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Che cos'è e a cosa serve uno storyboard?
In una produzione cinematografica, gli strumenti utilizzati in fase di previsualizzazione sono molteplici. Nello specifico, fino agli anni Ottanta, parlare di storyboard e di previsualizzazione significava parlare della stessa cosa: successivamente con il termine previsualization si è cominciato ad intendere la produzione di meta-film, meta-progetti audiovisivi, a causa della maggiore efficace di un prodotto video rispetto ad un prodotto grafico/fotografico bidimensionale.
Il termine storyboard significa letteralmente "tavola della narrazione" e indica appunto la rappresentazione, all'interno di vignette, di più immagini, di più scene che, corredate di didascalie e notazioni grafiche, forniscono un'idea più accurata del risultato finale della produzione filmica e danno istruzione su come deve avvenire tale produzione. Lo storyboard nasce nel contesto del film d'animazione grazie a Walt Disney che, insieme ad esso, introduce anche il
motion control, cioè la possibilità di compiere, contemporaneamente ai movimenti degli attori sulla scena, anche dei movimenti di camera (sistema largamente utilizzato nel primo cortometraggio di animazione Disney del 1937, Biancaneve e i sette nani). Con il passare del tempo, è stato utilizzato anche nel contesto delle produzioni live action perchè anche i registi più importanti si sono effettivamente resi conto delle potenzialità dello strumento (pensiamo a Orson Welles, che lo utilizza come strumento di gestione delle lavorazioni, o a Steven Spielberg, che lo utilizza anche in altre fasi produttive): la sua utilità risiede proprio nella possibilità di utilizzarlo come strumento in grado di fornire un'idea valida ed interessante del risultato finale delle riprese, della modellazione tridimensionale e del compositing video. Benchè la qualità grafica dello storyboard possa influenzare enormemente il risultato finale della produzione cinematografica (il regista nella scelta
dello stile e gli attori nelle azioni da compiere), non è necessario avere grandi competenze tecniche e illustrative per realizzare uno storyboard (pensiamo ad esempio a registi del calibro di Martin Scorsese che, pur non avendo queste competenze, realizza da sé molti dei suoi storyboard; per contro, invece, ci sono registi importanti, come Hitchcock che, provenendo dal mondo del disegno, realizzano i propri storyboard da sé con una qualità grafica eccellente). Uno storyboard può tornare utile in molti contesti: - Può essere utilizzato come strumento di gestione e progettazione del flusso di lavoro; - Può rappresentare un elemento di esclusione/inclusione di specifici elementi; - Può essere utilizzato per ammortizzare i costi e per evitare costi e lavorazioni inutili; - Può servire per controllare la continuità del progetto e la validità degli elementi inseriti (in primis dei personaggi); - Può influenzare notevolmente il comparto produttivo nellescelte
registiche e