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INDIPENDENTI.
Da esse dipende per es. lo stato civile o il titolo di studio: il titolo di studio non può influenzare
(causare) l9età (unidirezionale).
Tra orientamento politico e religioso invece può esserci una relazione bidirezionale.
Lo strumento di base per trattare la relazione tra due variabili (analisi bivariata) è un tipo particolare
di distribuzione di frequenza, cioè la «tavola di contingenza». La tavola (tabella) di contingenza è
una tabella «a doppia entrata».
La tabella di contingenza quindi si legge nella direzione opposta a quella in cui è fatta la
percentuale, se le percentuali sono di riga, la tabella si commenta per colonna.
Lezione 035
01. I vantaggi della rappresentazione grafica nella ricerca sociale
In genere, i grafici non forniscono informazioni aggiuntive rispetto alla forma tabellare, spesso anzi
sono meno informativi in quanto non presentano i valori numerici della distribuzione; tuttavia, sono
di grande efficacia comunicativa.Esiste una grande varietà di modi per rappresentare
figurativamente le distribuzioni di frequenza ed essi sono ampiamente utilizzati nella
comunicazioni di massa per trasmettere informazioni a un pubblico che potrebbe avere difficoltà a
interpretare dei numeri.
02. In quali circostanze può essere utile per il ricercatore il ricorso all9istogramma?
Gli istogrammi sono un altro modo molto usato per rappresentare graficamente le informazioni
contenute in una tabella di distribuzione di frequenza.
Un istogramma consiste in un insieme di rettangoli adiacenti, aventi base sull9asse orizzontale; le
basi sono gli intervalli che definiscono le classi.
Si sostiene che la percezione delle differenze da parte dell9occhio umano è più agevole e immediata
quando si tratta di comparare lunghezze
Lezione 040
01. Si delineino le differenze tra ricerca di mercato e ricerca sociale.
La ricerca sociale può essere intesa come un contenitore molto ampio. Al suo interno, infatti,
possiamo trovare discipline differenti: tra di esse possiamo annoverare anche un campo particolare
di applicazione della ricerca che è quella di mercato.
La ricerca di mercato si differenzia dalla ricerca sociale per l9oggetto di studio (il mercato dei beni
materiali) e per il fine (migliorare il business di una impresa).
La grande differenza con la ricerca sociale è quindi la finalizzazione delle informazioni raccolte:
non la conoscenza in senso generale, ma il miglioramento del business (le vendite e i ricavi) di una
impresa.
02. Quali sono le caratteristiche della ricerca di mercato? Si esemplifichi.
La ricerca di mercato è un ambito di applicazione della ricerca non solo molto rilevante, ma
soprattutto differenziato al suo interno.
La ricerca di mercato, per esempio, può studiare:
- I dati del mercato (le vendite per esempio);
- I target (analisi dei destinatari della vendita);
- Le dinamiche della concorrenza;
- I comportamenti di consumo. lOMoARcPSD|985 298 2
La grande differenza con la ricerca sociale è quindi la finalizzazione delle informazioni raccolte:
non la conoscenza in senso generale, ma il miglioramento del business (le vendite e i ricavi) di una
impresa. La ricerca di mercato, per esempio, può osservare il comportamento delle persone in
relazione alle merci (si pensi alle esperienze di osservazione partecipante celata, come il
coolhunting o il mystery shopping).Il marketing più evoluto, in quanto destinato a definire politiche
di collocazione di un prodotto nel mercato, può usare strumenti di osservazione per comprendere il
gradimento e le preferenze di certi prodotti: da quelli di largo consumo nei negozi fisici o virtuali,
alle scelte di consumo culturale (quale programma televisivo o radiofonico è più o meno popolare).
Si tratta, come evidente, di strategie di ricerca che tendono a registrare comportamenti dei
consumatori o del personale addetto alle vendite, che altrimenti sarebbero difficilmente conoscibili.
Lezione 042
01. Il ruolo attivo dei fruitori nel rapporto con i testi mediali. Si argomenti.
Con l9emergere dei media il pubblico non è più considerato come un generico aggregato di
destinatari passivi, ma come realtà complessa,
differenziata al suo interno e composta da persone che nel loro rapporto con i media coinvolgono
diverse istanze psicologiche, sociali e culturali.
La creazione del significato nell'interazione tra testi e fruitori è una contesa, una negoziazione tra
due fonti semi-powerful --> entrambe le parti dispongono di strategie efficaci, ciascuna ha i suoi
punti deboli e i suoi interessi.La ricezione è l9insieme dei processi che caratterizzano il rapporto di
ciascun destinatario con i testi mediali, dall'esposizione all'attenzione, dalla percezione alla
memorizzazione, dalla comprensione all'interpretazione, fino all'accettazione o al rifiuto del
messaggio.La ricerca sulla ricezione si caratterizza per il riferimento ad approcci teorici e
metodologici propri di più ambiti disciplinari che sembrano concordare nel sostenere la tesi secondo
cui il pubblico è attivo nel rapporto con i testi mediali. Per questa ragione al termine ricezione è
da preferirsi il termine fruizione. Ne consegue anche la necessità di far riferimento non tanto a un
pubblico o a pubblici generalmente intesi, ma a singoli fruitori che mettono in atto modalità di
fruizione orientate dalla propria esperienza sociale.
