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suolo (PLANTARE, ADDOMINALE, BRACHIALE, PALMARE, DIGITALE,METACARPALE,

POPLITEA, TIBIALE, CRURALE)

Il processo di socializzazione:

presuppone alcune caratteristiche quali: la padronanza del linguaggio, lo sviluppo della

memoria, capacità cognitive sociali per poter interagire con gli altri, possedere il e la perce-

zione di se stessi e la propria identità personale

Il movimento umano e:’

un insieme di 3 unita’ fondamentali:

Posture o situazioni apparentemente statiche del corpo

• Schemi posturali o atti motori segmentari che coinvolgono solo alcune parti e !che avven-

gono senza modificare sostanzialmente la posizione del corpo.

Schemi motori o atti motori globali che quando avvengono comportano variazione di

po- stura o una traslocazione nello spazio. lOM oARcPSD|9852982

La motricità volontaria e controllata:

Comprendere gli atti motori voluti, curati e controllati intenzionalmente.

Vengono eseguiti per raggiungere uno scopo ben preciso, e messi in atto durante il pro-

cesso di apprendimento motorio lOM oARcPSD|9852982

Gli analizzatori:

il sistema sensoriale è composta da più vie di informazione: esterocettive ( 5 sensi), pro-

priocettive(informazioni che giungono dai muscoli o dalle articolazioni), enterocettive (info

sensoriali profonde come il dolore,benessere/malessere, fame sete ecc).

La motricità automatizzata:

è la trasformazione dei movimenti volontari e controllati che, grazie alla ripetizione ed alla

riuscita del processo di apprendimento motorio, si automatizzano diventando familiari,

eco- nomici e precisi.

Criterio di classificazione del movimento umano:

class. Neurofisiologica (studio del sistema nervoso centrale e periferico),

- class. Biomeccanica (studia le forze esterne ed interne che agiscono sul corpo),

- class. Chinesiologica (studia il moto del corpo umano in modo sia globale che analitico),

- class. Motoria (studia le capacità e le abilità e il processo di apprendimento motorio).

-

Le posture e gli schemi motori:

Gli schemi motori sono le unità basiche del movimento, cioè le prime

espressioni di movimento. Sono detti “di base” perché appaiono per primi nello sviluppo

dell’individuo.

Sono movimenti innati, spontanei, naturali. (camminare, saltare, afferrare, rotolare, equili-

brarsi,arrampicare, strisciare). Gli schemi motori dinamici rappresentano il frutto del pro-

cesso di apprendimento, automatizzazione e coordinamento di atti parziali che incomincia

dalla nascita e che viene condizionato dall’esperienza di movimento. (camminare, correre,

saltare, afferrare, lanciare); gli schemi motori statici vanno a isolare un solo segmento del

corpo (capo, tronco, bacino, parti degli arti…) senza variare la posizione globale del corpo.

Gli atteggiamenti e posizioni del corpo:

Gli atteggiamenti e le posizioni del corpo umano sono le categorie a cui possono essere

rapportate le singole posture individuali;

sono dunque limitati e caratterizzati da alcuni elementi essenziali che ci consentono di

descriverli e di analizzarli.

Con gli atteggiamenti si classificano:

figure statiche assunte dalle parti del corpo

• figure statiche assunte dal corpo in

toto Atteggiamenti semplici o parziali :

Busto

Atteggiamento lungo

• Atteggiamento breve

• Atteggiamento ruotato

Atteggiamenti semplici o parziali :

Arti

Atteggiamento lungo

• Atteggiamento breve

• Atteggiamento semibreve

• Atteggiamento ruotato

• lOM oARcPSD|9852982

Le attitudini:

definiscono i rapporti del baricentro del corpo con i mezzi di sostegno e con il suolo. Si di-

vidono in Attitudini Semplici (di appoggio, di sospensione, neutra, di volo) e Attitudini

Com- plesse (doppio appoggio, doppia sospensione, di appoggio e sospensione).

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Capacità di orientamento spazio temporale:

È la capacità che ci permette di organizzare i movimenti nella dimensione spazio-tempora-

le. Spazio e tempo sono due dimensioni sempre presenti e coordinanti e potremmo

definir- le come le “coordinate” nelle quali avviene il rapporto di sé ed il mondo.

La percezione, intesa come l’elaborazione cognitiva delle sensazioni provenienti dagli ana-

lizzatori tattili, visivi, uditivi e cinestetici, è il punto di partenza della consapevolezza di que-

ste due dimensioni.

Sono da consolidare i concetti di:

distanza,

1. durata,

2. velocità

3. traiettoria in quanto sono quelli più utilizzati nelle attività di movimento.

4.

Le stazioni:

Le stazioni definiscono i rapporti del corpo con il suolo a carico dei soli arti (stazioni pro-

priamente dette) o anche del busto (decubiti).

Stazione eretta

Stazione seduta

Stazione in ginocchio

Stazione in quadrupedia

Stazione a corpo proteso

Decubito (Prono-Suipino-Laterale)

Le stazioni sono quindi situazioni convenzionali del corpo che vengono utilizzate dall’edu-

catore del movimento come posizioni di partenza per la definizione dei movimenti

segmen- tari del corpo e per l’esecuzione degli esercizi.

Gli schemi motori statici e o posturali:

I movimenti dell’uomo non sono quasi mai limitati ad un solo segmento del corpo ma

coinvolgono più parti di articolazioni che vengono attivate e coordinate secondo le catego-

rie temporali della contemporaneità o della successione.

