45. PROPRIETA’ MECCANICHE DI MATERIALI BIOLOGICI: TESSUTI CONNETTIVI
Il collagene e l'elastina: presentano proprietà meccaniche diverse, dovute anche alla differente
organizzazione strutturale
I glicosamminoglicani: possono assorbire una quantità di acqua tale da fornire adeguata resilienza ai
tessuti
dove sono presenti
Tra fattori che determinano la meccanica delle ossa: vanno considerati la geometria e la forza
dell'osso, la
direzione con cui èapplicato il carico e le proprietà dei costituienti dell'osso
I cristalli di idrossiapatite:sono uno dei princiapli costiituenti dell'osso e grantiscono una rigidezza
alla struttura
simile a quella di una lega di acciaio
La velocità del carico applicato: È un parametro importante nella valutazione del tipo di
lesione/frattura ossea
La deformazione del tessuto cartilagineo: È notevolmente superiore a quella dell'osso
Il comportamento meccanico del tessuto cartilagineo: prevede una prima fase elastica seguita da
snervamento; in definitiva il comportamento èviscoelastico
Le capsule articolari: sono tessuti densi e regolari
I tendini presentano una rigidezza: variabile, tale da mantenere sempre un livello energetico globale
che sia il minore possibile
I comportamento meccanico nei vasi sanguigni: dipende dal comportamento meccanico di elastina e
collagene presenti nei vasi
46. MODIFICATORI DELLE PROPRIETA’ MECCANICHE DI MATERIALI BIOLOGICI
Lo studio di Lindahl e Lindgren ha concluso che: con l'età vi èuna decrescita delle proprietà
meccaniche ed una
crecsita della fragilità delle strutture ossee
Lo studio di Sanders ed Albright ha messo in luce come: il diametro esterno del tessuto corticale sia
un bilancio
con età dell’attività osteoblastica ed osteoclastica
Noyes e Grood hanno riscontrato come le proprietàmeccaniche dei legamenti crociati anteriori da
loro analizzati: mostrassero diverse proprietà meccaniche ed una diversa modalità di rottura con
l'età Gli studi di Jones e Huddleston (e rispettivi collaboratori) hanno evidenziato come per i
giocatori di tennis : lo
spessore corticale dal lato di gioco sia maggiore del controlaterale
Gli studi di Cavanaugh e Cann e Smith e collaboratori hanno evidenziato come: non sempre
l'esercizio possa
incrementare o prevenire la riduzione della massa ossea
L'immobilizzazione delle strutture contenenti tessuto cartilagineo: possono generare effetti negativi
come il
deterioramento di tessuti molli articolari e la comparsa di patologie articolari
Gli studi di Copray e Tammi (ed i rispettivi collaboratori) hanno mostrato come: carichi in
compressione di tipo intermittente ed una corsa moderata possano incrementare le proprietà
meccaniche della cartilagine articolare
Noyes e collaboratori hanno verificato come per il complesso osso e legamento crociato anteriore:
che néa 3 che a 12 mesi dall'inizio di un programma di esercizi, dopo l'immobilizzazione, si erano
recuperate le
caratteristioche meccaniche originarie
Il contenuto di collagene nei legamenti: sembrerebbe non aumentare per effetto dei carichi Gli
studi di Woo e collaboratori: hanno indicato come vi sia con l'esercizio una variazione delle
proprietà
meccaniche nei tendini estensori, piùche nei flessori
47. PROPRIETA’ E FUNZIONI DEI MUSCOLI E DI DISPOSITIVI NON BIOLOGICI
I muscoli sono una struttura composita: in cui le fibre muscolari sono organizzate in fascicoli a loro
volta connessi da una guaina connettivale chiamata epimisio Isarcomeri sono strutture che
promuovono la contrazione muscolare:
attraverso le interazioni (ponti) dei filamenti di miosina ed actina La forza massimale che un
muscolo può generare: si esplica per le configurazioni in cui si può formare il maggior
numero di sovrapposizioni dei filamenti di miosina ed actina L'angolazione delle fibre
muscolari:
riduce l'ampiezza della forza che realmente viene trasmessa ai tendini e dipende dall'angolo di
inserzione
Il polimetilmetacrilato èun:
materiale polimerico, utilizzato spesso come cemento osseo, purtroppo non scevro da possibili
reazioni indesiderate
La principale differenza tra leghe di acciaio ed alluminio nella progettazione di ortesi e protesi
esterne è data:
dalla differenza nel rapporto peso/resistenza
La principale differenza tra i polimeri termnoplastici e termoindurenti: È data
dalla variazione di forma superato uno specifico valore di temperatura
L'utilizzo di polimeri in forma di fibre:
È una ottima soluzione per la progettazione e fabbricazione di specifiche
ortesi o protesi esterne in materiale composito Il fenomeno dello "stressshielding": si osserva
spesso quando le protesi interne utilizzate per impianti ossei promuovono una riduzione dei
carichi rispetto al corrispettivo naturale L'utilizzo di scarpe e plantari specifici:
si è dimostrato un buon deterrente nell'alleviare i sintomi e/o gli per specifiche patologie degli arti
inferiori (ad es. artrosi)
48. PROGETTAZIONE DI ESERCIZI DI ALLENAMENTO/VALUTAZIONI
TERAPEUTICHE
Indicare quale dei seguenti non èun fattore biomeccanico da considerare nella progettazione e
realizzazione
di test ed allenamenti di resistenza: esperienza sportiva
Il tipo e la velocità della contrazione muscolare: condizionano principalmente la resistenza e la
tensione
muscolare, rispettivamente
