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GRUPPI DI AUTO - AIUTO
Favorisce la formazione di un clima di sostegno reciproco tra gruppi di,insegnanti,gruppi di
Genitori e tra gruppi misti di insegnanti e genitori, agevolando altresì la partecipazione attiva
dei genitori alla vita scolastica,alla condivisione e responsabilità educativa.
ANALISI ORGANIZZATIVA ,MULTIDIMENSIONALE AOM
Permette l’emersione non solo dei punti critici dell’organizzazione stessa, ma anche dei punti
di forza e delle risorse su cui puntare per migliorare l’offerta formativa o l’efficacia del proprio
intervento consentendo di: Diagnosticare in modo efficace i problemi, Riconoscere il peso
delle dimensioni strutturali, relazionali e funzionali nella determinazione del successo
scolastico, Riconoscere e programmare obiettivi didattici educativi mirati.
Educazione socio-affettiva: in primis, aumenta l’autostima, l’autoefficacia sociale ed è volta a
(1)
facilitare i processi di autonomizzazione del ragazzo. In seguito, permette di riconoscere i propri
sentimenti e le proprie emozioni, di ragionare ed essere più consapevoli delle proprie emozioni e quelle
degli altri e, infine, insegna ai bambini, ai genitori e agli insegnanti ad aumentare i comportamenti pro
sociali, cioè saper chiedere aiuto e saper riconoscere l'aiuto dell'altro, oltre a saperlo dare. L’educazione
socio-affettiva si configura come un modello integrato che ha tre modalità al suo interno e che possono
essere usate insieme o separatamente, centrandosi su un particolare aspetto. La prima di queste
modalità è il metodo Gordon (migliorare il rapporto insegnante-classe), inizialmente proposto dallo
psicologo americano Thomas Gordon, il padre del concetto di empatia. Gordon si propone di creare una
relazione efficace con gli studenti e di impostare delle strategie per aumentarne l'efficacia, ponendosi
come obiettivo l’insegnare ai docenti ad incoraggiare e stimolare maggiori responsabilità nei giovani a
loro affidati, facendo crescere in maniera positiva il ragazzo. Propone, quindi, dei procedimenti che
portano l’insegnante a “trasformare sé stesso” nel modo di trattare i suoi allievi. Le tecniche per
impostare una relazione efficace tra l’insegnante e l’alunno sono l'ascolto attivo (si basa sull’accettazione
dell’altro, evitando tutti i comportamenti che potrebbero costituire una barriera comunicativa e
permette all’insegnante di entrare in comunicazione empatica con lo studente che ha un determinato
problema ed accetta di parlarne, mandando messaggi come “io sono interessato a te” e “io ho fiducia di
te”), il messaggio dell’io (permette confronti positivi poiché sollecita la volontà di cambiamento, riduce al
minimo la valutazione negativa dello studente e non pregiudica il rapporto) e il metodo del problem
solving. La seconda modalità è il Circle Time/Cerchio del Tempo (migliorare il rapporto tra i compagni in
classe), ovvero degli incontri di 30 minuti in cui i ragazzi sono riuniti in cerchio per discutere un
argomento scelto da loro e dall’insegnante, confrontandosi tra loro come avviene all'interno di una
normale dinamica gruppale e stimolando il senso di appartenenza e coesione, una conoscenza reciproca
più approfondita (un aumento dei rapporti interpersonali, e quindi di conseguenza un maggiore senso di
appartenenza al gruppo stesso) e lo scambio di opinioni su argomenti diversi. Infine, come terza modalità
abbiamo gli esercizi psicomotori, che aiutano l'individuo ad entrare in contatto con le emozioni,
soprattutto quelle negative come la rabbia e la tristezza, attraverso una consapevolizzazione e una
catarsi che, invece di defluire in un comportamento antisociale, viene elaborata e incanalata in una
modalità più funzionale.
2) Profili di comunità e il lavoro di rete: la scuola conosce quello che esiste all'interno del territorio e ha
la possibilità di instaurare un vero e proprio lavoro di rete che rompe l'isolamento e rende più efficace il
raggiungimento degli obiettivi. Conoscere i profili delle comunità, in cui la scuola è inserita, può aiutare a
rompere l’isolamento strategico e territoriale, di cui spesso soffre, e rendere più semplice ed efficace il
raggiungimento degli obiettivi prefissati, grazie all’attivazione di reti con le diverse agenzie del territorio.
3) Gruppi di auto-aiuto: in abbinamento al Circle Time, è uno strumento che favorisce la formazione di
un clima di sostegno reciproco tra gruppi di insegnanti, gruppi di genitori e tra gruppi misti di insegnanti
e genitori, agevolando la partecipazione dei genitori alla vita scolastica, alla condivisione dei compiti e
alle responsabilità educative.
4) Analisi organizzativa multidimensionale (AOM): permette un emersione dei punti critici
dell'organizzazione e di quelli di forza, oltre alle risorse su cui puntare per migliorare l'offerta formativa o
l'efficacia del proprio intervento. L’AOM è una strategia che permette di diagnosticare in modo più
efficace i problemi di una realtà scolastica, riconoscere il peso delle dimensioni strutturali, relazionali e
funzionali nella determinazione del successo scolastico e della qualità formativa e riconoscere e
programmare obiettivi didattici e educativi mirati. L’AOM permette, dunque, di individuare le aree di
criticità condivise e dedurne le possibilità di cambiamento.)
