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Lezione 29
Quali sono gli obiettivi della biomeccanica nello sport L’analisi
del movimento umano mira alla raccolta di
informazioni quantitative riguardo la meccanica
del sistema muscolo-scheletrico durante l’esecuzione di un compito
motorio come ad esempio cammino, salto, corsa etc. mediante
determinati supporti e/o strumenti di misura come fotografie, video,
sensori e altro, al fine di raccogliere informazioni qualitative e/o
quantitative in grado di descrivere e caratterizzare il gesto motorio a fini
diagnostici e di miglioramento. Osservare il movimento è importante,
perché altrimenti non si può capire cosa non va e quindi non di può
intervenire per migliorare. Gli approcci per l’analisi dei movimenti sono
l’analisi qualitativa che consiste nell’analisi visiva e con supporti video e
foto, l’analisi quantitativa cioè quella strumentale che osserva il
movimento o la postura con delle misure tempo-varianti cinematiche e
o dinamiche e l’analisi semi-quantitativa che osserva il movimento o la
postura con delle misure di base solitamente Puntuali. Esistono 2 ordini
di accertamenti strumentali e sono quelli standard, da eseguire sempre
e quelli specialistici da richiedere caso per caso. La biomeccanica è il
campo delle scienze dello sport che applica il basso livello della
meccanica alle prestazioni umane, al fine di acquisire una maggiore
comprensione delle prestazioni negli eventi atletici, attraverso la
simulazione e la misurazione dei modelli. L’obiettivo dei biomeccanici
dello sport è di fornire informazioni agli allenatori e agli atleti sulla
tecnica delle abilità di sprint che li aiuterà ad ottenere i più alti livelli di
prestazioni atletiche. Identificare la postura ottimale dell’atleta
attraverso e lavorare per migliorare eventuali limitazioni. La
biomeccanica ha l’obiettivo di migliorare la prestazione, valutare il
rischio degli infortuni e prevenire gli infortuni.
Lezione 41
Spiegare la differenza tra centro di massa, baricentro e centro di
gravità
Se rappresentiamo un corpo come un insieme di punti a ciascuno dei
quali attribuiamo una massa: la posizione del centro di massa di un
insieme di punti è uguale alla media ponderata della posizione dei
singoli punti. Il CM del corpo umano non è un punto anatomico fisso e
palpabile, non ha una posizione fissa rispetto ai punti di repere
anatomici, infatti, in alcuni casi può trovarsi all’esterno del corpo,
mentre la sua posizione varia al variare della distribuzione delle masse
associate a ciascun segmento corporeo. Il baricentro può essere
identificato come il centro geometrico di un corpo.
Quando un corpo è costituito da materiale omogeneo, il CM dipende
solo dalla forma geometrica e il corpo è simmetrico ad un punto ad un
asse o ad un piano, il CM coincide con il baricentro. Infine il CM è anche
detto centro di gravità poiché in un corpo immerso in un campo
gravitazione, come ad esempio quello terrestre il suo CM coincide con il
centro di gravità. In questo caso la forza di gravità è applicata sul CM,
che rappresenta il punto in cui è concentrata tutta la massa corporea.
Lezione 42
Quali sono le differenze tra momento di inerzia e massa di un corpo
rigido? E tra momento di inerzia e centro di massa?
Se rappresentiamo un corpo come un insieme di punti a ciascuno dei
quali attribuiamo una massa: la posizione del centro di massa di un
insieme di punti è uguale alla media ponderata della posizione dei
singoli punti. Il CM del corpo umano non è un punto anatomico fisso e
palpabile, non ha una posizione fissa rispetto ai punti di repere
anatomici, infatti, in alcuni casi può trovarsi all’esterno del corpo,
mentre la sua posizione varia al variare della distribuzione delle masse
associate a ciascun segmento corporeo. La massa, la posizione del
centro di massa e il momento di inerzia sono parametri inerziali dei
segmenti corporei, che non possono essere misurati ma di cui è
possibile fare una stima utilizzando opportuni modelli matematici.
Diversamente dalla massa, che rappresenta la riluttanza o la resistenza
ai movimenti traslatori, il momento di inerzia rappresenta la riluttanza
ai movimenti rotatori. Diversamente dalla massa l’atleta può modificare
il proprio momento di inerzia cambiando le proprie caratteristiche nei
confronti delle rotazioni. Un corpo con una certa massa può essere
traslato o fatto ruotare, ma la sua massa rimane invariata; il momento
di inerzia invece può cambiare a seconda dell'asse di rotazione scelto
attorno al quale in corpo ruota.
Lezione 43
elencare i passaggi da svolgere per determinare il centro di
massa di un soggetto da una foto
Se rappresentiamo un corpo come un insieme di punti a ciascuno dei
quali attribuiamo una massa: la posizione del centro di massa di un
insieme di punti è uguale alla media ponderata della posizione dei
singoli punti. Il CM del corpo umano non è un punto anatomico fisso e
palpabile, non ha una posizione fissa rispetto ai punti di repere
anatomici, infatti, in alcuni casi può trovarsi all’esterno del corpo,
mentre la sua posizione varia al variare della distribuzione delle masse
associate a ciascun segmento corporeo. Per determinare il centro di
massa di un soggetto da una foto, per prima cosa è necessario
suddividere il corpo in segmenti corporei individuando i punti di repere
anatomici.