La variazione dell'angolo di azione muscolare: varia in base alla linea di applicazione del muscolo e
presenta
una efficacia minore quando il muscolo èparallelo alla leva
La stabilizzazione di una parte del corpo: consente al muscolo considerato di poter raggiungere la
massima
efficienza
Gli strumenti di allenamento basati sull'attrito: evitano il palesarsi delle contrazioni eccentriche e
consentono di allenare anche i muscoli antagonisti allo stesso livello di resistenza
Esercizi basati sul sollevamento delle gambe e di seduta possono essere resi entrambi piùcomplessi:
utilizzando la forza di gravità in modo da incrementare il braccio di leva mantenendo,
rispettivamente, le gambe
diritte e le braccia all'altezza delle spalle
Nell'esercizio di rinforzo dei muscoli addominali discusso in questa lezione, l'operazione piùdura
per i soggetti risulta: la fase di abbassamento degli arti, in quanto dovrebbe essere effettuata a
gambe distese
Entrambi gli esercizi di valutazione della resistenza manuale hanno mostrato: come i terapisti non
utilizzino il
massimo braccio di leva possibile, anche per evitare possibili lesioni ad alcune strutture articolari
La progettazione di esercizi con specifiche finalitàpuòessere progettata: anche considerando
possibili
configurazioni di equilibrio statico
La selezione di apparecchi per specifici esercizi: non deve trascurare i principi biomeccanici
49. POSTURA DI RACHIDE E GINOCCHIO
All'aumentare della flessione del tronco, si osserva: un crescente incremento del valore del
momento dovuto
alla forza dei muscoli paravertebrali
Le componenti di compressione e taglio della forza di gravitàagente sul sacro: possono essere
valutate considerando che queste siano anche i cateti di due triangoli rettangoli equivalenti di cui la
forza di gravità è l'ipotenusa
All'aumentare dell'angolo sacrale:si osserva un progressivo aumento della componente di taglio ed
una progressiva diminuzione della componente in compressione della forza di gravità In caso di
flessione completa del tronco: alcuni autori osservarono che la forza di gravità era sostenuta non
più dai muscoli paravertebrali ma dalle strutture legamentose
Considerando il diagramma di corpo libero per il calcolo delle sollecitazioni sul rachide, si
pongono: gli assi X ed Y ortogonali, con X posto lungo l'asse del rachide
La presenza di un peso tra le mani comporta: un aumento notevole della forza muscolare sul
rachide, rispetto
ad una flessione del tronco senza peso
La forza del muscolo quadricipite che si oppone a quella di gravitàper un ginocchio in appoggio
monopodalico: È pari a circa 800 N, come verificato anche da Reilly e Martens L'approccio
grafico mostrato per il calcolo di R: È applicabile in maniera semplice per la valutazione di R in
questo caso di forze convergenti
La componente tagliante della forza di reazione articolare: va a riversarsi sul tessuto connettivo
circostante e sulle superfici articolari circostanti, in caso di legamenti crociati danneggiati Gli
angoli di inserzione dei momenti sul complesso femoro-rotuleo:sono stati individuati in seguito a
studi di cinefluoroscopia
50. POSTURA DI ANCA E SPALLA ED EFFETTI POSTURALI DELLE FORZE DI GRAVITA’
Le reazioni vincolarisulle teste dei femori in appoggio bipodalico: sono uguali in ampiezza e verso
e sono parallele in direzione
Un femore allungato chirurgicamente e che presenta un braccio di leva piùgrande si dice in:
configurazione di coxa vara
In caso di appoggio monopodalico, si osservano: lo spostamento della linea di gravità sul piede di
appoggio e del baricentro medialmente alla testa del femore dell'anca in appoggio L'inclinazione
del tronco verso una delle anche ècausata: da una forza non congrua (minore) esercitata dai
muscoli abduttori dell'anca in appoggio sul suolo L'utilizzo di un bastone consente di: far variare
favorevolmente il braccio di leva, ma solo qualora il bastone sia mantenuto nella mano contro
laterale
Per il calcolo delle forze M e J, èrisultato conveniente:
fissare come centro dei momenti e ed origine degli assi
il gran trocantere, annullando cosìil contributo in rotazione di M dai calcoli
Tenendo in considerazione anche il peso sovrastante, si èosservato: un aumento della forza dei
muscoli abduttori M di bassa ampiezza (circa il 2%)
Nel caso della spalla in posizione eretta, si èverificato come: la forza di reazione articolare e quella
muscolare
siano comunque superiori in ampiezza alla forza peso dell'arto
Nel caso di spalla in posizione orizzontale, si èverificato come: la forza di reazione articolare e
quella muscolare siano comunque superiori in ampiezza ai valori riscontrati nel caso di spalla in
poizione eretta
La postura eretta consente in linea di massima: un risparmio dell'impegno neuromuscolare
51.FLESSIONE DEL GINOCCHIO: ESEMPI
BIOMECCANICI
Le ampiezze degli angoli che mostrano esempi di configurazioni durante l'allenamento degli arti
inferiori :
hanno come semirette l'asse passante per il centro articolare del ginocchio e l'asse ad esso
ortogonale
La forza di reazione R complessiva calcolata: viene assorbita dagli elementi passivi periarticolari Le
forze in gioco nel caso di flessione del gionocchio pari a 60°: dov
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