata nell’ipotesi di
trave a sezione
compatta, appoggiata agli estremi e soggetta a carico distribuito, sotto la cui
4
5 qslel
ipotesi vale che .
=
f 384 EI
Si osservi che nel calcolo della freccia così effettuato si trascura in prima fase
la deformabilità a taglio della trave.
Ipotizzando per semplicità i due correnti uguali, il momento d’inerzia I si calcola
facilmente come
I = 2 *I + 2 * A *(h/2) ≈ 2 * A *(h/2)
2 2
corrente corrente corrente
Imponendo che l’azione assiale nel corrente compresso sia pari all’80% (per
tener conto
implicitamente del peso proprio e dei fenomeni di instabilità) della sua
resistenza ultima e che la
freccia in mezzeria sia pari all’80% (per tener conto implicitamente del peso
proprio e della
deformabilità a taglio) della freccia limite, si ha:
Assumendo γ = 1.05 (NTC2018), E = 210000 MPa, f = 275 MPa e n = 500 si
m0 yk
deriva:
A =2575,10 mm 2
corrente
L = 10,96
h
Per la struttura in oggetto si sceglie di adottare un rapporto luce/altezza pari a
10, non il più classico per le travi reticolari di copertura ma comunque
accetabile, che comporta un’area dei correnti A = 2349 mm non
2
corrente
particolarmente elevata grazie ai carichi relativamente limitati. La trave
reticolare viene quindi progettata con un rapporto L/h = 10 (h = 1,25 m e
A ≈ 2400 mm ) e interasse tra i montanti pari a 2 h (= 2,5m), assumendo
2
corrente
maglie quadrate.
Nella vista laterale della trave di Figura 5 vengono proposti due possibili schemi
- (1) e (2) – in cui i diagonali sono disposti secondo due diverse configurazioni.
Nello schema (1) i diagonali risultano tesi mentre le aste verticali (montanti)
risultano compresse, mentre nello schema (2) la situazione è opposta. Lo
schema (1) risulta vantaggioso in quanto le aste diagonali sono sottoposte ad
un valore di azione assiale maggiore rispetto ai montanti e, inoltre, hanno una
maggiore lunghezza. Diagonali compresse sono, dunque, più sensibili ai
problemi di instabilità rispetto ai montanti.
Figura 5
La massima azione su diagonale e montante si ha in prossimità dell’appoggio,
dove il taglio sulla trave reticolare è massimo e vale
V = q *L/2 = 197 KN.
SLU
Per maglia quadrata (ovvero diagonale inclinato a 45°), le azioni assiali sulle
aste di parete valgono approssimativamente:
√
N = * V = 279 KN
2
diagonale
N = V = 197 KN
montante
Si possono dunque valutare le aree minime per i due elementi:
Adiagonale = γ * N / (0.8 * f ) = 1.05 * 279000 N / (0.8 * 275 MPa)
m0 diagonale yk
= 1331 mm ≈ 1350 mm
2 2
A = γ * N / (0.8 . f ) = 1.05 * 197000 N / (0.8 * 275 MPa) =
montante m0 montante yk
941 mm ≈ 950 mm
2 2
La capacità portante di montante e diagonale è stata ridotta all’80% per tener
conto implicitamente dei fenomeni di instabilità per il primo e della riduzione
della sezione per la presenza dei fori nel secondo caso. Tale riduzione permette
inoltre di considerare implicitamente il peso proprio della trave reticolare.
Nell’ipotesi di maglie quadrate, il numero di maglie è pari a L/h. Si deduce che
il numero di diagonali è pari a L/h, mentre quello dei montanti, per lo schema
(1), è pari a L/h – 1. La lunghezza di un singolo diagonale è 2*h, mentre per il
montante è h. Si conclude che lo sviluppo complessivo dei singoli diagonali e
montanti è 2* L e L – h, rispettivamente. È dunque possibile valutare il peso
complessivo della trave reticolare:
P = γ * V = γ *L *(2*A +2*A +(1 – h/L)*A ) =
trave acciaio trave acciaio corrente diagonale montante
7,51 KN
Si incrementa tale carico del 10-15% per tener conto del passaggio dalle aree
minime a quelle dei profili commerciali e del contributo di elementi di
collegamento, ottenendo così circa 9 KN. Dividendo tale valore per la luce, si
ottiene il carico distribuito lineare equivalente al peso proprio, e dividendolo
ulteriormente per l’interasse tra le travi si ottiene il carico distribuito
superficiale G = 0,72 kN/m2.
tr
Analisi strutturale
In fase di progettazione le sezioni strutturali non sono ancora note, dunque in
strutture iperstatiche si ipotizzano schemi strutturali semplificati per la
valutazione delle azioni interne. Per strutture isostatiche come quella in
oggetto, invece, le azioni interne possono essere valutate senza conoscere le
sezioni degli elementi: è sufficiente che sia noto lo schema strutturale, ovvero i
vincoli e la posizione degli assi baricentrici. La trave reticolare è costituita da
bielle tra loro incernierate ed è sollecitata unicamente da carichi concentrati ai
nodi superiori (Figura 7). Figura 6
Per determinare il valore di tali carichi concentrati occorre individuare le aree di
influenza dei carichi. Data la simmetria della travatura si hanno due aree di
influenza (Figura 6): (1) in corrispondenza degli appoggi esterni e (2) in
corrispondenza degli appoggi intermedi.
Figura 7
Per il calcolo delle aree di influenza si utilizza l’espressione generale A = (Ф x
a)*(Ф b), dove:
y
ottendendo:
A = (0.5 x 2,5) x (1 x 2,5) = 3,125 m 2
0
A = (1 x 2,5) x (1 x 2,5) = 4 m 2
1
Determinate le aree di influenza, si procede al calcolo dei carichi espressi come
forze concentrate sui nodi,