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Caratteristiche e utilizzo dello schema di conto economico riclassificato a ricavi e costo del venduto
La riclassificazione del conto economico "a ricavi e costo del venduto", rispetto a quella "a valore aggiunto", presenta alcune differenze:
- Determina il risultato operativo come differenza tra i Ricavi di vendita ed il Costo del venduto. Riguardo al primo punto, mentre la riclassificazione del conto economico "a valore aggiunto" fa riferimento al valore della produzione realizzata (e, quindi, anche di quella invenduta, in giacenza di magazzino) a cui sottrae i costi della produzione (esterni ed interni), la riclassificazione "a ricavi e costo del venduto" considera i ricavi di vendita come punto di partenza, a cui sottrae il costo della produzione venduta.
- Considera i costi per destinazione e non per natura.
- Si adatta ad un'analisi di tipo interno. Dato che distinguere i costi per destinazione non
è desumibile dal bilancio, ma dai dati interni di gestione, tale tipologia di riclassificazione si addice molto di più ad un'analisi di tipo interno, piuttosto che ad una di tipo esterno.
è utilizzata nel processo di budgeting. Peraltro, a riprova del fatto che è uno schema molto legato ai dati interni aziendali (di contabilità analitica), lo schema di riclassificazione «a ricavi e costo del venduto» è anche quello più utilizzato per la redazione del budget.
LEZIONE 40
DOPO AVER SPIEGATO IL SIGNIFICATO DI ROI E ROE, SI SPECIFICHI DI QUALI POLITICHE ESSI RISENTONO E MOTIVARE LA RISPOSTA ANCHE ATTRAVERSO UN ESEMPIO NUMERICO.
Il ROE, acronimo di Return On Equity rappresenta l’indice di redditività del capitale di rischio, ovvero del capitale proprio immesso nella gestione dalla proprietà (in caso di azienda individuale) o dai soci (in caso di società). Il ROE è un indice di sintesi,
che fornisce relativa al rendimento del capitale proprio. Per calcolarlo si pongono a confronto il Reddito Netto conseguito ed il Capitale Proprio (o Patrimonio Netto) impiegato. ROE = RN / PN ovvero (Reddito netto / Patrimonio Netto) Esempio: se un'azienda ha un capitale di rischio pari a 30.000 ed un utile netto di esercizio pari a 4.500 euro, per ogni 100 € investite nel capitale proprio, la avrà un ROE pari a 4.500 / 30.000 = 15%. Ciò significa che la gestione ne "restituisce" 15 sotto forma di reddito di esercizio. Il ROI (acronimo di Return on Investment) pertanto, esprime il rendimento del capitale investito nella gestione aziendale (qualunque capitale sia, prescindendo dalle fonti di finanziamento). In altre parole, il ROI indica qual è il "ritorno" che la gestione caratteristica dà al capitale immesso in azienda a titolo di investimento. Il ROI, quindi, potrebbe anche essere definito come il tasso di redditività del capitale.Il ROI (Return on Investment) è una misura della redditività del capitale investito nella gestione caratteristica di un'azienda. Si calcola dividendo il reddito operativo (Ro) per il capitale investito (Ci). Ad esempio, se un'azienda ha un capitale investito di 40.000 euro e un reddito operativo di 4.000 euro, il ROI sarà del 10% (4.000/40.000). Questo significa che per ogni 100 euro di capitale investito, la gestione restituisce 10 euro sotto forma di reddito operativo.
Il ROI riflette l'efficacia delle politiche industriali adottate dall'azienda. Tuttavia, il ROE (Return on Equity) riflette anche l'efficacia delle politiche finanziarie, poiché il suo valore è influenzato dalla struttura delle fonti di finanziamento.
Ecco alcuni fattori che possono influenzare i valori del ROE:
- Struttura del capitale: la proporzione di capitale proprio rispetto al capitale di terzi può influenzare il ROE. Un'azienda con una maggiore percentuale di capitale proprio potrebbe avere un ROE più elevato.
- Efficienza operativa: una gestione efficiente può portare a un aumento del reddito operativo e quindi a un ROE più alto.
- Gestione del rischio: una gestione adeguata del rischio può contribuire a ridurre le perdite e migliorare il ROE.
- Politiche di finanziamento: le decisioni riguardanti l'uso di debito o capitale proprio possono influenzare il ROE. L'uso eccessivo di debito può aumentare il rischio finanziario e ridurre il ROE.
- Effetto leva finanziaria: l'effetto leva finanziaria può amplificare i profitti o le perdite e quindi influenzare il ROE.
In conclusione, il ROE è influenzato da una combinazione di fattori legati alle politiche industriali e finanziarie adottate dall'azienda.
Un indice di redditività del capitale proprio, in particolare è il reddito netto conseguito nel corso dell'esercizio e il valore del capitale proprio impiegato rapporto tranel corso dello stesso esercizio. Esso viene spesso utilizzato per valutare la capacità del management di gestire i mezzi propri per aumentare gli utili aziendali, i fattori che influenzano tale valore sono infatti la gestione finanziaria, la gestione economica e la gestione patrimoniale e fiscale.
SI DIMOSTRI ATTRAVERSO UN ESEMPIO NUMERICO, QUALI SONO LE14. AFFINCHE' CONDIZIONI E LE IPOTESI IL VALORE DEL ROE SIA UGUALE AL VALORE DEL ROI.
