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APPROCCIO ECOLOGICO
08. dell’intera
(presa in carico persona
Lezione 019
01. Secondo la Montessori, la mente del bambino
È una facoltà inconscia
Non costruisce spontaneamente le proprie esperienze
Non attraversa periodi sensibili di sviluppo
l’istruzione
Si costruisce attraverso programmata
Montessori costruisce un teorema della “presa in carico” dei soggetti in età evolutiva,
02. Maria con esplicito riferimento a
J. Esquirol
B. A. Morel
P. Pinel
J. M. G. Itard
l’aforisma “Il dell’uomo”,
03. Con bambino padre la Montessori
l’indagine
Orienta il lavoro verso psicoanalitica
Apre all’indagine dell’infanzia
neurologica dell’uomo
Focalizza i propri studi sulle caratteristiche adulto
Anticipa i principi propri del Comportamentismo
L’educazione
04. montessoriana si profila come
Metodo
Sistema educativo
dell’uomo
Aiuto a favore
Programma di apprendimento
05. Le azioni educative montessoriane, si avviano
Dai sensi
Dal ragionamento
Dal linguaggio dell’intelligenza
Dalla stimolazione all’educatrice,
06. Quale ruolo viene assegnato dalla Montessori?
“cure pedagogiche”?
07. Casa intende Maria Montessori per
08. Qual è il nucleo centrale della psicologia infantile, secondo Maria Montessori?
“giustizia
09. Cosa intende Maria Montessori per educativa”?
l’educatrice l’ambiente l’uso
ha il compito di organizzare e di mostrare ai bambini corretto del materiale: quindi deve attendere la comparsa della concentrazione
06.
da parte del bambino, per poi dedicare ogni cura ai comportamenti individuali. L’educazione è intesa, dunque, come autoformazione che conduce alla conquista
dell’autonomia. I compiti dell’educatrice riguardano l’aiuto allo sviluppo che deve compiersi secondo ritmi naturali e nella direzione di ciascuna individualità
dell’educazione “fanciulli normali”,
cure pedagogiche per i soggetti in condizione di deficit, fa emergere una concezione caratterizzata da metodi adatti anche per i
07.
per tale motivo applicati nella Casa dei Bambini. E in questa direzione prende vita una visione dell’uomo e dell’educazione, legata alle pratiche della vita quotidiana:
- organizzazione delle attività;
–
- relazione educatore allievo;
- organizzazione degli ambienti;
- preparazione dei materiali educativi (sensoriali, motori, linguistici, intellettivi, creativi).
–
la Montessori definisce il bambino post natale un embrione spirituale che sviluppa secondo leggi biologiche. Un embrione dotato di energia vitale che evolve in v
08.
irtù delle sollecitazioni che riceve da spinte “nebulose” che conducono il bambino ad assorbire dall’ambiente i contenuti indispensabili alla propria crescita, secondo
un processo cronologico che si divide in periodi privilegiati di apprendimento (periodi sensitivi), il cui rispetto risulta fondamentale per lo sviluppo equilibrato della
personalità. dell’essere
giustizia educativa nei confronti umano e che si concretizzano in:
09. sull’assistenza;
- superamento delle pratiche basate sulla carità e
- superamento delle pratiche misurative, a favore di quelle descrittive;
dell’educazione;
- legittimazione scientifica
dell’insegnamento.
- specificità
Lezione 020
01. Il PCTO fonda il suo valore educativo
Sull’esperienza lavorativa
Sullo sviluppo di conoscenze, ma di tipo non collaborativo
Sull’assistenza dei soggetti in condizione di disabilità
Sull’acquisizione delle competenze lavorative in modalità virtuale
02. Secondo il D. Lgs n.66/2017 il PEI individua strategie
Assistenziali
Misurative
Inclusive
Finalizzate al miglioramento del solo rendimento scolastico
Lezione 021
l’ICF “funzionamento”
01. Per il
È un termine ombrello
Non dipende dai fattori contestuali (ambienti, strutture
dell’interazione
Indica gli aspetti negativi tra individuo e ambiente
È definito dalla diagnosi medica
L’ICF
02. Classifica in base alle malattie
Fornisce una diagnosi medica
Focalizza sulle conseguenze delle malattie
Classifica le componenti della salute
l’ICF, “correlato”
03. Secondo uno stato della salute è
La possibilità di ricevere assistenza
La possibilità di ricevere, al bisogno, un sostegno psicologico
L’accesso alle cure mediche
L’istruzione l’ICF
04. Rispetto alla Classificazione ICIDH (1980),
Classifica la sola malattia organica
l’indagine
Avvia eziologica
Non focalizza sulle malattie
Sposta la classificazione dal funzionamento
dell’ICF?