Possiamo chiamare questi movimenti schemi motori statici o posturali.

Il concetto di “schema” ci rapporta ad una possibile rappresentazione o immagine mentale

del movimento che dobbiamo compiere.

Il concetto di “staticità” è invece da interpretarsi non tanto come assenza di movimento

quanto come invarianza della postura globale.

Assi e piani del movimento:

Per definire ogni movimento analitico è necessario suddividere alcune coordinate spaziali,

costituite da tre ipotetici piani

Piano frontale: divide il corpo in una parte anteriore e una posteriore.

Piano sagittale: divide il corpo in una parte destra e in una sinistra.

Piano trasverso: divide il corpo in una parte superiore e in una inferiore.

+ tre assi fondamentali

Asse longitudinale: è la linea immaginaria che attraversa il corpo dall’alto (vertice della

testa) in basso (in mezzo ai talloni). Attorno a questo asse si possono eseguire dei mo-

vimenti di torsione e di rotazione.

Asse trasversale: è la linea che attraversa il corpo da destra a sinistra, parallelamente al

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suolo. Lungo questo asse si possono eseguire piegamenti e distensioni.

Asse sagittale: è la linea che attraversa il corpo dal davanti al dietro. Attorno a questo

asse si possono eseguire movimenti di abduzione e adduzione.

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Gli schemi motori dinamici:

li Schemi motori dinamici rappresentano il frutto del processo di apprendimento,

G

automatizzazio- ne e coordinamento di atti parziali che incomincia dalla nascita e che

viene condizionato dall’espe- rienza di movimento.

Esistono tanti schemi motori dinamici quante sono le forme globali di movimento

dell’uomo che so- no innumerevoli. ma per praticità pero spesso si limita l’analisi ai soli

schemi motori di base

Lo schema motorio del correre e del camminare:

Camminare è la forma di traslocazione più utilizzata dall’uomo che gli consente di

procedere nello spazio attraverso una successione di appoggi degli arti inferiori e senza

tempo di volo.

Correre è una forma di traslocazione utilizzata dall’uomo per procedere velocemente nello

spazio attraverso una successione di appoggi degli arti inferiori con un tempo di volo tra

l’uno ed il succes- sivo.

Battere/colpire/calciare

è la capacità di produrre un breve impatto con uno o entrambi gli arti inferiori o superiori

per allon- tanare da se un attrezzo, mentre lanciare è l’abilità di allontanare da se un

oggetto con gli arti infe- riori o superiori. Differiscono in quando nel

battere/colpire/lanciare non viene effettuata prensione dell’oggetto mentre nel lanciare si

instaura una presa.

può essere di:

Di forza (calciare-battere il più lontano possibile)

• Di precisione (far arrivare l’attrezzo in un preciso punto)

• Da fermo

Con rincorsa o con contromovimento

Capacità di accoppiamento e combinazione:

Permette di integrare movimenti parziali, collegare gesti per la progettazione di

un’azione, che di- pende dall’interdipendenza tra apparato locomotore e sistema nervoso

centrale.

Quando l’associazione è nuova è sottoposta ad elaborazione controllata, mentre se è

abituale richie- de poca attenzione. La capacità viene influenzata in base: al numero degli

atti parziali da combina- re, numero di accoppiamenti contemporanei/successivi degli arti

parziali, esperienze passate e auto- matizzate del gesto.

Le combinazioni si suddividono in

PARZIALE ED INTERDIPENDENZA SEGMENTARIA GLOBALE

PERCETTIVO MOTORIA

Il miglioramento è dovuto all’esperienza di adattamento a nuove situazioni come:

variazione di atti- vità usuali, variazioni di condizioni spazio-temporali, cambiamento di

ruolo, svolgimento delle stes- se attività però in affaticamento.

Capacità di differenziazione cinestetica:

È la presa di coscienza del tono muscolare e capacità di dosarlo per attuare il giusto grado

di tensio- ne e gestire le alternanze di contrazione/rilasciamento. L’informazione cinestetica

ci da il senso mu- scolare ed articolare del movimento trasmettendoci informazioni sul

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grado di apertura/chiusura arti- colare e contrazione/rilasciamento muscolare. È possibile

effettuare esercizi per migliorare questa capacità:

-descrizione della posizione del corpo ad occhi chiusi

-esecuzione di movimenti di precisione

-esperienze di contrasto contrazione/decontrazione staticità/dinamicità.

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Capacità di equilibrio:

Ci permette, attraverso aggiustamenti, automatizzati o volontari, di mantenere una

posizione statica o eseguire un movimento senza cadere, anticipando fattori di squilibrio.

La forza di gravità interviene su posture e movimenti.

L’equilibrio è suddiviso in

STATICO (capacità del corpo di mantenere una posizione statica)

DINAMICO (capacità di mantenere la stabilità in situazione di

movimento)

IN VOLO (capacità di mantenere controllo e padronanza della stabilità in situazioni di

volo). I fattori che determinano e rendono le posizioni più o meno stabili sono:

POSIZIONE DEL BARICENTRO DEL NOSTRO CORPO

DIMENSIONE E ORIENTAMENTO DELLA BASE D’APPOGGIO

LINEA DI PROI

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
60 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher esamiok13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie didattiche per l'inclusione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Ferrari Dafne.