Il ruolo attivo del fruitore si manifesta su tre piani:
1. Selettività dell'esposizione e dei processi cognitivi attivati nella fruizione
2. Autonomia semantica nella negoziazione che contraddistingue i processi di comprensione e
interpretazione
3. Rielaborazione e reinterpretazione collettiva di significati dei testi mediali nell'interazione sociale
Lezione 043
01. Si descriva la ricerca sui processi di fruizione dei testi mediali
Con riferimento alla fruizione dei testi mediali la ricerca ha evidenziato il ruolo attivo del fruitore,
questo ruolo si palesa nella selettività dell9esposizione ai media e nei processi cognitivi di base
coinvolti nella fruizione dei testi mediali stessi ossia: PERCEZIONE e MEMORIA.
I processi cognitivi coinvolti fanno ricorso a Schemi, Scripts e Piani.
Gli schemi sono strutture concettuali organizzate in memoria ossia insiemi integrati di concetti e
categorie acquisiti con l9esperienza che consentono di rappresentare Oggetti ed Eventi.
Più schemi possono combinarsi in Scripts ossia strutture che esprimono sequenze preordinate e
stereotipiche di comportamenti ed eventi (una sorta di copione mentale che organizza in forma
gerarchica diversi ricordi).I piani corrispondono a strategie interpretative di azione che si elaborano
quando i comportamenti da mettere in tto in una determinata situazione non sono scontati ed
esulano dall9ordinario.Un9altra manifestazione del ruolo attivo del pubblico è quella della
comprensione ed interpretazione dei testi mediali che si caratterizzano come processi di
negoziazione tra testo e fruitore che insieme concorrono nella costruzione dei significati.
Con riferimento alla ricerca sulla fruizione della comunicazione pubblicitaria e della fiction
televisiva rilevano sia un modello dei processi di comprensione sia un modello dei processi di
interpretazione.
Comprensione intesa come un insieme integrato di atti di imputazione semantica
Interpretazione come attribuzione di un senso globale al testo considerato nella sua unità.
lOMoARcPSD|985 298 2
02. Quali filoni di ricerca studiano le motivazioni dell9esposizione ai media?
Le motivazioni dell9esposizione ai media sono oggetto di indagine di differenti filoni di ricerca
diversamente caratterizzati sul piano del metodo. Tra questi sono rilevanti:
- quello ispirato alla teoria <usi e gratificazioni=
- quello etnografico che si origina dai cultural studies
L9apporccio che ha dato un significativo contributo all9individuazione delle motivazini sottese al
consumo mediale fa riferimento alla teoria Usi&Gratificazioni; teoria di ispirazione funzionalista
inizialmente sviluppatasi negli Stati Uniti e nel Regno Unito nel corso degli anni 960
del XX secolo.
Secondo questa teoria le situazioni sociali generano dei bisogni a livello individuale ed i mass
media sono considerati mezzi in grado di soddisfare tali bisogni.
Dall9uso dei media derivano spesso gratificazioni che aiutano ad affrontare le situazioni sociali e ad
alleviare l9eventuale disagio. Questo spiega il rafforzamento dell9esposizione individuale alle
comunicazioni di massa. Un secondo filone d9indagine è quello sull9etnografia del consumo mediale
che prende corpo negli USA negli anni 980 del XXsecolo.Questo approccio mette in pratica ricerche
di natura qualitativa e in Europa trova accoglienza nell9ambiente dei cultural studies .
Lezione 044
01. Quali sono le differenti tipologie di effetti esercitati dai media? (Max 500 caratteri)
Gli effetti dei media possono essere distinti in:
- effetti specifici a breve termine (effetti su opinioni, atteggiamenti e comportamenti)
- effetti aspecifici a lungo termine (effetti sui processi di costruzione sociale della realtà)
La ricerca sugli effetti specifici a breve termine è stata a lungo caratterizzata dal prevalere della
teoria degli «effetti limitati», basata sui risultati delle ricerche di Lazarsfeld e collaboratori condotte
negli anni quaranta del secolo scorso. Questa teoria sostiene che gli effetti dei media non sono
effetti diretti, ma effetti mediati dai rapporti interpersonali e dalla leadership d9opinione
Di particolare interesse per la spiegazione degli effetti specifici a breve termine sono le tendenze
che caratterizzano la ricerca sugli effetti della comunicazione persuasoria e la ricerca sugli effetti
dei contenuti violenti dei media.Per quanto riguarda la ricerca sugli effetti aspecifici a lungo
termine, le due principali teorie di riferimento sono la teoria dell9agenda- setting e la
teoria della «coltivazione». Mentre per la prima si può ravvisare una sostanziale continuità con la
teoria degli «effetti limitati», per la seconda si registra un esplicito recupero dell9ipotesi dei
powerful mass media.
Lezione 045
01. Che cosa si intende per teoria degli «effetti limitati»?
Con l9avvento della radio negli anni 920 molti ritenevano che le opinioni, gli atteggiamenti e i
comportamenti degli individui potessero essere facilmente orientati o addirittura condizionati
utilizzando in modo opportuno i mass media.Per questo negli anni 940 del XX secolo nasce la teoria
degli effetti limitati basata sulle ricerche di Lazarsfeld, ricerche secondo cui gli effetti dei media
non sono diretti ma mediati dai rapporti interpersonali e dalla leadership d9opinione.
Negli anni 70 questa teoria viene rimessa in discussione e vengono presi in considerazione gli
effetti a lungo termine.
Lezione 046
01. Quali sono le principali teorie riferite