7 AOM L’ANALISI ORGANIZZATIVA MULTIDIMENSIONALE: LE 4 DIMENSIONI E IN PARTICOLARE QUELLA
PSICODINAMICA
L’Analisi Organizzativa Multidimensionale (AOM) è una forma di ricerca partecipata molto utilizzata nella
nostra disciplina. Se già pensiamo a quelle che sono le difficoltà per conoscere la personalità di un
individuo, immaginiamo cosa possa essere il fenomeno conoscitivo, rispetto ad un campo di intervento, ad
un sistema così complesso, come quello di un'organizzazione. Parliamo di un’organizzazione come di un
sistema complesso e aperto in cui le parti sono assolutamente interagenti e interdipendenti tra di loro e in
continuo contatto con l'esterno.
L’Analisi Organizzativa Multidimensionale è un metodo che è stato elaborato dalla Francescato nel 1988 e
che viene utilizzato sia come uno strumento diagnostico, che come una tecnica di formazione, che aumenta
quindi la comprensione dei partecipanti sulla complessità della loro organizzazione, e quindi dei fenomeni
che avvengono all'interno dell'organizzazione. Si tratta di una modalità di un check-up organizzativo che di
solito viene richiesto soltanto quando l’organizzazione sta attraversando una fase di crisi o quando la
direzione vuole attuare dei programmi di cambiamento, quindi quando noi sappiamo essere già presente
una problematicità all'interno dell'organizzazione stessa. Difficilmente ancora oggi vengono richieste delle
analisi organizzative multidimensionali invece in termini preventivi, proprio per evitare l'emersione di
problematiche successive o semplicemente per aumentare i livelli di benessere all'interno
dell'organizzazione stessa. Un ruolo fondamentale all'interno di questo processo conoscitivo è quello del
consulente. Il consulente può essere interno o esterno all'organizzazione e in entrambi i casi abbiamo dei
vantaggi e degli svantaggi:
• Se è interno conoscerà la storia di quel gruppo, e quindi avrà più strumenti in suo possesso,ma sarà allo
stesso tempo più difficile trovare una giusta distanza rispetto al processo di conoscenza;
• Se è esterno invece sarà più “super partes”, in qualche modo, più obiettivo nella valutazione, ma
mancherà di tutta una serie di dati e di informazione sul contesto e sulla storia dell'organizzazione stessa. Il
consulente svolge un ruolo di facilitatore e conoscitore di un modello di diagnosi e di intervento. È
importante in psicologia per qualsiasi intervento di tipo clinico e anche un’analisi organizzativa
multidimensionale trovare l'alleanza da parte del nostro utente, anche un'organizzazione, quindi richiedere
un'accettazione, un'autorizzazione da parte dei membri, e quindi esplicitando quelli che saranno poi i
principi e le tecniche che verranno utilizzati. Il fine naturalmente è quello di aumentare il benessere
dell'organizzazione stessa. Quindi possiamo definire l’AOM proprio come una consulenza organizzativa, che
parte dal confronto tra i vari saperi, conoscenze, competenze e soggettività da tutte le componenti
dell’organizzazione stessa, e quindi dei vari punti di vista delle dimensioni all'interno dell'organizzazione, e
che si attiva attraverso la partecipazione attiva di tutti i membri presenti durante tutte le fasi
dell'organizzazione.
Quello che viene studiato all'interno dell'analisi organizzativa multidimensionale sono quattro dimensioni
fondamentali:
• Un'analisi preliminare, come avviene per il metodo degli Otto Profili;
• Un'analisi delle quattro dimensioni, per cui i punti di forza e di debolezza vengono valutati all’interno dei
focus group, dell'analisi preliminare stessa tra gli esperti e i membri della comunità, di solito è un gruppo
che non supera le 30 persone;
• I risultati dell'analisi preliminare verranno poi comparati con l'analisi delle quattro dimensioni;
• Vi è il confronto dei dati rilevati: che permette di avere una visione complessiva dell’organizzazione e di
verificare la presenza di interconnessioni tra i punti di forza e i puntidi debolezza individuati, e quindi dal
confronto dei dati emersi emergerà una diagnosi dell'organizzazione che prenderà in considerazione sia i
punti di forza che punti didebolezza;
• Si farà una diagnosi globale;
• Gli interventi mirati, quindi sulle quali si penserà ad un intervento da attuare;
• Un processo di follow-up, e quindi sul quale poi successivamente verrà anche attuato un processo di
follow-up, proprio per vedere se l'intervento è attuato e soddisfacente rispetto alle premesse iniziali, e
quindi agli obiettivi che i ricercatori, in questo senso collettivo dell'analisi, si prefiggono.
Una dimensione che è molto cara agli psicologi è proprio la dimensione psicodinamica, che considera come
l'organizzazione viene vissuta dal singolo individuo in modo inconscio e razionale. Ogni organizzazione è
vissuta in modo ambivalente da parte del membro, del lavoratore, del dipendente ecc., cioè, da una parte,
è buona e dall'altra è cattiva: è buona perché permette la realizzazione personale, il soddisfacimento dei
propri bisogni attraverso il recupero dello stipendio,ecc., ma è anch