Nell'ipotesi in cui il capitale di rischio sia la sola fonte di finanziamento utilizzata, il ROE ed il ROI assumeranno valore identico. Infatti, in assenza di oneri finanziari (e, per semplicità, tributari), il risultato operativo equivale al reddito netto. In assenza di capitale di credito, inoltre, il capitale investito equivale al patrimonio netto.
Dunque si avrà che PN = Ci e che Ro = RN. Da qui, ne consegue che Ro/Ci = RN / PN (ovvero, ROI = ROE). SI DIMOSTRI ATTRAVERSO UN ESEMPIO NUMERICO, COME UNA DIVERSA STRUTTURA FINANZIARA ABBIA EFFETTI SUL ROE E NON SUL ROI.Azienda | A | B |
---|---|---|
Risultato operativo | 360,00 € | 360,00 € |
Oneri finanziari | 150,00 € | 75,00 € |
Reddito netto | 210,00 € | 285,00 € |
Patrimonio netto | 1.000,00 € | 1.500,00 € |
Passività | 1.000,00 € | 500,00 € |
Capitale investito | 2.000,00 € | 2.000,00 € |
210ROE= 360/2000 * 2000/1000 * 210/360= 0,21= 21%ROI LEVA F. INCIDENZA EXTRACAR.l'indiceSe di indebitamento aumenta, si genera un effetto leva positivo, cioè un effetto "moltiplicatore" che va ad accrescere il risultato della moltiplicazione.
Si consideri il terzo indice, quello di incidenza della gestione extracaratteristica. Quando il livello di indebitamento aumenta, si verificherà inevitabilmente un incremento degli oneri finanziari. Questi ultimi, si ricorda, fanno parte dell'area della gestione non caratteristica, pertanto il loro effetto è misurato dall'indice RN/Ro. L'effetto diretto dell'indebitamento è un aumento degli oneri finanziari, e di conseguenza, in assenza di altri oneri e proventi extracaratteristici, un impatto sull'incidenza della gestione extracaratteristica. Pertanto, se da un lato l'indice di indebitamento consente di avere un effetto "moltiplicatore" (se >1),
dall'altro lato l'indice di gestione extracaratteristica provoca un effetto "demoltiplicatore" (se ILLUSTRARE L'EFFETTO DEMOLTIPLICATORE CHE AGISCE SUL ROE06. RICORRENDO AD UN ESEMPIO NUMERICO. Quando il livello di indebitamento aumenta, si verificherà inevitabilmente un incremento degli oneri finanziari. Questi ultimi, se fanno parte dell'area della gestione non caratteristica, pertanto il loro effetto è misurato dall'indice RN/Ro. L'effetto diretto dell'indebitamento è un aumento degli oneri finanziari, e di conseguenza, in assenza di altri oneri e proventi extracaratteristici, un impatto sull'incidenza finanziaria. Pertanto, se da un lato l'indice di indebitamento consente di avere un effetto "moltiplicatore" (se >1), dall'altro lato l'indice di gestione extracaratteristica provoca un effetto "demoltiplicatore" (se <1), che ridimensionail primo.Esempio: l'azienda alfa presenta la seguente situazione
Reddito operativo 360
Capitale investito 2000
Patrimonio netto 1000
Reddito netto 210
ROE= 360/2000 * 2000/1000 * 210/360= 0,21= 21%
ROI LEVA F. INCIDENZA EXTRACAR.
se da un lato l'indice di indebitamento consente di avere un effetto "moltiplicatore" (perché >1), dall'altro lato, l'indice di gestione extracaratteristica provoca un effetto "demoltiplicatore" che ridimensiona il primo (infatti, se si considera l'area extracaratteristica costituita solo dagli oneri finanziari, questo indice sarà sempre minore di uno dato che Ro sarà sempre maggiore di Rn).
UTILIZZANDO L'APPROCCIO MOLTIPLICATIVO SI PRESENTI CON DATI NUMERICI
7.A SCELTA, UNA SCOMPOSIZIONE DEL ROE cHE MOSTRI UN EFFETTO LEVA POSITIVO E MOLTO ELEVATO ED UN ALTRETTANTO ELEVATO EFFETTO DEMOLTIPLICATORE.
Secondo l'approccio moltiplicativo si procede a scomporre il RoE in 3 fattori: RoE= Roi
xLeverage x incidenza_Gestione_Extra_Caratteristica Per cui, passando alle formule, avremo:
RoE= RN/CN = RO/CI x CI/PN x RN/RO
Questa scomposizione ci permette di affermare che la redditività del capitale è data:
- dalla redditività della gestione caratteristica (Roi);
- dal rapporto di indebitamento, che funge da leva quando ha un effetto moltiplicatore della redditività degli impieghi;
- dall'incidenza di tutte le altre aree gestionali diverse da quella operativa sulla determinazione del risultato netto di esercizio.
Se l'indice di indebitamento fosse pari a 2, si avrà una leva finanziaria pari a 2 ma una certa di oneri finanziari (per ipotesi € 75). Si potrebbe ipotizzare che:
- Ro = 700;
- PN = 500;
- Ci = 1000;
- Of = 75.
ROE = 700/1000 * 1000/500 * 625/700 (625 deriva da Ro Of)
ROE = 7% * 2 * 89,28% = 12,5%