Successivamente occorre inserire il soggetto, scomposto in segmenti
corporei reali, all’interno di un sistema di rifermento cartesiano. Inoltre,
bisogna misurare la lunghezza di ogni segmento corporeo, la massa e la
corrispettiva posizione del centro di massa di quel segmento. La
posizione del centro di massa di un individuo non può essere misurata,
poichè è un punto virtuale cje varia la sua posizione al variare dei
segmenti corporei, ma mediante la fotogrammetria possiamo misurare
la posizione dei punti repere dalla quale possiamo stimare la posizione
dei centri di massa di ciascun segmento corporeo a partire dalla
lunghezza del segmento e dalla massa. Possiamo affermare, che la
posizione del centro di massa totale può essere stimata a partire dalla
stima della posione dei CM di ciascun segmento corporeo, a sua volta
stimato a partire dalla misura della posizione dei punti di repere e una
tabella antropometrica. Si prenda una foto rappresentante un atleta che
assume una determinata postura e la si stampi su carta millimetrata. Si
definisca un sistema di riferimento xy con origine arbitrariamente
scelta. Con un righello si misurino le lunghezze dei segmenti e usando la
tabella si stimi la posizione di ciascun CM. Si proietti ciscun CM sugli assi
xy del sistema di riferimento. Si misurino le coordinate x e y in
millimetri di ciascun CM. Si calcoli il CM totale del corpo dell’atleta e si
identifichi sulla foto rispetto al sistema di riferimento xy
elencare quali sono gli strumenti di misura con cui posso
misurare e stimare la cinematica del centro di massa di un
soggetto durante salto verticale spiegando brevemente in
che modo?
La cinematica del centro di massa di un soggetto durante un salto
verticale può essere ottenuta attraverso la misura di tre grandezze
differenti: la misura della reazione vincolare, che ha un livello di
dettaglio maggiore; la stima della posizione del CM e la misura del
tempo di volo, che ha un livello di dettaglio minore. La reazione
vincolare è la forza generata dall’interazione tra uomo e ambiente che
lo circonda e può essere misurata, nel nostro caso, tramite una
piattaforma dinamometrica. In base al peso del soggetto la piattaforma
risponde con una forza vincolare uguale e contraria alla forza peso del
soggetto. Grazie alla legge del moto traslatorio o seconda legge di
Newton è possibile calcolare l’accelerazione del CM, che come
sappiamo è una variazione della velocità nell’unità di tempo. Quindi,
dalla definizione di accelerazione otteniamo la velocità del centro di
massa e successivamente dalla definizione di velocità, intesa come
variazione della posizione nell’unità di tempo possiamo ottenere la
posizione del centro di massa in funzione sempre del tempo. Questo
processo si chiama dinamica diretta. La posizione del centro di massa
totale può essere stimata a partire dalla stima della posizione dei CM di
ciascun segmento corporeo, a sua volta stimato a partire dalla misura
della posizione dei punti di repere e una tabella antropometrica. Questi
valori si possono ottenere grazie a delle equazioni e utilizzando la
fotogrammetrica. Infatti la fotogrammetria ci permette già di conoscere
la posizione del centro di massa, dal quale poi possiamo ottenere
tramite un processo di dinamica inversa, la velocità, l’accelerazione del
centro di massa e, infine, la reazione vincolare grazie alla legge del
moto. Infine, si può stimare l’elevazione del centro di massa a partire
dal tempo di volo, che viene misurato da apposite strumentazioni come
ad esempio la pedana di Bosco. L’elevazione del CM corrisponde a p=
1.226*T.di volo^2 a cui si arriva in seguito allo svolgimento di numerosi
calcoli e assunzioni a partire dalla legge oraria del moto uniformemente
accelerato unicamente sull’asse ‘Y’.
Perché dalla misura del tempo di volo si può stimare
l'elevazione del centro di massa durante salto verticale
e quali sono i limiti associati alla stima
Si può stimare l’elevazione del centro di massa a partire dal tempo di
volo, che viene misurato da apposite strumentazioni come ad esempio
la pedana di Bosco. L’elevazione del CM corrisponde a p= 1.226*T.di
volo^2 a cui si arriva in seguito allo svolgimento di numerosi calcoli e
assunzioni a partire dalla legge oraria del moto uniformemente
accelerato unicamente sull’asse ‘Y’. Il livello di dettaglio di questa stima
è molto basso per cui ci sono diverse limitazioni. Partendo dalla legge
oraria, come abbiamo detto e analizzando il movimento all’interno di
un sistema cartesiano, possiamo assumere
che la quota del centro di massa all’istante di stacco e di atterraggio
coincidono e questo vuol dire obbligare la traiettoria a passare per due
punti coincidenti di stesse coordinate. Questo ci permette di arrivare
alla formula precedentemente enunciata, ma bisogna fare attenzione
alle assunzioni che vengono fatte. Il salto verticale, infatti deve essere
eseguito correttamente, poiché se l’atterraggio avviene a gambe flesse
il tempo di volo aumenta e il modello crede che il soggetto abbia
saltato più in alto. Bosco, ha progettato il suo protocollo chiedendo
all’atleta di atte