05. Quale scopo non rientra fra quelli
Fornire uno schema sistematico di codici per i sistemi informativi internazionali
Fornire una base scientifica alla comprensione ed allo studio della salute e degli stati ad essa correlati
Accettazione di linguaggi diversi per avviare le procedure
Consentire il confronto fra i dati raccolti, in diversi paesi, da discipline differenti
Nell’ICF, all’interno “attività partecipazione”,
06. della voce e rientrano
Le funzioni sensoriali
Apprendimento e applicazione della conoscenza
Gli atteggiamenti
Le funzioni mentali dell’ICF
07. Descrivi la struttura fra l’ICF l’ICD?
08. Qual è la differenza e l’ICF
08, Rispetto alla Classificazione del 1980 (ICIDH), non focalizza sulle
“conseguenze delle malattie”, ma sulla classificazione delle
“componenti della salute”, ne identifica gli elementi costitutivi, in
particolar modo le strutture organiche e le funzioni umane, astenendosi
dall’indagine eziologica.l’ICD “diagnosi”
fornisce una delle malattie, dei disturbi
o di altri stati di salute, e questa informazione si arricchisce delle
informazioni aggiuntive offerte dall’ICF relative al funzionamento.
L’ICF, dunque, coglie la natura dei disturbi, nei suoi aspetti strutturali e
funzionali, ma, ad un tempo, li rapporta al più generale stato di salute
reso dal pieno funzionamento umano in relazione alle attività ed agli
ambienti di vita.
07.L’ICF costituisce uno strumento clinico per la rilevazione dei bisogni dei
consente di mettere in relazione l’intervento con le
singoli individui,
condizioni specifiche del soggetto e favorisce l’orientamento del
Progetto di Vita
Lezione 022
01. Quale intervento non converge sullo stato di normalizzazione?
L’accettazione del proprio stato
–
Il benessere psico fisico individuale
La convivenza con la propria disabilità
L’assenza di un progetto di vita
L’integrazione
02. scolastica
Non sollecita la partecipazione degli allievi
Si caratterizza come relazione di aiuto
È sostituita dall’inclusione
“inserimento”
È sinonimo di
L’inclusive
03. education
È un processo di accoglienza per i soggetti con disturbi specifici
Riguarda solo gli studenti disabili
Non interessa solo gli allievi con disabilità
È una procedura educativa per la presa in carico dello spettro autistico
05.La normalizzazione rappresenta lo scopo ultimo e più comprensivo
“cultura dell’inclusione”?
04. Cosa si intende per dell’inserimento e dell’integrazione, e consiste nel promuovere il
personale dell’individuo, quindi uno stato di
benessere psico-fisico
equilibrio reso dalla presa di coscienza ed accettazione della propria
“normalizzazione”?
05. Cosa si intende per condizione di vita.
06.Il termine inserimento si riferisce alla presenza di alunni con disabilità nelle scuole comuni e
06. Cosa si intende per inserimento scolastico o lavorativo? si collega al riconoscimento di un diritto, quello che ciascuna persona ha di sentirsi uguale agli
altri, portatrice degli stessi diritti e aspirazioni, quali che siano le condizioni bio-psico-fisiche,
sociali e culturali.
L’inclusione
07. può essere definita “inclusione”
07,La parola indica, letteralmente, l'atto di includere un elemento all'interno
“indicatori senso” dell’inclusione
08. Lo studente riporti gli di di un gruppo o di un insieme.
04.L’inclusione può essere definita “Condizione civile e culturale 08. - cultura inclusiva;
all’accoglienza
disponibile ed alla presa in carico di persone in stato di - senso etico e civile di legittimazione ed accoglienza di tutti;
diversità ed in ragione dei suoi diritti e bisogni favorendone - attenzione alle diversità individuali;
l’adattamento”. Ci si riferisce pertanto ad un moto culturale, sostenuto - estensione a tutta la vita;
da motivazioni e da intelligenze professionali per “rendere inclusivi i - disposizione accogliente della società e delle organizzazioni;
contesti, i metodi e gli atteggiamenti per tutti1. - proiezione della diversità individuale nei contesti sociali e culturali;
La cultura inclusiva consente i processi di integrazione nei quali - attenuazione o rimozione degli ostacoli allo sviluppo integrale della
risiede la vera partecipazione, l’agire integrato corredato di persona.
comprensione, intenzionalità, e riconoscimento di valore. Con ciò
l’inclusione include l’integrazione e, insieme, rendono possibile
l’adattamento.
Lezione 024
01. Come può essere definito il disabile?
Una definizione di disabilità è la condizione di chi, in seguito ad una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente sociale
rispetto a ciò che è considerato la norma.
Lezione 025
01. I lobi occipitali
Presiedono ai processi sensoriali e all’attenzione
Presiedono alla percezione acustica
Presiedono alla visione
Controllano il comportamento
02. I lobi temporali
Controllano il comportamento
Presiedono alla visione
Presiedono alla percezione acustica
all’attenzione
Presiedono ai processi sensoriali, e al linguaggio
03. Le cellule della Glia d’azione
Non generano potenziali
Non proteggono il cervello dalle malattie
dell’attività
Non esercitano il controllo elettrica
Non svolgono attività di difesa immunitaria
04. Il cervelletto
È regolatore della successione nel tempo
Non controlla il movimento
È attivo nel linguaggio, ma non nella sua visualizzazione
Non è connesso con le aree motorie
05. I lobi frontali
Presiedono ai processi sensoriali
Co